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Autore: Lost on Mars    07/02/2020    2 recensioni
È difficile per Lily avere un migliore amico che non perde mai l’occasione di azzuffarsi con suo fratello. È meno difficile aggiustare il naso di Scorpius, nonostante lui non riesca a stare fermo per dieci secondi consecutivi. È facilissimo invece risolvere i problemi altrui, così da non pensare ai propri.
Per Albus, al contrario, è estremamente facile attaccar briga con chiunque gli dia fastidio. È un po’ meno facile stare a sentire gli avvertimenti dei suoi migliori amici, che cercano di tirarlo sempre fuori dai guai – tranne Frank, che lo appoggia in tutto. È difficilissimo chiedere scusa e riconoscere di aver sbagliato, colpa del suo maledetto orgoglio.
Per entrambi, è assolutamente impossibile fare ordine tra il caos che regna sovrano nella loro testa, nella loro famiglia e nelle loro vite.

“Mi limito a guardare Lily, che gli sorride in un modo genuino, spontaneo, che non ha niente di forzato. Se devo dirla tutta, Malfoy non sembra avere più quell’aria da dio sceso in terra, né quell’atteggiamento tanto odioso che lo caratterizza. Il modo in cui la sta guardando, in cui le si rivolge, o anche il semplice tono calmo e gentile della sua voce, lo fanno sembrare tutt’altra persona.”
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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XX - DEREK

L'inizio della fine 

 
Mi chiamo Derek, ho diciassette anni e da quando ho iniziato a frequentare Hogwarts ne ho viste di tutti i colori. Non sto scherzando, è successo veramente di tutto, e io sono ne sono stato sempre testimone. Mi correggo, quasi sempre: in alcuni casi, sono stato anche artefice, ma solo perché è inevitabile finire in qualche guaio quando si hanno Albus Potter e Frank Paciock come amici. L’episodio più memorabile che io ricordi è sicuramente quello in cui la cara, vecchia Trisha Lynch ha praticamente dato fuoco all’intero dormitorio femminile del sesto anno, perché era estremamente convinta che Vanessa Thompson le avesse rubato il ragazzo. La realtà era ben altra, ma questa è tutta un’altra storia. Quello che intendo dire, è che Trisha Lynch che gioca a fare la piromane è stato l’episodio più memorabile di sempre. Ora non lo è più.
Ha perso il suo primato da più o meno cinque minuti, ed è sempre da cinque minuti che io, Frank e Bellamy stiamo guardando quello che, a nostro avviso, è diventato l’evento che rimarrà per anni nella storia di Hogwarts, o  che sarà l’inizio dell’apocalisse… a seconda dei punti di vista.
Cinque minuti fa, abbiamo appena assistito ad una scena incredibile: Albus Potter e Scorpius Malfoy si sono stretti la mano e hanno iniziato a parlare come due persone normali, in modo civile, senza puntarsi le bacchette addosso o tirarsi pugni a destra e a manca. Non credevo che avrei vissuto abbastanza per vedere qualcosa di simile, invece è proprio quello che è successo, davanti ai miei occhi e a quelli di mezza scuola, a giudicare dall’intenso vociare che mi circonda.
D’accordo, magari il resto della scuola è in subbuglio non tanto per la stretta di mano tra Albus e Malfoy, quanto per il fatto che Christopher Burke ha quasi rischiato la pelle… ma per me questo è del tutto irrilevante. Voglio dire, Albus e Malfoy si stanno parlando pacificamente, questo sì che è qualcosa di eccezionale!
Credo di essere sul punto di esplodere dalla curiosità, quando la voce di Frank mi riporta con i piedi per terra.
«Voglio anche io la droga che si è preso Al stasera» farfuglia, con gli occhi scuri ancora incollati alla nuova, improbabile coppia. Lily si è aggiunta a loro adesso, siamo troppo lontani per capire cosa sta succedendo, ma sembra indispettita. Albus le mette le mani sulle spalle e gliele accarezza piano.
«Non credo si tratti di qualche droga» dice ad un certo punto Bellamy. «Credo che Albus sia… uhm, riconoscente a Malfoy, forse?»
«Albus a volte non ringrazia nemmeno te che ci fai copiare i compiti, perché dovrebbe ringraziare Malfoy?» domanda Frank, che sembra essere sotto shock.
