Chapter
14: Confessions
La
ragazza mi fissava con quegli occhioni verdi e un sorriso enoreme,
attendeva
che la invitassi ad entrare per interrogarmi sul mio stile di vita; era
difficile come argomento, ultimamente il mio stile di vita si era
complicato e
nn sapevo come camuffare il tutto ad una persona estranea.
Stranamente
quegli occhi, quel sorriso e forse la candida innocenza della ragazza
non mi
trattennero.
“Prego
entra, sarà un piacere per noi rispondere alle tue
domande!” dissi sorridendo
anch’io e scansandomi dall’uscio per farla entrare.
“Ehm,
g-grazie…” disse cambiando completamente
espressione, ora guardava per terra,
mi voltai e notai i miei coinquilini abusivi che erano rimasti
così come erano,
in mutande!
“Ragazzi!
Rivestitevi!” urali rapido cacciandoli con un gesto della
mano verso la mia
stanza “Prego accomodati” le dissi indicandole il
divano, nello stesso istante
notai i brandelli della maglia di Alex, i vari indumenti insanguinati e
per
poco non mi prese un colpo; afferrai tutto ad una velocità
sovrumana e mi
congedai rapidamente dalla ragazza buttandomi nel bagno.
Avevo
posato i vestiti nella vasca, speravo di riuscire a togliere il sangue
dalla
stoffa, ma già sapevo che era davvero impossibile. Mi
appoggiai con le mani al
bordo del lavandino e guardai la mia immagine riflessa allo speccio,
ebbene si
con tutto che ero un vampiro ancora venivo riflesso dagli specchi; il
volto che
mi guardava non ero io, era una maschera di stanchezza e sofferenza,i
capelli
si erano allungati di nuovo, e il sangue me li aveva appiccicati in
ciocche
rigide. Decisi che prima di ritornare dalla ragazza mi dovevo lavare,
tanto in
casa non c’era nulla di valore, e poi c’erano tre
ragazzi uno più robusto
dell’altro nella mia camera da letto, non sarebbe stato
difficile fermare
quella ragazza se avesse avuto brutte intenzioni: oddio! Ora mi mettevo
anche a
pensare che una studentessa di un college cattolico posso avere brutte
intenzioni, era veramente il colmo.
Mi
tolsi di dosso i vestiti lacerati e inzaccherati di sangue, aprii il
getto di
acqua della doccia, gelida, avevo bisogno di una doccia gelida non
avevo
dormito quella notte, e una bella doccia faceva al caso mio; mi infilai piano nella
vasca rischiando di
scivolare con il piede su una macchia d’acqua sul pavimento.
Le
piccole gocce, simili a perle fredde e trasparenti, si infrangevano
sulla mia
pelle per scivolare poi lungo le linee dei muscoli tesi
dall’agitazione. Il
ruscellare dell’acqua sul mio corpo mi fece venire la pelle
d’oco, cosa
difficile per uno che aveva la temperatura sotto ai livelli minimi di
vita
umana; chiusi gli occhi e alzai il viso verso la bocchetta da cui
usciva il
getto freddo; allungai alla cieca una mano verso i ripiani con i
saponi, e
afferrai la prima bottiglia che riuscii ad afferrare, mi versai il
contenuto
denso e profumato al muschio bianco addosso, mi insaponai com movimenti
lenti e
calcolati, non mi andava di uscire da quella piccola oasi; quando
decisi che
ormai ero insaponato bene mi sedetti sul fondo della vasca, con il
getto sopra
la testa che mi faceva ricadere, in ciocche pesanti,
i capelli davanti al viso; mi avvicinai le
ginocchia al petto, incrociai i piedi e mi abbracciai le gambe
strettamente;
alla fine mi ritrovai stretto in un auto-abbraccio con la testa
poggiata di
lato sulle ginocchia, piano piano il disegno delle maioliche del bagno
si fece
confuso, sempre più vacuo, ormai percepivo solo il
colore…
Dei
colpi mi destarono dal limbo in cui ero entrato, avevo sognato, ma non
ricordo
di preciso cosa; mi viene alla mente solo un ampio spazio grigiasto e
nebbioso,
in cui delle figure eteree si avvicendano davanti ai miei occhi; alcune
erano
donne altre uomini, altre ancora ombre senza distinzione di sesso un
ultima, la
più inquietante e lucida, era una
donna
costretta da dei lunghi rovi le cui spine le laceravano la pelle,
facendo
fuoriuscire piccoli rigagnoli di sangue; gli occhi e la bocca erano
coperti
da delle lunghe
volute di stoffa viola
scuro, i capelli lunghi e blu notte erano tirati e impigliati nei rami
dei
rovi, da sotto le bende che coprivano gli occhi fuoriuscivano lacrime
nere, la
donna era nuda; nel contesto però era bellissima, un corpo
divino, pelle
bianchissima e liscia senza alcuna imperfezione, allo stesso livello
della
bellezza, però, appariva la sofferenza che la ragazza stava
subendo.
