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Autore: MaxT    09/02/2020    6 recensioni
Questo racconto è basato su Somewhere only we know di marianna1317, rielaborato e completato da MaxT con l'aiuto dell'autrice originale.
Anni dopo essere morto nel mondo da incubo all'interno di un libro magico, Cedric redivivo si presenta alla porta della donna che ancora lo ama, la guerriera Orube.
Al rifiuto di dare spiegazioni sulla sua resurrezione si creano sospetti e incomprensioni, mentre le storie dei due personaggi si intrecciano con le realtà dei loro mondi natii, e con esuli che vivono in incognito nella città di Heatherfield.
Combattuti tra l'affetto per Orube e il loro dovere, le Guardiane e i saggi di Kandrakar cercano risposta a una domanda: c'è ancora una minaccia nascosta nel Libro degli Elementi?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric, Orube
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Riassunto dei capitoli precedenti

 

Tre anni dopo essere morto all'interno del mondo nel magico Libro degli Elementi Cedric, ferito ed esausto, si ripresenta a Villa Rudolph.

Qui abita Orube, ancora innamorata di lui e tornata sulla Terra per riaprire la sua vecchia libreria.

La Saggia Yan Lin, informata, la incarica di chiedergli come ha potuto risorgere e uscire dal Libro degli Elementi, che Orube aveva riportato nello scantinato del Ye Olde Bookshop.

Il portale di Kandrakar viene spostato dallo scantinato al negozio di animali gestito da Matt Olsen.

Per un certo periodo Cedric e Orube convivono in modo apparentemente sereno gestendo la libreria e facendo vita ritirata.

Ai primi di ottobre c'è un momento di crisi quando Will sollecita per l'ennesima volta Orube a chiedere a Cedric come è resuscitato, ma sul momento lui riesce a tamponarlo incantandola con belle parole. Poi però si fa accompagnare nel seminterrato dove c'è ancora il Libro degli Elementi, ma davanti a questo ha una reazione che allarma Orube. All'ennesimo rifiuto di Cedric di dare spiegazioni, lei lo lascia, ma decide di non raccontare a Kandrakar l'episodio per non peggiorare la situazione del suo ex.

 

Capitolo 5

La veste della schiavitù

 

Solo nella libreria ormai tutta sua, Cedric guarda all'esterno attraverso la vetrina. Il sole limpido della giornata autunnale non cambia il suo umore cupo. Orube se n'è andata disprezzandolo, e non senza ragione. Per due settimane ha sperato con tutto sé stesso che quello fosse stato solo un gesto di frustrazione passeggera, ma sta diventando sempre più dolorosamente evidente che non è così.

Si volta amareggiato verso la porta del sottoscala, che ha ripreso a essere rigorosamente chiusa a chiave: la minaccia che temeva si è dimostrata ancora reale, e quello sciocco tentativo di vincere la sua paura gli è costato caro.

Torna svogliatamente a guardare fuori, verso la luce del mondo esterno.

Dovrebbe tornare da Orube e raccontarle tutto? In fondo, lei aveva chiarito che questa porta restava ancora aperta. No, impossibile: era stato ben avvertito di quale sarebbe stata la conseguenza di qualunque sua rivelazione.

Oltre che abbandonato, Cedric si sente addosso una grande ansia per il suo futuro. Questa situazione incancrenita potrebbe precipitare da un momento all'altro, ora che il fragile scudo dell'amore di Orube sembra eclissato.

Dopo giorni passati a trascinarsi, sente che ora dovrebbe decidersi a iniziare il suo proposito: comprare un computer, fare un contratto per un collegamento ADSL e iniziare a lavorare sul nuovo sito del negozio, però la continua incertezza lo scoraggia. Potrebbe accadere qualcosa in ogni...

Proprio mentre sta per voltarsi per tornare ai suoi libri, scorge una figura nota e temuta che cammina verso il suo negozio.

 

“Buongiorno, Cedric”, esordisce Will aprendo la porta. Con l'altra mano, l'odiata Guardiana del Cuore porta una scatola di cartone premuta contro un fianco.

Cedric la fronteggia, cercando di nascondere la sua paura dietro un velo di acidità. “Buongiorno? Lo dici con ironia?”.

Will lo squadra un attimo. “Lo dico con educazione”, puntualizza. “Come vanno le cose?”.

