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Autore: Jack83    15/02/2020    0 recensioni
Un antico nemico che si risveglia porta uno gruppo di eroi ad allacciare un'alleanza con una coppia di giovani eroi di un altro continente.
ATTENZIONE: Modificata la categoria da TMM a Miraculous rimanendo comunque una cross over tra le due serie.
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Adrien e Marinette stavano sonnecchiando placidamente nei loro sedili di prima classe quando il comandante del volo gli svegliò con un annuncio -È il comandante che vi parla, fra pochi minuti atterreremo all’aeroporto di Tokyo-Narita, vi chiediamo pertanto gentilmente di: raddrizzare i vostri sedili, chiudere i tavolini e allacciarvi le cinture di sicurezza.
A Tokyo troverete bel tempo ed una temperatura di 25 gradi circa. Vi ringraziamo di aver scelto AirFrance per il vostro viaggio e vi auguriamo di trascorrere un periodo felice a Tokyo-
Adrien a quel punto si stiracchiò e diede un leggero scossone a Marinette che, in quel momento, sembrava essere lei il possessore del Miracolus del gatto nero.
-Ancora cinque minuti mamma- il ragazzo sorrise alla protesta della ragazza ma insistette nello scuoterla
-Marinette siamo quasi a Tokyo-
La ragazza a quel punto si alzò e meccanicamente rimise a posto il sedile e allacciò la cintura, non prima di aver buttato un’occhiata fuori dall’oblo per ammirare la città di Tokyo.
-Sto per atterrare in un altro continente- fece lei
-Già- rispose sorridendo il fidanzato -Sei in un altro continente con il tuo fidanzato-
-Cosa c’è di meglio? – Sorrise lei
-Nulla- annui lui raggiante
 
Intanto qualche centinaio di metri più in basso due persone si stavano avvicinando al Gate con un rotolo di carta.
Una era una ragazza ma vestita in maniera tale che non fosse possibile capire chi fosse: Un cappello a larghe tese da donna rosso che nascondeva i capelli lunghi raccolti in un chignon, occhiali da sole una camicia lunga bianca e pantaloni lunghi grigi.
Mentre l’uomo biondo e dagli occhi azzurri indossava dei Jeans ed una maglietta a maniche lunghe nera a giro collo.
-Dovrebbero arrivare fra pochi minuti- fece la ragazza osservando il display su cui venivano segnalati gli arrivi provenienti dall’estero.
-Nervosa? – Chiese lui mentre dispiegava il cartello
-No, perché dovrei esserlo? Non sono mica Ichigo- rispose lei sorridendo furba
-Già la nostra gattina andrebbe fuori di testa ma penso anche le altre non sarebbero da meno- ridacchiò l’altro.
Lei annui e poi tornò a guardare seria davanti a sé.
-Comunque prima ti ho mentito sono nervosa- fece Zakuro -Questa sarà la mia ultima sfilata e poi si aprirà una nuova pagina della mia vita-
-Non sei convinta? – chiese lui preoccupato
-No, sono convinta di questo mio passo ma il cambiamento è sempre un’incognita, poi sfilare per Agreste è sempre qualcosa di “particolare” … Alcune mie college mi hanno raccontato che non è facile rapportarsi con il signor Agreste, specialmente fino a che la moglie non è tornata da lui-
Ryo annui -Sì, il tuo agente mi ha raccontato qualcosa in merito, il periodo peggiore è stato senza dubbio quello dove è saltato fuori quel Papillon a Parigi… Per fortuna lui non sarà presente qui a Tokyo. -
A quel punto tirò fuori il cellulare e guardo di nuovo delle foto, scosse la testa e poi lo ripose di nuovo nelle tasche.
-Ryo non dirmi che stai pensando che…- Chiese lei guardando male il fidanzato
-Zakuro non so che dire ma devi ammettere che si somigliano troppo… e sono meno riconoscibili di voi… Per fortuna che nessuno ha mai fatto uno più uno con voi-
Rispose guardando la fidanzata alzando le spalle
-Forse perché qui a Tokyo la gente era più impegnati a vedere i nostri costumini sexy piuttosto che le nostre facce-
Replico lei guardandolo storto
L’altro si guardò intorno colpito nel segno ma poi si voltò per controbattere -Però, quando siamo da soli, ti piace il costumino-
Lei a quel punto lo fulminò con lo sguardo -Guarda che…-
Lui a quel punto alzò le mani e si scusò
Aspettarono ancora una decina di minuti chiacchierando d’altro quando sentirono dall’altoparlante l’annuncio che l’aereo da Parigi era atterrato e che i passeggeri stavano sbarcando.
Allora presero il cartellone distendendolo per far vedere la scritta, in francese: “ICI DUPAIN-CHENG”
e si ci avvicinarono al gate.
Attesero poco per vedere i due ragazzi avvicinarsi
-GoodMorning- fece Adrien sicuro -I’m Adrien Agreste and She’s Marinette Dupain-Cheng.
Are you Shirogane Ryo San and Fujiwara Zakuro San? - *

