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Autore: sangueoro    08/02/2020    2 recensioni
Klaus e Caroline a spasso nel tempo?
Quali saranno i risultati delle loro avventure?
Dopo la morte di Klaus, Caroline deve fare i conti con i suoi sentimenti irrisolti e nel frattempo cercare di salvare le sue figlie dalla fusione.
Riuscirà a trovare la soluzione e a cambiare il destino del suo "ultimo amore"?
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Camden Town c’era un via vai di persone, di ogni etnia, età e condizione sociale.

Dalle strutture prefabbricate, tutte molto simili, uscivano esalazioni di ogni sorta; i profumi delle spezie orientali si mischiavano all’odore del ragù alla bolognese, i noodles si vendevano nella casupola a fianco a quella del kebab e poi tacos, tortillas, empanadas e burritos… cous cous con pesce o carne… waffles o crepes… c’era davvero molta scelta e per tutti i gusti!

Bonnie e Caroline passeggiavano nell’area del mercato dedicata allo street food, con il loro cartoccio di cibo in mano sembravano due turiste americane che si stavano divertendo in una delle città più belle e cosmopolita del mondo: Londra.

«Si sta facendo tardi» sospirò Caroline, appallottolando il tovagliolo.

Aveva mangiato una sorta di polpetta di riso con un cuore di mozzarella filante, Supplì al Telefono, l’aveva chiamata la donna del banchetto di cibo italiano, una specialità della cucina romana.

«Quando è atterrato il loro volo?» domandò Bonnie, mentre si gustava dei mini pancake ricoperti di Nutella.

«Mezz’ora fa» rispose la vampira controllando l’orologio.

 

Il soggiorno della casa che avevano affittato in Fleet Street, era nel caos più totale. Antichi libri e grimori erano sparsi ovunque ma Caroline represse l’istinto di riordinare, in quella confusione c’era il lavoro di mesi di ricerche.

Le indagini erano state lunghe e le tracce le avevano condotte in giro per più di un continente…

Viaggiare era una cosa che Caroline aveva sognato di fare da quando qualcuno un giorno le aveva detto che lei non era fatta per una vita in provincia, che il mondo è pieno di cultura, arte e musica, di tanti posti da vedere e visitare.

Ma l’avventura che l’aveva portata fino a Londra non era stata un viaggio di piacere.

Un anno prima, la stessa persona aveva detto a Caroline che c’è sempre una soluzione, un antico libro dove trovare scritto come risolvere le situazioni, bastava trovarlo … ma quella volta non ce ne era stato il tempo, lui si era dovuto sacrificare per il bene della figlia.

Caroline non voleva correre rischi; le sue ragazze quando avrebbero compiuto ventidue anni, sarebbero state obbligate a fondersi e lei doveva trovare il modo per evitarlo.

Così insieme a Bonnie era partita per indagare sui Gemini; le origini della congrega, chi erano stati i primi gemelli e perché fosse necessaria la fusione.

 

Quando erano arrivate a Londra, Bonnie e Caroline avevano dovuto trovare un alloggio adeguato. Il loro “quartier generale“ doveva essere in un punto molto preciso, a metà strada tra la collocazione originaria e quella attuale della Temple Bar.

La Temple Bar era una delle otto porte che regolava l’accesso nella città, quella in particolare separava la City dal resto di Londra, il cuore economico da quello politico e religioso.

La porta venne innalzata durante il Medioevo, accanto alla Temple Church, la chiesa dalla quale prende il nome.

Originariamente era una pesante struttura in legno e sebbene enormemente danneggiata, fu l’unica delle porte che resistette miracolosamente al Grande Incendio del 1666. Proprio per questo motivo venne ristrutturata e ricostruita nella forma attuale, un arco in pietra bianca riccamente scolpito e decorato.

Nel corso dei secoli fu smontata e rimontata più volte, fino ad arrivare nella sua collocazione definitiva: ora la Temple Bar funge da portone di ingresso alla Paternoster Square, la piazza dove sorge la Cattedrale di St. Paul.

