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Autore: LilithMichaelis    13/02/2020    2 recensioni
Sherlock riportò l'attenzione al messaggio, e poco ci mancò che avesse un mancamento.
O forse lo ha avuto per davvero.
John non ricorda.
Venite in centrale.
Emergenza.
È Lestrade.
Non chiamare tuo fratello.
-Anderson

______________________________
In una giornata come tante altre, Sherlock e John sono chiamati a risolvere il mistero della scomparsa di Lestrade.
Ed è quando la paura di arrivare troppo tardi diventa insopportabile che parte la corsa contro il tempo.
{Mystrade/Johnlock - after season 4 - Spoiler!Allert - Introspettivo - Romantico - Drammatico - Trigger warning: menzione di morte, violenza, descrizione di atti violenti}
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Col senno di poi, John pensò che la strada verso la centrale avrebbe dovuto essere più confusa, più nebbiosa.
Nei libri scrivevano così.

Eppure, stranamente, John ricordava tutto dei momenti passati a raggiungere Scotland yard.
Ricordava che Sherlock fosse lievemente a disagio, mormorando qualcosa su come i poliziotti avessero la bocca larga e su come Mycroft non gli avrebbe dato pace.

John, invece, era preoccupato per Lestrade. Il messaggio di Anderson era troppo criptico, troppo breve.
Lestrade era stato ferito in servizio? In quel caso sarebbero diretti verso l'ospedale.
Se fosse successo qualcosa di grave, Molly lo avrebbe saputo, li avrebbe avvertiti.
Sicuramente era un modo per convincere Sherlock ad accettare un caso noioso, non c'era altra spiegazione.

E allora perché non riusciva a togliersi di dosso quella sensazione che ci fosse qualcosa di estremamente sbagliato in quella storia?
Perché era stato Anderson a scrivere a Sherlock?
Perché aveva nominato Lestrade?
Perché quell'appunto su Mycroft?
E, soprattutto, era davvero così evidente?

Microft e Gregory avevano iniziato a sentirsi poco prima del matrimonio di John e Mary, ma nessuno dei due aveva portato avanti la cosa.
Mycroft affermava di utilizzare il detective come elemento di controllo delle condizioni di Sherlock, e Greg... Greg non voleva ancora ammettere di essere attratto da Mycroft. Non pubblicamente, almeno.
Nonostante la volontà di entrambi, dopo la morte di Mary, i due si erano ritrovati a vedersi.
Spesso.
Inizialmente era per aggiornarsi sulle condizioni di Sherlock. Poi per un caffè. Poi Greg era passato per caso di lì...
Mycroft non ammetteva che la presenza di Greg lo aiutava a tenere sotto controllo la pressione dovuta al suo lavoro, a suo fratello, a sua sorella.
Greg era quello spicchio di normalità, di ordinarietà, quella semplicità che nessuno dei fratelli Holmes aveva conosciuto nella loro casa di infanzia.
E così, piano piano, qualcosa era sbocciato.
Nessuno si azzardava a dargli un nome, ma era qualcosa.
Sherlock, dopo aver dedotto le attività notturne del fratello, era stato minacciato di morte cruenta, se solo avesse rivelato a chiunque ciò che aveva scoperto.
John non ebbe bisogno di tale trattamento, ma non mancò di guardare più dolcemente quell'uomo così spaventoso e così innocente.

Ovviamente, in qualche modo, l'intero distretto era venuto a sapere della storia del Detective e del Governo Britannico.
Non che il primo si sforzasse troppo di nascondere il suo umore decisamente migliore, i sorrisetti ad ogni squillo del telefono, le cravatte nuove...
Insomma, era decisamente il segreto di Pulcinella.

John posò lo sguardo su Sherlock. Anche loro erano evidenti e anche loro non avevano ancora deciso di dare un nome a ciò che stava succedendo, tra di loro.
Ma quando la mano del consulente si posò sulla sua, John smise di preoccuparsi di nomi, relazioni e segreti, e iniziò a preoccuparsi davvero di ciò che li attendeva.

Il taxi li lasciò davanti all'entrata di Scotland yard.
Sherlock si avviò per primo, ogni traccia di delicatezza scomparsa dai suoi occhi azzurri.
John raddrizzò la schiena. Sherlock indossò la sua "faccia da gioco".
Lì dentro li attendeva qualcosa di estremamente sbagliato.

***
Note dell'Autrice
Oggi mi sento particolarmente buona e vi posto il secondo capitolo. Essendo capitoli così brevi ed essendo la storia già finita, credo sia inutile tenervi sulle spine per un'intera settimana.
Vi auguro una buona lettura e ci vediamo al prossimo capitolo.
Lilith

 

   
 
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