«Beh, forse perché Malfoy ha appena difeso Lily. Credo che, per Al, sua sorella sia più importante dei compiti» continua Bellamy, che al contrario sembra aver recepito con molta razionalità quello che è appena successo.
«Io non ci sto capendo niente» mi limito a dire, ancora con lo sguardo perso davanti a me. Subito dopo, sento una vigorosa pacca sulle spalle da parte di Frank.
«Ben detto, Derek» dice. «Nemmeno io.» 
«Non possiamo semplicemente aspettare che Albus venga qui e ci spieghi tutto?» domanda Bellamy. Sta cercando di rimanere calmo, ma so che in fondo anche lui muore dalla voglia di sapere cosa diavolo è appena successo.  
«Per me è impazzito e non saprà nemmeno dire una parola che abbia senso» statuisce Frank. 
Io non faccio in tempo a dire nulla, perché Al si sta avvicinando a noi, mentre Lily e Malfoy stanno parlando con il professor Cylon.  
Accidenti, sono così scioccato e scandalizzato che nemmeno mi sono accorto del professore che arrivava. 
«Che cosa cazzo è appena successo?!» esclama Frank, non appena Albus è abbastanza vicino a noi.
Nonostante il tono quasi aggressivo di Frank, Al rimane impassibile. Sul suo volto, un’espressione di estrema serietà e preoccupazione che non si lascia scalfire da niente. Che sia successo qualcosa di grave? Che la stretta di mano con Malfoy fosse tutt’altro che l’inizio di una tregua, o ancora meglio, di una pace? 
«Ve lo spiego dopo» dice semplicemente, per poi lasciarsi sfuggire un sospiro. «Cylon mi ha detto di far entrare tutti in Sala Grande per la cena, mi date una mano?»
 
Questa sera è parecchio strana. Al tavolo dei Serpeverde mancano quattro persone: Lily, Malfoy, Burke e un’altra ragazza di cui non so il nome. Albus mangia in religioso silenzio, ogni tanto Frank cerca di cavargli qualcosa dalla bocca e Bellamy lo riprende, dicendogli che prima o poi Al ci spiegherà tutto. Credo che Bellamy abbia ragione: forse Al non ne vuole parlare qui, in mezzo a tutta questa gente che aguzza le orecchie per non farsi scappare niente. Tutti abbiamo visto Lily attaccare Burke dopo una discussione, tutti abbiamo visto Malfoy spedirlo dall’altra parte del corridoio in maniera abbastanza violenta e tutti abbiamo visto Albus e Malfoy che parlavano civilmente tra di loro. Credo sia normale che vogliano sapere cosa sia successo, specialmente perché non è di certo un segreto l’astio che da sempre esiste tra di loro e sembra estremamente strano che, apparentemente, entrambi abbiano deposto le armi. Quello che ci stiamo chiedendo tutti, soprattutto, è: per quale motivo? 
Quando finiamo di cenare, la salita fino alla Torre Grifondoro sembra infinita: scale che non arrivano, fiumi di persone che camminano come lumache per i corridoi, e addirittura una fila per entrare nella nostra Sala Comune, dovuta al fatto che un ragazzo del terzo anno si è dimenticato la parola d’ordine e, dopo averla quindi sbagliata, la Signora Grassa gli ha risposto che lei se ne sarebbe andata a fare un giro con la sua amica Violet, mentre lui cercava di ricordarsela. Di conseguenza, per entrare stiamo tutti aspettando che la Signora Grassa ritorni.  
Nel frattempo, Frank, visibilmente frustrato e infastidito dal fatto che Albus non voglia ancora parlare di quello che è successo prima di cena, ha cominciato a parlare di altro, senza quasi mai prendere fiato. Io cerco di ascoltarlo, Bellamy ogni tanto risponde, cercando di tenere in piedi una debole conversazione, mentre Albus lo guarda, ma si nota che è totalmente disinteressato e sta pensando a tutt’altro.  
Ed è in questo momento di confusione che accade qualcosa che contribuisce a rendere questa serata ancora più movimentata e agitata. Siamo ancora tutti in fila davanti l’ingresso della nostra Sala Comune e ci stanno passando accanto diversi gruppetti di Corvonero, che si stanno presumibilmente dirigendo verso la loro Torre e che ci guardano divertiti. Una ragazza dai capelli rossi che, purtroppo, la mia mente riconosce e registra subito come Cassiopea Stewart, si avvicina pericolosamente a noi. 