Caroline e Bonnie dovettero cercare un appartamento esattamente a metà strada tra la Temple Church e la Cattedrale di St. Paul, a ridosso del Quartiere del Tempio… sulla vecchia Temple Line ora rinominata Fleet Street… ovvero la strada della Flotta. Se si prende una guida turistica di Londra, magari una di quelle particolari dirette a quei turisti attirati dall’occulto e dal mistero, ci si troverebbero molte informazioni su questo particolare quartiere londinese.
Poiché nulla in questa zona è casuale, tantomeno i nomi delle vie e delle piazze, in molti hanno ipotizzato che si tratti di un occulto riferimento alla mitica Flotta Templare, che scomparve dal porto francese di La Rochelle dopo l'inizio della persecuzione dell'Ordine da parte del re Filippo il Bello.

Il Quartiere del Tempio si affaccia sul Tamigi, in uno dei suoi punti più larghi e navigabili, e la foce non è troppo distante da escludere l'ipotesi che i Cavalieri andassero e venissero per il fiume oltre che per terra.

Le navi templari, forse cariche del fantomatico tesoro mai ritrovato, di preziosi documenti e reliquie, presero vie diverse e secondo alcune teorie una parte di esse raggiunse la Scozia.

Janet Sinclair (nata Yeman) 1407-1483.

Era stato quel nome a dare una svolta decisiva alle indagini.

Dai documenti che avevano trovato avevano appreso che questa donna, nata nel 1407 aveva sposato nel 1470 William Sinclair, un Conte, la sposa aveva 63 anni… ma insieme al marito avevano avuto ben 9 figli.

In seguito, avevano scoperto che William era il nipote di Henry Sinclair, un nobile di origini norvegesi e scozzesi, che si diceva avesse preso parte alle spedizioni in Groenlandia e in Nord America quasi 100 anni prima di Cristoforo Colombo e, cosa ancora più interessante, William aveva fatto costruire la cappella di Rosslyn, una chiesa avvolta in miti e misteri come poche altre al mondo, basti pensare che la sua pianta è identica a quella del Tempio di Salomone e che in alcuni dei suoi fregi e sculture ci sarebbero le prove del viaggio in America del loro illustre antenato.
Ma soprattutto la Cappella Rosslyn fu costruita in onore dei Templari.

Facendo ricerche sulla storia di questa famiglia, Caroline e Bonnie arrivarono fino all’inizio del 1800, senza trovare niente di particolarmente interessante.

Poi si imbatterono in James St Clair, il secondo conte di Rosslyn.

Era un altro ramo della famiglia che avevano preferito la forma ortografica St Clair a quella più scozzese Sinclair ed erano delle persone un po’ strambe ed atipiche.

Normalmente i figli minori di un nobile, quelli che non avevano diritto al titolo e non dovevano sedere nella camera dei Lord, vivevano nelle residenze di campagna e si recavano a Londra solo durante la Stagione, per poi passare le loro giornate tra feste e ricevimenti.

I St Clair erano differenti, loro lavoravano.

Una cosa già di per sé molto disdicevole per una famiglia della nobiltà inglese, diventava assolutamente indecoroso se si considerava il loro tipo di affari, oggi si direbbe che si occupassero di import-export, avevano una numerosa flotta di navi che faceva continuamente spola tra le Colonie e l’Inghilterra trasportando merci e preziosi.


Quando Caroline e Bonnie decisero di indagare sui Gemini, iniziarono con il consultare gli antichi Grimori, sapevano che quella congrega per 2000 anni aveva controllato i “Viaggiatori” assicurandosi che non arrivassero mai ai doppelganger di Silas ed Amara e non spezzassero la loro maledizione.

Ma non trovarono niente.

Le prime tracce che i Gemini avevano lasciato erano intorno alla metà del 1800 a Portland in Oregon, nella stessa zona dove era nata anche Jo, la madre biologica di Josie e Lizzie.