-Yes, we are Mr. Agreste- rispose semplicemente Ryo sorridendo
-Good Morning- fece Marinette rossa in viso e facendo un inchino
Zakuro rispose all’inchino per poi chiedere in francese -Avete fatto un buon viaggio? - sorprendendo i due
-Sì, grazie- risposero loro -Viaggiare in prima classe ha i suoi indiscutibili vantaggi- specifico poi Adrien che prosegui -Sa signorina Fujiwara non sapevo che parlasse francese-
Lei abbozzo un sorriso -È stata una mia richiesta a suo padre signor Agreste, volevo farvi una sorpresa-
Marinette tirò un sospiro di sollievo, era vero che aveva passato le vacanze estive a Londra per una vacanza studio dove aveva imparato l’inglese ma parlare francese la metteva più a suo agio.
-La ringrazio Fujiwara-san- fece lei -Se per lei non è di troppo disturbo con lei potremmo parlare in francese? Sa non mi fido molto del mio inglese-
-Non c’è problema Signorina Dupain-Cheng ma per piacere basta utilizzare il lei diamoci del tu e chiamatemi Zakuro per piacere-
I due si ragazzi si guardarono ed annuirono

-Solo se ci chiamerai Adrien e Marinette- fecero i due
-Bene piacere Marinette e Adrien io sono Ryo- fece il ragazzo stringendo la mano ai due
-Se volete seguirci vi portiamo dove abitiamo, così potrete riposarvi- spiegò poi lui
-Grazie- risposero i due francesi che prese le loro valigie si diressero verso l’uscita dell’enorme aeroporto.
 
In quel momento da un’altra parte di Tokyo Ichigo stava cercando di fare una vaccinazione ad un cane
-Mirai stai giù- fece la rossa cercando di convincere il grosso labrador a farsi fare la puntura ma il cane era troppo interessato a fargli le feste che ad ascoltarla.
Quando dalla porta entro la zazzera verde di Kisshu -Ehi micetta- fece lui sorridendo -Riesci a fare ciò che devi fare? Così possiamo andare alla festa di benvenuto dei due francesini-
Lei guardò male il marito per poi osservare malamente il cane che invece sembrò non capire e continuava a scodinzolare contento -Se Mirai collaborasse avrei già finito- sbuffò
Il verde rise -Sai ho paura che il caro Mirai sia più interessato alla tua parte felina che a farsi fare la vaccinazione-
-Questo l’avevo capito da me- ringhiò lei
Kisshu osservò un attimo il cane con fare serio per poi ordinare -Mirai seduto che la mia micetta ti deve guardare- ed il cane, scodinzolando, si mise a seduto permettendo così ad Ichigo, esterrefatta, di fargli la puntura**.
-Prima o poi mi spiegherai come fai a farti ascoltare dai cani come Mirai- esalò lei dopo aver riconsegnato il cane al padrone.
-Un po’ di charme alieno e di consigli da parte di Zakuro- Spiegò lui con un sorriso beffardo
-Tu e Zakuro assieme fate paura-
-Gelosa? – Chiese lui
-Un po’… Tanto- fece lei incrociando le braccia e guardandolo male
A quel punto il verde si avvicinò e iniziò a fargli il solletico -Ma guarda qua la mia koneko-chan è gelosa…-
Lei provò a divincolarsi ma lui la teneva stretta -Dai Kisshu non è ora di fare gli idioti- protestò lei ridacchiando
Kisshu sbuffò serio -Già quei due-
-Cosa c’è? - chiese lei preoccupata
-No, niente- rispose lui scuotendo la testa -dai andiamo se no sai che Minto comincerà a starnazzare che arrivi sempre in ritardo… Sarà stata a New York tutto questo tempo ma il suo carattere non è sicuramente migliorato-
-Già ma sai che alla fine lo fa solo per mascherare il suo buon cuore- replicò lei dallo spogliatoio dove era intenta a cambiarsi.
Lui non sembro molto convinto di ciò che diceva la moglie, visti i suoi trascorsi, ma si fidava di lei e del suo giudizio.
Appena lei uscì i due si diressero verso la metropolitana così da arrivare a casa di Ryo e Zakuro.
 
