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Autore: Ghibus    15/02/2020    2 recensioni
"Si risaliva lungo le vertebre, come un canto verticale di se stesso. Si contava il corpo intero. Approdava nell'incavo della scapola, e lì la avvertiva: una cicatrice ancora rossa e pulsante, di un solco lentamente richiuso. Il chakra di Kurama avrebbe potuto guarire la ferita in poco tempo, ma Naruto si era opposto: sarebbe stato inaccettabile, come far finta di niente. Non poteva permetterselo."
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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"Riesci a contare le stelle? La notte, quando chiudi gli occhi, riesci a contarle sul tuo corpo?"

Sulla punta dell'indice, al riparo dal palmo della mano, si apriva alla sua stessa schiena. Si percorreva alla ricerca di un punto ben noto, ma sentiva di dover esitare con certezza; è il sentiero che trema prima di concludere il tragitto. Si risaliva lungo le vertebre, come un canto verticale di se stesso. Si contava il corpo intero. Approdava nell'incavo della scapola, e lì la avvertiva: una cicatrice ancora rossa e pulsante, di un solco lentamente richiuso. Il chakra di Kurama avrebbe potuto guarire la ferita in poco tempo, ma Naruto si era opposto: sarebbe stato inaccettabile, come far finta di niente. Non poteva permetterselo. Non riusciva a perdonarsi, sentiva su di sé tutta la debolezza di chi ha fallito.
Erano passati sei mesi da quella notte.
 
 
La quarta guerra ninja era finita da due anni, ma la pace che si prospettava inizialmente correva su una filo sempre più teso: i kage della nuvola e della pioggia non riuscivano a fidarsi dell'equilibrio raggiunto, e vedevano in Sasuke Uchiha un fattore di instabilità, impossibile da controllare o contenere. Le richieste di distensione da parte della foglia sembravano aver avuto effetto, ma solo inizialmente; nell'ombra si stava tramando per cancellare dal mondo l'odio degli Uchiha. Uccidere Sasuke sarebbe stato impossibile, persino per i ninja più forti dei vari villaggi; il potere dell'eremita delle sei vie, unito a quegli occhi, era un ostacolo insormontabile, l'unico che ancora aveva impedito lo scoppiare di un nuovo conflitto. Ma la guerra era di nuovo alle porte, e negli altri villaggi era forte la convinzione che la foglia fosse stata soggiogata da Sasuke. O che addirittura l'intero villaggio fosse sotto l'effetto di un suo genjutsu.
Sasuke sapeva che la situazione era sul punto di precipitare, e a nulla erano valsi i tentativi di rassicurazione da parte di Naruto e Kakashi. Sapeva che il conflitto avrebbe portato a un bagno di sangue, e che la foglia avrebbe pagato con troppe vite, la sua colpa di essere ancora vivo.
Decise per l'unica strada che riteneva accettabile, quella meno insanguinata. Decise che si sarebbe fatto carico di quell'odio e di quel dolore, per salvare le vite del villaggio.
 
 E venne quella notte.
Lasciò un messaggio a Naruto, passandolo sotto la finestra della sua stanza. Gli affidava le sue ultime volontà, riguardo i suoi occhi e il futuro del villaggio. Non sarebbe riuscito a scrivere altro. L'unico errore del suo piano fu non capire che Naruto non stesse dormendo e che anzi avesse avvertito la sua presenza. Lasciato allontanare Sasuke a sufficienza, Naruto si alzò e lesse il biglietto. Attivò la modalità eremitica per rintracciare Sasuke e corse come un fulmine per fermarlo in tempo. Lo trovò lì, nel luogo del loro scontro, lì dove un tempo si ergeva la gloriosa valle dell'Epilogo. Si era già privato dei suoi occhi, ma non faticò a percepire l'arrivo di Naruto.
"Cosa diavolo pensi di fare?"
Sasuke sorrise.
Dalle palpebre chiuse ancora correva un rivolo di sangue. Gli bagnava appena il labbro superiore, dove finiva la sua corsa. Nella mano aveva appena attivato il suo mille falchi, forse il più potente che avesse mai creato. Naruto gli corse incontro, ma era distante. Sasuke porto la mano contro il proprio petto, in direzione del cuore. Il braccio di Naruto fece uno scatto verso l'alto, ma non arrivò in tempo. Le dita di Sasuke evitarono di poco la presa e presero di striscio la schiena di Naruto, che fu scagliato verso terra. Sasuke portò la mano libera proprio nel punto in cui Naruto era stato colpito e lo spinse via con tutta la forza che gli restava, per evitare che rimanesse coinvolto. Naruto fece appena in tempo a fermarsi, per vedere quella mano perforare il petto, il sorriso di Sasuke e poi solo il bagliore accecante che hanno i fulmini quando muoiono.