«Ciao, Bellamy!» lo saluta, poi gli si avvicina e i due si scambiano un abbraccio amichevole. «Che sta succedendo qui?» 
«Stiamo aspettando la Signora Grassa» risponde Bellamy, con un tono gentile. «E tu?» 
«Torno alla Torre, speriamo che almeno il nostro batacchio non ci faccia scherzi stasera» risponde la ragazza, con un grande sorriso sul volto. «E se la Signora Grassa non dovesse tornare, sei il benvenuto sui nostri divani.»
«Non credo di riuscire a rispondere a nessuna domanda, in questo momento» scherza Bellamy. «Sono un po’ stanco, probabilmente finirei per rimanere in corridoio comunque.»
Cassiopea ride divertita, dopodiché si scambiano ancora qualche parola, finché lei non viene richiamata da altre due ragazze, probabilmente sue amiche. Tra la calca generale, si scontra con Albus e lui la saluta distrattamente. Lei gli risponde in maniera leggermente fredda, nulla a che vedere con la gentilezza mostrata meno di trenta secondi fa a Bellamy. 
«L’avete preso?» gli chiede, a bassa voce. Albus si limita a scuotere la testa, ben attento a non proferire parola. «Quando me lo darete, procederò.» 
Nonostante la calca generale, sono riuscito a sentire questa breve conversazione. Spero solo che non l’abbia sentita nessun altro. 
Un sospiro di sollievo generale mi fa capire che la Signora Grassa è finalmente ritornata e, sommersa da una moltitudine di voci che esclamano la parola d’ordine, si fa da parte e ci lascia entrare in Sala Comune. Noi quattro ce ne andiamo dritti in dormitorio: Albus ancora non ha proferito parola sull’accaduto di Burke, Malfoy e Lily. 
Non appena ci sediamo, io e Frank sul suo letto, Bellamy e Albus sul mio, Frank non lascia ad Al nemmeno il tempo di pensare a cosa dire: «Parla.» 
«Io e Malfoy abbiamo deciso di darci una tregua» dice allora Albus, con tutta la tranquillità del mondo. Nessuno di noi dice nulla, perché a questo c’eravamo arrivati. 
«Per quale motivo?» chiede allora Bellamy, dopo un minuto buono di silenzio. 
«Perché adesso abbiamo trovato un nemico comune.»
 «Intendi Burke?» continua Bellamy, con il suo solito tono rilassato e tranquillo. Albus annuisce debolmente, puntando lo sguardo in un punto imprecisato davanti a lui.
«Esatto» risponde. «Per il bene di Lily, gli faremo capire che deve starle alla larga.»
Una risatina del tutto fuori luogo si fa strada fino alla mia bocca. Mi porto le mani davanti alle labbra quasi subito, rendendomi conto che effettivamente non c’è molto da ridere, ma mi sono appena ricordato di un accaduto, all’inizio di quest’anno, che mi ha fatto sorridere.
«Che c’è da ridere?» mi chiede Albus. Non è infastidito, dalla mia reazione, ma piuttosto confuso.
«No, nulla» mi affretto a dire velocemente. «È solo che ho pensato a quando hai dato un pugno a Malfoy davanti alla McGranitt, quando lei ha detto che ti avrebbe tolto il Quidditch.»
«E quindi?» commenta ancora Albus.
«E tu ci hai detto che lo hai fatto perché pensavi che Scorpius ci stesse provando con tua sorella o che stessero insieme» continuo. «E niente, è quasi buffo adesso che tu e lui vi coalizziate contro questo brutto ceffo proprio per proteggere lei.»
«Messa così sembra che Malfoy sia geloso di Lily e voglia evitare un suo qualsiasi contatto con il genere maschile» scherza Frank, accanto a me. Anche Albus sorride a questa battuta e l’atmosfera si alleggerisce un po’.
«Neanche io sono così ossessivo, credo che Scorpius stia solo facendo il bravo amico» dice Albus.
«Oh, attenzione!» esclama Frank. «Adesso è Scorpius? Tra qualche settimana lo chiamerai “fratellino”?»
«Dai, smettetela» cerca di dire Bellamy. «Io sono contento che invece tu abbia fatto questa tregua, Al. Potrebbe anche essere l’inizio di una convivenza civile a prescindere da Burke.»
