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Autore: Euphonya_    09/02/2020    1 recensioni
"Lunastorta" era semplicemente Remus, per tutti, ma non per Sirius. Black studiava l'amico già da un po', le sue ferite, le sue assenze a lezione e nel dormitorio di Grifondoro durante la notte, il suo silenzio. Remus nascondeva qualcosa, non un semplice segreto da tredicenne, ma qualcosa di più...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Un'artigliata sul muso gli provocò una lieve emorragia al naso. Scosse il capo per liberarsi dal sangue, gli occhi vigili, spietati, il pelo umido dell'erba bagnata sulla quale era caduto. La notte era fredda e illuminata dal bagliore della luna piena. Doveva trovare quel canide. Corse per tutta la foresta, fiutò odori misti. Un cervo sgozzato stava per terra in una pozza di sangue, appena sbranato, la carne era ancora calda. Più in là un gruppo di lupi e l'animale di prima. L'istinto richiamava la sua vendetta. Poco prima quella bestia, era sbucata da dietro un albero e aveva preso a morderlo e a dargli l'artigliata sul muso. Era arrivato il suo momento, ricominciò a correre sulle quattro zampe, dritto verso l'altro animale. Gli si buttò addosso, lo afferrò per la collottola, strinse i denti appuntiti più che poteva per perforargli la pelle ed arrivare a fargli del male. Un altro lupo però, lo afferrò da dietro, lo catapultò lontano e iniziò a morderlo al collo, spalle a terra. Insieme a lui si unirono gli altri lupi del branco, tutti intenti ad ucciderlo. Stava esaurendo le forze, ma non poteva abbattersi, non poteva morire lì così... Ancora una volta sentì il suo istinto dominarlo, si voltò, si rimise in piedi e scappò via. Per alcuni metri, il branco lo inseguiva, non avevano ancora finito, poi rinunciarono alla preda e li perse nella foresta. Sfiatato, con la pelliccia bagnata e unta di sangue, si accucciò a terra, vicino ad una roccia e smise di soffrire.

Remus si svegliò in infermeria quella mattina. Non sapeva inizialmente dove fosse, poi capì. Miss Hampton gli stava fasciando il polso destro
- Hai una brutta ferita al collo Remus. Disse piano la donna al ragazzo. Remus si toccò con una mossa rapida il collo e sentì la morbidezza del fresco cotone della garza. Aveva il collo fasciato.
- E' successo di nuovo? Domandò Remus all'infermiera.
- Temo di sì. Rispose lei rammaricata.
- Il guardiacaccia ti ha trovato all'ingresso della foresta proibita. Insieme ad un professore ti hanno portato qui. Eri in fin di vita ancora una volta. Continuò lei, rigirando la benda sul polso una terza volta.
- Questa storia deve finire. Questa volta sussurrò adirata.
- Devi trovare una soluzione Remus, o verrai rimandato a casa. Hogwarts non è sicura per quelli come te. Pensa se il Ministero venisse a sapere della tua situazione... Probabilmente ti chiuderebbero in isolamento e ti impedirebbero di continuare i tuoi studi. Ne siamo a conoscenza solo noi della scuola, oltre i tuoi genitori e non è un segreto da poco.
Remus emise un sospiro di preoccupazione, stanco di dover subire quell'ansia, di dover nascondere la sua vera natura di lupo mannaro.
- Dove sono i miei amici ? Chiese all'infermiera.
- Dove vuoi che siano...a lezione probabilmente. Rispose. Adesso stava fissando la fasciatura al polso con una graffetta. Remus la pregò :
- La prego miss Hampton, loro non lo devono sapere.
- Ho mai detto nulla, forse? Non gli potrai nascondere la faccenda ancora a lungo. Uno di loro, Sirius, nutre già dei dubbi sulla tua condizione. Più volte è venuto a chiedermi delle tue ferite, e non crede più alla storia dei berretti rossi e dei frisbee zannuti.
- Faccia in modo che non lo sappiano. Interruppe Remus severo, quando venne distratto dal cigolio della porta dell'infermeria che si apriva. Era venuto a trovarlo Sirius Black.

 

La lezione era già cominciata da mezz'ora. Erano tutti seduti ai propri posti. I suoi amici erano tutti presenti, tranne Remus. Sirius era costantemente preoccupato per l'amico Remus. Più volte era ferito o a letto malato. Non ci vedeva chiaro su questa situazione. Sirius era convinto che Remus nascondesse qualcosa di più profondo, di un semplice malessere. In pensiero ancora una volta, aveva chiesto il permesso al professore per allontanarsi momentaneamente dall'aula. Era tornato al dormitorio di Grifondoro a cercare Remus, ma di lui non c'era traccia. Andò in sala grande e neanche lì trovò l'amico. L'ultimo posto dove poter trovare Lupin era l'infermiera, perché spesso si trovava lì, quando stava male o era ferito. 