I due giunsero in poco tempo a quello che fu il Cafè Mew Mew ed Ichigo guardò l’edificio con una certa malinconia -Sai fa sempre una certa emozione ripensare a tutte le cose che sono successe qui –
Il giovane uomo accanto a lei annuì -Ricordi belli e brutti… Ti ho chiesto di sposarmi sulla balconata e tu sei andata fuori di testa-
Lei a quel punto rise -Kami sama mi hai portato su durante la festa di matrimonio di Pai e Retasu con una scusa e poi tirasti fuori l’anello… Cavolo ero già emozionata perché la mia amica si era sposata e tu fai la tua mossa-
A quel punto gli diede un pugno sulla spalla mentre il marito ridacchiava in maniera maliziosa -Sono stato bravo no-
-Quella volta sì- fece lei guardandolo male -Ma altre volte… Lasciamo stare-
Kisshu a quel punto incrociò le braccia al petto e sbuffò -Al tempo eravamo nemici e mi odiavi-
-Al tempo eri uno stalker pazzo- replicò lei

-Nessuno è perfetto- fece lui guardandola male per poi sorridere
-Che strano siete in orario- fece una voce, ben conosciuta, dietro di loro
-Ciao Minto- fecero di due voltandosi sospirando, detto ciò Ichigo abbracciò l’amica
-Ci siamo scritte e telefonate ma rimane il fatto che, da quando sei tornata la settimana scorsa, non siamo riuscite a parlarci per bene- Le ricordò la rossa

-Già, le prove e gli allenamenti per il mio primo spettacolo ed il tuo lavoro non ci danno molto tempo per parlare a quattrocchi… Senza contare che adesso passi il tuo tempo libero con questa palla al piede- replicò la mora guardando male Kisshu
-Ehi! Colombella- rispose a tono lui -Sono suo marito e poi ieri sera avevamo una cena in famiglia-
Minto ridacchiò -Sei uno spettacolo elfuccio quando te la prendi… Comunque, avrei voluto vedere già ieri sera Kibou ma Ryo ed Keiichiro hanno voluto farci una sorpresa-
L’uomo la guardò un attimo male per poi sospirare -Ci spiace non essere potuti venire ieri sera ma eravamo un po’ incasinati-
-Fa niente- alzò le spalle l’altra -Mi sono goduta la compagnia di Zakuro-
A quel punto i tre entrarono nel locale addobbato con dei festoni per dare il benvenuto ad Adrien e Marinette.
-Ciao a tutti- fu il saluto lanciato da Ichigo -I due ospiti non sono ancora arrivati? – Chiese poi guardandosi intorno.
-No- fu la risposta di Pai che stava dondolando sulla spalla il figlio -Ryo ha telefonato poco fa dicendo che hanno trovato traffico-
Minto osservò un attimo l’uomo.
In quel momento era senza le sue caratteristiche aliene; come Kisshu, Taruto e il figlio, grazie ad uno dispositivo inventato da lui e Ryou per nasconderle, dispositivo che loro utilizzavano quando erano in presenza di persone che non erano a conoscenza delle loro reali origini.
La giovane donna Si disse mentalmente che mai avrebbe pensato di vederlo con in braccio un bambino e soprattutto così paterno.
Il viola si accorse di ciò e la guardò stranito -C’è qualcosa che non va Aizawa-san? –
Lei fece un segno di diniego con la testa -È solo che è strano vederti così…-
-Paterno? – Rispose lui sorridendo a mezza bocca intuendo ciò che stava per dire -Un piccolo ti cambia… Lo vuoi prendere in braccio? – propose poi il giovane padre.
Minto arrossì -Io?!- chiese lei imbarazzata -Ma non saprei da dove iniziare-
Pai la guardò in una maniera strana -Farai pratica per quando Seiji ti darà un nipote oppure avrai un figlio tuo-
-Dai colombella non avrai paura? – la sfidò Kisshu

