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Autore: Kriss89    05/08/2009    1 recensioni
…sul balcone c’era un ragazzo che bussava al vetro… le sue labbra si muovevano in una silenziosa richiesta d’aiuto…
Genere: Romantico, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 14: Confessions

 

La ragazza mi fissava con quegli occhioni verdi e un sorriso enoreme, attendeva che la invitassi ad entrare per interrogarmi sul mio stile di vita; era difficile come argomento, ultimamente il mio stile di vita si era complicato e nn sapevo come camuffare il tutto ad una persona estranea.

Stranamente quegli occhi, quel sorriso e forse la candida innocenza della ragazza non mi trattennero.

“Prego entra, sarà un piacere per noi rispondere alle tue domande!” dissi sorridendo anch’io e scansandomi dall’uscio per farla entrare.

“Ehm, g-grazie…” disse cambiando completamente espressione, ora guardava per terra, mi voltai e notai i miei coinquilini abusivi che erano rimasti così come erano, in mutande!

“Ragazzi! Rivestitevi!” urali rapido cacciandoli con un gesto della mano verso la mia stanza “Prego accomodati” le dissi indicandole il divano, nello stesso istante notai i brandelli della maglia di Alex, i vari indumenti insanguinati e per poco non mi prese un colpo; afferrai tutto ad una velocità sovrumana e mi congedai rapidamente dalla ragazza buttandomi nel bagno.

Avevo posato i vestiti nella vasca, speravo di riuscire a togliere il sangue dalla stoffa, ma già sapevo che era davvero impossibile. Mi appoggiai con le mani al bordo del lavandino e guardai la mia immagine riflessa allo speccio, ebbene si con tutto che ero un vampiro ancora venivo riflesso dagli specchi; il volto che mi guardava non ero io, era una maschera di stanchezza e sofferenza,i capelli si erano allungati di nuovo, e il sangue me li aveva appiccicati in ciocche rigide. Decisi che prima di ritornare dalla ragazza mi dovevo lavare, tanto in casa non c’era nulla di valore, e poi c’erano tre ragazzi uno più robusto dell’altro nella mia camera da letto, non sarebbe stato difficile fermare quella ragazza se avesse avuto brutte intenzioni: oddio! Ora mi mettevo anche a pensare che una studentessa di un college cattolico posso avere brutte intenzioni, era veramente il colmo.

Mi tolsi di dosso i vestiti lacerati e inzaccherati di sangue, aprii il getto di acqua della doccia, gelida, avevo bisogno di una doccia gelida non avevo dormito quella notte, e una bella doccia faceva al caso mio;  mi infilai piano nella vasca rischiando di scivolare con il piede su una macchia d’acqua sul pavimento.

Le piccole gocce, simili a perle fredde e trasparenti, si infrangevano sulla mia pelle per scivolare poi lungo le linee dei muscoli tesi dall’agitazione. Il ruscellare dell’acqua sul mio corpo mi fece venire la pelle d’oco, cosa difficile per uno che aveva la temperatura sotto ai livelli minimi di vita umana; chiusi gli occhi e alzai il viso verso la bocchetta da cui usciva il getto freddo; allungai alla cieca una mano verso i ripiani con i saponi, e afferrai la prima bottiglia che riuscii ad afferrare, mi versai il contenuto denso e profumato al muschio bianco addosso, mi insaponai com movimenti lenti e calcolati, non mi andava di uscire da quella piccola oasi; quando decisi che ormai ero insaponato bene mi sedetti sul fondo della vasca, con il getto sopra la testa che mi faceva ricadere, in ciocche pesanti,  i capelli davanti al viso; mi avvicinai le ginocchia al petto, incrociai i piedi e mi abbracciai le gambe strettamente; alla fine mi ritrovai stretto in un auto-abbraccio con la testa poggiata di lato sulle ginocchia, piano piano il disegno delle maioliche del bagno si fece confuso, sempre più vacuo, ormai percepivo solo il colore…

Dei colpi mi destarono dal limbo in cui ero entrato, avevo sognato, ma non ricordo di preciso cosa; mi viene alla mente solo un ampio spazio grigiasto e nebbioso, in cui delle figure eteree si avvicendano davanti ai miei occhi; alcune erano donne altre uomini, altre ancora ombre senza distinzione di sesso un ultima, la più inquietante e lucida, era una  donna costretta da dei lunghi rovi le cui spine le laceravano la pelle, facendo fuoriuscire piccoli rigagnoli di sangue; gli occhi e la bocca erano coperti da  delle lunghe volute di stoffa viola scuro, i capelli lunghi e blu notte erano tirati e impigliati nei rami dei rovi, da sotto le bende che coprivano gli occhi fuoriuscivano lacrime nere, la donna era nuda; nel contesto però era bellissima, un corpo divino, pelle bianchissima e liscia senza alcuna imperfezione, allo stesso livello della bellezza, però, appariva la sofferenza che la ragazza stava subendo.

Riscosso da quei sogni strani, uscii dalla vasca, mi avvolsi un asciugamano intorno alla vita, ed andai ad aprire  la porta da dietro la quale proveniva tutto quel frastuono.

“Si si ho capito, sto arrivando, un attimo!” dissi passandomi una mano nei capelli fradici; allungai la mano e aprii la porta; mi ritrovai davanti Levi che mi guardava con aria curiosa.

Non feci in tempo a chiedergli cosa volesse, che l’infame allungò una mano e mi strinse un capezzolo tra due dita, facendomi perdere qualsiasi strascico di sonno potessi avere, in compenso credo di aver visto tutte le costellazioni possibili!

“AHIO! Incivile ma che fai!” urlai io tenendomi il capezzolo offeso.

