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Autore: Miriallia    12/02/2020    2 recensioni
Durante una giornata come tante, i Giovani Detective, intenti a giocare a nascondino, trovano uno strano gatto nero appeso a un albero. Da questo avvenimento in poi cominceranno una serie di fatti strani che porteranno quasi a una tragedia. Una giostra di sentimenti e circostanze che condurrà tante coppie - e non - a dover dimostrare quanto valgono il loro amore e il loro coraggio. Inoltre, non mancherà anche il mistero, insieme a un colpevole: stiamo pur sempre parlando di Detective Conan!
Verranno coinvolti tantissimi personaggi della serie, con l'aggiunta di alcuni puramente inventati. Per quanto riguarda la storia, non credo che ci possano essere degli spoiler. Ma se non conoscete Amuro Toru nella sua totalità, vi consiglio di non leggere!
Spero che la storia possa piacervi, ci metterò l'anima a scriverla! Grazie a tutti coloro che la leggeranno!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Quasi tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Pian piano i ragazzi e la donna misteriosa si avvicinarono a un luogo dove era facilmente visibile la polizia, anche se in lontananza. Il cuore di tutti si riempì di gioia, perché potevano rivedere la luce dopo un breve periodo di oscurità che avevano attraversato.
 
Shinichi: «Anf… Ci siamo… quasi…!» continuò ad avanzare tenendo Chihiro sulla spalla destra. 
 
Kaito: «Sì… anf… definitivamente, dovremmo essere salvi…» affermò portando il ragazzo sulla spalla sinistra. 
 
Heiji: «Vi vorrei dare ragione, ma ho come l'impressione che finché Kudo sarà vicino a noi, non potremo avere certezze… Anf…» disse mentre camminava di fianco ai due. 
 
Ran: «Ma guardali come si lamentano…» li osservò sbigottita. (Tra l'altro… quella donna è travestita, credo… ma… di primo acchito mi è parso di vedere Jodie-sensei… Se fosse davvero così, si spiegherebbero i capelli lunghi e scuri… tuttavia, mi fa quell'impressione… forse penso troppo… cosa dovrebbe farci qui Jodie-sensei? Suvvia, Ran! Che vai a pensare? Magari è solo una donna straniera, in fondo, era pieno di gente al ballo!) 
 
Aoko: «È vero… ma Aoko è sicura che lamentarsi sia nel loro DNA…» sorrise dolcemente nonostante l'azione andasse in contrasto con ciò che aveva appena detto. «A proposito, non è che aiutare Aoko a camminare ti affatica?» 
 
Ran: «No, no, tranquilla!! Anzi! Sono felice di potermi rendere utile!» le rivolse un sorriso soddisfatto. 
 
Aoko: «Sicura…?» la guardò preoccupata. 
 
Ran: «Sì, davvero!» annuì convinta. «Non ti fare problemi! Sei anche abbastanza leggera.»
 
Aoko: «D-Davvero…? Ogni tanto Aoko deve mettersi a dieta perché a volte esagera…» distolse lo sguardo, colpevole. 
 
Ran: «Mpf…» si mise a ridere. «Anche a me piace molto mangiare, in generale! Io e Sonoko, la mia migliore amica, andiamo spesso in diverse inaugurazioni di vari posti per divorare dolci! Oppure… con papà, in diverse località, finiamo col…!» rimase perplessa per un attimo. «Giusto, papà… lui non era uscito dalla villa!! Spero tanto che si sia messo in salvo…»
 
Aoko: «Aoko è convinta di sì!» annuì con le stelle negli occhi. «Vedrai che starà bene! Aoko se lo sente che andrà tutto bene da questo momento in poi!!»
 
Ran: «Voglio credere in te!» disse speranzosa, poi volse lo sguardo su Masumi. (Sembra piuttosto pensierosa… Chissà se magari è successo qualcosa che l'ha turbata fino a tal punto…) 
 
Dopo qualche secondo, la detective si accorse dello sguardo di Ran. 
 