-Forza Minto, non avere paura- la spronò a sua volta Ichigo
La mora si guardò attorno cercando una via d’uscita poi socchiuse gli occhi -Va bene! -
Si avvicinò a Pai che gli diede le indicazioni su come prendere il frugoletto e cominciò a cullarlo.
-Sei brava Minto-San- Fece Retasu entrando nella sala
-Grazie Retasu ma penso che sia merito di Kibou è così calmo- sorrise la mew bird
-Non si direbbe che sia il figlio di due guerrieri- stavolta a parlare era stato Taruto che, assieme a Purin, era entrato nella sala con dei vassoi pieni di pasticcini e li aveva posati su uno dei tavoli
-Però loro due erano già quelli più calmi Taru-Taru quindi mi pare logico che il loro bambino sia quello più tranquillo- Propose Purin posando anch’ella un vassoio
-Allora non voglio pensare a come saranno i vostri figli o come saranno quelli di Kisshu e Ichigo- sospirò Minto dando Kibou alla madre.
-Ehi- protestò a quel punto la rossa -Non fare previsioni strane che poi rischi di avere un terremoto in casa te-
La mora rispose con una linguaccia quando la porta principale si aprì ed entrarono chi stavano aspettando.
-Buongiorno- salutò Ryo -Ci siamo tutti a quanto vedo… Anche la ritardataria cronica-
-Buongiorno a te rompiscatole- rispose a tono Ichigo
Questo breve scambio di battute fu osservato, senza capirci molto da Adrien e Marinette***.
-Dovete scusarli- spiegò loro Zakuro con un sorriso appena accennato -È il loro modo di volersi bene -
-Buongiorno a tutti- il saluto della modella fece in modo di portare l’attenzione su di lei
-Vorrei presentarvi Adrien Agreste e Marinette Dupain-Cheng, per piacere parlate in inglese così che vi possano capire –
-Piacere di conoscervi io sono Momomiya Ichigo e questo è mio marito Ikisatashi Kisshu- il verde sorrise tra il beffardo e il malizioso -Piacere- detto ciò fecero un breve inchino
-Salve- salutò Pai -Mi chiamo Ikisatashi Pai e questi- fece poi indicando Retasu -Sono mia moglie Midorikawa Retasu e mio Figlio Kibou-
A sentire il nome della giovane donna ad Adrien e Marinette si illuminarono gli occhi -Lei è la famosa Retasu? La scrittrice di quella serie di libri e sceneggiatrice di quei manga fantasy? –
Lei arrossì ed inizio a balbettare -Grazie è un vero piacere conoscervi-
-Adoro la sua serie sul guerriero Kayu e la principessa elfica Mayu- A Marinette non sembrò vero di poter essere vicina ad una persona così famosa.
Minto scosse la testa nel vedere la sua amica in difficoltà per un semplice complimento, decise allora di alleggerirgli la tensione presentandosi -Buongiorno, mi chiamo Ayazawa Minto ed è un vero piacere conoscere il figlio di uno dei miei stilisti preferiti ma mi dicono che la tua fidanzata sia sotto la sua ala protettiva-
I due arrossirono -La ringrazio signorina Ayazawa riporterò i suoi complimenti a mio padre- fece Adrien mentre la povera Marinette inizio ad incespicare con le parole e a mescolarle tra inglese e francese.
Provocando la risata di Kisshu -Vedo che qualcuno è peggio di te mia cara- disse poi rivolto Ichigo che perciò guardò male il marito.
La cosa però portò a far calmare Marinette -Mi scusi signor Ikisatashi… Sono una frana quando sono nervosa-
Lui sorrise scuotendo leggermente la testa -Non preoccuparti ragazzina e chiamatemi Kisshu-
A quel punto Purin si parò davanti ai due stringendogli le mani e muovendole furiosamente in alto e in basso.
-Salve ragazzi io sono Fong Purin- poi prese per un braccio Taruto, che nel mentre protestava perché strattonato, posizionandolo davanti ai due -Questo invece è il mio fidanzato: Ikisatashi Taruto-
Marinette e Adrien si guardarono un attimo imbambolati per l’atteggiamento della ragazza e salutarono entrambi.
A quel punto dalla cucina uscì Keiichiro con un vassoio con una teiera e alcune tazze -Benvenuti in Giappone io sono Akasaka Keiichiro ragazzi- salutò sorridendo l’uomo e stringendo le mani ai due.
-Piacere- risposero i due presentandosi
-Andato bene il viaggio? – chiese poi l’uomo sempre gentile
-Sì, grazie – risposero i due
Poi il castano invitò i due ad assaggiare la sua produzione

