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Autore: lovelyhinata    11/02/2020    1 recensioni
Questa fanfiction è un modo mio per far apprezzare di nuovo Soul Eater, poichè sto notando che troppe opere vengono dimenticate da quelle che stanno uscendo ultimamente.
Questa storia parla di Crona e di come io la vedo, perchè per me è femmina.
Ho cercato e cercherò di far trasparire i sentimenti e le emozioni che provano i personaggi.
Non voglio raccontarvi molto della storia perchè vorrei che la leggeste e che mi facciate sapere il vostro parere negativo o positivo che sia, non importa.
Quindi vi invito a leggere questa storia e di farmi sapere cosa ne pensiate.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crona, Maka Albarn, Ragnarok
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~CAPITOLO 4

Per fortuna il viaggio non durò molto poiché mancava un chilometro a destinazione.
Intanto il piccolo Victor guardava la sua mamma e i suoi amici più grandi, erano particolari soprattutto il ragazzo con i capelli celesti ma si divertiva un sacco quando venivano a trovare o la mamma o il papà e si fermavano anche se per poco a giocare con lui.
Non amavano molto quando proponeva di giocare alle vivisezioni soprattutto da quella volta che prese gli strumenti del padre, ma lui voleva farle per bene le cose.
Non capiva come mai la mamma non dicesse ai ragazzi del ritorno dei suoi amici, ma come gli dicevano i suoi genitori erano cose da grandi e lui doveva fare il bravo e così fece.
 Soprattutto perché stavano tornando in ospedale dai suoi nuovi amici e chissà magari per loro andava bene giocare alle vivisezioni.
Fu con questo pensiero che la macchina si fermò, arrivando finalmente a destinazione.
Non era un viaggio particolarmente lungo ma tutta quella tensione di non ricevere risposte, lo fece sembrare durare ore.
Scesero e seguirono in silenzio la professoressa Marie fino ad arrivare alla sala d’aspetto del primo piano di terapia intensiva, dove con grande stupore si ritrovarono davanti tutti i loro amici: Death the Kid, le sorelle Thompson, Black Star e Tsubaki.
Maka davvero non ci stava capendo niente perché erano tutti quanti lì ?
Stava per chiederlo alla professoressa quando arrivò proprio il dottor Stein.
<< Bene. Vedo che ci siete tutti >>

