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Autore: Tenru Dragon    12/02/2020    0 recensioni
-Sei diversa, speciale, non dimenticarlo, promettimelo- dice lei con un filo di voce
-Te lo prometto mamma- le rispondo abbracciandola forte per l'ultima volta.
Da quel giorno sono passati 6 anni, Elinor ha mantenuto la sua promessa, non ha dimenticato, ma ha comunque perso se stessa.
Elinor è la prova che anche tra due persone completamente diverse che in principio dovevano odiarsi, può nascere l'amore.
Dopo essere rimasta in orfanotrofio per sei anni dopo la morte della madre, Elinor decide di cambiare il suo stile di vita per tenersi al sicuro, cominciando col cercare Farkas, un vecchio amico del padre, trovando invece colui che le farà ritrovare sé stessa.
Storia già conclusa e pubblicata sul mio account di wattpad: Elenhemmingsirwin
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno seguente mi sveglio tastando il letto per cercare Malachia senza però trovarlo, guardo l'orario e vedo che sono le dodici passate così mi alzo controvoglia e dopo una doccia veloce vado verso la sala grande per il pranzo. Non appena arrivo davanti alla porta chiusa sento però delle voci famigliari...

...-Siamo qui per chiedervi protezione- dice una di esse

-E noi non possiamo darvela, quello che state facendo è contro natura- gli risponde un altro, entro nella sala preoccupata e mi ritrovo davanti mio padre in piedi davanti ai suoi genitori e ad un uomo che somiglia molto a Malachia

-Padre- dice Mahigan rivolgendosi all'uomo che riconosco come mio nonno con qualche anno di meno, lui scuote la testa e lo guarda con delusione, poi mio padre guarda la nonna ma lei scosta lo sguardo dispiaciuta, mi guardo intorno confusa cercando di capire ciò che sta succedendo e mi soffermo sul volto corrugato di mio padre che osserva con disgusto i presenti

-Farkas...come puoi...- dice poi deluso del comportamento della sua famiglia

-Quella cosa è uno scherzo della natura, è un pericolo per la nostra famiglia, per la tua vera famiglia- gli dice il nonno serio, indicando qualcuno alle mie spalle, io mi volto e vedo mia madre in lacrime che si massaggia il ventre leggermente rigonfio

-Loro sono la mia famiglia- continua mio papà continuando a guardare il padre negli occhi senza abbassare lo sguardo, fiero come è sempre stato

-È una strega, come hai potuto tradire così la tua gente?!- commenta furioso il nonno avanzando di un passo verso mia madre, Mahigan subito gli si para davanti per fermare la sua avanzata furiosa

-Lei è la mia compagna e nel suo ventre c'è mia figlia, tua nipote e non le abbandonerò solo per il vostro egoismo, qui quello che sta voltando le spalle alla famiglia sei tu, padre, non io- lo sgrida furioso 

-Hai fatto la tua scelta- dice l'Alpha interrompendoli –Ora andatevene-

Mio padre prende per mano mia madre ancora in lacrime e insieme si allontanano, abbandonando per sempre la loro casa per crearne una nuova tutta loro in un altro posto...

Sbatto più volte le palpebre e vedo con occhi confusi e inumiditi dal pianto Julia di fronte a me che mi guarda preoccupata, accanto a lei si mette mia nonna altrettanto spaventata che cerca di scuotermi. Mi guardo intorno e mi rendo conto di essere seduta in terra nella sala dove fino a pochi attimi prima la mia famiglia veniva scacciata

-Elinor? Tutto bene?- mi chiede la sorella del mio compagno aiutandomi ad alzarmi, io annuisco e mi asciugo le lacrime, poi passo vicino a mia nonna senza degnarla di un saluto provocandole un sussulto ed esco diretta verso il bosco, nell'uscire non guardo neanche l'Alpha che sta camminando verso la sala della colazione e quando lo sorpasso senza parlare si volta per chiamarmi, io lo ignoro, esco di casa e corro nel bosco raggiungendo la radura per poi sedermi all'ombra di un albero a piangere.

Qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla e capisco subito di chi si tratta

-Elinor, cara, che ti prende?- chiede mia nonna sconvolta dal vedermi così disperata

-Li avete abbandonati- dico tirando su il naso –Sono venuti a chiedervi aiuto e voi li avete mandati via...per colpa mia- continuo con rabbia nella voce

-Tesoro, posso spiegarti...- dice lei, io volto la testa dalla parte opposta per non guardarla

-Io non capisco, era tuo figlio...-

-Sì, era mio figlio, e non passa giorno senza che io mi penta per quello che ho fatto- mi spiega -Io e tuo nonno Mike abbiamo fatto molta fatica per avere tuo padre...- fa un sospiro e si siede accanto a me -Appena ci siamo conosciuti abbiamo deciso di avere una famiglia numerosa, sia io che tuo nonno eravamo abituati al caos che si crea avendo tanti fratelli e volevamo che anche i nostri figli si sentissero parte di qualcosa di più grande... prima di tuo padre partorii due gemelli, si chiamavano Katia e Dean... quando i piccoli avevano solo quattro anni, Mike, tuo nonno, li portò con sé nel bosco a raccogliere le fragole, li ha persi di vista un secondo e le streghe li hanno presi, erano tre contro uno e lui non ha potuto fare niente per salvarli, abbiamo aspettato anni prima di riuscire ad avere altri figli, eravamo devastati- inizia a raccontare triste –Per cui tuo padre per noi è stata una benedizione, quando è venuto a chiederci aiuto accompagnato da una...da tua madre, è stato shoccante, ci aveva tenuto nascosto di aver trovato la sua compagna e per di più che era una strega, è questo quello a cui abbiamo pensato, ci siamo sentiti traditi nonostante lui non avesse fatto nulla di male. Gli abbiamo negato l'aiuto e non sai quanto ci siamo pentiti di quella decisione dettata dalla paura e dal dolore, tuo nonno è quello che ha sofferto di più, per lui Mahigan era tutto, dopo la morte dei gemelli non eravamo più in noi, e perdere anche lui è stato tremendo, ha passato tutto questo tempo ad incolparsi per averli persi tutti e tre- prende un respiro profondo –Io so che ce lo meritiamo, che in fondo è colpa nostra, ma non vogliamo perdere anche te, abbiamo già abbastanza lanterne ad illuminare la nostra finestra- io mi volto e la guardo, entrambe con le lacrime che ci rigano le guance, la abbraccio senza pensarci e ripenso ai miei genitori a come nonostante tutto non si siano mai abbattuti.

Il resto della giornata la passo con la nonna a farmi raccontare di mio padre e verso le tre del pomeriggio, subito dopo aver mangiato qualcosa, torno in camera dove trovo il mio compagno intento a leggere dei documenti.

-Come è andata oggi? quando sei scappata via mi sono preoccupato ma tua nonna mi ha impedito di seguirti- chiede Malachia smettendo di sfogliare le pagine che ha in mano

-Bene, mi ha parlato di come era mio padre all'età di Maya e Alex- gli dico sorridendo e sedendomi vicino a lui sul divano per poi sdraiarmi e appoggiare la mia testa sulle sue gambe, inizio ad accarezzargli il viso dal basso mentre lui mi guarda sorridente

-Sei identico a tuo padre sai?- dico senza pensarci, lui mi guarda confuso, io scuoto la testa e mi alzo leggermente per sfiorargli le labbra con le mie.

-Mmh- si lamenta lui quando mi allontano e mi riappoggio alle sue gambe –Oggi, prima che tu te ne andassi, ho percepito un po' della tua magia- mi dice –E mi sono sentito improvvisamente triste- mi accarezza i capelli –Ti è capitata un'altra visione come quella del primo giorno che sei arrivata qui?- mi domanda preoccupato ripensando a quello che era successo nella vasca da bagno, io scuoto la testa e lo rassicuro

-Ultimamente mi capita di rivivere dei momenti della vita dei miei genitori- gli spiego –E anche oggi, entrando nella sala grande ho rivisto i miei, il giorno in cui se ne sono dovuti andare- finisco

-Mi dispiace- sussurra –È lì che hai visto mio padre?- io annuisco

-Era bello proprio come te- gli dico, lui mi sorride e io lo guardo per qualche secondo –Ti amo- dico continuando a guardarlo negli occhi, il suo sorriso si allarga ancora di più e poi si abbassa e mi bacia

-Ridillo- dice

-Ti amo- ripeto

-Non mi stancherò mai di sentirtelo dire- dice lui felice

-E io non smetterò mai di dirtelo- gli dico –Ma adesso fammi le coccole- lo prego, lui annuisce e mentre con una mano continua a massaggiarmi i capelli con l'altra tiene i fogli che prima stava leggendo e riprende a farlo, non passa molto che mi addormento.