- Remus! Era in fondo alla stanza, in un lettino dell'infermeria. Miss Hampton lo stava assistendo. - Remus cosa ti è successo? Come ti sei ridotto?Miss Hampton gli butto' un'occhiataccia la quale Sirius non ne colse il significato. Remus aveva il collo fasciato, il viso con alcuni evidenti graffi e lividi, il polso anch'esso fasciato. E nel complesso, aveva un pallore e due occhiaie preoccupanti. - Stavolta c'entrano i berretti rossi o i frisbee zannuti di qualcuno? Sirius sapeva che la storia dei berretti rossi e dei frisbee zannuti non aveva fondo di verità. Inizialmente ci aveva creduto, ma questo risaliva a due anni prima. - Credi davvero che in questi tre anni, io abbia creduto sempre a questa assurda faccenda? Remus devi dirmi cosa ti è successo. Sembra proprio che tu abbia avuto a che fare con un orso grizzly. Se non mi dici la causa delle tue continue lesioni, lo scoprirò da solo, presto arriverò alla verità. I suoi occhi si posavano di continuo sul collo, sul polso e sul viso di Remus. Sirius era visibilmente sconvolto e preoccupato, e cercava risposte negli occhi dell'amico e in quelli dell'infermeria, ma quei secondi di silenzio sembravano lunghe ed interminabili ore.
Sirius è stato da sempre un amico fidato per Remus, si trovava bene anche con James e Peter, ma con Sirius era diverso, poteva fidarsi ciecamente di lui. Era venuto a sapere del suo ricovero presso l'infermeria, e probabilmente presto lo avrebbero saputo anche gli altri. Sirius era preoccupato, lo si vedeva in viso. Cominciò a fargli un sacco di domande.
- Ho avuto un piccolo incidente Sirius, non preoccuparti. Questa volta ho dovuto affrontare un magicospino in corridoio in piena notte. Volevo solo andare in bagno. Quella storia stava senza dubbio diventando avvincente, si immaginava alle prese con la creatura, quasi certamente però non sarebbe uscito da un incontro con un magicospino in quelle condizioni. Sia la faccia di Sirius che la faccia di miss Hampton, esprimevano palese incredulità al racconto di Remus. L'amico prese la parola, spiego' di non credere alla storia dei berretti rossi e dei frisbee zannuti - oltre che ai magicospino -. Intendeva scavare in fondo alla faccenda, non ci vedeva chiaro e ne aveva tutti i diritti. Miss Hampton guardo' Remus negli occhi, lo sguardo di una madre, che lo invitava a raccontare la verità all'amico.
- Ho altri pazienti da medicare, vi lascio soli. Disse l'infermiera allontanandosi dal lettino di Remus. Il ragazzo guardo' l'amico che continuava a interrogarlo. Era alle strette, doveva dirgli tutto.
- Sirius promettimi che non dirai niente a nessuno, che questo resterà un segreto, un oscuro segreto tra noi due. Lo sguardo fisso negli occhi.
- Non so se crederai a ciò che sto per dirti, ma dopo tre anni è arrivato il momento di farlo. Fece un grosso respiro.
- Io sono un lupo mannaro Sirius, un orribile lupo mannaro. Ogni mese ad ogni luna piena mi trasformo in un orrifico essere peloso dalle zanne acuminate, e dai lunghi artigli. Riusciva a inorridirsi di sé stesso.
- Non mi trasformo di proposito, succede involontariamente. So sempre prima quando sta per accadere. La sera di luna piena, dopo cena, esco dal castello e mi dirigo verso la foresta, così non faccio del male a nessuno. Sarei capace di sbranarti se ti avessi davanti, senza riconoscerti. Al sorgere del sole tutto finisce e torno in me, ma ogni volta non ricordo mai quello che mi è successo durante la notte. Remus era molto serio nello spiegare la sua condizione a Sirius, e sperava che lui avesse colto a pieno il concetto.
Remus Lupin, racconto' tutto d'un fiato la sua doppia personalità di lupo mannaro. Il suo volto era un misto di emozioni. Da una parte era evidente che Remus si sentiva in imbarazzo e a disagio, dall'altra era sollevato, nell'aver rivelato un segreto che non gli dava pace. Sirius resto' ad ascoltare fino all'ultima parola, in silenzio. Non era sconvolto, anzi, era felice di aver dato modo all'amico di sfogarsi. L'idea di Remus sottoforma di creatura abominevole, non lo turbata affatto. Era decisamente più inorridito Remus stesso, più di quanto non lo era Sirius. Quando l'amico finì di raccontare, intervenne lui. - Remus sono davvero dispiaciuto per questa cosa, ma sai, non è per me una gran sorpresa. Sono da mesi che sospetto di questa tua natura. Insomma; da tre anni, ogni mese - ad ogni luna piena - dopo cena, tu sparisci. Sai... ad un certo punto chiunque comincia a insospettirsi. Sirius era più disinvolto che mai.
