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Autore: elelunare    06/02/2020    0 recensioni
Terza storia da me edita dopo "Questa volta lo farò io" e "L'isola dove tutto si complica". Zoro, Sanji, Robin e Nami cercano di nascondere il proprio comune segreto ma una sfida incredibile attende tutta la ciurma...riusciranno ad approdare a God Valley, l'isola dove si scontrarono i Rocks e Gold Roger? E che cosa lì attenderà lì?
Ps: Contiene qualche spoiler sulla vera trama di OP, mentre la storia, i dettagli e le vicende sono del tutto inventate. I personaggi e il mondo di OP sono copyright di Eiichiro Oda.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Erano tutti riuniti in cucina quella sera, chi più o chi meno.. con la luna storta. A dire il vero lo spadaccino aveva un aria terribile, non si era nemmeno seduto a tavola, aspettava appoggiato ad una parete l'arrivo delle ritardatarie.

“Adesso, basta! Io vado a chiamarle!! Ma che stanno facendo??!! Io ho famee!!” si lamentò Rufy. Sanji lo fissò stancamente, era solo la decima volta che gli diceva di aver pazienza.

“Ora finiscila, arriveranno!” gli fece, dandogli un mestolo in testa.

Poi arrivarono. Nami e Robin entrarono in cucina, la rossa con un sorriso da parte a parte e la mora con un qualcosa tra le mani. Sembravano provate ma molto felici.

“Scusate il ritardo ma...abbiamo fatto una scoperta sconcertante!! Fai vedere Robin!”

La mora, utilizzando il suo frutto, fece apparire una dozzina di braccia che aprirono la grande carta astrale che aveva portato e la tennero sospesa in verticale, in modo che tutti vedessero.

Fissarono tutti l'illustrazione con delle facce interessate ma dubbiose (nessuno ci capiva nulla), e la navigatrice spiegò che quelle evidenziate dai punti rossi erano le stelle speciali di ogni costellazione, e che poi questi punti erano stati uniti ..e insieme avevano formato un disegno. Cioè proprio quel disegno: la costellazione del drago!

“Tu vuoi dire che la costellazione che cercavamo non è una vera e propria costellazione?!”

“Esatto Usopp!” confermò Robin. “Se ci fossimo intestarditi a cercarla come una costellazione vera e propria non l'avremo mai trovata, ed è proprio questo che diceva quel libro: God Valley non vuole farsi trovare”

“Sì, ma noi l'abbiamo in pugno ormai!” fece la rossa “Adesso che abbiamo individuato questa maledetta costellazione immaginaria e sappiamo dove si colloca nel cielo...basterà navigare tenendo la direzione che indica la testa del drago. Poi, giunti in prossimità del posto, sono sicura che troveremo altri indizi, è questione di tempo”

Tutti annuirono e sorrisero, tutti tranne Rufy.

“Non ho capito bene..Nami, tu stai dicendo che abbiamo trovato quello che stavamo cercando col canocchiale? Cioè.. il telescopio?!”

“Sì, Rufy! SI!” fece lei “Ma in che lingua devo parlare qui dentro?!”

“YYYYAAAAAHOOOOOOOO!!!!!!!!!! NAMI! ROBIN! Siete un mitoooo!!!!” Il capitano esplose in urla di gioia, corse dalle due e, con entrambe le braccia elastiche, le sollevò da terra facendole saltellare in aria, prendendole da sotto (sul sedere). Le due emisero dei gridolini di sorpresa, Robin cercò di coprirsi e chiudere le gambe visto che aveva un vestito.

“RUFY!! SMETTILA!!”

“RUFY!! SMETTILA!!”

Urlarono insieme Zoro e Sanji, infastiditi. Così il capitano ripose le ragazze a terra e il cuoco andò a prendere le portate da servire assieme a Nami. “Sei un incredibile genio” le spifferò il cuoco sull'orecchio, e la rossa gli fece l'occhiolino.

Si sistemarono tutti a tavola, Robin arrivò per ultima e l'unico posto disponibile era vicino a Franky. Zoro se ne accorse e prima che l'archeologa si sedesse, si spostò velocemente, mettendosi lui in quel posto con la scusa di essere più vicino alle bottiglie di vino, e poi squadrò il cyborg pure un occhiata strana. Robin fece finta di nulla e si sistemò tra lo spadaccino e Rufy.

Sanji, che aveva notato la scena, commentò piano un “La vedo brutta” e Nami lo sentì e volle spiegazioni.

