Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: lmpaoli94    08/02/2020    1 recensioni
Nel mentre il Regno di Arendelle stava attraversando uno dei periodi di pace più lunghi della storia, l’armonia venne interrotta con l’arrivo di alcune creature spaventose completamente rivestite di ghiaccio.
Gettando il regno nel caos più totale, la Regina Elsa e sua sorella Anna dovranno fare di tutto per contrastare il potere misterioso e all’apparenza indistruttibile dei nuovi nemici.
Chi li avrebbe potuti aiutare?
Una nuova avventura con l’arrivo di alcuni personaggi che saranno indispensabili alla ricerca della vittoria per riportare il Regno alla pace insperata e distruggere per sempre le forze oscure del Nord che da molti secoli albergano in quei territori fantastici e inesplorati.
P. S.: Questa storia è una cross – over che utilizza personaggi inerenti di Frozen, il Trono di Spade e delle Cronache di Narnia.
Buona lettura.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Elsa non riusciva a sospettare niente di chi potesse essere il suo consigliere, essendo stata una figura molto importante e sempre stato vicino a lei in ogni situazione.
Sentendo bussare alla porta, Elsa, non riusciva a capire chi fosse.
< Avanti > fece la giovane Regina con voce flebile.
< Maestà, mi dispiace disturbarvi, ma ho un assoluto bisogno di parlarvi. >
< Jadis, ditemi pure. È successo qualcosa? >
< Vi porto una notizia che vi sconvolgerà per la ragione e il segreto che essa tiene. >
< Di cosa state parlando? Non capisco. >
< Ve lo spiegherà meglio il vostro consigliere. >
Vedendo come era ridotto, Elsa fu molto insospettita.
< Che cosa gli è successo a Peter? >
< Ha provato a fuggire dalle mie mani, maestà. Dopo tutti questi anni non ha capito di cosa posso essere capace. >
< Perché dite questo? Vi conoscete? >
< Certo. Lui non è un abitante di Arendelle… E’ un figlio di Adamo che ha provato a conquistare il mio Regno d’Inverno. >
< Il vostro Regno d’Inverno? Questo non è possibile. Lui è semplicemente Peter, il consigliere fedele della mia famiglia. >
< Non credo che sia così, Maestà. Posso confermare la sua vera identità togliendogli i vestiti e la parrucca. >
Incuriosita dalla situazione che si stava creando, Elsa acconsentì alla richiesta di Jadis.
< D’accordo, Maestà. Fate quello che ritenete opportuno. >
< Maestà, non potete farvi mettere sotto dalle parole di questa arpia! > gridò Peter come se fosse stato fuori di sé.
< Silenzio, schiavo. Hai forse paura di nascondere qualcosa? >
< Qui l’unica che deve nascondere qualcosa siete voi, Jadis. >
< E perché mai? Caro Figlio di Adamo, finalmente ci siamo ritrovati dopo tanti anni passati a combattere guerre interminabili. Ma nemmeno questa volta i tuoi piani riusciranno ad avere successo. Io sono l’unica sovrana del Regno di Narnia e aiuterò Arendelle nell’invasione dei Soldati di Ghiaccio. Fosse l’ultima cosa che faccio. >
< Voi aiutate la Regina Elsa per impossessarvi del suo Regno! Diteglielo! >
< Maestà, non crederete a simili scempiaggini… >
< Questa faccenda è durata fin troppo e sono molto stanca > rispose Elsa adirata < Quindi se dovete smascherare qualcuno, fatelo adesso Jadis. >
< Con piacere. >
Dopo aver spogliato della sua divisa e toltosi la parrucca, la giovane Regina di Arendelle rimase sorpresa quando vide che Jadis aveva ragione.
