ABOUT
DESTINY
LEGENDA
T/N:
Tuo Nome
T/C:
Tuo Cognome
N/A:
Nome Amica
C/O:
Colore degli Occhi
C/C: Colore dei Capelli
N/F: Nome Fidanzato
Capitolo
III
Dopo
una lunga serie di corridoi tutti uguali, vieni portata davanti a
quella che
intuisci essere una cella.
Uno
degli Stormtrooper che ti sta scortando, inserisce un codice sul
piccolo
monitor affisso al muro.
La
porta si apre e vieni spinta, con poca grazia, all’interno
della tua nuova
“stanza”.
-
Che modi! – borbotti.
Ma
il loro atteggiamento è l’ultima delle tue
preoccupazioni.
Non
sapere cosa ti aspetta è ancora più logorante.
La
cella è praticamente spoglia, solo un letto arreda la
stanza, non esiste un
bagno e tanto meno un tavolino.
Percorri
quei pochi metri quadrati, andando avanti e indietro, cercando di
pianificare
una via di fuga.
Ma
sembra impossibile lasciare quel posto.
Anche
se riuscissi a scappare dalla cella e non farti catturare da centinaia
di
Assaltatori, come riusciresti a tornare sulla Terra?
Te
la cavi con la macchina, ma guidare un’astronave è
ben diverso.
Non
potrai mai scappare da lì, ormai la tua vita non ti
appartiene, è nelle mani di
Kylo Ren, nelle mani del Primo Ordine: saranno loro a decidere se
vivrai o
meno.
Ti
sembra logico credere che non ti riporteranno indietro, dopo aver
ottenuto ciò
che vogliono da te.
Chissà
se Lucy, la tua collega di lavoro, ha già informato i tuoi
zii del perché sei svanita nel nulla.
Chissà
se (n/a), la tua migliore amica, ha già avvisato la polizia
della tua
scomparsa.
E
anche se fosse così, che potere avrebbe la polizia, per
riportarti indietro?
Tuttavia, quella constatazione non è d’aiuto,
perché, in fondo, egoisticamente, avresti
voluto avere una madre e un padre disperati per la tua scomparsa.
Invece
hai dovuto soffrire tu la loro perdita. Ed eri solo una bambina.
Avvicini
le gambe al busto e ti rannicchi su te stessa, su quello scomodo
materasso
polveroso.
Tutta
la negatività accumulata viene fuori
all’improvviso, come un fiume in piena.
Piangi
sommessamente, finché esaurisci le forze e cadi in uno stato
di dormiveglia tormentato.
Kylo
Ren entra nella cella, mentre la porta si richiude alle sue spalle.
Resta
in piedi, ad osservarti in silenzio, e non sai cosa aspettarti,
ne’ tanto meno
osi parlare.
Lui
riesce sempre a trasmetterti un senso di inquietudine.
-
Devo solo… capirti meglio.
-
Cos’è che vuoi capire? – ti viene
spontaneo chiedere.
Ma
probabilmente sai già la risposta: vuole capire
perché vi siete sognati a
vicenda, tempo prima.
Ascolti
con interesse, sebbene non capisci dove voglia arrivare.
-
Ma, come tutte le cose, essa si divide in luce e oscurità.
E, tra le due, il
Lato Oscuro è di gran lunga più potente.
Non
impieghi troppo a intuire che lui faccia parte del Lato Oscuro.
-
Se te ne parlo, è perché ho avvertito qualcosa,
in te. Qualcosa che ci ha
connessi, qualche anno fa. Io voglio capire cos’è
e perché ha unito le nostre
coscienze.
-
Dovrò scavare per
ottenere le
informazioni che cerco.
Vorresti
sapere cosa intende per “scavare”, ma la risposta
giunge quando solleva la mano
e avverti una presenza estranea, e
indesiderata, frugare nei tuoi ricordi.
È
fastidioso: vorresti respingerlo.
Stringi
il lenzuolo sotto di te: più scava nei tuoi ricordi,
più si intensifica la
fitta di dolore che senti nella testa.
Riesce
a vedere la tua quotidianità, quando ancora lavoravi da Jo e
il Primo Ordine
non aveva invaso e sottomesso la Terra.
Sorvola
la tua piccola storia d’amore con (n/f), e porta alla luce i
ricordi delle
medie: quei bulli ti facevano piangere tutti i giorni.
I
ricordi sono insopportabili, vuoi porre fine a quella tortura.
Senti
la presenza di Kylo Ren svanire dalla tua testa, nonostante lui tenga
ancora la
mano puntata verso di te.
Stai
tremando, avevi pianto da poco, e provocarti altro stress psicologico
non è
d’aiuto.
Kylo
si immobilizza, poi indietreggia.
-
Per oggi basta così, hai bisogno di riposo. –
annuncia, più a se stesso che a
te.- Tornerò più tardi.
Vorresti
abbandonarti ad un altro pianto liberatorio, ma sembra che le lacrime
non
vogliano uscire.
Riesci
solo a restare ferma e non importa se ti sei infilata sotto le
lenzuola, il
freddo che senti non dipende dalla temperatura esterna.
Quel freddo è dentro di
te.
E
non c’è modo per scaldare il tuo cuore, in quel
momento.
Il
fatto che Kylo, non solo abbia riportato alla luce quegli spiacevoli
ricordi,
ma li abbia vissuti lui stesso, attraverso i tuoi occhi, ti fa sentire
violata,
come se abbia rubato una parte intima di te, che non aveva il diritto
di
prendere.
Con
stupore, riconosci l’uniforme bianca degli Stormtrooper.
Uno
di loro entra nella tua cella e, sorprendentemente, ha con
sé un vassoio
ricolmo di cibo.
Lo
prendi con entrambe le mani e ti rendi conto che contiene pane, del
formaggio e
alcuni salumi.
Non
hai idea se si tratti di alimenti sottratti al tuo pianeta, tuttavia
non hai
bisogno che ti venga ordinato di mangiare, sei a digiuno da parecchie
ore e
quindi ti avventi sul cibo.
-
Potrei avere dell’acqua?
La
richiesta sembra spiazzarlo, come se avessi chiesto una navicella per
scappare.
Balbetta
qualcosa, poi ti sottrae il vassoio vuoto ed esce senza aggiungere una
parola.
Possibile
che siano tutti così scontrosi?
Stai
per stenderti nuovamente, quando nella cella si fa vivo lo
Stormtrooper, sei
quasi certa che sia lo stesso di prima e, noti con stupore, ha in mano
una
fiaschetta.
L’afferri
e bevi, ha ascoltato la tua richiesta.
Magari,
trascorrendoci un po’ di tempo in più, potresti
veramente corromperlo e trovare
un modo per scappare.
Ma
non bisogna affrettare i tempi.
Quindi
inizi col ringraziarlo: lui non risponde, probabilmente è la
prima volta che
qualcuno gli dice “grazie”.
-
Come ti chiami?
Gli
restituisci la borraccia, ma lui continua a restare in silenzio.
La
conversazione non dev’essere il suo forte, per il momento ti
arrendi.
ANGOLO
AUTRICE
Salve
gente! Inizio col ringraziare tutti coloro che hanno recensito il
capitolo
precedente, coloro che hanno inserito la storia tra le
seguite/preferite/ricordate.
Fatemi
sapere cosa ne pensate e cosa vi aspettate che accadrà!
A
presto, Nephy-