- Solo una cosa non capisco. Se sei un lupo mannaro, qualcuno deve averti morso. Stava cercando di ricordare qualche nozione studiata a Difesa contro le Arti Oscure e riuscì a ricordare solo il modo in cui avveniva il contagio della licantropia. - È stato di recente? O tanto tempo fa? Sirius sapeva a malapena qualcosa di queste creature notturne, non era perfettamente informato sull'argomento, e le domande che gli passavano per la mente erano davvero tante. - Chi è a conoscenza di questa cosa oltre me? - Non c'è qualche rimedio alla trasformazione? Deve esserci, sono certo che miss Hampton saprà come aiutarti. È per questo che sei qui tutte le volte no? Per curarti giusto? Sirius era speranzoso e come un bimbo piccolo, faceva mille domande nel tentativo di risollevare l'amico Remus e dargli speranza.
Le domande di Sirius furono tante ed arrivarono alle orecchie di Remus una dopo l'altra, riaffiorando ricordi che aveva per il momento accantonato. Non era stato facile fino ad allora, convivere con la licantropia, né a nascondere un segreto di quella portata. Prima o dopo chiunque si sarebbe accorto della sua condizione, anche volendola nascondere. L'amico Sirius non sembrava sorpreso, aveva preso la notizia nel migliore dei modi e come temeva Remus, aveva già capito il suo problema. Era un lupo mannaro da nove anni e aveva imparato a convivere con la sua nuova identità, rassegnandosi a quella terribile situazione.
- Sì, sono stato morso, ma io non lo ricordo. I miei genitori me lo hanno sempre raccontato. Rispose il ragazzo.
- Avevo quattro anni ed è successo mentre dormivo. È stato un altro lupo mannaro, si chiamava Fenrir Greyback, e mi ha morso per vendicarsi di un torto subito da mio padre. Da quel momento in poi, ogni mese, ad ogni luna piena, sono costretto a subire la trasformazione. Remus raccontava la vicenda con lo sguardo attonito, gli occhi fissi verso il basso senza sbattere le palpebre, l'espressione amara.
- Non è mai stato facile. Ho dovuto isolare la mia vita, per proteggere quelli che mi stavano intorno. Anche adesso a Hogwarts, la sera mi allontano, esco di nascosto dal castello e mi avvio verso la foresta proibita, dove posso sfogare la mia aggressività con i miei simili. Mentre parlava, si toccava la ferita fasciata sul collo, immaginando la colluttazione con i lupi della foresta, che non ricordava.
- Non c'è alcun rimedio, né cura alla licantropia, nonostante per anni i miei genitori si sono impegnati a trovarne una. Oltre a loro, lo sanno il preside, il professore di pozioni e cura delle creature, ovviamente miss Hampton e tu. Lo guardava severo, ammonendolo a mantenere il segreto.
- Sono spesso in infermeria per curare le mie ferite. Sai, non è facile girovagare nella foresta in piena notte, con altre creature pericolose... Spiegava.
Oltre i genitori, lo sapevano il preside, il professore di pozioni e cura delle creature magiche, miss Hampton e ora anche Sirius. Lui sapeva che i suoi amici sospettavano come lui - prima di allora - di una problematica di Remus. Presto lo avrebbero saputo anche loro, ma non grazie a Sirius. Lui avrebbe mantenuto il segreto come voleva l'amico. - Per tutto questo tempo, i ragazzi hanno capito che hai un problema, né sconoscono la natura, ma capiranno presto anche loro. Disse Sirius, avvertendolo del fatto che molto presto, gli amici avrebbero scoperto la verità. Ciò nonostante Sirius continuava a riflettere sulla situazione di Remus, e presto arrivò ad una conclusione. - Remus! Hai tenuto nascosto questo segreto anche al Ministero? È molto grave, lo sai vero? Se lo scoprissero solo ora, dopo così tanto tempo, penso che non lascerebbero la cosa impunita. Remus non era registrato come creatura pericolosa al Ministero, e per questo Sirius era realmente preoccupato. Si era messo a camminare avanti e indietro davanti il letto di Remus, in infermeria. Stava ascoltando la spiegazione dell'amico. - Questo è un serio problema. Dobbiamo trovare una soluzione. Rispose. Non conosceva Fenrir Greyback, ma si era fatto un'idea su di lui. Mordere un bambino di soli quattro anni per vendicarsi con il padre, era un'azione meschina. Remus gli spiegava che non c'era cura alla licantropia, eppure Sirius era sicuro di aver sentito parlare di una pozione che ne alleviava i sintomi. - Sei sicuro che il professore di pozioni non possa aiutarti? Guardava Remus e le sue ferite, ogni mese rischiava seriamente la vita, là fuori nella foresta. Si era fermato un attimo, e poi riprese a camminare avanti e indietro, stava pensando ad una soluzione. - Remus troverò il modo di aiutarti. Devi evitare le zuffe con gli altri lupi nella foresta. Se continui così, un giorno finiranno per ucciderti. Aveva già in mente un piano...

   
 
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