Masumi: «Ran-kun!!» si avvicinò alle due. «Che sguardo misterioso… cosa succede?»
 
Ran: «Beh… Stavo pensando che non so se papà sia salvo o meno, ma ho modo di credere che sia così!» rivolse un sorriso ad Aoko. 
 
Aoko: «Aoko pensa che non accadrà più niente di brutto!!» annuì felice. 
 
Masumi: «Ahah! Anche io ne sono sicuro! Tuo padre ha la pellaccia dura, non morirà per… delle bombe!» ridacchiò. 
 
Ran: «Vero?» rise pure lei. «Tra poco lo appureremo! Ma in ogni caso, Sera-chan… tu, invece… cosa nascondi? Non sembri la solita di sempre…»
 
Masumi: «Io?» si indicò.
 
Ran: «Sì, tu! È come se… fossi seriamente preoccupata… ma ce la faremo!!» cercò di farle coraggio. 
 
Masumi: «Lo so, lo so!» fece un sorriso a trentadue denti. «Non ti preoccupare, sto bene! Ma è normale essere sconvolti dopo una cosa del genere, no? Rischiare di morire, insomma…»
 
Aoko: «Sei preoccupata per il tuo fidanzato?» chiese dal nulla, con semplicità. 
 
Masumi: «Eh?? No, ma quale ragazzo?? Quello è un cliente, niente di che!! Ahahah!» sembrava ridere da sola per nascondere l'imbarazzo. 
 
Aoko: «Ah… Scusa, Aoko aveva notato che tenevi lo sguardo fisso su di lui, quindi…!» rispose ingenuamente. 
 
Masumi: «No!! Non potrei mai interessarmi o addirittura… innamorarmi di un tizio tanto galante! Non fa per me!» fece spallucce. 
 
Ran: «E io che, quasi quasi, credevo che quei biscotti dell'altro giorno li avessi preparati in tutto segreto per lui…» ammise dispiaciuta. 
 
Masumi: «Ma assolutamente no! Davvero, non è il mio tipo!!» gesticolò. 
 
Ran: «Eppure… quella rosa che hai ancora all'occhiello… te l'ha regalata lui, no? All'inizio della serata non ce l'avevi!» la guardò più dettagliatamente. 
 
Masumi: «Non pensate male…! Non posso dirvi come stanno le cose, ma…!» scosse la testa. (Qui c'erano le informazioni per studiare la situazione!!) 
 
Aoko: «Sicura sicura?» la osservò con occhio indagatore. 
 
Masumi: «Sicurissimo!!» alzò le mani ammettendo di stare dicendo la verità. 
 
Aoko: «Strano…» rifletté. 
 
Masumi: «Cos'è strano…?» le diventarono gli occhi a puntino. 
 
Aoko: «La rosa viola ha un significato ben preciso!» arrossì. «Modestia, generosità e umiltà, nonché timidezza! È questo ciò che significa! Inoltre… rappresenta gli incantesimi… e chi te la regala… ti sta dicendo che si è innamorato di te a prima vista!»
 
Ran: «Whaaaa!! È davvero romantico!!» guardò Aoko entusiasta. 
 
Aoko: «Vero? Vero?! Allora, Aoko direbbe che se tu non sei interessata a lui in quel senso---»
 
Masumi: «Aspetta…!! Ra… Rappresenta… gli incantesimi?» strabuzzò gli occhi. 
 
Aoko: «Sì!» annuì riflettendoci su. «Aoko si ricorda benissimo che è così!!»
 
Masumi: «…» si voltò a guardare prima la schiena di Chihiro e poi la sua testa fasciata. (Questo… è davvero un caso… vero…?) fissò anche i due Shinichi. (Mahotsukai*… No… non voglio credere che fosse un inganno e che conoscesse quel momento della mia infanzia…) sorrise soddisfatta. «Sarà un caso!»
 
