Capitolo 8
“Paparazzi”
Un incubo, è stato solo
un
incubo continuavo
a pensare mentre
preparavo la colazione.
<<
Oggi a che ora c’è l’incontro?
>> chiesi a Josh ancora in pigiama.
<<
Alle cinque >>
rispose mangiando uno dei cornetti che era andato a prendere Jason, per
quanto
mi riguardava, avevo lo stomaco chiuso.
<<
Non mangi niente?
>> mi chiese Jass, parlava bene l‘italiano, ma
si sentiva che era francese.
<<
Non ne ho voglia
>> mi scrutò per un po’, ed infine
annuì. Io e Jass ci guardammo negli
occhi, quello sguardo sostituiva mille parole.
<<
Sbaglio o mi sta
venendo il diabete? >> disse con aria ironica mio
fratello.
<<
Chi lo sa >>
risposi.
<<
Ma tu non avevi
detto che l’amore non faceva per te, e che san Valentino
è la festa dei
produttori di frasi da cioccolatino e dei
venditori di rose? >>
<< Sulla prima non
sono più così sicura, sulla
seconda continuo a pensarlo >> risposi.
Jason sorrise.
<< E così
san Valentino è solo la festa delle
frasi da cioccolatino eh? >> mi chiese in francese. Josh
ci
guardò, probabilmente
senza capire.
<< Oui
>> risposi iniziando a
sparecchiare, Josh si alzò per andarsi a lavare e Jason mi
diede una mano.
<< Sei sicuro di
volermi accompagnare? Potrebbe
essere rischioso >>
<<
Rischioso? >>
<< Potresti essere
preso di mira dai paparazzi
>>
Sorrise. <<
Sopravvivrò >>
<< Sopravivresti
anche se svelerebbero il tuo
segreto? >> s’irrigidì un
po’.
<< Questo non
succederà. >>
<< Ne puoi essere
sicuro? >>
<< Oui,
perché mi accorgerò se qualcuno mi segue
>> Gliela diedi per buona e poi ci andammo a
preparare
anche noi. Verso le
quattro e mezza uscimmo di casa e, come mi aspettavo, intravidi un
fotografo
nascosto.
<<
Sei ancora sicuro
che sopravvivrai? >> domandai avvicinandomi
pericolosamente a Jason. Eh
si, quel fotografo avrebbe avuto un bello scoop.
<<
Se ti riferisci al
fotografo appartato nella sua macchina, l’ho visto e sentito.
Quindi come vedi
non c’è pericolo >>
<<
Se ne sei convinto
tu… >>
<<
Oui Mon Amour, ne
sono convinto >> sorrisi per evitare di ridire.
<<
Amore ma lo sai che
hai proprio un accento strano? Si sente lontano un miglio che sei
francese
>> sollevo il sopracciglio destro e mi guardò,
anzi, mi fissò come per
volermi entrare nella mente.
<<
Non preoccuparti
Jass, io amo anche il tuo accento francese >> gli diedi
un bacio a fior
di labbra prima di ricordarmi del fotografo.
Entrammo
in macchina, Jason
al posto di guida, io al suo fianco e Josh sul sediolino anteriore
dietro a
Jason, con l’i-pod nelle orecchie e lo sguardo perso fuori
dal finestrino. Chissà
a cosa stava pensando, probabilmente era come me alla sua
età, pensava a mille
cose diverse ed ogni pensiero ne rincorreva un altro e così
cominciava una
corsa folle con un sottofondo personale che terminava solo quando ti
dicevano
di smontare dall’auto. Quasi non ricordavo più
cosa volesse dire essere senza
pensieri, o almeno senza pensieri gravi, come: Tra quante ore devo
andare a
lavoro? Quando scade l’assicurazione dell’auto?
Come mi stanno i capelli? Dove è
andato a finire il mio peluche preferito? Ok, forse le ultime due no ma
penso
di aver reso l’idea , anche se i capelli sono la dannazione
di ogni donna, se
non sono perfetti viene una crisi di nervi. E non provatemi a dire che
non è
vero u.u*
A
scuola di Josh nessuno ebbe
da ridire niente e qualcuno rimase anche incantato a guardarmi. Ora mi
vedi in
tv ed ora mi vedi di fronte a te. Magia! Parlai con i professori, tutti
capaci
e molto professionali, una ragazzina mi chiese anche di farle
l’autografo. Non
conoscevo nessuno a parte Michele, il migliore amico di Josh. Si
conoscevano
dall’asilo, cioè da circa 12 anni. Ci salutammo e
poi Josh mi disse di
andarmene, visto che avevo ritirato la pagella e che lui sarebbe
tornato dopo
con Michele, risalimmo in macchina e il mio cellulare vibrò,
lessi il messaggio
e mi allungai verso Jason per farlo leggere anche a lui.
“Ciao
piccioncini vi state
divertendo? Finalmente posso camminare in casa con i miei fantastici
box senza
nessuno che rompe perché non capisce la raffinatezza di
certi indumenti u.u non
vedo l’ora che tornate, devo torturare un po’
Jason… ho già circa 10 battutine
pronte mhuahaha xD Qui vi salutano tutti. Dai uno pugno da parte mia a
quella pallina
da ping pong del tuo ragazzo. Stefan”
<<
Raffinatezza di
certi indumenti? >> disse Jason ridendo.
<<
Perché io li ho
visti i suoi box, sono davvero belli… >> mi
fermai perché Jass mi
guardava con sguardo omicida, quindi sorrisi. Quando un ragazzo
è arrabbiato
con te sorridi e fa gli occhietti dolci.
<<
Come sarebbe a dire
che hai visto i suoi boxer? >>
<<
Oh suvvia, cammina
solo con quelli per casa, quando è al massimo del suo pudore
si mette i jeans. Devo
chiedergli dove li compra, sarebbe carino vedere come ti stanno addosso
>> dissi maliziosa. Accese il motore continuando a
borbottare. Arrivammo
a casa dopo dieci minuti ed io lo trascinai per i bordi della camicia
in camera
da letto, bi potete immaginare come sia andata a finire no? (***)
(*)
scusate per la faccina,
ma ci voleva… e poi l’adooooro >.<
(**)
Stefan ed i suoi box NON
potevano mancare!
(***)
Mi spiace non poter
descrivere meglio la scena, ma questa storia ha il reating verde
Grazie
mille alla mia Bilu ke mi commenta sempre… grz a tt qll ke
l’hanno mexa tra i
preferiti e tra le seguite.
Spot:
Ragazze,
sprecate 1 minuto della vostra vita per rendermi felice. SCRIVETE UNA
RECENSIONEEEE grz bye