“Lo saprai già. Non hai parlato con Orube?”.

“Sì, ma mi ha detto poco. Invece, mi ha chiesto di portarti questo pacco”. Lo deposita sul banco del negozio. “Sono i tuoi effetti personali”.

Sulla fronte di Cedric si disegna una goccia di sudore freddo. Nel pacco non può esserci che la veste con la quale è fuggito dal libro. É possibile che la Guardiana si sia resa conto davvero di cos'ha tenuto tra le mani? No, non gliel'avrebbe restituita con tanta noncuranza.

Invece, in tutto ciò c'è un'altra implicazione. “Quindi suppongo che Orube non intenda ripensarci”.

“Ripensarci?” ripete Will inarcando un sopracciglio, “Pensavo che la cosa fosse partita da te”.

Cedric si morde un labbro. Senza volerlo, lui e Will si sono scambiati un'informazione. “Non sono affari tuoi, ragazzina. Grazie della consegna, ma ora devo lavorare”.

Will lo guarda risentita, poi si volta accennando sottovoce un sibilo serpentino, ed esce dal negozio senza salutare.

 

Nuovamente solo, Cedric osserva la ragazza che si allontana a passo rapido. Quantomeno gli ha dato una buona notizia: se Orube ha mentito alle Guardiane sulla loro rottura, è certo che non ha raccontato l'episodio dello scantinato.

Osserva il pacco, senza osare aprirlo. Sperava di non dover dividere il negozio con questa veste demoniaca. Forse dovrebbe bruciarla?

Mentre sprofonda scoraggiato nella poltrona, il suo sguardo cupo si rivolge ancora verso la porta dello scantinato. Solo un fragile velo di legno e pochi scalini lo separano dall'universo del Libro da cui è fuggito.

 

 

La voce beffarda risuonò potente dal niente sopra la spiaggia: “Da quand'è che ti sei messo a fare l'eroe, mio fedele Cedric?”.

Alzando lo sguardo abbagliato, Cedric vide due occhi sottili dall'iride chiara, due occhi assurdi che lo guardavano dal cielo. Non era possibile sbagliarsi: quella voce e quegli occhi appartenevano a Lui!

Phobos?”.

Sapevo che mi avresti riconosciuto, caro Cedric. E ora meriti una spiegazione. Mettiti pure comodo. Il tempo non ci manca”.

Ma...”. Si sentì stupito e confuso, mentre ombre di idee cominciavano a riprendere forma nella sua mente intorpidita.

Resti in piedi? Come preferisci. Del resto, ti sei riposato già tre anni”

Tre anni...” ripetè lui incredulo.

Già”, confermò la voce dal cielo, condiscendente. “Allora, ti ricordi di Jonatludr, quel maghetto da strapazzo figlio di una serva, che per un po' ha fatto di tutto per intrufolarsi nella famiglia reale come fosse un principino?”.

No...”.

No? Mi stupisci, caro Cedric. Pensavo che lo avessi riconosciuto in quello che era il vecchio padrone di casa, qui. Pazienza, mi divertirò un po' a raccontarti. Sai, le occasioni di parlare sono un po' scarse da queste parti”.

Ma... come fai a esistere qui? Tu sei morto a Kandrakar. Ti sei gettato nel vuoto, e ora...”.

Taci! Un giorno mi racconterai, ma per ora ti prego di risparmiarmi lo spiacevole resoconto del mio suicidio. Lasciami parlare, Cedric, ho tante cose da raccontarti!”. Dopo una breve pausa, lo spirito riprese: “Allora, sia chiaro che io non sono lo stesso Phobos che hai visto morire. Tanti anni fa, subito prima di salire al trono, venni, o meglio lui venne, a sapere di una profezia della sua reale madre, Adariel la Luce di Meridian. Questa profezia prevedeva che sarei... che Phobos sarebbe stato sconfitto e sarebbe morto suicida”.

Così è stato”, conferma Cedric.

Fin da allora, lui sapeva che le profezie di Adariel erano infallibili come il destino. Quindi, qualunque cosa facesse, poteva comunque dare per scontata la sconfitta e la morte. Però, mio caro Cedric, che cos'era che quella nefasta profezia non affermava, né negava?”.

