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Autore: LadyHawk_    14/02/2020    0 recensioni
Il sole aveva fatto capolino tra le consuete nubi che sovrastano il cielo di Londra.
I londinesi assieme ad orde di turisti si fiondano in strada e nei parchi per poter assorbire un po’ di luce e calore trasmesso da quei timidi raggi.
I negozi si erano momentaneamente svuotati ed i bar non avevano il sottofondo di voci ed urla che li accompagnava abitualmente.
Perfino il Ritz quel giorno non aveva tutti i tavoli riservati, ma per Aziraphale e Crowley questo non è mai stato un grosso problema.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A sunny day 


Il sole aveva fatto capolino tra le consuete nubi che sovrastano il cielo di Londra. 

I londinesi assieme ad orde di turisti si fiondano in strada e nei parchi per poter assorbire un po’ di luce e calore trasmesso da quei timidi raggi. 

I negozi si erano momentaneamente svuotati ed i bar non avevano il sottofondo di voci ed urla che li accompagnava abitualmente. 

Perfino il Ritz quel giorno non aveva tutti i tavoli riservati, ma per Aziraphale e Crowley questo non è mai stato un grosso problema. 

Sedevano uno di fianco all’altro.

Sul lato destro del tavolo c’erano ben due fette di torta, una ai mirtilli e l’altra al cioccolato bianco e lime accompagnate da una grossa tazza di Earl Grey, al lato opposto c’era un bicchiere di whisky ormai  quasi vuoto. 

Crowley staccò gli occhi dalla sua bevuta distratto dai versi di pura goduria di Aziraphale che non riusciva a trattenersi dinanzi a quella torta che avevano inserito da poco nel menù. 

Affondava con estrema delicatezza la forchetta in quell’impasto soffice e zuccherato che gli mandava le papille gustative in festa. 

Quando mangiava si sentiva veramente in pace con se stesso e si regalava un piccolo piacere personale che, sebbene fosse un angelo, lo rendeva in piccola parte umano. 

Non si era minimamente accorto che Crowley lo stava fissando già da un quarto d’ora, tra lo scocciato e l’intenerito, aspettando che il suo compare finisse il suo copioso pasto. 

“ era tutto delizioso, la prossima volta devi assolutamente assaggiarla” commentò l’angelo mentre  si tamponava la bocca col tovagliolo. 

“Io non mangio dolci lo sai”  gli rispose con sorprendente gentilezza mentre con un cucchiaio agitava il ghiaccio che si stava squagliando nel bicchiere. 

“Come fai a bere a quest’ora?”  Aziraphale guardò il suo orologio, faceva le undici e mezza. 

“Come fai ad ingurgitare tutto quel cibo senza sentirti male?” 

Che scorrettezza rispondere con un’altra domanda pensò l’angelo, ma poi si ricordò che aveva pur sempre a che fare con un demone scorbutico.

Lanciò un’occhiata fuori e notò che c’era un bel sole splendente. 

“Andiamo al parco? Fuori c’è un tempo meraviglioso, sarebbe un peccato restare al chiuso” nel frattempo si stava infilando il cappotto beige. 

Crowley si limitò ad annuire all’amico, si infilò le mani in tasca camminando verso la porta che tenne aperta per far passare l’angelo che gli sorrise sorpreso per quell’insolito gesto galante. 

Avrebbe voluto ringraziarlo dicendogli che aveva apprezzato quel suo atto di gentilezza ma poi si trattenne ipotizzando la risposta che avrebbe ottenuto che sarebbe stata del tipo: non dirmi che sono dolce angelo perché non lo sono. 

Aziraphale sapeva che Crowley nel profondo aveva conservato ancora un po’ di amore e glielo aveva dimostrato in diverse occasioni salvandogli la vita, ma sapeva anche che era troppo orgoglioso e testardo per poterlo ammettere pubblicamente, aveva uno standard da rispettare dopotutto. 

Si diressero verso la Bentley che splendeva all’angolo della strada. 

I suoi metalli perfettamente tirati a lucido riflettevano la luce del sole che adesso si era fatto più forte ed alto sopra le loro teste. 

Salirono in macchina e mentre Crowely stava scansando tutte le altre vetture che osavano andare al di sotto dei 100km/h impedendogli di sfrecciare libero per le vie della città, Aziraphale frugava nella sua collezione musicale, mezzi nomi non li conosceva nemmeno ma già dalle foto di copertina intuiva che non erano proprio il suo genere. 

Finalmente un Mozart, sorrise inserendolo nel lettore CD. 

Chiuse gli occhi in attesa della dolce melodia, ma ecco che ne uscì Bohemian Rapsody dei Queen. 

“Perché non ti ricordi mai di levare i dischi dalla tua auto? Insomma quanti di questi CD suonano i loro veri brani?”  continuava ad appuntargli la questione facendo esasperare il demone che dopo aver tirato un profondo sospiro si limitò a lanciargli uno sguardo che lo incitava a stare zitto.  

A quella velocità giunsero in un baleno al parco. 

Si diressero verso la loro solita panchina ma la trovarono occupata da degli usurpatori. 

Una giovane coppia si stava abbracciando scambiandosi teneri baci. 

Aziraphale sorrise con dolcezza, rapito da quella sensazione di amore che percepiva nell’aria.

Crowley invece non riusciva a credere che avessero occupato il loro posto e stava escogitando un modo per farli andare via. 

“Non sai quanto amore sto percependo, devono essere molto innamorati, potrei rallegrarli con una barzelletta o con un mio trucco di magia” si stava già pregustando le risate dei due giovani. 

“Io non lo farei, sembreresti solo un maniaco” continuò ad osservarli mentre aveva un dilemma in testa, era meglio rendere la panchina rovente fino a costringerli ad alzarsi oppure lasciar andare avanti Aziraphale che li avrebbe fatti comunque scappare via? 

Alla fine optò per la prima idea, non voleva assistere alla figura umiliante dell’amico, così schioccò le dita ed i due innamorati si alzarono di corsa sorpresi dal calore improvviso ed insopportabile della panchina. 

Cercò di nascondere il suo ghigno di piacere nel vedere la coppia allontanarsi confusi.

Si potè finalmente sedere al solito posto. 

Aziraphale gli lanciò subito un’occhiata di disapprovazione, rimase in piedi per qualche istante, poi cedette e si mise a sedere accanto al demone. 

Con aria stizzita l’angelo commentò “ era proprio necessario scomodarli in questo modo?”

Crowley aggiustandosi gli occhiali gli rispose seccamente “sempre meglio dei tuoi trucchi magici”.

L’angelo si sentì ferito, i trucchi magici piacciono a tutti, beh tranne a Crowley. 

“Non fare quella faccia sconsolata angelo. Guarda ora sono laggiù sdraiati sul prato, avvinghiati come..” non gli veniva in mente nessun paragone, non era la prima volta che succedeva ed Aziraphale rimaneva pazientemente in attesa della fine della sua risposta. 

“Insomma hai capito.” 

L’angelo tornò di buon umore, respirò l’aria fresca a pieni polmoni e chiuse gli occhi mentre prendeva il calore del sole. 

Crowley sedeva rilassato, le braccia aperte con i gomiti che poggiavano sul dorso della panchina e le sue gambe affusolate erano distese con i piedi che oscillavano come foglie al vento. 

“Godiamoci questo sole angelo, perché già vedo delle nubi in lontananza”.

   
 
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