Aoko e Ran: «Eh?» la guardarono perplesse. 
 
Masumi: «Lasciate perdere… piuttosto, la polizia si sta dirigendo verso di noi, ci siamo!!» indicò alcuni poliziotti che si avvicinarono a loro per soccorrerli.
 
E così fu. Una volta raggiunti dai poliziotti, però, vennero informati del fatto che all'appello sarebbero mancati solo Kogoro e l'ispettore Megure, i quali, non erano ancora usciti da lì. Com'era possibile che ci fossero tutti, ma non loro? Il dottor Agasa aveva detto precedentemente che, dopo aver affidato Ayumi ai suoi genitori, in modo che la potessero visitare dei medici in ospedale, aveva portato Conan a casa con sé per proteggerlo da eventuali problemi. Quindi erano solo loro due le persone le quali sorti erano ancora sconosciute. Nonostante i pompieri stessero ancora spegnendo gli incendi, la donna che aveva tratto in salvo i ragazzi si propose di fare strada e di portarli di nuovo all'interno della villa, cosicché avrebbero avuto qualche probabilità di trovarli in vita. Se si fosse trattato di un caso diverso, le avrebbero risposto che non avrebbero mai fatto rischiare la vita a un civile. Tuttavia, era necessario che si prendesse una decisione immediatamente e, dopo l'approvazione di Kuroda, la donna e una squadra di pompieri tornarono all'interno della villa. 
 
Ran: «Papà…» si voltò verso le macerie. 
 
Shinichi: «Anche se non ti hanno fatta andare con loro, non significa che tuo padre non sentirà la tua presenza. Vedrai che lo troveranno vivo e vegeto!» cercò di tirarla su di morale. 
 
Ran: «Lo so già, che ti pare? Me l'hanno detto sia Nakamori-san che Sera-chan, quindi non ho il benché minimo dubbio!» sbottò non guardando in viso il ragazzo. 
 
Shinichi: «Ma sentila… prima è preoccupata, poi fa la preziosa… E io che volevo solo tirarla su di morale!» rispose stizzito. 
 
I medici si avvicinarono a loro e presero Chihiro, adagiandolo su una barella. 
 
Masumi: «Mi duole dovervi lasciare.» lanciò un'occhiata malefica a Shinichi. «Però devo assolutamente andare… la prossima volta non mi scapperai!» si avvicinò a lui e gli sussurrò in un orecchio. «Edogawa-kun.»
 
Ridacchiò e raggiunse i medici mentre salirono sull'ambulanza e portarono via Chihiro. 
 
Shinichi: (Non importa il modo, non importa il caso, non importa il luogo… Sono e sarò sempre circondato da gente isterica e pazza.) guardò Ran con sguardo bieco mentre restava abbracciata ad Aoko.
 
Heiji: «Kudo, io vado con Kazuha in ospedale. Non si è ancora ripresa, anche se lo farà presto… però devo accertarmi che stia bene.» disse a bassa voce. 
 
Shinichi: «Ma certo, è naturale… Sembra avere il respiro regolare, quindi non---»
 
Heiji: «Che hai capito?? Sono io quello che deve stare bene, non lei!» sbottò arrossito perché non voleva scoprire il fianco. «A dopo…»
 
Shinichi: «A dopo…»
 
Heiji e Shinichi: «Con la risoluzione del caso!» bisbigliarono prima che le loro strade si separassero. 
 
Ran: «Non c'è niente da fare…» sospirò amaramente, impensierita dalla situazione. 
 
Aoko: «Andrà tutto per il meglio, Aoko te l'ha detto!!» sollevò i pugni all'altezza del petto per incitarla. 
 
Ran: «Sì… credo tanto nelle tue parole, anche se la questione mi angoscia…» scosse la testa. «Ce la farà… papà è forte…!»
 
Aoko: «Sicuramente sì!!» la abbracciò calorosamente. 
 