“Gliel'ho detto” le disse solo il cuoco e lei spalancò gli occhi, spaventata. “Oh, no! Oh, no!” fece allarmata. Il biondo fece spallucce, come dire “E che ci vuoi fare? Dovevo informarlo”. In effetti Zoro quella sera pareva davvero nervoso e rabbuiato, anzi, di pessimo umore.

 

La cena andò tutto sommato in modo tranquillo, gli animi erano distesi e quella svolta mise tutti di buon umore (tranne ovviamente si sa chi). Robin, durante quel pasto, aveva avvertito un certo nervosismo nel suo compagno vicino, dal suo atteggiamento, dai troppi sbuffi e dal troppo vino che continuamente si versava.

Ad un certo punto la mora approfittò del chiasso che facevano tutti per sussurrargli un “Che c'è?” facendo poi un sorriso fintissimo ad Usopp che stava raccontando una delle sue storielle inventate. Però il verde non diede risposta in alcun modo, rimase nel suo antipatico mutismo.

Quindi la mora passò alle maniere forti, solo per cercare di smuoverlo ed avere una risposta. Fece apparire sotto il tavolo una mano che dapprima si appoggiò sul ginocchio sinistro dello spadaccino, e poi iniziò ad accarezzarlo piano. Quella voleva essere solo una coccola, ma Zoro si alzò all'improvviso dichiarando di dover andare in bagno e sparì dalla cucina.

Robin ci rimase davvero male, ma non lo manifestò, finì il suo bicchiere di vino sorridendo e uscì anche lei dopo poco, con la scusa di andare a prendersi una giacca perché sentiva freddo.

 

L'archeologa uscì, andò velocemente a prendere una maglia tenendo d'occhio l'uscita del bagno degli uomini. Quando Zoro uscì dal bagno, una mano apparsa dal nulla gli fece un buffetto sul collo, il verde si girò allarmato e vide la mora

a pochi passi da lui, era nel buio.

“Dimmi che c'è” gli disse, e lui sbuffò ancora, mettendosi le mani sui fianchi e dandole le spalle.

Robin gli andò dietro e lo abbracciò, appoggiando la guancia sulla sua schiena, non desiderava altro che quel contatto!

“Ora entreremo” disse Zoro “Ed entreremo insieme. E poi dirò a tutti che tu sei la mia donna”

Robin provò un tuffo al cuore, lo strinse di più e sentì vivamente il tumulto dentro al petto dello spadaccino. Era chiaro che era agitato e non era proprio lucido in quel momento, la mora lo trascinò un poco verso di lei e tutti e due vennero coperti dalla piena oscurità.

“Tu sai che mi piacerebbe davvero tanto che lo facessi..” disse Robin con un filo di voce “Ma.. non puoi farlo ora. Pensa a Sanji e a Nami, loro non sono preparati.. Abbiamo sempre detto di rivelarlo insieme, così da indorare la pillola a tutti.. Non abbiamo nemmeno iniziato a pensare un modo per farlo. Io credo ci voglia un occasione giusta e ponderata da tutti, quindi è meglio che tu non dica nulla stasera.. e poi non in questo stato”

“In quale stato? Sto alla grande e so quello che faccio” gli rispose duramente il verde. Ma lei poteva benissimo sentire ogni suo singolo muscolo in tensione.

“Che cosa ti turba? Perchè c'è qualcosa. Dimmelo, Grande Tigre” gli chiese ancora la mora, accarezzandolo discretamente, come se fosse molto fragile. Zoro respirò profondamente e scosse la testa.

“Voglio solo che sia chiaro a tutti che noi stiamo insieme..e che nessun'altro deve avvicinarsi a te” fece lo spadaccino girandosi poi verso di lei. Le prese le spalle e poi il viso, dolcemente. “Solo io posso e devo aver cura di te, gli altri devono pensare ai fatti loro, nessuno si deve permettere di mettersi in mezzo, tu sei mia Robin”

L'archeologa lo studiò da vicino, il verde era serio, fiero e deciso in quelle parole, era quasi spaventoso in quell'oscurità ma a lei non faceva paura. Lo imitò e gli prese anche lei il viso, intrufolando le mani da sotto.

“Ed è così, perché te ne preoccupi? Io sono tua, non desidero altro. Vedi per caso qualcun'altro che minaccia il nostro legame? Io no, assolutamente..non può esistere qualcuno che minacci il nostro rapporto. Se tu avessi un altra donna...la ucciderei” disse la mora facendo pure un sorriso sinistro.

Zoro aprì di più l'occhio, non si aspettava quell'uscita, incredibilmente, sbuffò in una risatina. Lei era sempre capace di sorprenderlo.

“Sei spaventosa, archeologa” le disse con un ghigno.