Cosa vuoi dire?”, chiese, ancora cercando di scacciare le nebbie dai suoi pensieri.

Voglio dire che la profezia non negava che sarebbe potuto risorgere! Quindi cosa fece Phobos? Seminò sé stesso! Che genio!”. Dopo questo crescendo di esaltazione fece una pausa, come per godersi un attimo di trionfo, poi il tono dello spirito riprese più uniforme: “Creò copie del suo stesso spirito, e le installò in alcuni manufatti magici, sperando che almeno una di queste avrebbe trovato il modo di ricreare nuovamente anche il suo corpo dopo la morte di quello originale. Uno dei manufatti magici più promettenti che gli passò tra le mani era il libro degli appunti di Jonatludr, quando ancora si chiamava così e lavorava per lui. Strano che non te ne ricordi, Cedric!”.

Lui cercò di mettere a fuoco i ricordi, ma invano. A parte l'assonanza con Jonathan Ludmoore, quel nome non gli diceva niente. Scosse il viso, senza rispondere.

Lo spirito riprese: “Phobos sapeva che, nonostante tutto, questo maguccio era destinato ad avere successo nella creazione di una macchina del tempo. Questa poi gli permise di trasferirsi sulla Terra dell'inizio del diciannovesimo secolo con il nome di Jonathan Ludmoore. Phobos sapeva anche che il mago era destinato a finire catturato dal suo stesso grimorio, il cosiddetto Libro degli Elementi, l'evoluzione potenziata del suo manoscritto”.

Come lo sapeva?” chiese Cedric in un tentativo di inquadrare questi racconti sconvolgenti, “Sempre da una profezia della defunta Luce di Meridian, che gli Dei l'abbiano in gloria?”.

Lo spirito tacque un attimo, poi riprese: “Questa domanda mi stupisce. Fosti tu stesso a segnalare a Phobos il resoconto, dopo averlo trovato in un libro sulla storia e i miti di Heatherfield che prendeva polvere nella libreria. Cosa ne è stato della tua memoria?”.

Cedric scosse la testa, confuso. “Sono passati tanti anni...”.

Va bene, non fa niente. Continuiamo, ora viene il bello. Phobos, conoscendo il futuro, cosa fece? Lo cavalcò! Mi infuse in questo libro per permettermi di sopravvivere alla sua morte. E per un bel po' di tempo rimasi silente e nascosto, studiando ogni appunto e ogni magia di Jonathan. Finchè per me arrivò il momento di dare una mano al destino già scritto: dall'interno, feci in modo che il libro lo catturasse nel suo mondo, come una pianta carnivora. E ora, caro Cedric, non mi chiedi perchè feci questo?”.

Perchè lo facesti?”.

Perchè ritenevo che, avendolo all'interno del libro, avrei potuto assorbire poco a poco la sua energia magica senza mai rivelarmi a lui. Non era una grande idea?”.

Certo...”, rispose Cedric con un sussiego vagamente ironico.

Invece no. La cosa non mi riuscì affatto bene come avrei voluto. All'interno del suo libro, se fossimo venuti in conflitto, lui sarebbe potuto essere il più forte. Quindi, per quasi centocinquant'anni dovetti celarmi a lui!” . La voce emise un breve ghigno sommesso. “Povero Ludmoore, non sospettò mai che il suo piccolo incidente sia stato dovuto a me!”. Poi, cambiando tono: “Centocinquant'anni a nascondermi qui dentro! Con pochissimi intermezzi interessanti, tipo la tua piccola disavventura con Orube e le sprovvedute Guardiane di questa nuova generazione. E poi?”.

E poi?”, diede corda Cedric, ormai rassegnato al suo ruolo di spalla nel monologo dello spirito.

E poi, altri tre anni di stasi completa, mentre quella Orube portava in giro il libro come una santa reliquia in tua memoria, ma senza mai avere la gentilezza di metterlo vicino a una sorgente di energia magica! Ero a Kandrakar, la più grande concentrazione di magia dell'intero Universo, ma ero tenuto nello scaffale di un dormitorio dove la cosa più magica era una lampada a fluorescenza! Per non dire del tempo passato a Basiliade, a casa sua, dove si parlava di magia solo nelle fiabe per bambini! Per il resto parlano sempre di onore, onore e onore! Non c'è da meravigliarsi se poi crescono così ottusi!” .