Nakamori: «Aoko!!» corse da lei e la strinse fortissimo al suo petto. «Come stai?! Cosa ti è successo??»
 
Ran li guardò commossa, mentre si scostava leggermente da loro. 
 
Aoko: «Papà…!!» lo abbracciò anche lei, con le lacrime agli occhi. «Meno male che stai bene… Aoko sta benissimo!! Si è solo fatta un po' male alla caviglia, ma non è niente di che!» cercò di tranquillizzarlo. 
 
Nakamori: «Meno male… Adesso ti porto in ospedale, così ti visiteranno e potrai stare meglio al più presto!» la strinse un altro po' e, successivamente, volse lo sguardo ormai sollevato su Ran. «Grazie per averla aiutata.»
 
Ran: «Non ho fatto niente! Ci siamo sorrette a vicenda!» disse con una punta di entusiasmo. 
 
Aoko: «Non è vero!! Aoko è stata in ottime mani con te!! E ne è davvero grata!» esclamò decisa. 
 
Nakamori: «Di nuovo, grazie anche da parte mia. Non solo per mia figlia, ma pure per avermi incoraggiato quando stavo per perdere la speranza.» si inchinò. 
 
Ran: «Non è stato niente, davvero!» gesticolò. 
 
Shinichi: (Sempre troppo modesta…) scosse la testa. 
 
Kaito: «Tantei-san…» si avvicinò a lui mormorando. «Hai già pensato a come uscire da questa situazione?»
 
Shinichi: «No. Ma sono sicuro che non ne avrò bisogno, dato che ci sarà chi mi coprirà le spalle… se non l'hanno già fatto. Il mio nome non verrà fuori da questo caso. E tu…» lo guardò storto. «Vedi di smetterla di travestirti da me, hai capito?!» si avvicinò a lui ancora di più. «Sbaglio o Haibara ti aveva dato in prestito la sua identità?»
 
Kaito: «Seh… ma ho capito che non mi conviene indossare quei panni, cosa credi?» riepose acido. 
 
Shinichi: «E cosa ti fa credere che, invece, indossare i miei ti giovi di più?» ribatté stizzito. 
 
Kaito: «Niente!» fece spallucce. «Però non ho bisogno del travestimento, ti pare poco? Facile e veloce!» ridacchiò. 
 
Shinichi: «Tsk…» distolse lo sguardo. «Non farlo mai più!»
 
Kaito: «Non te lo posso promettere~ In compenso, c'è ancora un mistero che non ti ho svelato!» disse cercando di trattenere le risate. 
 
Shinichi: «Non avevi detto che un mago non svela mai i suoi segreti?» chiese seccato. 
 
Kaito: «Questo non è mica un segreto!» rise. «Quella notte… ricordi?»
 
Shinichi: «Cosa…?» lo guardò con sguardo indagatore.
 
Kaito: «Uhuhuh...» schioccò le dita di una mano e scomparve, ma Shinichi riuscì a sentire delle parole che dicevano "Just do it" contornate da risate divertite. 
 
Shinichi: «…!!!» strinse i pugni. (Maledetto!! Quella notte… quella frase che mi ha spinto a pensare che potessi farcela… quella voce femminile… eri tu! Tu che già avevi programmato tutto con Haibara… Maledetti…!!) 
 
Shiratori: «Siamo lieti che tutto sia andato per il meglio e che stiate bene. Adesso, seguite i poliziotti che vi porteranno in centrale o in ospedale.» guardò Aoko nello specifico. 
 
Ran: «Però, mio padre…» scosse la testa. «Vorrei aspettare qui per vedere se lo trovano, e---»
 
Shiratori: «Credo sia impossibile.» le fece cenno di guardarsi intorno. «Non lo vedi da te? È pericoloso, dovete assolutamente allontanarvi da questo posto. Immediatamente.»
 
Ran: «Però…» lo guardò supplichevole. 
 