«In che senso?» gli chiede Albus.
«Nel senso che se riesci a mantenere questa pace senza cercare di affatturarlo ogni due per tre, potrai continuare a farlo anche dopo aver isolato la minaccia di Burke.»
«In effetti, ha senso…» borbotto sottovoce.
«Non posso prometterlo, ma posso vedere come va e poi decidere se continuare ad odiarlo o meno.»
«Rinunciaci, Bel» commenta divertito Frank, mettendosi a gambe incrociate. Io e Albus ridiamo, ma Bellamy rimane stranamente serio: fa un sorriso tirato e abbassa lo sguardo, i capelli castani gli coprono la fronte e gli occhi scuri. Noi altri ci guardiamo preoccupati.
«Bellamy?» domanda Albus, gentilmente, mettendogli una mano sul braccio. Nel momento in cui lo fa, noto che la mano destra di Bellamy si stringe in un pugno e che sta tenendo i muscoli in tensione. Deve esserci qualcosa che non va.
Dopo un po’, il nostro amico rialza la testa ed è leggermente rosso in viso. Ci guarda con una serietà mai vista prima.
«Ragazzi, posso chiedervi una cosa?» ci dice. «Però dovete giurarmi che sarete sinceri.»
«Qualunque cosa» gli assicura Albus. Anche io e Frank annuiamo convinti.
Bellamy fa un gran bel respiro e ci guarda uno ad uno. E poi eccola, la domanda della discordia, quella su cui avevo un cattivo presentimento nemmeno mezz’ora fa, mentre aspettavamo che la Signora Grassa ritornasse: «Che specie di accordo avete con Cassiopea Stewart?»
Io mi congelo. Spalanco gli occhi, non so se per lo stupore che Bellamy abbia fiutato qualcosa, o se per la paura di quello che accadrà di qui a poco. Percepisco che anche Frank, alla mia destra, si è irrigidito e adesso sto guardando Albus: lui sostiene lo sguardo di Bellamy e sembra che abbia smesso di respirare. Credo che la paura si sia impadronita anche di lui, perché sono passati lunghissimi secondi e non ha ancora dato una risposta che sia convincente. Di solito, Albus ci riesce; riesce sempre ad inventare qualcosa di estremamente credibile sul momento e riesce sempre a passarla liscia, ma stavolta sta rimanendo colpevolmente in silenzio e capisco che non vuole dire a Bellamy l’ennesima bugia.
Il silenzio permane e viene rotto nuovamente dalla voce di Bellamy: «Da questo deduco che ne avete davvero uno, bene.»
«N-non… lo avevi g-già capito?» mormoro, con la voce che mi trema.
«Pensavo fossero solo idee mie, e anche abbastanza infondate, ma evidentemente no» risponde Bellamy. «Di che si tratta?»
Frank fa un respiro profondo e poi decide di dire la verità, o almeno una sua parte.
«Le abbiamo promesso che avremmo rubato per lei un libro dal Reparto Proibito» dice, sospirando poi sommessamente.
Bellamy adesso appare alquanto confuso. «E per quale motivo? Lei ha libero accesso a tutti quei libri.»
«Tutti tranne uno.» La voce di Albus è diversa da come sono abituato a sentirla, sembra spezzata, roca, quasi come se non gli appartenesse. Credo se la stia facendo sotto e io non posso certo biasimarlo. Mi chiedo solo, a questo punto, a chi toccherà rivelare a Bellamy del casino che abbiamo fatto con la Polisucco. «Il libro di suo padre, lui non vuole che lei lo legga.»
«Capisco» dice ancora Bellamy, la sua voce è tornata quella di prima: tranquilla, serena, non sembra neanche arrabbiato. Forse crede ancora che sia tutta una grande coincidenza, ma io non credo sia giusto lasciarglielo pensare. «E lei cosa vi ha promesso in cambio?»
«Beh, noi le abbiamo chiesto se poteva aiutarci a sistemare una cosa che avevamo fatto… una cosa un po’ brutta» risponde Albus, con sincerità. I suoi occhi verdi ancora reggono il confronto con quelli di Bellamy e non si piegano.
«Che cosa?» chiede ancora Bellamy.
Albus esce sconfitto, smette di guardare Bellamy negli occhi, abbassa lo sguardo e poi lo punta su Frank, un secondo dopo su di me. Io deglutisco e non riesco a muovere un muscolo, sento uno strano formicolio che mi percorre tutto il corpo.