< Ma io credevo… >
< Ebbene sì, maestà: vi presento Peter, figlio di Adamo. >
< Tu non puoi far parte di questo mio Regno… >
< Maestà, se solo mi deste la possibilità di spiegare le cose… >
< Che cosa c’è da spiegare? Mi sembra tutto così tremendamente chiaro. Lui è un traditore, Elsa. Un traditore della peggior specie. >
< Peter… Se è questo il tuo vero nome… >
< Sì, maestà. Sono sempre io. >
< Perché hai osato tradirmi? >
< Io non vi ho mai tradita, maestà… Volevo solo mettervi in guardia dalla Strega Bianca. È lei che vuole distruggere il vostro Regno e non i soldati di ghiaccio. >
< Ma cosa stai dicendo? >
< Magari loro possono essere i nostri nemici inizialmente, ma poi potrete constatare che non sarà così se non cacciate dal vostro Regno la qui presente Jadis. >
< Maestà, ma lo state sentendo? È completamente fuori di testa > rispose Jadis smorzando un sorriso < Puoi provarmi a mettermi in cattiva luce Figlio di Adamo, ma me la caverò in qualsiasi frangente. Ricordatelo. >
< Jadis… che cosa possiamo fare con lui? >
< Maestà, visto che siamo nel bel mezzo di una battaglia molto delicata, direi di rinchiudere il prigioniero nelle prigioni del castello in attesa di un processo equo. >
< Il castello di Arendelle non dispone di prigioni per i criminali… Dobbiamo decidere del suo futuro alla svelta. >
< Allora la faccenda cambia completamente, maestà… Che ne dite di ucciderlo in questo istante? Ormai ha confessato i suoi mali. Non è quello che è sempre stato. È solo un sovversivo che vuole mettersi contro di voi. >
< Maestà, credetemi… >
Con le lacrime agli occhi, Peter non era mai stato così vicino alla morte prima d’ora, fissando lo sguardo enigmatico e perso della Regina Elsa.
< Questa notte il nostro prigioniero dormirà nelle stalle > ordinò Elsa < Da domani mattina all’alba prenderò una decisione sul suo futuro. >
< Maestà, non so se potremmo avere così tanto tempo a disposizione > spiegò Jadis < I soldati di ghiaccio potrebbero giungere alle porte del castello in qualsiasi momento. >
< Allora vuol dire che ci faremo trovare pronti, Regina Jadis. Ma in questo momento non posso decidere frettolosamente del futuro di questo giovane uomo, anche se non fa parte del mio Regno. A differenza di voi, io ho un cuore. >
< Allora è a causa della vostra pietà se il vostro Regno sta cadendo in mille pezzi. >
< No! Il mio Regno resisterà nei secoli avvenire. E se siamo davvero alleate, faremo di tutto per portare avanti la nostra guerra. Mi sono spiegata? >
Vedendo tutto il coraggio e la determinazione negli occhi e nelle parole di Elsa, Jadis decise di non infierire ulteriormente.
< Va bene, faremo come dite voi. Il prigioniero verrà scortato nelle stalle fino a domani mattina e poi vedremo… Posso pensarci io. >
< No. Ci penserò personalmente. Voi andate pure. >
< D’accordo > rispose Jadis s’eppur riluttante prima di scomparire dalla vista di Elsa e di Peter.
< Maestà, vi ringrazio di avermi salvato la vita… >
< Vi prego di non parlare. Ho bisogno che voi non mi rivolgiate mai più la parola, altrimenti i miei poteri vi uccideranno talmente in fretta che voi non ve ne accorgereste nemmeno. >
< Capisco… Però ho un debito verso la maestà vostra. >
< Nessun debito. Ho deciso con la ragione e non perché sono una debole. Ricordatevelo. >
< Su questo non ho nessun dubbio. >
 
 
Mentre le notti d’inverno ad Arendelle diventavano sempre più oscure e fredde, i guerrieri Stark, Anna e Kristoff raggiunsero finalmente la casata dei Mormont.
< Ma il loro è un piccolo Regno che si erge in mezzo ad un’isola > fece Anna sconvolta < Siete sicuri che questo piccolo popolo ci potrà aiutare? >
< Prima cominceremo con chi ci fidiamo realmente, poi potremmo passare alle prossime casate. >
< Sono tutte affidabili? > domandò ingenuamente Kristoff.
< Ovvio che no, produttore di ghiaccio > rispose Eddard sprezzante di rabbia < Altrimenti perché nelle nostre terre siamo in continua guerriglia tra di noi? molte casate non fanno altro che impossessarsi di un potere governato solo dall’odio… Ma io e la mia famiglia ci siamo ripromessi che non ci abbasseremo mai a tali livelli e combatteremo solo per i nostri ideali. >
< Ovvero quelli uguali ai nostri > fece Anna speranzosa.