Shiratori: «Fuori dal cancello, sulla strada… ci sono anche i vostri parenti e amici. Sono rimasti lì nonostante glielo avessimo vietato in ogni modo. Non fateli impensierire ancora di più.» rispose cercando di non farsi comprare. 
 
Ran: «…» abbassò lo sguardo. 
 
Shinichi: «Sono sicuro che ha ragione lui, Ran.» annuì. «Anche se…» sorrise soddisfatto.
 
Ran: «Cosa?» disse con un filo di voce, mentre le lacrime le offuscavano la vista. 
 
Aoko: «Aaah!! Quello! Quello è tuo padre, vero?» esclamò entusiasta. 
 
Ran si voltò velocemente verso il luogo che sia Aoko che Shinichi stavano puntando con lo sguardo e vide che i pompieri e la donna stavano tornando indietro, portando insieme a loro sia Kogoro che l'ispettore Megure. Erano entrambi su una barella, chiaramente feriti. Tuttavia, tutti intorno a loro sembravano determinati ma felici, quindi si poteva chiaramente presumere che stessero bene. 
 
Ran: «Papà!!» guardò la scena con il cuore in gola, non riuscendo a ragionare lucidamente. 
 
Pompiere: «Per favore, fateci passare.» avanzarono a passo veloce. 
 
Ran: «Come stanno?!» si avvicinò a loro per cercare di capire la situazione più nello specifico. 
 
Pompiere: «Da quello che abbiamo visto, sembrano stare bene. Pare che siano solo svenuti, per fortuna.» rispose mentre si fermavano per un attimo. 
 
Kuroda: «Molto bene, dirigetevi in ospedale. Vi raggiungeremo lì.» disse con tono autoritario mentre si avvicinava al gruppo. 
 
Pompiere: «Signor sì!» si allontanarono di corsa. 
 
Ran: «Meno male… sigh…» scoppiò in un pianto consolatorio, conscia del fatto che era andato tutto per il meglio. 
 
Shinichi: «Mah! Io non avevo dubbi che sarebbe andata a finire così!» fece spallucce sorridendo felicemente solo dentro di sé e sfoggiando un sorriso saccente all'esterno. 
 
Aoko: «Aoko è felicissima!!» abbracciò Ran più forte che poté e le accarezzò la schiena.
 
Ran: «Sì… Hai sempre avuto ragione tu… ma alla fine, l'incertezza e lo sconforto stavano cominciando a prendere il sopravvento… Grazie, Nakamori-san!!» la strinse forte anche lei. 
 
Aoko: «Quando Aoko ha detto che ha trovato un grande supporto in te, è perché lo pensa… quindi è felice di esserlo stato a sua volta!!» disse con le lacrime agli occhi. 
 
Ran: «Anche io… sono felice di averti conosciuta…» esitò un attimo. «Aoko…» arrossì. 
 
Aoko: «Anche Aoko lo è… Ran!» arrossì a sua volta. «Adesso non ci rimane altro che andare a farci controllare!»
 
Ran: «Sì… Inoltre, già che saremo lì ho un'idea…» la guardò negli occhi. 
 
Aoko: «Aoko crede di aver capito…» annuì. «Se sarà possibile farlo, Aoko sarà con te!»
 
Ran: «Bene, allora è deciso!» si asciugò gli occhi. 
 
Kuroda: «Adesso vi chiedo di allontanarvi per lasciar lavorare i pompieri e non ostruire il loro cammino.» li guardò tutti, in particolare si soffermò su Shinichi. 
 
Shinichi: «Certamente. Andiamo?» guardò le ragazze con una goccia di sudore che gli scendeva giù dal viso.
 
Ran: «Sì, certo! Grazie… e scusate per il disturbo…» si inchinò. 
 
Kuroda: «Prego. Capisco la vostra preoccupazione.» diede un'ulteriore occhiata alla villa. 
 
Aoko: «Aspettate, manca…» si guardò intorno.
 