“Posso esserlo molto più di te, amore mio” gli rispose lei.

Zoro la fissò in modo strano: che c'era? Lui sembrava guardare un alieno adesso! Aveva detto..solo “.... amore mio”.. Robin se ne rese conto subito dopo e arrossì violentemente. Nel frattempo, sulla faccia incredula del verde, si accennò un sorriso. Poi, non lo vide più perché Zoro si appicicò a lei, baciandola con forse troppa passione. La spinse sulla parete per approfondire quel bacio.

Dopo un minuto si staccò da lei, e Robin respirò in affanno. La guardò befferdo, con la coda dell'occhio, ancora appoggiato alla parete con una mano.

“Non chiamarmi più così, sai che cosa ti capiterà altrimenti”

“Daccordo, non lo farò più...cioè, lo rifarò di sicuro” fece lei sorridendogli. In fondo, era davvero contenta che lo spadaccino avesse cambiato umore e di esser stata lei la causa.

“Ora rientra, prenderai freddo” le disse Zoro, squadrandola velocemente. Sì, pareva più sereno adesso.

“Vado.. Sicuro che non c'è altro?” rispose, mettendosi la maglia sulle spalle.

Il verde annuì, le fece un sorriso (il più naturale possibile) e la vide allontanarsi. Non gliel'avrebbe detto, non subito e non prima di aver verificato se il cuoco avesse ragione per lo meno! Però una cosa era certa: non avrebbe sopportato ancora a lungo tutta quella situazione, era vicina l'ora della svolta.

 

Robin rientrò, gli amici avevano appena finito la loro porzione di dolce di riso. Lei si sedette e Sanji le portò la sua fetta, lo ringraziò e iniziò a gustarsi il dolce, in realtà non era affatto sicura che lo spadaccino le avesse detto proprio tutto, aveva quella sensazione. Zoro rientrò dopo un po', quando tutti avevano già finito da un pezzo e l'archeologa stava finendo il suo caffè.

“Oeeh, Zoro! Dove sei stato tutto questo tempo?!” gli chiese Rufy.

Il verde rispose che era stato in bagno ma poi, tornando, aveva sentito un rumore strano a prua ed era andato a controllare, così aveva perso tempo.

“Bene!” esclamò la rossa, che non vedeva l'ora di andare al punto “Dato che abbiamo scoperto dove si trova la costellazione, da stasera non sarà più necessario fare i turni in due e quindi ripristineremo...”

“Che cosa che cosa??!” fece il capitano “NOOoooo...che noiaa! A me piaceva stare sveglio con un amico, era proprio una bella idea, Nami!” protestò Rufy.

“Ma capitano...non è più necessario! E poi due persone che fanno il turno, sono due persone che poi di giorno sono stanche!...E' un rischio!” insistè la rossa, presa in contropiede da quella dichiarazione.

“OOOooh, Nami! Se dico che si terranno questi turni, si terranno questi turni!! Anzi, no! Li cambieremo! Cambieremo le coppie ogni settimana! Così tutti potranno stare con tutti! E' deciso! E per festeggiare la cosa...Sanji! Porta in tavola altri spiedini!!” fece Rufy con un piede sul tavolo e in una posizione trionfante. Nami avrebbe voluto strozzarlo!

Il cuoco gli diede per la seconda volta il mestolo in testa. “No, mi spiace Rufy. Se continuiamo così la carne finirà presto e non sappiamo quando sbarcheremo sulla prossima isola. E poi hai già mangiato quanto Zunisha!” In fondo in fondo era anche lui incavolato con il capitano per quella decisione. E non era il solo, Zoro sbuffò a quelle parole e Robin non fece una piega ma dentro era davvero delusa.

Usopp, invece, su di giri, si alzò in piedi.

“Ah, bene! Allora...visto che dobbiamo rifare le coppie, vado a prendere i bastoncini!” fece e sparì velocemente dalla cucina. Era contento per due motivi: il primo, perché così se succedeva qualcosa non era da solo (fifone com'era) e secondo, perché avrebbe avuto un altra possibilità per testare i suoi bastoncini e provare ad incastrare Sanji e Robin!

 

Dopo poco, il nasone tornò, mescolò con fare solenne i bastoncini tra le sue mani, poi li posizionò in una mano in verticale.

“Avanti! Fatevi sotto!” fece, invitando tutti a pescare il proprio bastoncino.

Andarono da lui quasi tutti insieme, Rufy fu velocissimo a pescare e dichiarò entusiasta che aveva il colore bianco.