“Haha, non c’ho potuto fare niente, era bello intirizzito, me l’ha chiesto lui!” disse mentre felinamente allungava l’altra mano, e prendendomi in contropiede strinse anche l’altro “Si sentiva solo sennò!” disse ridacchiando.

Io per la foga di coprirmi lasciai andare l’asciugamano e mi ritrovai per l’ennesima volta nudo davanti ad un ragazzo. Levi fraintese il gesto e fulmineo come lo era stato per le due strizzate mi spinse dentro il bagno.

“F-fermo che vuoi fare!”  lo respinsi io piantandomi con le mani sul petto di Levi. Lui però era più alto e più piazzato, mi spinse una gamba in mezzo alle mie, allargandole, così facendo mi ritrovai schiacciato tra Levi e il lavandino, la schiena mi faceva male a causa del bordo di ceramica piantato tra due vertebre.

“Eh no, prima nell’androne te l’avevo detto che non avrei lasciato perdere!” disse con un sorriso lascivo sul viso, si abbassò piano verso di me, l’incavo del mio collo era sempre più vicino alla sua bocca.

“Levi ti prego, smettila! Non capisco perché fai così! SMETTILA!!!” improvvisamente il ragazzo davanti a me si fece piccolo, crollò in ginocchio sul pavimento del bagno, era scosso da forti tremiti, lo sguardo che fino a pochi secondi prima era di una persona eccitata, adesso non esprimeva niente; era vacuo.

“Non capisci…” la voce era rotta, non era naturale; per la prima volta udii una voce di un Misto che non fossi io, la sua però incuteva molta più paura della mia scialba doppia voce; si mise una mano sopra agli occhi come se dovesse sorreggere i sopraccigli “… strano eppure anche tu dovresti esserci passato no?” notai brillare  qualcosa sulla sua guancia sinistra, una lacrima.

“Levi, ma di che parli? In cosa sarei dovuto passare?” gli chiesi improvvisamente preoccupato, mentre mi inchinavo anche io e gli mettevo una mano sulla spalla

“Greg… diamine, siamo diventati immortali praticamente! Hai sentito quanti anni hanno Shik e Alex, noi siamo bambin… no… anzi non siamo nulla in confronto a loro! Non ti sei mai sentito perso prima d’ora? Come se avessi perso di significato? Come se la tua lunga vita ora fosse solo un impiccio alla realizzazione dei tuoi desideri e sogni? Alla fine se uno vive così tanto che bisogno ha di godersi ogni momento… ogni attimo che vive?” la voce era rotta da pause per riprendere fiato , stava piangendo ma piangeva in silenzio.

“Levi! Hai ragione, uno vive proprio perché sa che prima o poi morirà, e questo per le persone normali è un fattore che le spona ad impegnarsi per realizzare quello che vogliono, a godersi amicizie e amori, a litigare e riappacificarsi; la vita è così, è un incognita che non può essere calcolata da nessuno. Anche noi prima o poi moriremo ma solo dopo aver vissuto un paio di millenni in più rispetto ad un umano qualsiasi, e questo molte persone lo vorrebbero, vorrebbero essere virtualmente immortali come noi; ma sotto sotto anche queste persone, molto in profondità nella loro anima, sanno che bisogna morire per dare un senso alla propia esistenza, ogni azione ci avvicina all’incontro con il tristo mietitore, ma ognuna di queste azioni ci permetterà di dire ‘ho vissuto appieno!’. Purtroppo noi abbiamo un tempo molto più dilungato, e prcepiamo le altre esistenze come effimere, labili e pronte a svanire ad un nonnulla; e per questo che per rispetto a loro dobbiamo impegnarci a vivere la nostra vita, dobbiamo far vedere che non ce la prendiamo comoda solo perché sappiamo già di avere la vita più lunga… e poi guarda in questo preciso momento, con la minaccia di un Apocalisse imminente, la mia lunga vita è l’ultima delle mie preoccupazioni…” dissi sorridendo e arruffandogli i capelli biondi.

Lui per tutta risposta si tolse la mano da davanti agli occhi; che finalmente avevano ripreso la solita espressione solare e allegra, le lacrime avevano disegnato delle righe sul suo viso, le asciugai con il dorso della mano, e mi alzai.

Gli tesi la mano con un sorriso.

“Dai andiamo avanti insieme!” gli dissi raggiante

Lui afferrò la mia mano e si tirò su...

“Ok, lo farò per te, Shik e Alex!” mi rispose prima di baciarmi, era un bacio caldo, ma sentivo che non c’era più quella lussuria che prima percepivo chiaramente.

“Grazie.”  Disse lui staccandosi piano, con le mani era poggiato sulle mie spalle, prima di allontanarsi mi diede un altro rapido bacio rubato, e poi fece cenno di tenerlo segreto a Shik, si voltò e si diresse verso la porta, si bloccò improvvisamente…

 “E tu che ci fai li?” disse spostandosi e facendomi vedere la nostra ospite evidentemente turbata.

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E lo so... quando a grilli e quando a tordi (proverbio che ho italianizzatoXD) a volte non aggiorno per mesi altre volte ci metto poco...
Purtroppo è un capitolo corto... ma non mi andava di eclissare la sofferenza del povro Levi con altri avvenimenti più importanti che vedremo più in la....
Mi scuso *si inchina al pubblico sovrano e chiede perdono*  per la frase clichè "andiamo avanti insieme" ma ci stava tutta XD
Ringrazio Silver per il commento sull'altro capitolo, e lo ringraizio anche per avermi fatto rileggere il tutto *si inchina in segno di gratitudine*
Allora che dire... al prossimo capitolo e chissà magari il sogno di Greg non era un semplice incubo... chissà XD

BYEBYE
  
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