< Oltre ad un’antica alleanza che lega Arendelle alla nostra famiglia, noi vi aiutiamo solamente perché non vogliamo che i Soldati di Ghiaccio possano invadere i nostri territori dopo aver distrutto il vostro Regno. Si potrebbero rinforzare e a quel punto potrebbe essere molto difficoltoso fermarli. Mi sono spiegato? >
< Ed io che credevo che fossimo amici… >
< E lo siamo, Kristoff. Solo che voi dovreste stare da parte e lasciare fare a noi. >
< Non ci pensare nemmeno, guerriero del nord. Noi di Arendelle sappiamo benissimo il fatto nostro e… >
< Però non sapete badare a voi stessi > rispose Jon Snow con tono piccato < Anna, non è un segno di debolezza se voi rimaniate dove siete. Vi aiuteremo fino all’apice delle nostre forze ma dovrete farci agire come meglio possiamo. >
< E non è quello che stiamo facendo? >
< In questo momento no Kristoff visto che la tua amata ha trovato subito da ridire, non vogliamo nessun tipo di noie, chiaro? >
< Va bene, ci faremo da parte > rispose Anna adirata avvicinandosi a Kristoff.
< Dovevamo per forza allearci con questi tipi qui? >
< Avevi forse un’idea migliore al riguardo, Anna? Voglio ricordarti che ci hanno salvato la vita. >
< Vorrei tanto che non l’avessero fatto… >
< Nemmeno io ma è successo quindi adesso è meglio tacere. >
 
 
Una volta entrati nei territori della casata dei Mormont, Anna e Kristoff si sentivano a disagio mentre tutta la popolazione non gli mollava gli occhi di dosso.
< Che cosa vogliono da noi? perché ci stanno fissando? >
< Non ne ho la minima idea, Anna. >
< State pure tranquilli > li rassicurò Rob < Sono solo curiosi di vedere una tribù molto diversa dalla loro. Ma non sono un popolo cattivo come si potrebbe pensare. >
“Ci mancherebbe altro.”
Una volta entrati nel piccolo anteposto della casata, gli Stark non si ricordavano in quali condizioni versassero le abitazioni dei loro alleati.
< Padre, voi vi ricordate un simil scempio? >
< No, Rob. Sembra di essere giunti in una terra dimenticata da Dio. >
< Quindi siete sicuri che ci troviamo nel posto giusto? > domandò Kristoff.
< Vi ho già detto di tacere. Non fatemi essere ripetitivo. >
< Jon Snow… E’ da molto tempo che io e te non ci vediamo. >
Vedendo come il secondogenito di Eddard Stark veniva accolto, quest’ultimo non poté che essere contento di rivedere un vecchio amico di mille battaglie.
< Dopo tanti anni sei riuscito a tornare a casa > fece Jon dandogli una pacca sulla spalla.
< Qui sono riuscito a trovare la pace agognata che avevo bisogno durante la mia vecchiaia. Sono contento di aver combattuto in tutta la mia esistenza ma poi ho deciso di dire basta e mi sono ritirato… Oh, che maleducato. Non ho salutato tuo padre e tuo fratello. >
< Non ti preoccupare, Jeor > fece Eddard sorpreso dalla notizia del vecchio.
< Ti vedo in gran forma, Jeor. >
< Lo dici davvero, Rob? Forse perché non faccio altro che allenarmi tutti i giorni. E comunque ui le giornate all’Isola dell’Orso trascorrono molto lenti e inesorabili… Ma che ci posso fare? Ormai la mia vita è una completa pacchia… Ma se posso chiedere, chi sono questi due viaggiatori? >
< Oh, certo… E’ per questo motivo che siamo giunti fin qui a disturbarti, Jeor: ti presentiamo Anna e Kristoff del Regno di Arendelle. >
Nel sentire quel nome, Jeor divenne pallido in viso.