Riscosso
da quei sogni strani, uscii dalla vasca, mi avvolsi un asciugamano
intorno alla
vita, ed andai ad aprire la
porta da
dietro la quale proveniva tutto quel frastuono.
“Si
si ho capito, sto arrivando, un attimo!” dissi passandomi una
mano nei capelli
fradici; allungai la mano e aprii la porta; mi ritrovai davanti Levi
che mi
guardava con aria curiosa.
Non
feci in tempo a chiedergli cosa volesse, che l’infame
allungò una mano e mi
strinse un capezzolo tra due dita, facendomi perdere qualsiasi
strascico di
sonno potessi avere, in compenso credo di aver visto tutte le
costellazioni
possibili!
“AHIO!
Incivile ma che fai!” urlai io tenendomi il capezzolo offeso.
“Haha,
non c’ho potuto fare niente, era bello intirizzito, me
l’ha chiesto lui!” disse
mentre felinamente allungava l’altra mano, e prendendomi in
contropiede strinse
anche l’altro “Si sentiva solo
sennò!” disse ridacchiando.
Io
per la foga di coprirmi lasciai andare l’asciugamano e mi
ritrovai per
l’ennesima volta nudo davanti ad un ragazzo. Levi fraintese
il gesto e fulmineo
come lo era stato per le due strizzate mi spinse dentro il bagno.
“F-fermo
che vuoi fare!” lo
respinsi io piantandomi
con le mani sul petto di Levi. Lui però era più
alto e più piazzato, mi spinse
una gamba in mezzo alle mie, allargandole, così facendo mi
ritrovai schiacciato
tra Levi e il lavandino, la schiena mi faceva male a causa del bordo di
ceramica piantato tra due vertebre.
“Eh
no, prima nell’androne te l’avevo detto che non
avrei lasciato perdere!” disse
con un sorriso lascivo sul viso, si abbassò piano verso di
me, l’incavo del mio
collo era sempre più vicino alla sua bocca.
“Levi
ti prego, smettila! Non capisco perché fai così!
SMETTILA!!!” improvvisamente
il ragazzo davanti a me si fece piccolo, crollò in ginocchio
sul pavimento del
bagno, era scosso da forti tremiti, lo sguardo che fino a pochi secondi
prima
era di una persona eccitata, adesso non esprimeva niente; era vacuo.
“Non
capisci…” la voce era rotta, non era naturale; per
la prima volta udii una voce
di un Misto che non fossi io, la sua però incuteva molta
più paura della mia
scialba doppia voce; si mise una mano sopra agli occhi come se dovesse
sorreggere i sopraccigli “… strano eppure anche tu
dovresti esserci passato
no?” notai brillare qualcosa
sulla sua
guancia sinistra, una lacrima.
