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Autore: Lara Rye    04/08/2009    2 recensioni
Ogni fibra del suo corpo, ogni sua minima caratteristica si incastro in me, come il suo nome anni prima.
Sentivo di appartenergli e che lui apparteneva a me, solamente.
E tutto questo lo capìì attraverso il tocco, quello che cingeva le nostre mani unite da qualche attimo.
Lui mi guardava negli occhi, come cercando qualcosa o il più assoluto nulla.
Non capìì mai cosa ci trovò, ma seppi che un qualcosa lo trovò perchè un secondo dopo, mi mostrò il sorriso più grande che riuscì a fare.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Andreas, il ragazzo con l'AIDS.

Capitolo due - Il tocco.

Una notte di dieci anni dopo, decisi di conoscerlo.
Non so perchè lo feci, non avevo nessuna buona ragione per incontrarlo eppure successe e da quella notte tutto nella mia vita cambiò.

Avevo diciasette anni e mi cimentavo nello scrivere.
Scrivevo diari, racconti e sopratutto scrivevo di lui, di come lo immaginavo anche se, per tutti quegli anni al suo nome non avevo dato un volto specifico perchè desideravo che quel vuoto fosse preso dal suo vero viso.
Desideravo immaginare Andreas esattamente come era, non come la mia mente avrebbe desiderato che fosse.
E quella notte tutto incominciò: nessuno sapeva nulla di lui da sei mesi e io non potevo sopportare di non sapere se stesse bene dato che inoltre, nessuno sapeva se fosse vivo o morto.
Il pensiero della sua morte non era solo probabile ma anche straziante proprio perchè possibile. 
Sarebbe potuto morire in qualsiasi momento e nessuno lo avrebbe saputo perchè lo avevano lasciato solo. Avevano lasciato un bambino di sette anni solo, dandogli talvolta cibo e acqua ed il pensiero della sua solitudine mi distruggeva completamente e mi rendeva fragile.

E così quella notte decisi di incontrare Andreas.
Camminai per quarantacinque minuti, allontanandomi dal centro della città e arrivai davanti alla porta di quella specie di albergo chiuso in cui l'avevano costretto a vivere.
La aprii, lentamente, senza far rumore e all'istante lo vidi.     Era seduto accanto al camino accesso, che lo illuminava pacamente, con le gambe accovacciate.
Lo guardai, scorgendo un attimo dopo l'altro un pezzo di Andreas. 
Poco dopo i nostri sguardi si incrociarono: mi vide, eppure non si mosse. Sorrise, alzando leggermente l'angolo sinistro delle labbra carnose.
Chiusi la porta, sbattendola volontariamente.         Poco dopo, ancora sorridendo disse: "Syilve Claire Leonard.  Non avrei mai pensato di vederti apparire da quella porta."
Tutto scoppiò. Il cuore, i pensieri.. le emozioni. Mi sentii terribilmente calda ed emozionata. "Conosci il mio nome?" aggiunsi poco dopo, incuriosita.
"Come se tu non conoscessi il mio..." 
"Tu sei famoso, Andreas." 
"Già. Sono famoso perchè ho l'AIDS."
"No, Andreas. Sei famoso perchè hai l'AIDS e sei nero."
Si alzò di scatto e si avvicinò a me, senza però toccarmi. Era vicinissimo a me, avrebbe potuto fare di tutto eppure restò fermo ed io sapevo esattamente il perchè.
"Perchè sei qui, Syilve?"  Lo guardai negli occhi per la prima volta. Ero abbastanza vicina a lui da poter vedere la loro intensità.
Erano neri, come l' oscurità più densa che avessi mai visto ed erano un tutt'uno con la pupilla. In tutta la mia vita non scorsi nient'altro che possedeva tanta profondità.    Me ne innamorai, totalmente.
Sostenni il suo sguardo e rimasi ferma, solamente ad osservarlo.    Ebbi la sensazione che anche lui si stesse addentrando nei miei occhi azzurri, chiarissimi rispetto ai suoi.
Fu l'istante più lungo della mia vita.    Ora lo potrei definire con il termine "magia."
"Volevo conoscerti. Volevo cercare di capire chi fossi."
"Perchè?"
"Perchè non voglio che tu stia solo, Andreas."
Capì immediamente che la mia frase l'aveva spiazzato notevolmente. Pensai di aver esagerato, di aver superato il limite eppure non me ne pentii minimamente.
Abbassò lo sguardo e si allontanò da me, sedendosi ancora accanto al fuoco. Rimasi a guardarlo dall'altra parte della stanza, osservando ogni sua minima caratteristica.
Ora conoscevo esattamente ciò che avevo sempre desiderato: i lineamenti del suo viso, la profondità dei suoi occhi e l'intensità del colore della sua pelle.
Eppure dopo quelle poche frasi, agognavo disperatamente conoscere realmente Andreas.  
Avevo bisogno di conoscere chi fosse in realtà perchè anche con quelle sue poche frasi, mi aveva reso dipendente.  Sentivo il bisogno ardente, dentro di me, di conoscere la sua storia e il suo io.

"
Andreas?"
Alzò lo sguardo verso di me e vidi le sue lacrime.  Capìì che era diverso da quegli uomini che avevo conosciuto, che era una persona che non conosceva l'affetto e che ne aveva bisogno.
Aveva bisogno di ricevere una qualsiasi forma d'amore, ed io ero lì proprio per quel motivo.       Ero lì per amarlo e questo l'avevamo capito entrambi.
Mi avvicinai a lui e mi sedetti proprio di fianco a lui. Mi osservò, eppure non capì.
"Quando è stata l'ultima volta che hai sentito il tocco di qualquno sulla tua pelle? Quando è stata l'ultima volta che qualcuno ti ha considerato umano?"
Tremò. Seppi di averlo colpito, distrutto, lacerato. Era estremamente fragile e delicato, come lo ero stata io da quando avevo sentito il suo nome per la prima volta.

"Non lo ricordo.." aggiunse poco dopo, abbassando lo sguardo.
Mi avvicinai a lui ancora di più e lentamente alzai la mano e la posi vicino alla sua, sfiorandola. Lo sentìì tremare violentemente, eppure non la scostò.
Così la toccai e secondo dopo secondo, il nostro contatto aumentò e poco dopo, le nostre due mani si intrecciarono.  
Vidi il suo sorriso aprirsi.  Era felice, probabilmente come non lo era mai stato. Lui alzò l'altra mano e ripetè il rituale fatto da me precedentemente.
Le nostre mani erano intrecciate, unite mentre lui sorrideva, felice. 
Da quel momento io e Andreas diventammo un unica cosa. 



***

Diamine, questa storia ormai è dentro di me. Mi sta togliendo tutte le forze, davvero.
Cerco di aggiornare presto, perchè da venerdi per due settimane non potrò aggiornare.  E si, sono passate poche ore.. eppure avevo una tale voglia di scrivere.
Spero vivamente di non aver deluso nessuno. Questo capitolo può risultare banale o no.  Spero che vi sia piaciuto e se non è cosi mi dispiace.
Ringraziamenti:
Grazie a Vale per la recens. Sono felice che ti sia piaciuta.. Beh, si è notevolmente diversa dal resto. Spero ti sia piaciuto anche questo cap. Fammi sapere.
A Fede, come sempre.. grazie.
Domani se ce la faccio, aggiorno i tuoi amati! 
Grazie anche a AlterSiby per averla messa trai preferiti.

Lara.

   
 
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