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Autore: Feisty Pants    13/02/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle comuni che, ormai autonome e adulte, condividono lo stesso appartamento, le stesse passioni e lo stesso passato burrascoso dovuto alla morte dei propri genitori. Elsa, pacata e tranquilla, è una promettente dottoressa mentre Anna, agitata e speranzosa, custodisce il sogno di poter utilizzare le sue competenze musicali per creare un lavoro più dignitoso. Il passato che cercano di nascondere, però, irromperà di nuovo nelle loro vite mostrandone imbrogli e segreti ai quali entrambe cercheranno di dare risposte e soluzioni.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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CAPITOLO 15.
 
Passarono solo due giorni dalla incredibile scoperta e Kristoff, come promesso a Elsa, si era trasferito da Anna non lasciandola mai sola. Anna, nonostante la sofferenza, non aveva rinunciato al lavoro e continuava a recarsi all’orfanotrofio anche se entrava costantemente in contatto con il fatto che il suo bambino, molto probabilmente, aveva vissuto la stessa realtà di tutti quelli che alloggiavano nella struttura.

Kristoff le stava accanto senza imporsi, senza fare rumore e godeva pian piano di ogni minuscolo passo dell’altra. Anna, infatti, provava a reagire a suo modo e, cosa ancora più gratificante, ricercava la vicinanza e l’affetto del fidanzato in ogni momento, soprattutto da quando lui entrò in contatto per la prima volta con i fastidiosi episodi notturni di lei.

“Amore, calma sono qui” sussurra il ragazzo svegliandosi dal sonno e facendo destare lentamente Anna.

Anna apre gli occhi e, mossa dalla visione dello stesso identico sogno, comincia a tremare senza riuscire a trattenersi.

“Devo prendere il calmante” afferma la ragazza spaventata facendo per alzarsi e allungare la mano verso il comodino.

“No, non devi sempre ricorrere ai farmaci. Stai avendo un attacco d’ansia ma non devi stopparlo, vieni qui nelle mie braccia, non ti succede niente te lo giuro” la ferma Kristoff abbracciandola da dietro e invitandola ad appoggiare la testa sul suo petto. La ragazza, non abituata ad ascoltare le sue sensazioni, trema come una foglia, respira affannosamente e si spaventa ancora di più.

“Non riesco a respirare” riesce a dire lei continuando a sospirare.

“Tra poco ti passa…se non riuscissi a respirare non saresti nemmeno in grado di parlare. È tutto nella tua mente, ora passa” continua a tranquillizzarla Kristoff baciandola dolcemente sulla fronte e stringendola ancora di più a sé.

Kristoff, infatti, aveva ragione. È questione di pochi minuti prima che Anna riesca a rilassarsi e sentire l’allontanarsi di quelle orribili sensazioni.

“Nessuno mi aveva mai trattata così…” dice lei grata, ricercando sempre più contatto nel fidanzato.

“Ti capisco perché anche io per un periodo ho sofferto di attacchi come i tuoi” si confida Kristoff dimostrando, ancora una volta, di conoscere le sofferenze dell’altra.

“E come li hai superati?” chiede Anna desiderosa di smettere di stare male.

“Migliorando la mia vita sempre di più. È normale che tu stia così amore…la tua vita è piena di eventi traumatici uno dopo l’altro. Sono sicuro che prima o poi ti rialzerai” le augura lui accarezzandole le braccia e baciandola di nuovo sul capo.

Anna esita un attimo nella risposta e fissa gli occhi sul muro, pensando a qualcosa in particolare.

“Non so se riuscirò mai ad alzarmi… lo vedo lì sai?” dice Anna con voce dolce e nostalgica.

“Chi?” domanda Kristoff, pur conoscendo già la risposta.

“Immagino il mio bambino… la sua prima parola, i suoi baci, le sue prime influenze, i pianti, i sorrisi. Lo immagino mentre cresce, migliora, diventa grande con…con una mamma che non sono io” spiega lei con voce roca iniziando ad avvertire l’irruenza delle lacrime.

“Anna, ti prometto che troveremo il tuo bambino” afferma Kristoff sollevandosi e stringendole le braccia come a volerla convincere.

“E se anche dovessimo trovarlo? Kristoff, ormai sarà in un’altra famiglia. Si sarà abituato a crescere con l’idea che sua madre ha dovuto abbandonarlo!” spiega lei lasciando scorrere le lacrime sulle guance.

“Non è detto Anna! Potrebbe essere in un orfanotrofio o in affidamento o…”

“Da una parte preferivo che fosse morto” sbotta lei interrompendo i discorsi di lui.

“Che cosa dici?” chiede lui perplesso guardandola negli occhi.

“Con te stavo finalmente mettendo una pietra sopra al passato! Ho ventiquattro anni, un lavoro che amo, una casa… stavo iniziando seriamente a pensare che con te avrei potuto creare il mio futuro…e avere dei figli” spiega lei abbassando lo sguardo e massaggiandosi le mani per l’agitazione.