“Levi,
ma di che parli? In cosa sarei dovuto passare?” gli chiesi
improvvisamente
preoccupato, mentre mi inchinavo anche io e gli mettevo una mano sulla
spalla
“Greg…
diamine, siamo diventati immortali praticamente! Hai sentito quanti
anni hanno
Shik e Alex, noi siamo bambin… no… anzi non siamo
nulla in confronto a loro!
Non ti sei mai sentito perso prima d’ora? Come se avessi
perso di significato?
Come se la tua lunga vita ora fosse solo un impiccio alla realizzazione
dei
tuoi desideri e sogni? Alla fine se uno vive così tanto che
bisogno ha di
godersi ogni momento… ogni attimo che vive?” la
voce era rotta da pause per
riprendere fiato , stava piangendo ma piangeva in silenzio.
“Levi! Hai ragione, uno vive proprio perché sa che prima o poi morirà, e questo per le persone normali è un fattore che le spona ad impegnarsi per realizzare quello che vogliono, a godersi amicizie e amori, a litigare e riappacificarsi; la vita è così, è un incognita che non può essere calcolata da nessuno. Anche noi prima o poi moriremo ma solo dopo aver vissuto un paio di millenni in più rispetto ad un umano qualsiasi, e questo molte persone lo vorrebbero, vorrebbero essere virtualmente immortali come noi; ma sotto sotto anche queste persone, molto in profondità nella loro anima, sanno che bisogna morire per dare un senso alla propia esistenza, ogni azione ci avvicina all’incontro con il tristo mietitore, ma ognuna di queste azioni ci permetterà di dire ‘ho vissuto appieno!’. Purtroppo noi abbiamo un tempo molto più dilungato, e prcepiamo le altre esistenze come effimere, labili e pronte a svanire ad un nonnulla; e per questo che per rispetto a loro dobbiamo impegnarci a vivere la nostra vita, dobbiamo far vedere che non ce la prendiamo comoda solo perché sappiamo già di avere la vita più lunga… e poi guarda in questo preciso momento, con la minaccia di un Apocalisse imminente, la mia lunga vita è l’ultima delle mie preoccupazioni…” dissi sorridendo e arruffandogli i capelli biondi.
Lui per tutta risposta si
tolse la mano da davanti agli occhi; che finalmente avevano ripreso la
solita
espressione solare e allegra, le lacrime avevano disegnato delle righe
sul suo
viso, le asciugai con il dorso della mano, e mi alzai.
Gli tesi la mano con un sorriso.
“Dai
andiamo avanti insieme!” gli dissi raggiante
Lui afferrò la mia mano e si tirò su...
“Ok, lo farò per te, Shik e Alex!” mi
rispose
prima di baciarmi, era un bacio caldo, ma sentivo che non
c’era più quella
lussuria che prima percepivo chiaramente.
“Grazie.” Disse lui staccandosi
piano, con le mani era
poggiato sulle mie spalle, prima di allontanarsi mi diede un altro
rapido bacio
rubato, e poi fece cenno di tenerlo segreto a Shik, si voltò
e si diresse verso
la porta, si bloccò improvvisamente…
“E tu che ci fai li?” disse spostandosi e facendomi vedere la nostra ospite evidentemente turbata.
---------------------------------------------------------------------------E lo so... quando a grilli e quando a tordi (proverbio che ho italianizzatoXD) a volte non aggiorno per mesi altre volte ci metto poco...
Purtroppo è un capitolo corto... ma non mi andava di eclissare la sofferenza del povro Levi con altri avvenimenti più importanti che vedremo più in la....
Mi scuso *si inchina al pubblico sovrano e chiede perdono* per la frase clichè "andiamo avanti insieme" ma ci stava tutta XD
Ringrazio Silver per il commento sull'altro capitolo, e lo ringraizio anche per avermi fatto rileggere il tutto *si inchina in segno di gratitudine*
Allora che dire... al prossimo capitolo e chissà magari il sogno di Greg non era un semplice incubo... chissà XD
BYEBYE