Cedric realizza con stupore: “Sei stato per tre anni sempre a fianco di Orube!”.

Proprio così. Non ne sarai geloso? Orube... i nomi di Basiliade hanno un suono tremendo, ma devo ammettere che la gattina che hai incantato aveva delle curve niente male! Per anni, dopo, ha continuato a pensare a te come a un redento che ha sacrificato la vita per salvarla! Ma toglimi una curiosità, Cedric: quando ti sei messo in mezzo tra lei e Ludmoore, ti aspettavi davvero che avrebbe fatto fuoco lo stesso? Io dico di no...”.

Cedric si sentì offeso a sentir sminuire il suo sacrificio: “Cosa ne sai, tu!”.

Tranquillo, caro Cedric, non insisterò certo per sapere la verità da te!”. Ridacchiò brevemente della sua stessa arguzia, poi riprese: “Ma ora, perchè non mi chiedi di arrivare al bello?”.

Cosa ci vedi di bello?”, rispose lui polemico.

Non è proprio la domanda che volevo, ma facciamo finta... Ebbene, dopo quasi duecento anni di stasi, finalmente il Libro degli Elementi è stato posto vicino a una potentissima sorgente di energia magica, sia pure intermittente. Grazie alla tua Orube e alla sua ottusità leggendaria, ora il libro è posto su uno scaffale nello scantinato del Ye Olde Bookshop, e sai cosa c'è ora sulla parete a un passo di distanza?”.

Cedric si strinse nelle spalle, irritato. “Come potrei saperlo?”.

C'è un potentissimo portale dimensionale di Kandrakar, che serve per le comunicazioni tra la Congrega e le sue nuove Guardiane a Heatherfield! Un portale che, quando è attivo, disperde una quantità fantastica di energia magica, entropizzandola attorno a sè”.

Siamo di nuovo a Heatherfield, dunque?”.

Ignorando la domanda, lo spirito proseguì: “In poche settimane ho ricevuto più energia che in tutti i duecento anni trascorsi a marcire qui. Finalmente la mia rinascita si avvicina. Ho utilizzato gran parte delle energie raccolte finora per riportare in vita te, mio fedele Cedric. Ora ti darò la possibilità di ricambiare, e di avere un ruolo di primo piano nella mia grande rinascita”.

Cedric guardò con diffidenza i due occhi incombenti dall'alto. “Che cosa vuoi da me?”.

Per iniziare, voglio che tu faccia qualche commissione per me nel nostro mondo natio. Non ti farà felice rivedere Meridian? Se tu sapessi come vorrei essere al tuo posto...”.

Perchè non puoi farlo tu, se vorresti?”.

Perchè allo stato attuale io non ho un corpo fisico, Cedric. Io sono spirito, ho qualche potere su questo mondo, e soprattutto il potere di aprire portali per collegarlo con altri mondi. Tu invece hai già un corpo fisico, lo stesso con il quale eri stato assorbito dal libro. Posso farti arrivare in carne e ossa a Meridian per le missioni che ti affiderò”.

Aspetta!”, lo gelò Cedric. “Perchè dovrei accettare?”.

A questa domanda seguì un attimo di silenzio. Gli occhi di Phobos si assottigliarono. Poi lo spirito riprese a parlare, più lentamente: “Questa tua domanda mi stupisce. In primo luogo io sono il tuo signore, e tu mi hai sempre servito. Perchè ora no? In secondo luogo, io ti ho riportato in vita, per cui me lo devi”.

Però tu mi hai tradito a Kandrakar! Quando impersonavi l'Oracolo Endarno, mi hai denunciato alla Congrega per sviare i sospetti da te stesso! Non te lo perdonerò mai!”.

Lo spirito di Phobos tacque brevemente, come riflettendo, poi rispose: “Cedric, quello che ti ha tradito era un altro me stesso. Io non ti ho mai fatto torto!”.

Però sono certo che al suo posto lo avresti fatto anche tu, se ti fosse servito!”.

Un altro attimo di silenzio.

Cedric, mi addolora immensamente sentire questo. Però vedila così: tu puoi liberarti da questo mondo con me, sulla scia della mia rinascita, oppure puoi restare a marcire qui mentre io mi libero da solo. Certo, mi ci vorrà molto più tempo per assorbire dal portale tutta l'energia per ricostruire il mio corpo, ma una volta fatto questo io potrò uscire per sempre da qui. E tu?”.