< Hai detto Arendelle, ragazzo? >
< Sì, Jeor. È il Regno vicino che confina con Grande Inverno. Ricordi? >
< E come posso scordarmelo? Sono stato un sacco di volte in quel castello quando ero in giovane età ma non avrei mai pensato che i Sovrani avessero dato alla luce una figlia e un figlio. >
< No, vi sbagliate maestà > fece Anna inchinandosi < Ha dato alla luce me e mia sorella Elsa, la nuova Regina del Regno dopo la morte prematura dei nostri genitori? >
< Che cosa? sono morti? Le mie più sentite condoglianze. >
< Vi ringrazio, ma abbiamo superato il trauma. >
< Quanto tempo è passato in tutto questo? >
< Questo non lo so, maestà. >
< Chiamami pure Jeor… Dannazione, saranno più di trent’anni che non metto più piede ad Arendelle. Le guerre mi hanno portato via fin troppo tempo e ho accantonato molti dei miei desideri tra i quali spiccava il Ritorno ad Arendelle. >
< Potete benissimo tornarci, Joer… Però dovreste essere coinvolto in una guerra che accomuna la mia famiglia e quella degli Stark. >
< Che cosa? >
< Joer, Arendelle è minacciata da creature chiamati “Soldati di ghiaccio” > spiegò Jon Snow < All’inizio possono essere innocui, ma quando sono in netta maggioranza rispetto a noi diventa molto difficile combatterli. >
< Anche perché sembrano invincibili > ribatté Kristoff.
< Magari a primo impatto > precisò Eddard < Ma tutti hanno un punto debole. >
< Quindi voi vorreste che mi unissi a voi in una guerra contro queste dannate creature? >
< Jeor, abbiamo bisogno della tua spada e dei tuoi soldati. Non possiamo rimanere da soli. Ci schiaccerebbero come formiche. >
Nel sentire la richiesta di Jon Snow, Joer non ci mise molto per dare la sua decisione.
< Anche se sono vecchio, il mio unico scopo è sempre stato quello di combattere, stroncare vite e vincere le guerre… Non posso tirarmi indietro proprio adesso. Sarebbe ingiusto nei vostri confronti. Ridiamo vita alla nostra vecchia alleanza e distruggiamo una volta per tutte quei dannati invasori. >
< Quindi vuole dirci che è dei nostri? >
< Precisamente, principessa Anna. Non rimarrò qui a fare il vagabondo mentre il mondo sta per essere distrutto. No signore. >
Senza riuscire a trattenere la sua felicità, Anna si gettò verso Joer abbracciandolo come se fosse stato il padre che era scomparso da molti anni.
< Anna, credo che tu stia esagerando. >
< Perchè? Volevo solo ringraziarlo. >
< Credo che sia stato sufficiente > fece Rob cercando di far ricomporre la ragazza > Joer, di quanti uomini possiamo contare nelle tue fila? >
< Di ben settantacinque uomini… E anche se possono essere pochi, loro combatteranno come se fossero in duecento. >
< Userai tutti i tuoi uomini in questa guerra lasciando sguarnito il tuo piccolo Regno? >
< Tanto chi vorrebbe mai questa parte di terra dimenticata da tutti? >
< I Bolton, ad esempio. >
< Lasciamoli stare quelli lì. Non si abbasseranno a tanto… E se solo ci provassero, troveranno pane per i loro denti. >
< Ben detto! > gridò Kristoff < Non so chi siano questi Bolton, ma mi piace la vostra grinta, Joer. >
< Vedrai quando sarò sul campo di battaglia… Allora, raggiungiamo il nostro nemico? O stiamo qui a perdere tempo? >
< Non così in fretta, Joer. Abbiamo bisogno di nuovi alleati. >
< Nuovi alleati? Non siamo abbastanza? >
< So che le guerre non si vincono con il numero degli uomini, ma con il coraggio e la forza di ognuno di loro… Però non posso rimanere inerme contro un nemico che ha tra le sue fila un enorme quantitativo di creature. >
< Quindi di chi abbiamo bisogno adesso? > domandò Anna.
< Dobbiamo recarci dalla famiglia di mia moglie: i Tully > rispose Eddard digrignando i denti dalla rabbia.
< Una famiglia di cui ci possiamo fidare, Eddard? >
< Su questo purtroppo non ho ancora le idee chiare… >
   
 
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