Riscontrando l’apprezzamento di Marinette -Sa- fece lei leccandosi i baffi -I miei a Parigi hanno una bulangerie molto apprezzata e fanno degli ottimi pasticcini ma anche lei non è da meno-
Kei sorrise -Ti ringrazio Marinette ma vedo che anche Adrien apprezza-
Il biondo infatti aveva un pasticcino per mano e le labbra sporche di cioccolato -Mi scusi ma sono veramente buoni-
Il cuoco rise -Stai tranquillo tanto anche qualcun altro apprezza- Infatti Ichigo e Kisshu si stavano letteralmente abbuffando.
Ciò fece storcere il naso a Minto che però non disse nulla.
-Ragazzi posso chiedervi una cosa? – Kisshu si avvicinò di nuovo ai due dopo essersi preso dei pasticcini e una tazza di tè
-Chiedi pure- fu la risposta di Adrien per entrambi

-Come è andata a finire la questione Papillon? Sapete che anche due cittadini giapponesi**** furono coinvolti in quella vicenda? Quindi se ne è parlato molto qui in Giappone-
Marinette guardò un attimo Adrien che sorrideva in maniera preoccupata -Beh non si sa molto- rispose lei
-Sappiamo solo che così come è apparso di punto in bianco è scomparso… E che Chat Noir e LadyBug hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per batterlo-
-Già- confermò Adrien -Quel poco che sappiamo l’abbiamo letto sul un blog tenuto da una nostra amica che ha intervistato uno degli eroi di Parigi: Rena Rouge che ha aiutato i due nella battaglia finale-
Kisshu però sembrò non pienamente convinto dal racconto dei due ma, stranamente, decise di non calcare la mano.
-Potreste gentilmente darmi l’indirizzo del blog? -
Marinette sorridendo glielo disse -Ma ci capirà qualcosa? È scritto in francese e la nostra amica Alya non ha mai fatto una versione in inglese. –

-Tranquilla piccola ci sono sempre i traduttori automatici ma toglietemi una ancora curiosità?  - Chiese poi ancora il verde -Non avete paura o ansia? Lavorando assieme a Zakuro capita spesso di averne? –
La francese arrossì ed inizio a balbettare mentre Adrien sorrideva di circostanza -Sono ben felice di lavorare assieme ad una star come Fujiwara-san- spiegò il biondino -e mi hanno raccontato che lei ha un atteggiamento a volte scostante ma anche mio padre ha un tale carattere quindi sono abituato-
-Mentre la tua fidanzata sta straparlando- Notò il verde con un sorriso strano
-Ehi ragazzina- fece lui nel tentativo di rassicurarla -Zakuro sarà una lupa solitaria ma non ti mangerà mica- nel mentre lo diceva richiamò la modella che stava parlando con Retasu e Pai con un gesto -Non ti denuncerà per così poco sai -
I tre quindi si avvicinarono a lui e ai giovani francesi -Zakuro tranquillizza Marinette, perché ha una paura folle di una tua reazione sbagliata verso di lei nel caso ti capitasse qualcosa con uno dei suoi capi-
La mew lupo guardò con tanto d’occhi la giovane che cominciò a scusarsi per poi sorridere gentile

-Marinette stai tranquilla l’unica persona qui che rischia una mia brutta reazione è Kisshu- detto ciò lanciò uno sguardo strano al verde che ridacchiò impaurito, cosa che fece ridere i due francesi e gli altri presenti
-Comunque- fece Kisshu -Marinette potrebbe diventare una sceneggiatrice bravissima ma dimmi Adrien fa spesso così quando è sotto pressione? -
Marinette voleva sprofondare mentre Adrien guardava malamente in verde -Kisshu ti prego di smetterla-
Lui ridacchiò imbarazzato anche perché sia Pai che Zakuro lo stavano bruciando con lo sguardo -Scusatemi ma dovrebbe provare a buttare su carta le sue “fantasie” potrebbe dare una mano alla pesciolina- 
-Ti ringrazio Kisshu ma no, non potrei farlo- Disse la francese imbarazzata -Un po’ perché non saprei da dove iniziare e un po’ perché sarebbe imbarazzante mettere giù certi film mentali che mi faccio-

Lui rise di nuovo e a quel punto si allontanò.
-Ma Kisshu è sempre così poco educato? – Chiese Marinette appena fu sicura che non sentisse.