“Veramente pensavi di costruire una famiglia con me?” domanda Kristoff emozionato, con gli occhi lucidi.

“Sì perché finalmente stava andando tutto bene” dice con rammarico Anna.

“Ascolta amore, questa notizia non deve farti tornare nell’oblio. La nostra vita va avanti e questo futuro che sogni lo possiamo ancora avere! La questione del bambino la risolveremo, ci vorrà un po’ di tempo per capire dove si trova ma una volta aperto il processo contro Hans conosceremo la verità” conclude Kristoff cercando di convincerla.

“Domani parleremo con Hans, l’ho già contattato” spiega poi Anna mostrando la sua agitazione nel dover incontrare l’ex.

“Lo metteremo al tappeto non ti preoccupare” risponde il ragazzo determinato, per poi baciarla sulle labbra e addormentarsi abbracciato a lei.

Il giorno dopo…

“Kristoff, perché oggi Anna non viene a farci musica?” domanda Giovanni mentre è intento a fare i compiti con i suoi coetanei.

“Abbiamo fatto cambio con il giorno. Oggi ci sono io e domani viene lei” risponde il ragazzo mentre dona un pastello arancione alla piccola Laura che, desiderosa di poter studiare anche lei, si accinge a disegnare.

“Kristoff, ma tu e Anna vi amate?” chiede allora Giulia, la bimba precisina sempre pronta a spettegolare su qualsiasi cosa. Il ragazzo, a sentire quella richiesta, diventa paonazzo in volto e si nasconde il viso con le mani.

“Io l’ho sempre saputo” commenta Francesco, il vispo bambino di sei anni complimentandosi da solo.

“Anche io lo sapevo!” ribatte Giulia facendogli la linguaccia e incrociando le braccia.

“Sì, io e Anna siamo fidanzati” conferma Kristoff facendo segno ai bambini di placare gli animi anche se, la sua affermazione, li porta ad esultare ancora di più.

“E non avete dei bambini?” domanda poi Giovanni attirando l’attenzione di tutti i presenti che si voltano di scatto verso Kristoff.

“No…non ne abbiamo” risponde lui serio consapevole di toccare un tasto delicato.

“Non avreste voglia di adottare uno di noi?” chiede ancora Francesco speranzoso.

“Se potessimo vi porteremmo a casa tutti” dice Kristoff con le lacrime agli occhi per colpa dei brutti ricordi infantili.

“Perché non ci vuole nessuno?! È sempre così…la gente vuole i bambini appena nati, non quelli già grandi” piagnucola Giulia mostrando tutta la rabbia che ha dentro per essere stata abbandonata.

“Giulia, sai che questo non è vero! Non è così facile adottare un bambino!” spiega Kristoff avvicinandosi alla piccola e accarezzandole una guancia.

“Prima o poi qualcuno ci prenderà Giuli, non temere” la rasserena il timido Filippo che, rimasto in disparte leggendo il suo libro di storia, si sente chiamato in causa nell’aiutare la sua migliore amica.

“Sì, non demordete. Siete fortunati ad avere tutti noi qui con voi che vi vogliamo bene. Ora continuate a fare i compiti, forza” conclude Kristoff per poi riflettere e avvertire una stretta al cuore per colpa di quei discorsi delicati. Il giovane ripensa alle parole di Anna, al suo desiderio di stare bene e avere una famiglia e, il dibattito con i bambini, apre in lui il desiderio di ritrovare quel piccolo di sei anni che meritava l’affetto della sua vera famiglia.

Nel pomeriggio…

“Amore, mi raccomando stai tranquilla!” commenta Kristoff una volta per strada con Anna, diretti verso il luogo d’incontro con Hans.

“Certo! Gli voglio solo spaccare la faccia, poi gli distruggo il naso, gli frantumo le ossa e gli scaravento per terra il suo magnifico orologio di marca!” ringhia Anna accelerando il passo ed esternando la sua rabbia.

“Oh, fermati furia scatenata! Non puoi affrontarlo così!” la blocca di colpo Kristoff scuotendole le braccia.

“Ok, ok, sono calma” risponde lei con la voce grossa, respirando profondamente e tornando in sé.

“Ascolta Kristoff… voglio parlargli io. Tu resta qui in un angolo e se vedi che la situazione si fa pericolosa corri in mio aiuto ok?” gli chiede cordialmente Anna guardandolo negli occhi.

“Che? No Anna, lasciami venire con te” si lamenta lui preoccupato anche solo all’idea di lasciarla da sola qualche minuto con quell’individuo.

“Non parlerà mai se ci sei anche tu. Devo chiudere questa faccenda con lui, ti prometto che starò attenta. Tu non staccare gli occhi da me” commenta poi lei accarezzandogli la spalla per rasserenarlo.

“E quando mai li stacco da te?!” dice lui abbozzando un sorriso e diventando rosso per l’affermazione d’amore.

“Ti amo…” conclude Anna sorridendo alla battuta di lui e baciandogli le labbra per poi allontanarsi e prepararsi ad affrontare Hans.
  
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