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Autore: Feisty Pants    10/02/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle comuni che, ormai autonome e adulte, condividono lo stesso appartamento, le stesse passioni e lo stesso passato burrascoso dovuto alla morte dei propri genitori. Elsa, pacata e tranquilla, è una promettente dottoressa mentre Anna, agitata e speranzosa, custodisce il sogno di poter utilizzare le sue competenze musicali per creare un lavoro più dignitoso. Il passato che cercano di nascondere, però, irromperà di nuovo nelle loro vite mostrandone imbrogli e segreti ai quali entrambe cercheranno di dare risposte e soluzioni.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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CAPITOLO 12.
 
Anna e Kristoff non hanno parlato per tutto il tragitto, ancora scossi da quanto vissuto con Hans pochi minuti prima. L’unico rumore è rappresentato dall’attrito tra pneumatici e asfalto, dal rombo delle moto e dai loro confusi pensieri che ronzano nelle menti.

vorrebbe parlare ma, notando Anna in difficoltà, decide di lasciarla reagire da sola a quel brutto momento.
Il giovane accompagna la ragazza a casa e, una volta nell’abitazione, la invita a sedersi sul divano mentre lui prepara l’occorrente per la cena. Il silenzio diventa ormai opprimente ed è allora che Kristoff le si avvicina e le si siede accanto.

“Che diavolo vuole da te? Io ho paura che ti possa fare del male!” rompe il ghiaccio Kristoff con serietà.

Anna, immobile e congelata nella stessa posizione, non risponde e compie qualcosa di inaspettato: si slancia verso il fidanzato e comincia a baciarlo con foga. Le loro labbra si assaporano avidamente, le lingue si accarezzano inebriate dal desiderio di conoscersi sempre di più, il calore divampa nei loro corpi e Kristoff, faticando a trovare lucidità in un momento come quello, si stacca per capire la motivazione del gesto.

“Che cosa stai facendo?” sussurra lui rimanendo a pochi centimetri dalle labbra di lei, sentendo ancora l’attrazione che, come una calamita, lo spinge a non lasciarle più.

“Voglio fare l’amore con te” sbotta Anna guardandolo negli occhi e scoprendosi di ogni fragilità.

“No Anna, lo vuoi fare perché hai visto Hans e questa cosa ti ha turbata! Non sarebbe il momento giusto!” consiglia saggiamente Kristoff accarezzandole il viso e dimostrandole ancora una volta di volere il suo bene prima di esaudire qualsiasi bisogno carnale.

“Lui mi ha già tolto troppo, voglio andare avanti con la mia vita. Non lo faccio per ripicca, non lo faccio per rabbia…lo desidero perché sento che il mio corpo lo richiede, e chiede solo te” spiega la ragazza socchiudendo gli occhi e godendosi il calore delle mani di lui sulle proprie guance. Kristoff sente il cuore esplodergli nel petto per l’emozione provata e, consapevole della grande responsabilità di quel momento, decide di fare tutto gradualmente.

Il ragazzo, come un vero principe, ricomincia a baciare la sua donna per poi prenderla in braccio e, senza mai staccarsi dalle labbra di lei, accompagnarla verso la camera da letto.

Kristoff l’adagia delicatamente sul materasso e, con calma e sensualità, le spoglia la maglietta e il reggiseno ammirando quella prima parte di corpo così perfetta. Anna si solleva leggermente decidendo di partecipare attivamente al momento, spogliando il suo uomo da ogni indumento e contemplando, così, quel corpo vigoroso e marmoreo che ogni donna sognerebbe. Kristoff, completamente a suo agio nella nuova situazione, spinge leggermente la ragazza sul letto per poi scoprire la sua femminilità, punto che lei custodiva e nascondeva da ormai sei anni. Kristoff mangia il suo corpo con gli occhi, si mostra per prima cosa uomo capace di commuoversi di fronte alla bellezza di una donna e non ascolta la sua parte istintiva che non desidera altro che soddisfarsi.
È di fronte al corpo nudo di Anna che comprende di avere un dono da custodire: una ragazza che era stata toccata dalle mani sbagliate, una rosa soffocata da una cupola di vetro e non sogna altro che donarle amore.

“Sei bellissima” le sussurra Kristoff, una volta adagiato il proprio corpo su quello freddo di lei. Anna è spaventata, emozionata, agitata dalla novità ma avverte già delle sensazioni mai provate prima.
È solo il contatto con la pelle calda di lui a tranquillizzarla, sono le sue labbra morbide a darle sicurezza ed è il suo sguardo lucido e profondo a dimostrarle di potersi fidare ciecamente.