Da dove venivano? E come ci erano arrivati lungo le coste dell’Oceano Pacifico?

A mettere le indagini sulla strada giusta fu una intuizione di Caroline.

La vampira era intenta a sistemare in ordine cronologico i carteggi, documenti, lettere e atti di proprietà che avevano trovato.

«Sono tutti scritti in inglese!» asserì tutto ad un tratto, fissando i fogli.

«Beh… ti lamenti?» chiese sarcastica Bonnie.

«No! Voglio dire… non sono in spagnolo, in francese o in qualche lingua morta!» continuò sbarrando gli occhi la vampira.

La strega la guardava confusa.

«Si vede che non hai convissuto per anni con un professore di storia!» sghignazzò Care. «L’Oregon è stato il primo avamposto britannico sulla costa pacifica!» spiegò.

«E… quindi?»

«Ci siamo imbattute in ogni sorta di rito!» spiegò Caroline allargando le braccia «Le cerimonie delle congreghe di New Orleans ad esempio! Alcune derivano dalla colonizzazione francese, altre da quella successiva spagnola ed altre ancora dagli schiavi che venivano dall’Africa! Questi sono COLONI BRITANNICI!» urlò sventolando i documenti.

«E quindi?» richiese la strega.

«Abbiamo sempre avuto la sensazione che i Gemini fossero venuti fuori dal nulla!» continuò sempre più agitata la vampira «E se… quelli di cui abbiamo traccia fossero solo gli “americani”?» domandò facendo il gesto delle virgolette con la mani. «Intendo dire… lungo la costa atlantica la nuova Nazione erano già nata! Gli Inglesi, dopo aver sconfitto tutti gli altri coloni, avevano già creato gli Stati Uniti! E’ anche se l’Oregon fu uno degli ultimi stati ad essere annesso, i britannici controllavano quella zona da molto tempo prima! Come abbiamo fatto a non pensarci?»

«Ero sempre distratta durante le lezioni di storia del Professor Saltzman!» scoppiò a ridere Bonnie.

Le ragazze misero da parte i grimori e si dedicarono ai libri di storia.

Studiarono come i coloni arrivarono in Oregon, cercarono ogni singolo dipendente della Pacific Fur Company, la compagnia che si occupava del commercio di pellicce e che aveva costruito Fort Astoria, il loro primo insediamento nel 1811.

Fu così che il nome St Clair venne scritto per la prima volta nei loro appunti, anche se la loro compagnia arrivò solo dopo il 1830, quando la situazione politica ed economica della zona si era quasi stabilizzata.

«Senti qua!» sghignazzò Caroline «Questa Janet Sinclair si è sposata a 63 anni!»

«Beh… allora c’è tempo anche per me!» commentò ridendo Bonnie.

«E ha avuto 9 figli…»

«NOVE?» strabuzzò gli occhi la strega.

«Ma ci sarà di certo un errore!» ridacchiò la vampira allungandole i fogli che aveva in mano «Se fosse vero, spero per lei che almeno un parto fosse…» Caroline si fece improvvisamente seria «gemellare…» continuò guardando l’amica.

Bonnie prese i documenti e li lesse per qualche minuto «Care… una donna a 63 anni nel 1400 che è ancora così fertile?»

«Potrebbe essere una… strega?» domandò in un sussurro la vampira.

Bonnie non le rispose, non la stava più ascoltando, era troppo impegnata a trafficare sugli appunti che avevano accumulato negli ultimi mesi.

C’erano due parti gemellari nella progenie di Janet Sinclair.

E anche in quelle dei suoi figli e dei suoi nipoti… e dei suoi pronipoti…

Lei stessa, aveva un fratello gemello… I Sinclair, poi St Clair, a quanto risultava avevano dei geni molto particolari, erano molto longevi e buona parte di loro nasceva in coppia.