Pai la guardò in una maniera indecifrabile -Diciamo- spiegò lui -che io e miei fratelli non abbiamo avuto una bella infanzia ma quella di Kisshu è stata decisamente peggiore-
I due guardarono quindi il verde parlottare con Taruto e Keiichiro con il secondo che annuiva con decisione

-Posso chiedervi una cosa- domandò titubante Marinette
-Vuoi prendere in braccio Kibou? – Retasu capì al volo cosa volesse la ragazza -Dai prendilo non avere paura-
Lei allora prese il piccolo e con delicatezza cominciò a cullarlo
-Vedo che hai già dell’esperienza con i bambini- constatò la donna giapponese
-A Parigi Marinette è una babysitter provetta- spiegò Adrien
-In qualche maniera devo pagarmi gli sfizi quindi… Si fa di necessità virtù-
-Fai bene- si complimentò Zakuro -bisogna sempre capire il valore dei soldi-
-E del sacrificio- annuì Minto -Io dovrei essere l’ultima a parlare, visto che la mia famiglia è molto ricca ma… La danza è una attività che ti impone sacrifici-
Marinette annuì alle rassicurazioni delle due donne poi si voltò verso Adrien che stava parlando con Pai di qualcosa, lui a quel punto si voltò e sorrise.
-Hai proprio un bel fidanzato Marinette- disse Minto -Ti ringrazio Ayazawa-san-
Ma lei fece un segno di diniego -Chiamami Minto-
-D’accordo Minto, hai detto che sei una ballerina? –
La Mew bird annuì -Sì, sono tornata da poco da New York dove ho studiato alla Julliard e ho fatto la ballerina per il Metropolitan, prima come ballerina di fila e poi come sostituta prima ballerina. –
Marinette a quel punto aprì la bocca sbalordita -Quindi sei molto brava-
Minto sorrise compiaciuta -Sì, adesso sono tornata perché un importante teatro di Tokyo mi ha offerto il ruolo di prima ballerina… Non potevo non rifiutare-

-Minto-San non lo ammetterà mai ma aveva nostalgia di casa- spiegò Retasu guadagnandosi una brutta occhiata da parte della prima.
Adrien intanto parlava con Pai -È uno strano gruppetto il vostro- constatò il biondo francese
Il più grande annui -Diciamo che è nato per caso- spiegò
-Sì, Ryo e Zakuro hanno accennato, durante il viaggio, al fatto che le ragazze erano cameriere in questo locale-
-Già, erano delle ottime cameriere poi il locale ha chiuso perché i proprietari erano tornati alla loro attività primaria e le ragazze si erano tutte laureate o, comunque, sistemate in qualche maniera-
Intanto Ichigo si era messa a parlare con Ryo in un posto defilato ed alla fine, con un po’ di riluttanza, gli aveva consegnato uno dei suoi portachiavi, un piccolo peluche rosa a forma di palla con le ali.
 
La piccola festa continuò finché i due ragazzi, stanchi per il lungo viaggio, cominciarono a sbadigliare
Ryo e Keiichiro a quel punto aiutarono i due a portare le loro valigie nelle loro stanze e fatto ciò salutarono gli altri invitati che tornarono alle loro case.
Una volta dentro le loro stanze i due poterono liberare i loro kwami che, fino a quel momento, erano stati rimessi nei loro cofanetti.
-Finalmente- sbuffò infastidito Plagg -Ti sei forse dimenticato di me? –

Adrien sorrise al rimprovero del suo amico e poi gli porse un pezzo di camembert -Tieni-
L’esserino l’annuso un attimo e poi iniziò a strafogarsi -Spero solo di non doverti utilizzare sai, non ho molta voglia di apparire sui notiziari giapponesi-

-Nemmeno io se per questo… Se esistono gli eroi di Tokyo perché rubargli il posto? – Chiese il kwami nero
-Ehi avverti casa che sei arrivato- gli ricordò ancora lui nel mentre finiva il pezzo di formaggio
-Già fatto mio caro- rispose Adrien stiracchiandosi.
-Adesso scusa ma mi stendo un attimo, il Jat Lag comincia a farsi sentire-
Plagg guardò il suo padrone andare nel bagno della stanza per cambiarsi poi scosse il capino nero
-Non so perché- mormorò -Ma ho una strana sensazione… Non ho molta voglia di mettermi a lavorare qui… Voglio godermi anche io il Giappone Moderno -
 