Il momento trascorre lentamente, quasi al rallentatore in modo da potersi gustare tutto. Kristoff lascia impercettibili baci su ogni punto del corpo di lei, le accarezza il seno e, dopo averla guardata negli occhi, la fa sua nel modo più educato possibile. Anna si lascia guidare dai movimenti di lui, lo guarda negli occhi, sente il cuore in gola e avverte anche un piacere fisico che aveva represso da troppo tempo. I due si fondono in un unico corpo, si muovono al ritmo di una musica immaginaria, si danno piacere a vicenda, si emozionano, si baciano ma soprattutto si amano come mai prima.

È quando tutto finisce che Kristoff, esausto, le rivolge un sorriso senza vergognarsi di mostrarle anche gli occhi lucidi per la commozione e la gratitudine di aver scelto proprio lui per superare quel trauma.

Anna si porta le mani sul volto e comincia a piangere. Piange di dolore nel ricordare qualcosa che l’ha distrutta, ma su quelle lacrime di sofferenza lascia scorrere anche quelle nuove, colme di gioia e felicità per aver affrontato la sua paura più grande.

“Piangi amore, non ti vergognare” sussurra Kristoff riprendendo fiato e stringendola forte al suo petto ancora nudo e bollente.

“Questo era fare l’amore, ti amo Kristoff” riesce a rispondere lei aggrappandosi alle sue spalle e sorridendo tra le lacrime.

“Grazie per avermi scelto” commenta lui alzandole il volto e guardandola negli occhi azzurri, caldi e profondi. Come era bella Anna, dopo aver fatto l’amore per la prima volta cancellando gli innumerevoli anni di sesso sfrenato richiesto da un animale che voleva solo dominarla.

“Ti sceglierei tutti i giorni…da oggi il passato è storia. Niente Hans, basta aver paura di ciò che è successo 6 anni fa. Voglio costruire il mio futuro con te” conclude Anna felice per poi baciarlo sulle labbra e crollare addormentata tra le sue braccia.

Il passato, però, non si cancella facilmente, soprattutto quando nasconde dei segreti che nessuno si sarebbe mai aspettato di scoprire.

Elsa cammina per i reparti dell’ospedale, con le mani in tasca nel suo camice bianco, quando incontra il suo tutor del tirocinio.

“Dottor Fiztgerald, questo è il mio report sull’attività d’osservazione nel reparto di radiologia. Che cosa faccio ora?” domanda Elsa entusiasta, consegnando un elaborato al medico e desiderosa di conoscere la sua nuova mansione.

“Perfetto mi segua” comincia il dottore invitando la ragazza a seguirlo in un nuovo reparto e invitandola ad entrare in una sorta di sala archivio.

“Qui teniamo tutti i documenti riguardanti la pediatria e le nascite degli ultimi 10 anni. Lei le deve riordinare e catalogare” annuncia il referente indicandole un archivio in particolare custodito in un armadio di metallo chiuso a chiave.

Elsa si limita ad annuire e si mette subito all’opera cercando di non mostrare il suo dispiacere.

Quando il dottore lascia il luogo, Elsa si sente libera di ribattere.

“Una vita di studi e sacrifici per catalogare dei documenti?! Meno male che questo era un tirocinio di eccellenza…” sbuffa la giovane mentre fa scorrere tutte le buste che ha davanti.

Passa un’ora di lavoro ed Elsa, dopo aver catalogato molti documenti, sente divampare in lei la rabbia e l’ingiustizia dovuta a quell’inutile attività.

È ancora intenta a lamentarsi quando, improvvisamente, qualcosa attira la sua attenzione.

Alla lettera A, infatti, compare una busta denominata “ARENDELLE Anna”. Elsa tiene stretta la cartella tra le sue mani e rivive il peso di quei sei anni poi, mossa dalla curiosità, decide di aprire il fascicolo per avere qualche dettaglio medico in più riguardante il decesso del nipotino.

Elsa sfoglia le pagine di quel lungo referto per poi, inaspettatamente, bloccarsi su una pagina in particolare.

“Che cosa?!” si chiede a bassa voce la giovane dottoressa leggendo delle informazioni strane e particolari.

Giunge velocemente all’ultima pagina che la sconvolge definitamente.

Elsa legge dei parametri perfetti.

Un battito cardiaco.

Un peso, una data, un’ora, un sesso, un pianto che non conosceva.

La bionda si sente cedere le gambe e le sue mani, tremanti e fredde, rilasciano la presa sulla cartella clinica che cade per terra.

“Non, non è possibile!” ansima Elsa sconvolta da ciò che ha appena letto, consapevole di dover riaprire la dolorosa ferita di sei anni prima.
  
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