Cedric ricambiò ostile lo sguardo che incombeva dal cielo. “E chi mi garantisce che mi libererai davvero?”.

In primo luogo, la mia parola , la parola del Principe dei Principi”.

Cedric si erse in tutta la sua statura, come sfidando quegli occhi nel cielo. “Non mi basta!”.

A queste parole seguì un lungo silenzio assordante.

Infine lo spirito riprese: “Ahi ahi, Cedric, non mi avevi mai rivolto parole così ingrate. Ma forse non hai considerato che ho qualche potere, sia pur limitato, anche all'esterno di questa realtà. Ti ho già detto che il Libro degli Elementi si trova nello scantinato del Ye Olde Bookshop. Ti sei chiesto la ragione? La tua Orube ha riaperto la libreria e lavora qui ogni giorno. Tutto in tuo onore! Com'è commovente! Beh, ci sono tanti modi in cui una donna potrebbe farsi male in una vecchia libreria. Lo sai che gli incidenti domestici e sul lavoro provocano più morti all'anno degli incidenti stradali? Forse potrai immaginare da solo qualcuno dei modi in cui questa statistica potrebbe crescere a causa della tua ingratitudine...” .

Cedric si sentì sconfitto davanti a quel ricatto. “No, lascia stare Orube! Lei non c'entra!”. Abbassò lo sguardo, poi si arrese: “Farò quello che vuoi, ma non crearle problemi”.

Gli occhi nel cielo si assottigliarono in un'espressione di vittoria. “Ah, bene, vedo che troviamo un punto di convergenza. Se restare al mio servizio ti è così sgradito, ti prometto fin d'ora che, una volta che avrai fatto quanto ti chiedo, ti lascerò libero di tornare a Heatherfield dalla tua bella”.

Cedric riflettè su quanto aveva appena accettato di fare. “Prima vorresti farmi andare a Meridian, dunque. Ma sai già che l'Oracolo mi ha tolto tutti i poteri?”.

Non preoccuparti, lo so. Ho già pensato a questo”. Una veste apparve fluttuante a mezz'aria davanti a Cedric, a portata del suo braccio. Pantaloni, scarpe, tunica e mantello con cappuccio, il tutto rigorosamente nero.

Ammira, Cedric. Questa veste mi è costata ancora più energia del riportarti in vita. Ah, ma la vale tutta! Non è elegante e sobria?”.

Lui la osservò critico. “Un completo tutto nero? Con questa mi sarà ancora più difficile passare inosservato!”.

Non limitarti a quello che ti dicono gli occhi. Il mondo è illusione, dovresti saperlo meglio di chiunque altro. Questa veste ti renderà i tuoi poteri di base: l'invisibilità e la facoltà di cambiare aspetto tramite pulsazioni teleipnotiche che modificano la percezione di chi ti vedrà... o non ti vedrà, a seconda dei casi. Ovviamente, queste trasformazioni saranno solo illusorie, e perderanno effetto a distanze superiori ai trenta o quaranta passi. Con lo stesso metodo potrai creare anche l'illusione del denaro con cui pagare, di armi per minacciare, e potrai ipnotizzare i tuoi interlocutori per immobilizzarli o per costringerli a credere a qualunque scusa tu voglia raccontargli”.

Cedric guardò la veste fluttuante con un nuovo rispetto.

Prendila, Cedric, è per te. Ora togliti gli abiti terrestri e indossala”.

Cedric, presa la veste, si ritirò brevemente nella grotta per cambiarsi, e poco dopo ne emerse indossando gli indumenti offertigli dallo spirito.

Cade a pennello, sembra fatta su misura”, convenne. “E dona il potere dell'illusione! Dov'è la fregatura?”.