Tutti quanti guardavano il dottore in attesa di ricevere risposta.
<< Ehi dottore si può sapere perché mi sono dovuto alzare così presto per venire fino qui e senza ricevere alcuna spiegazione ?! >> proferì Black Star  alquanto scocciato da quella situazione.
<< Black Star per favore cerca di calmarti, siamo in un ospedale dopotutto >> cercò di intervenire Tsubaki per evitare di attirare l’attenzione sul loro gruppo.
Nel frattempo che i grandi discutevano Victor decise di andare a vedere se i nuovi arrivati si erano svegliati così che potesse giocare con loro, tanto la strada la sapeva e senza farsi vedere sgattaiolò via verso la sua metà.
Erano tutti concentrati su suo padre per poterlo notare persino la mamma e per lui fu uno scherzo andare via.
<< Dottore per caso centra qualcosa il fatto che la luna sia tornata normale ? >> a parlare fu l’attuale Shinigami Death the Kid, che attirò l’attenzione di tutti i presenti ma lui concentrò il suo sguardo solo sul dottor Stein, in attesa di ricevere una risposta come tutti gli altri del resto.
Stein rimase sorpreso da tale domanda, in fondo quando aveva salvato la ragazza era molto tardi e non si aspettava che qualcuno fosse ancora sveglio.
<< Cosa vorresti dire? Io prima di andare a dormire ho visto chiaramente che la luna non aveva niente di diverso >> intervenne Maka, che davvero ne stava avendo abbastanza di quella storia, eppure si era svegliata allegra quella mattina, poi era dovuta correre in ospedale e adesso Kid che parlava della luna.
<< Probabilmente  non lo hai notato perché è successo molto tardi e io stavo ancora leggendo dei documenti quando mi sono affacciato fuori dalla finestra per notare che la luna era tornata normale >> cercò di spiegare Kid ma nemmeno lui ci  capiva molto di quella situazione.
Maka iniziò a sudare freddo se quello che diceva il suo amico era vero voleva dire che se la luna era davvero tornata normale qualcosa era successo ma questo voleva dire che anche  Crona poteva essere coinvolta in tutto ciò.
Se davvero era così sperava che la sua amica stesse ancora bene lassù e con questo timore rivolse lo sguardo verso il dottore.
Stein stava cercando di trovare le parole giuste più che altro per evitare di creare confusione, ma sapeva benissimo che questo era impossibile con quello che stava per comunicargli.
Decise quindi che era inutile fare giri di parole e andare dritto al sodo.
Stava per parlare quando arrivò il piccolo Victor di corsa e con il fiatone cercò di dire al padre che doveva seguirlo immediatamente.
Allora Marie si abbassò all’altezza del figlio per farlo calmare e cjidergli cosa stava succedendo.
<< Il ragazzo con i capelli neri sta maltrattando la sua amica e lei non riesce a difendersi. Dobbiamo andarla ad aiutare. Presto! >> e cercando di trasmettere quanto la cosa fosse urgente afferrò la manica del camice del padre e iniziò a tirarlo.
Stein capendo di chi si stesse riferendo lo seguì senza esitarlo.
<< Dottore noi che dobbiamo fare!?>> gli domandò Maka esasperata da tutta quella situazione.
Il diretto interessato allora li guardò con un sorriso e gli disse.
<< Seguitemi così tutti i vostri dubbi troveranno una spiegazione >>
Non capendo come le due cose potessero essere collegate, non seguirono immediatamente ciò che gli aveva detto il dottore ma non avendo altre istruzioni decisero di fare quanto detto.
Tanto ormai quella era diventata una situazione tutt’altro che normale, quindi che senso avrebbe avuto opporsi e poi probabilmente era l’unica cosa sensata in quel momento.
Cercavano di mantenere un andatura moderata, era pur sempre in un ospedale e di certo non volevano dar fastidio ai pazienti all’interno della propria camera.
Anche se di certo non passavano inosservati infatti dottori e infermiere si chiedevano dove stavano andando tutte quelle persone ma non provavano nemmeno ad avvicinarsi o a fermarli, visto che da fare capogruppo c’era il Dottor Stein, che nonostante fosse una persona alquanto bizzarra meritava tutto il rispetto dei presenti in quanto nessuno aveva le sue capacità e abilità.
Il gruppo continuava ad avanzare girando a destra e altre volte a sinistra, sembrava che quel corridoio fosse infinito.
Nemmeno Black Star osava proferire parola forse perché aveva paura di essere zittito o ancora peggio di ricevere qualche bisturi dritto in fronte.
Ma il passo inizio a rallentare fino a quando il dottore e il suo seguito si fermarono davanti ad una porta di un paziente, ma questo non era molto chiaro perché sulla targhetta dove di solito veniva riportato il nome del paziente all’interno della camera, qui c’era invece scritto “Pazienti del Dott. Stein”.
Inoltre non sembrava provenire alcun suono da quello che invece aveva suggerito il piccolo Victor.
Il bambino non udendo niente stava per parlare ma non ci riuscì perché proprio da quella stanza iniziarono ad uscire diverse urla sia di imprecazioni che di lamentele.
I ragazzi non osavano entrare in quanto non sapevano chi c’era oltre quella stanza e di certo non volevano intromettersi in affari che non li riguardavano.
Allora si voltarono verso il dottore attendendo che quest’ultimo facesse qualcosa.
Fu allora che il dottor Stein sollevò il braccio per poi aprire la porta e una volta entrato fece segno ai ragazzi di entrare.
I diretti interessati fecero come gli era stato detto tutto in assoluto silenzio.
Una volta entrati non potevano credere ai loro occhi lì su quel letto c’era..

   
 
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