«Noi volevamo solo far finta che questa cosa non fosse mai successa!» esclama Frank. Una momento di lucidità improvviso mi acceca: «E io volevo dirtelo subito, così non lo saresti venuto a sapere da qualcun altro, però poi non l’abbiamo più fatto! Scusaci, non lo faremo mai più, Bellamy!»
«Ehi» mi dice con calma lui, mi si avvicina e mi tocca la spalla. «Calmati, va tutto bene. Vorrei solo sapere cosa è successo perché non ci sto capendo niente.»
«Okay, ti chiedo in anticipo scusa a nome di tutti, ma soprattutto mio perché l’idea è venuta da me, Derek e Frank mi hanno solo appoggiato, a loro non sarebbe mai venuto in mente» statuisce Albus. Tutti i nostri sguardi adesso sono puntati su di lui.
«Che cosa sarà mai di così terribile?» azzarda a dire Bellamy, cercando di fare un debole sorriso. Albus si schiarisce la voce con un colpo di tosse.
«Hai presente quando ti chiedevi perché Zoe volesse parlarti?»
Bellamy annuisce.
«Ecco, lei vuole parlarti perché non ha effettivamente idea del perché abbiate smesso persino di salutarvi da un momento all’altro.»
«Questo non ha senso, Al. È stata lei in primis a voler tagliare qualsiasi tipo di rapporto con me, a me andava bene anche essere semplicemente amici, ma a quanto par-» Bellamy inizia a parlare, ma la sua frase viene bloccata di nuovo dalla voce di Albus, che non riesce a tenersi dentro la verità per un secondo di più. Se prima non voleva assolutamente che questa storia uscisse fuori, adesso sta esplodendo.
«No!» esclama, facendo calare il silenzio. «Non lo sa, perché lei non le ha mai dette quelle cose. Sono stato io! Sono stato io a dirtele!»
«Okay, Al… credo che tutta la storia di Burke e di Malfoy non ti abbia fatto bene… forse è meglio se ti riposi.»
«Abbiamo preparato la Polisucco» esordisce allora Frank.
«E io le ho preso in prestito la spazzola per capelli…» dico a bassa voce, vergognandomi come un ladro.
Si susseguono momenti di terrificante silenzio. Il mondo sembra essersi fermato, l’aria è immobile e la nostra stanza è immersa nel silenzio. Non so cosa potrebbe succedere adesso, ma sento di essermi liberato di un peso, mi sento leggero come una piuma, anzi, più di una piuma! Sento che potrei cominciare a fluttuare da un momento all’altro. Guardo velocemente Frank e Albus. Anche loro si sentono così? Dalle loro espressioni mortificate faccio fatica a capirlo, ma la mia è solo una sensazione temporanea. Quando Bellamy apre bocca, infatti, sento di essere diventato di nuovo pesante; peso tonnellate e tonnellate, così tanto che potrei e vorrei sprofondare in una voragine.
«Io non ci posso credere» inizia. «Sono stato settimane a chiedermi che cazzo avessi fatto di sbagliato con Zoe e adesso venite a dirmi che non è mai successo niente e che siete stati voi? Mi avete addirittura detto di lasciarla stare e di pensare ad altro… e quando ho conosciuto Cassiopea, io… ma anche questo era pilotato a quanto pare. Sentiamo, in che modo dovrebbe risolvere quello che avete fatto?»
Solo Albus ha il coraggio di ammetterlo. «Noi non lo sapevamo, Lily mi ha detto di cercarla e le abbiamo chiesto se poteva aiutarci. Lei ha solo detto di sì, solo dopo ci ha detto cosa intendesse fare.»
«E cioè?»
«Lei voleva… toglierti il ricordo del litigio con Zoe.»
«Voi state male» taglia corto Bellamy. Si alza di scatto dal letto, recupera il mantello nero dall’appendiabiti e si dirige verso la porta.
«Ci dispiace da morire, Bel!» esclama Frank. «Volevamo fermarla!»
Bellamy non ci risponde, ci rivolge solo uno sguardo carico di rabbia, incredulità, delusione forse.
«Possiamo spiegarti tutto!» provo a dire, in un ultimo, disperato tentativo di non mandare tutto a rotoli. Tuttavia, Bellamy afferra il pomello dorato della porta e se ne va, sbattendola violentemente alle sue spalle.