La voce dall'alto lasciò trasparire un ghigno sommesso. “Come sei diffidente, Cedric. Comunque, stavo per dirti una cosa che ti sarà impossibile dimenticare. Vedi, io so di essere vulnerabile, qui nel libro, e lo sarei molto di più se qualcuno dovesse mai sospettare che sono qui. Per me è un grosso rischio dare segni di vita, e ancora di più far uscire un mio emissario. Perciò non prenderla sul personale se ho preso una piccola precauzione. Non vorrei mai che, appena a Meridian, tu decidessi di attuare quella cosa che ti riesce così spontanea, il tradimento. Se mai tu dovessi pensare per un attimo di tradirmi, per esempio di raccontare tutto alla mia regale sorellina Elyon in cambio di un salvacondotto, questo vestito ti aiuterà a capire quanto cattiva sarebbe quest'idea. Come lo farà? Una piccola dimostrazione vale più di tante parole”.

D'improvviso, Cedric si irrigidì, mentre fitte di dolore bruciante gli straziavano la schiena e le spalle “No... Cos'è? Basta!”.

Dopo qualche istante le fitte cessarono, lasciandogli uno spiacevolissimo bruciore sul quale il lieve peso dei vestiti sembrava infierire.

Bene”, riprese la voce dall'alto, “Ora che abbiamo chiarito questo dettaglio, parliamo della tua prima missione”.


 

 

 

 

 

Note sul cap.5

 

Il titolo del capitolo, La veste della schiavitù, è ovviamente riferito al malefico vestito, lo stesso che Cedric indossava al suo ritorno a casa di Orube.

Il capitolo riprende parzialmente il cap.4 di Somewhere only we know; la differenza principale è stata l'introduzione del ruolo della vicinanza del portale per potenziare, con la sua energia, lo spirito presente nel libro; ciò spiega perchè tale spirito si sia attivato solo nel mese dopo il ritorno di Orube e del libro a Heatherfield, e non nei tre anni precedenti.

La spiaggia descritta nel ricordo di Cedric è la stessa nella quale lui fu colpito a morte da Jonathan Ludmoore in W.I.T.C.H. n.61, e la grotta è il luogo vicino in cui si ritirò a morire.

La storia della ferale profezia della regina Adariel è il motore di tutti gli avvenimenti raccontati in La Luce al tramonto.

In questo stesso racconto viene narrata anche la storia del mago Jonatludr, nome originale di Jonathan Ludmoore, e dei suoi rapporti con Phobos.

Viene anche spiegato il motivo per cui, in questo capitolo di 'Ritorni', Cedric non si ricordava di lui: ancora nel lontano 1984 Phobos gli disse, senza piena intenzione, “Dimenticati di Jonatludr”, e Cedric prese l'ordine alla lettera.

 

 

 

La cronologia della saga di W.I.T.C.H. : parte 5

 

Ho già spiegato che la comparsa in scena di Will in W.I.T.C.H. n.1 è il detonatore che dà inizio alla storia, il 30 ottobre 2000. Gli ulteriori avvenimenti di quel fascicolo si sviluppano nei due giorni successivi.

In W.I.T.C.H. n.2 una didascalia accenna che le ragazze vanno a cercare Elyon, scomparsa con la sua famiglia, un mese dopo; però questo ritardo non è credibile, per cui siamo costretti a ignorare tale informazione e collocare l'avvenimento due o tre giorni dopo.

Gli avvenimenti dei numeri 2-3-4-5 si possono collocare nelle prime due settimane di novembre.

Per gli avvenimenti del n.6 ci vuole un periodo di preparazione più lungo, in cui Elyon trasformata si propone a Will nei panni dell'istruttrice di nuoto Vera e si guadagna la sua fiducia per metterla contro le amiche; direi che così arriviamo all'inizio di dicembre. Questa è l'ultima volta, nella prima serie, che Elyon compare a Heatherfield; poi si trasferisce stabilmente a Meridian.

Il n.7, con la neve, è decisamente in dicembre, e così il n.8.

Il n.9, con la recita natalizia, si colloca decisamente subito prima delle vacanze di Natale attorno al 20 dicembre.

Nel n.10 non c'è nessun riferimento alla scuola, per cui può essere collocato durante le vacanze natalizie.

Nel n.11 la scuola è ripresa, quindi potrebbe essere circa metà gennaio; gli avvenimenti del n.11 e del n.12, culminati con il tentativo di Phobos di uccidere Elyon appropriandosi della sua energia magica e la rivolta contro di lui occupano circa tre giorni, dopodichè Phobos e Cedric sono sconfitti e vengono imprigionati a Kandrakar, mentre Elyon è insediata sul trono di Meridian.

 

 

 

 

  
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