Shinichi: «Se cerchi quel coso, è lì.» indicò Kaito vicino all'entrata. 
 
Aoko: «Aaah!! Scemo!! Adesso lo prendo e mi sente!!» strinse i pugni e si diresse verso di lui, camminando meglio che poteva. 
 
Nakamori: «Ma chi è quel tizio, a proposito?» volse lo sguardo su Shinichi. «Tuo fratello?» rifletté. «Dov'è che vi ho già visti…»
 
Shinichi: «Non ce ne dovevamo andare?» scosse la testa. «Io non l'ho mai vista, comunque! Quindi, se ci può scusare…!» si incamminò. 
 
Ran: «Ehm… Che ne dice se andiamo anche noi?» sorrise poco convinta, seguendo Shinichi. 
 
Nakamori: «Sì, certo… Ma quella faccia… E la vicinanza con mia figlia…» rimuginò mentre si allontanò anche lui dal posto. 
 
Ran e Shinichi raggiunsero chi li stava aspettando all'esterno. Lì fuori, tutti avevano già avuto la conferma che stessero bene, ma vederli con i loro occhi era tutt'altra cosa. Finalmente il loro cuore poteva smettere di battere all'impazzata pensando che non si sarebbero più rivisti. L'abbraccio che si scambiarono Ran ed Eri fu davvero caloroso. Anche quello che si diede con Sonoko. 
 
Tutto ciò, mentre la misteriosa donna che aveva aiutato prima i ragazzi e, in seguito, i pompieri, si dileguava nell'ombra.



Nel frattempo che i presenti si preparavano a salire sulle ambulanze, Aoko raggiunse Kaito. 
 
Aoko: «Perché sei scappato all'improvviso?! Tu e Aoko non avevate un discorso da fare?!» lo guardò arrabbiata. «Oppure pensavi che te la saresti svignata così tanto facilmente?!»
 
Kaito: «Le mie più sentite scuse.» si inchinò, appoggiando un ginocchio a terra e portandosi una mano al petto. «Mi pento davvero dal profondo del cuore del mio errore. Tuttavia… la verità è sempre stata questa.»
 
Aoko: «C-Co-Cosa?!» lo guardò perplessa, presa alla sprovvista. 
 
Kaito: «In realtà, io sono…» le baciò la mano e poi si spostò da essa, sogghignando. «Il famigerato Phantom Thief.» fece un balzo indietro. «Kaito Kid!» si vestì col suo elegante completo bianco in qualche secondo. «È stato un piacere collaborare! See you… next illusion~»
 
Scomparve nel fumo e poi volò via con il suo deltaplano. 
 
Aoko: «Aoko lo sapeva!!» scosse la testa. «Non importava quanto Aoko gli stringesse forte la mano… mh?» la aprì e notò che al suo interno c'era qualcosa. «E questa?» strabuzzò gli occhi. 
 
Nakamori: «Ma quello era Kid?!?! Aoko!!!» sbottò disperato. 
 
Aoko: «Aoko non ne aveva idea…!!» si discolpò. «Mica avrebbe voluto che andasse via!!»
 
Nakamori: «Ki---!!!»
 
Shiratori: «Basta così, ormai è andata… pensi a salvarsi la vita, piuttosto.» diede una pacca sulla spalla a Nakamori. 
 
Nakamori: «Tsk…!! Non mi sfuggirai, Kid!!» urlò prima di entrare in ambulanza con Aoko. 
 
Una volta che tutti andarono via di lì, i pompieri cercarono di aumentare il loro lavoro, ma fu tutto inutile. Dopo circa un'ora, furono costretti a mettersi al riparo perché ci furono delle nuove esplosioni che distrussero tutto ciò che restava della villa, lasciando solo un cumulo di polvere e detriti. In seguito a ciò, durante la mattinata, il fuoco venne estinto definitivamente.


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NOTE:
*Mahotsukai (Mago).
   
 
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