 
Sono passati tre giorni da quella che definiamo la Serata della Discordia. Quella notte non abbiamo sentito Bellamy rientrare in camera e ancora ci stiamo chiedendo dove abbia dormito. Le due notti seguenti ci ha degnato della sua presenza, ma al mattino si è svegliato sempre molto presto, se non addirittura prima di noi ed è sempre sparito senza dire o lasciare scritto nulla. Durante i pasti non si siede vicino a noi, ma accanto a Rosalie Blossom e altri ragazzi del nostro anno. Ieri Frank, in preda ad un impeto di coraggio e forse annebbiato dall’adrenalina che gli scorreva nel sangue a seguito di un’interrogazione di Pozioni di cui sapeva poco e niente, ha provato a salutarlo e a rivolgergli la parola. Bellamy ha fatto finta di non vederlo.
Questa mattina ci ho provato io, a me ha rivolto un saluto, anche se abbastanza distaccato.
Albus è taciturno da quando è successo tutto, ma è convinto di sentirsi meglio e cerca di rassicurarci dicendo che prima o poi si sistemerà tutto. Frank fa finta di niente e cerca di tirarci su il morale con i suoi soliti aneddoti che dovrebbero essere divertenti, ma non è la stessa cosa senza Bellamy che puntualizza che non fanno ridere.
In compenso, Bellamy sembra aver deciso di continuare a passare il suo tempo con Cassiopea Stewart, nonostante le sue scoperte. Non sappiamo se le abbia raccontato già l’accaduto oppure se stia tacendo sul fatto, sappiamo solo ciò che vediamo: le lezioni che condividiamo con i Corvonero le passa seduto accanto a lei e non è raro vederli camminare insieme per i corridoi tra una lezione e l’altra. Ne deduco che ormai siano diventati grandi amici e da una parte sono felice per Bellamy, dall’altra sono estremamente preoccupato perché non voglio che arrivi a sostituirci con qualcun altro.
È la stessa irrazionale paura che aveva Albus quando credeva che Zoe avrebbe potuto portarci via Bellamy per sempre e mi accorgo che non abbiamo risolto davvero niente con tutto questo putiferio: impedire a Bellamy e Zoe di diventare ottimi amici, di frequentarsi, ha portato allo stesso identico risultato. Solo che adesso c’è di mezzo una ragazza diversa, una ragazza che non è Zoe, che è forse l’esatto opposto di quella che è Zoe Caplan.
Chissà come abbiamo fatto ad essere così stupidi. È una domanda che mi sono fatto sin dall’inizio e a cui non ho mai trovato risposta, ma adesso penso di avercela: semplicemente non avevamo considerato che non potevamo impedire a Bellamy di provare sentimenti. Io non so se riuscirei a perdonarmi al posto suo e questa prospettiva mi mette i brividi.
Nel frattempo, mentre la cena finisce, lo vediamo alzarsi e raggiungere subito il tavolo dei Corvonero. E anche questa sera finisce nello stesso modo delle precedenti: ce ne ritorniamo alla Torre, poi dopo un po’ saliamo in dormitorio e ci mettiamo a dormire. Uno di noi non lo farà finché non sentirà Bellamy infilarsi sotto le coperte.
Sarà questo, forse, il motivo per cui Albus da giorni ha due occhiaie spaventose.

 
Ciao a tutti!Questa volta sono stata più veloce, visto? La prossima non lo so, perché comunque adesso che sono più o meno guarita mi tocca recuperare lo studio per gli esami, ma spero, in una pausa e l'altra di buttare giù qualcosa di decente. La trama c'è tutta nella mia testa, l'unico problema è trasformarla in parole che abbiano una sequenza logica ahahaha. Come si dice, la verità viene sempre a galla, e più tempo passa peggio è. Prima o poi Bellamy doveva scoprirlo e la sua reazione non era difficile da immaginare. Prossimo capitolo, finalmente, dal puntodi vista di Kelsey! C'è una scena che muoio dalla voglia di scrivere da quando ho iniziato la storia e spero di renderla bene, ho ansia! 
Ringrazio ancoa di cuore Dreamer_imperfect che ha recensito questa storia dopo mesi di raganatele e balle di fieno, e ovviamente, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! ♥
Un bacione,
Mars
 
   
 
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