Il mio sogno è diviso in diversi pezzi, vedo prima mia madre che annaffia dei fiori, la vedo baciare mio padre, poi col pancione seduta in veranda della casa in cui abbiamo abitato fino alla loro morte e poi con me in braccio appena nata con mio padre che piange e lei che ride nel vederlo in quelle condizioni, la vedo alzarsi a turno con mio padre durante la notte, la vedo esausta ma felice, finché il sogno si ferma e tutto diventa nero.

Inizio a camminare finché non trovo una porta uguale a quella della camera dei miei genitori, entro ed è lì che mi ritrovo, vedo mio padre sdraiato accanto a mia madre che però non sembra dormire sonni tranquilli, mi guardo intorno e vedo dei giochi appoggiati sul comodino e la culla accanto alla finestra, mi avvicino e al suo interno vedo me da piccola dormire beata, improvvisamente sento qualcuno svegliarsi e vedo mia madre che fissa un punto nel vuoto di fronte a lei.

-Raya..?- dice mio padre svegliandosi per il movimento improvviso della moglie, le mette una mano sulla spalla e lei si riprende

-Cosa hai visto?- le chiede preoccupato, lei piange ma non risponde, abbracciando forte mio padre, i rumori mi fanno svegliare, o almeno, fanno svegliare la me neonata che si mette a piangere.

Raya si alza e mi prende in braccio tornando sul letto –Mahigan- si volta a guardarlo con gli occhi ancora lucidi, e lui capisce –Non preoccuparti- le dice abbracciandola –Dimmi solo se ho ancora del tempo per godermi nostra figlia- le chiede lui, mia madre annuisce e una lacrima riga la guancia di mio padre –Ti amo alla follia, sei la cosa migliore che potesse capitarmi- le dice baciandola per poi dare un bacio sul capo alla piccola me, un'emozione indescrivibile mi avvolge e continuo a guardarli prima che essi spariscano in una nuvola di fumo.

Adesso ci sono io a sei anni che gioco nel piccolo giardino di fronte a casa e i miei che parlano in veranda mentre mi tengono d'occhio, mi avvicino a loro e ascolto la loro conversazione

-È lei, Mahigan, è la dominatrice del sangue, per questo mia sorella la cerca, per questo Medea non ci lascia in pace- dice lei

-Ne sei certa?- chiede lui preoccupato

-L'ho visto- spiega semplicemente mia madre giocando nervosa con il bordo della maglietta

-Calmati Raya- dice lui prendendole le mani-Noi la proteggeremo, quando arriverà ci troverà pronti, o per lo meno tu sarai lì a proteggerla, di questo ne sono certo- la tranquillizza lui

-E se non ci riuscissi? Lei è molto forte- dice la moglie riferendosi alla sorella

-Allora credo che sia arrivato il momento di chiedere aiuto- continua lui –Ma prima godiamoci questa bella giornata, dopotutto è il suo compleanno- dice guardando me che gli corro incontro felice

-Andiamo al lagooooo- grido correndo verso di loro e saltando in braccio a mio padre, facendolo ridere, entrambi i miei annuiscono e andiamo a festeggiare, vedo il momento in cui scattiamo la foto ricordo e quando mia madre scrive dietro la piccola dedica, infine vedo mio padre scrivere la lettera per Farkas che Malachia mi ha fatto leggere e in cui mette la foto per poi metterla nella cassetta della posta.

-Quando sarà il momento, sono sicuro che lui ci aiuterà- dice guardando mia madre dietro di lui prima che per me tutto diventi buio.

Apro gli occhi che ormai è mattino e mi volto verso il mio compagno che dorme beatamente accanto a me, mi alzo, prendo la mia borsa e ne tiro fuori le fotocopie che avevo fatto al libro delle leggende e lo rileggo seduta sul letto.

-Buongiorno- biascica con la voce ancora impastata dal sonno il ragazzo accanto a me

-'Giorno- rispondo appoggiando i fogli, mi sdraio accanto a lui e lo bacio –Ti amo- sussurro per poi rialzarmi, lui mi blocca e mi ritira su di se per darmi un altro bacio, ma più lungo

-Molto meglio- dice prima di lasciarmi andare –Che fai?- continua stiracchiandosi e mettendosi seduto

-Stanotte ho visto ancora i miei genitori- gli svelo –E ho scoperto anche qualcosa su di me, qualcosa che riguarda le leggende- lui mi guarda curioso –Ho capito perché le streghe mi stanno cercando...- prendo un bel respiro –Io sono la reincarnazione della dominatrice del sangue- gli dico passandogli le fotocopie.

 

  
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