Erano passati sei mesi da quella notte.
Da allora Naruto non aveva voluto vedere nessuno. Aveva anche smesso di usare il chakra o qualsiasi tecnica. Stava rinchiuso a casa, davanti alla finestra, quasi sperando che dal nulla lui comparisse lì davanti, a cancellare quello che era successo.
  
E' notte, gli occhi spalancati a trattenere il cielo. Una stella cadente attraversa il suo sguardo, scomparendo verso il basso in una linea verticale. Una lacrima gli attraversa il volto, poi una seconda e poi una terza. Senza neanche rendersene conto, Naruto concentra il chakra nella sua mano sinistra e la porta alla cicatrice sulla schiena. All'improvviso è tutto bianco, si ritrova in una distesa pacifica e silenziosa. Aveva già avvertito questa sensazione, nell'incontrare i suoi genitori grazie al chakra donatogli.
"Ce ne hai messo di tempo, testa quadra."
Naruto riconosce la voce, fa quasi per gridare ma voltandosi rimane impietrito, nel vederlo. Lì, Sasuke, davanti ai suoi occhi.
"Ma come..."
"Come al solito sei lento a capire" ridacchia, mentre gli si avvicina.
Sasuke allunga la mano sulla schiena di Naruto e col palmo va a coprire la ferita.
Naruto sente tutto il calore del mondo a proteggerlo.
"E' stato...in quel momento, quando mi hai spinto via..."
"Non avrei potuto fare quel che andava fatto, se avessimo cominciato a parlare. Avresti trovato un modo per convincermi, e avrei messo a rischio le vite del villaggio. La tua vita. E poi lo sai, non sei bravo ad ascoltare, mi serviva un momento tranquillo per parlarti, senza che tu cominciassi a urlare. Sai essere davvero fastidioso."
"Parlarmi...di cosa?"
"Per ringraziarti."
Gli occhi di Naruto si riempiono di rabbia
"Mi prendi per il culo? Guardati, sei morto! Morto! E io non ho potuto fare nulla per salvarti. Che razza di amico sarei? Di cosa vuoi ringraziarmi?"
"Mi hai salvato" si interrompe Sasuke, come a trattenere i pensieri "Mi hai salvato dall'oscurità."
"Pensavo di non avere più nulla, persa la mia famiglia. E sei arrivato tu. Ho cercato di troncare questo legame con tutte le mie forze, ma tu ti sei sempre opposto. E anche ora, che non ho fatto quello che volevi, l'ho comunque fatto per proteggere ciò che mi hai mostrato. E' irritante questa cosa che vinci in ogni caso."
"Avremmo potuto trovare un'altra strada, opporci e lottare insieme!"
"Sai bene cosa avresti rischiato, non lo avrei permesso."
"Ma..."
"Lo vedi, non la smetti più di parlare, e a me non rimane molto tempo."
Sasuke avvicina la testa e preme la sua fronte contro quella di Naruto, tanto da farsi male, quasi a voler entrare dentro di lui. Inizia a piangere, non riesce più a trattenersi.
"Grazie per tutta la vita che mi hai portato a vivere. Adesso che sto scomparendo, vorrei così tanto litigare un'altra volta con te. Vorrei andare a mangiare quello stupido ramen del cavolo, e allenarmi e lottare e scoprire il mondo con te. E cadere a terra stremato e guardarti, instancabile e incapace di arrenderti. Idiota che non sei altro, sei la vita che non pensavo di meritare."
"Continua a vivere, a lottare e a fare baccano, ti prego. Vivi più a lungo e più forte che puoi. Un giorno lontano, non vedo l'ora di sentire tutti gli assurdi racconti di Naruto Uzumaki del villaggio della Foglia."
"Ovunque saremo, avrò cura di te."
   
 
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