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Autore: Ortensia_    07/02/2020    1 recensioni
Eppure Dimitri non è in grado di concentrarsi sulla soave esecuzione di questo coro, perennemente distratto da una voce stonata, il grido rauco di un mostro che tuttavia riesce a camuffarsi sapientemente nel candore di un attimo sereno. È il vuoto dietro a un ritratto di una donna meravigliosa, un parassita che divora le viscere di una stella per estinguerne la luce.
[ Raccolta di flashfic Dimileth – rating e avvertimenti dei più vari, specificati all'inizio di ogni flashfic ]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byleth Eisner, Dimitri Alexander Blaiddyd
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Rating: Verde
Avvertimenti: sentimentale; malinconico; post-game (dove ognuno è andato per la sua strada)
Parole: 498


Dimitri non si è ancora abituato alla vista del piccolo giardino dietro la serra del Garreg Mach.
Con le narici solleticate dal profumo melenso delle rose contempla in silenzio gli archi sospesi sulla sua testa, le grosse foglie verdi bagnate dalla luce calda del sole e i petali bianchi che tremano appena ai lati del ciottolato: è decisamente più accogliente dell’ammasso di erba e cespugli che si vede dalle finestre del Palazzo Reale.
«Buongiorno, Vostra Maestà.»
Dimitri si volta, rivolgendo un sorriso alla propria interlocutrice.
«Vostra Grazia» la sua voce trema mentre china il capo al cospetto della figura austera dell’arcivescova.
«È la prima volta che ammirate il giardino?» Byleth, un sorriso mite sulle labbra rosee e le mani congiunte in grembo, rivolge il proprio sguardo agli orizzonti morbidi del cortile.
Dimitri si perde per qualche istante nella contemplazione dell’altra, che con il suo lungo vestito bianco e i capelli verde pallido pare essa stessa parte del roseto, una fata che in sé racchiude con semplicità disarmante la bellezza imperscrutabile della vita.
«Sì,» la voce trema di nuovo mentre pensa alla sua immagine invecchiata accanto allo splendore immutato della donna «sarei stato oltremodo felice di studiare in un posto tanto bello.»
«Sarei stata contenta di stare qui con te.»
Dimitri la vede aggrottare la fronte, serrare le labbra in uno spasmo.
«Con voi» si corregge Byleth, un vago rossore sulle guance. «Perdonatemi.»
«No, ti prego» il re scuote il capo, continuando con tono deciso «non sopporto tutte queste formalità fra di noi.»
Byleth esita appena, per poi acconsentire.
«D’accordo, Dimitri
Entrambi faticano a trattenere un sorriso: basta un nome per farli sentire più vicini, per illuderli di essere qualcosa nel mondo dell’altro.
«Ho piantato io le rose» esordisce Byleth, rivolgendo l’attenzione ai frutti del proprio lavoro.
«Seteth non voleva, ma l’ho fatto ugualmente, dopotutto è solo terra.»
Dimitri sorride nel constatare che non è affatto cambiata.
«La prima volta ho fatto un disastro e sono tutte appassite, tranne quella laggiù» Byleth continua, un sorriso malinconico sulle labbra. «Stona terribilmente, ma non ho voluto sradicarla.»


❋ ❋ ❋




Dimitri sospira, incapace di accettare che anche questa volta Byleth non verrà a salutarlo. Sale sulla carrozza con rassegnata avversione per la donna che lo tormenta da anni, salvo poi ritrovarsi completamente assorbito nella visione di una rosa rossa sul sedile.
Afferra il fiore facendo attenzione alle spine, ne sfiora i petali con un dito e deglutisce appena, nauseato dal profumo.
Dopo averne ascoltato la storia ha osservato a lungo quelle rose rosse, trattenendosi dal coglierne una per non rischiare di massacrare tutta la pianta.
Dimitri stringe il fiore fra le dita, un rivolo di sangue caldo che sgorga lungo il palmo bianco: sembra una presa in giro.
Come si può sradicare qualcosa che cresce così bello e forte? Con quale bestialità si può uccidere un sentimento tanto genuino? Non biasima Byleth. Dopotutto neanche lui ci è mai riuscito.
«Avresti dovuto sradicarlo» mormora, la rosa ormai sbriciolata fra le dita. «Ora fa solo male.»



L'angolino dell’autrice:
Finisco sempre per superare le 500 parole di una quarantina (questa volta erano una quarantina più altre cento, però!) e poi mi ritrovo alle prese con tagli di ogni tipo!
A questo punto, comunque, mi chiedo se non fosse meglio una raccolta di one shot (anche perché questa secondo me andava sviluppata maggiormente, ugh), ma datemi tempo ancora due o tre scritti e le idee inizieranno a scemare (come sempre) e scriverò a malapena duecento parole 8D
Alla prossima!
   
 
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