Era stato facile arrivare a Janet e William Sinclair, erano antenati illustri, fu molto più complicato costruire tutto il restante albero genealogico e nonostante più volte furono impressionate dalle gesta di quella famiglia atipica ed avventurosa, le due donne erano sempre più frustrate dal fatto che buona parte dei St Clair vivevano in salute ben oltre i ventidue anni, gemelli compresi.

«NON E’ POSSIBILE!» sbraitò Caroline sbattendo sulla scrivania i fogli che aveva appena finito di stampare.

«Che succede?» chiese Bonnie.

«Proprio ora che ci avvicinavamo agli anni che ci interessano, questi tornano tutti in Inghilterra!» spiegò la vampira.

«Non è possibile! Sappiamo per certo che un Henry Francis St Clair intorno al 1830 è in Oregon!» replicò la strega.

«Ma sappiamo anche che lui non ha un gemello!» ribattè sconsolata Care.

«Perché tornano in Inghilterra?»

«A quanto pare la loro famiglia oltre al titolo di Barone… ha acquisito anche quello di Conte! Ma la persona che lo detiene è uno zio senza prole, tal Alexander Wedderburn, prima Barone ed ora primo Conte di Rosslyn…»

«Come la Cappella?»

Caroline annuì all’amica che le si era avvicinata per sbirciare i documenti.

«Così James St Clair, che si occupava degli affari di famiglia da questa parte dell’oceano… è stato richiamato in Patria, perché è lui il parente più prossimo ed erede del titolo.»

«E non è rimasto nessuno in America?» domandò Bonnie.

«Nessuno con quel cognome!»

«Ma tornano! Qualcuno poi torna! Continua a cercare…»

«E’ molto strano» borbottò Caroline «questo James St Clair ha quattro figli, il suo successore che si chiama come lui, Alexander, Lady Janet ed Henry Francis che dovrebbe essere quello di cui abbiamo traccia in Oregon, ma nessun gemello!»

«Non è possibile!»

«Aspetta… Lady Janet aveva una gemella, ma è morta venendo alla luce…»

«Mi stai dicendo che ora che ci avviciniamo al periodo fatidico i St Clair sono a corto di gemelli?» chiese Bonnie, strappandole i fogli dalle mani.

La vampira annuì sconsolata.

«E’ una bella notizia Care!» la scosse l’amica «Finalmente! Avevamo già trovato decessi prematuri, ma in tutte le ramificazioni della famiglia rimaneva sempre almeno una coppia che arrivava abbondantemente dopo i ventidue anni! Questa è la prima volta che ci troviamo di fronte ad una situazione come questa!»

«Cosa pensi sia successo?» domandò Caroline.

«Ci potrebbe essere qualche figlio illegittimo!» rise Bonnie «Ma qualcosa mi dice che ci siamo… nella famiglia di un fratello o una sorella di questo Conte… sento che troveremo senz’altro un gemello che risulterà deceduto esattamente a ventidue anni!»

E lo trovarono… Alleyne St Clair, morto il giorno del suo ventiduesimo compleanno.

Alleyne era uno dei figli del Barone Aidan St Clair, fratello minore del II Conte di Rosslyn, e di Lady Sybil, ed aveva una sorella gemella, Rachel.

Rachel era fuggita in America, quando aveva appena diciannove anni, con uno dei Capitani della flotta di famiglia.

Era una ragazza molto bella, ed era stata una delle stelle della sua Stagione di debutto, aveva ricevuto moltissime proposte di matrimonio e i suoi genitori avevano scelto per lei un giovane Visconte, ma al cuor non si comanda…

Il padre non le perdonò mai la fuga, licenziò anche il Capitano che era diventato suo marito, quest’ultimo trovò un lavoro presso la North West Company, la compagnia che nel 1813 aveva rilevato la Pacific Fur Company, diventando l’azienda di punta del commercio delle pellicce nella costa nord-est del Pacifico.

All’improvviso tutti i pezzi del puzzle si incastrarono alla perfezione, Rachel partorì due gemelle… una di loro morì il giorno del suo ventiduesimo compleanno, l’altra si sposò con Hazel Parker di Portland, Oregon.

   
 
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