Robin pescò e poi andò a sedersi, non era proprio in vena di festeggiare, rigirò fra le mani il bastoncino colorato di rosso, sperando di esser così fortunata da avere Zoro come compagno. Ma Zoro pescò dopo di lei, e la mora notò che gli era capitato il color nero. Franky, accortosi che aveva lo stesso colore dello spadaccino, gli andò incontro sorridendo, e il verde fece uno sforzo incredibile per ricambiare quel sorriso. Sanji e Nami pescarono insieme, e purtroppo colori diversi, lei il blu e lui il rosso. Si scambiarono un occhiata fugace e tristissima.

“Yohoho!!! Che fortuna pazzerella...ancora assieme ad una donzella!” cantò lo scheletro alla rossa, gli fece notare il colore blu del suo bastoncino.

“Una fortuna incredibile..” commentò lei, per nulla entusiasta.

Mentre Chopper faceva notare al capitano di avere lo stesso suo colore, Usopp controllò la situazione: Evviva! Ce l'aveva fatta! Sanji aveva pescato il colore rosso! Però, stranamente, non stava festeggiando l'evento, si era solo avvicinato a Robin e poi si era messo subito a sparecchiare la tavola.. Mah, magari era solo perché aveva troppo da fare!

“Hei, Usopp!!” Rufy lo chiamò “Non hai detto che colore hai tu!”

“Beh, io ho il jolly, ovviamente! Cioè..!! Mi è toccato il jolly, dovrò scegliere con chi stare...” disse il nasone, fingendo poi una terribile difficoltà nella scelta. “Mah...credo che sceglierò Sanji e Robin!” disse poi.

Mentre tutti annuivano e Nami scambiava un occhiata solidale a Robin, ci fu un certo verde che prese per primo la porta d'uscita. E per fortuna, nessuno notò la sua terribile faccia.

 

---

 

Così, da quella sera, quei nuovi turni cominciarono e Nami iniziò a dirigere la nave verso la direzione indicata dalla testa del drago. Quella sera andò a letto veramente tardi e in uno stato pietoso, però aveva visto Robin e le era sembrata ancora più stravolta di lei, e ciliegina sulla torta, quella sera le sarebbe toccata anche la notte con Sanji e Usopp!

“Rufy....domani ti strangolerò!” disse ad alta voce la rossa in camera, quella fu l'ultima cosa che fece perché poi chiuse gli occhi e si addormentò.

Fuori, i tre si organizzarono abbastanza bene: Robin si era sistemata sù in palestra, dall'alto poteva osservare ogni cosa, Sanji a prua, ma a volte gironzolava, e Usopp a poppa. Ognuno aveva portato una coperta e ad ogni ora, a turno, andavano a controllarsi a vicenda per capire se era tutto ok.

“Uhmm..per me in tre è davvero esagerato!” disse Sanji a Robin, era andato a trovarla e con l'occasione le aveva portato un the caldo.

“Grazie mille, Sanji. Sì, sono della tua stessa opinione...ma non c'è stato verso di far cambiare idea al capitano”

“Quel...!! Non farmi parlare” si chiuse la bocca lui “Dimmi se hai bisogno di qualcosa..di un caffè, uno spuntino o quello che vuoi. Tanto basta una persona giù”

“Grazie, allora fra un oretta ti farò sapere”

Robin gli sorrise e il cuoco fece per andar giù.

“Ah! Se ti annoi, giù ho un sacco di libri, anche di cucina!” scherzò l'archeologa. Il biondo si girò, ridacchiando.

“Hah! Grazie, ma credo mi dedicherò all'uncinetto!”

I due si misero a ridere e il cuoco scese.

Sanji non si accorse del nasone. Usopp era appostato fuori dalla palestra, arrampicato come un ninja, e si era spostato all'ultimo momento per nascondersi dal cuoco. Aveva ascoltato tutto, ma quella conversazione non l'aveva per nulla soddisfatto. Pensò che erano proprio bravi a fare la parte dei normali nakama! Di certo era perché sapevano che c'era anche lui sveglio quella notte, quindi non potevano rischiare di tradirsi!

Usopp, in quella lunga nottata (tra sbadigli e testate alle pareti pur di non dormire), notò che Sanji andò da Robin altre due volte, però non riuscì a captare nulla di compromettente, quei due da fuori sembravano solo provare simpatia tra di loro, erano cordiali e collaborativi...solo dei nakama perfetti!

Avrebbe gettato la spugna? Giammai! Il nasone non si sarebbe mai arreso! Li avrebbe pedinati di giorno e di notte e al primo passo falso li avrebbe smascherati! Lui aveva sempre ragione, era o non era il dio Usopp?

 

  
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