-Ti hanno già fatto fare un giro per Tokyo? – chiese il Kwami della coccinella alla sua portatrice appena uscì dal suo astuccio.
Marinette scosse la testa -No, Tikki non abbiamo avuto il tempo e poi non penso che ne avremo. -
Poi sospirò estasiata -Sai è molto bella questa casa, è immersa in un bellissimo parco e sono davvero sorpresa che qui una volta ci fosse un cafè-

-Domani voglio vederla dall’esterno-
Marinette sorrise, non voleva rovinargli la sorpresa raccontandogli di che com’era l’esterno.
-Com’è Zakuro dal vero? – Chiese poi ancora Tkki
La francesina la guardò fiduciosa -Mi sembra una persona gentile, intelligente e seria però ha uno sguardo…-
-Ha uno sguardo? – La incalzo il kwami
-Ha uno sguardo glaciale a volte. Prima il marito di una delle sue amiche mi ha messo in imbarazzo e lei lo stava letteralmente gelando- A quel punto si strinse le braccia, come avesse realmente freddo, e si massaggio le braccia come per scaldarsi.
-Tipo interessante allora- affermò l’esserino rosso
-Già ma un po’ tutti lo sono addirittura ho conosciuto Retasu Midorikawa! -
-La famosa scrittrice? -
Chiese Tikki con tanto d’occhi

-Già, con lei c’era il figlio che è un amore e il marito, sembra un musone ma vicino a lei si trasforma- poi si portò una mano alla fronte -Mi stavo per dimenticare, voglio farti assaggiare i biscotti fatti da uno degli amici di Zakuro-
Quindi diede uno dei biscotti di Keiichiro al kwami che si leccò i baffi -Sono buonissimi Marinette! -

-Già- annui lei -Scusami Tikki ma adesso mi faccio un riposino… Il viaggio si sta facendo sentire. –
Detto ciò si tolse i vestiti, indossò il pigiama e si stese nel letto addormentandosi.
Il kwami della coccinella osservò ancora la sua portatrice per poi andare alla finestra.
-Sono passati secoli ma sono tornata in Giappone… Spero che non ci siano problemi ma… è come se qualcuno ci stesse aspettando ma non per cose positive-
 
-Allora? – Chiese scuro Pai con la schiena poggiata alla porta del laboratorio -Sono loro? -
-A quanto sembra sì- rispose Ryo osservando i dati provenienti dal computer
-Due forti fonti di energia provengono dalle loro stanze, sono paragonabili all’acqua mew-
L’alieno sbuffo -Speriamo che non debbano essere utilizzate qui-
-Speriamo- fece il biondo continuando a studiare i dati -Ma come sai è meglio prevenire che curare-
Keiichiro scosse la testa -Hai paura che quella leggenda sia vera? -
L’americano l’osservò male -Quelle carte dell’Archivio Vaticano parlano chiaro lui avrebbe cercato vendetta-

L’alieno più grande scosse la testa -Speriamo che quei racconti siano solo opera della fantasia contorta di un pazzo. – dicendo ciò si avvicinò ai due per osservare meglio i dati -Non ho voglia che Retasu tornì a combattere e nemmeno io ho voglia di farlo, ho un figlio a cui pensare ma se è una cosa reale- A quel punto strinse la mano per il nervoso -Mi impegnerò a fermarlo-
Keiichiro annuì -Lo faremo tutti. Kibou ha diritto ad una infanzia tranquilla e noi a goderci la nostra vita placida-
 
 Qualche ora dopo i due ragazzi si svegliarono, si diedero una rinfrescata e scesero di nuovo al piano terra.
-Avete riposato bene? – Chiese Keiichiro vedendoli arrivare nel salone
-Sì, grazie- risposero i due
-Volete ancora dei pasticcini? Del Tè? – Chiese ancora il castano
-No, grazie- rispose Marinette -Ma avrei voglia di farmi un giro per il parco che ne dici Adrien? –
Il ragazzo sorrise -Dico che è un’ottima idea Marinette, ho proprio bisogno di sgranchirmi le gambe-
-Se vi perdete? Il parco è grande potrei venire con voi – Keiichiro a quel punto si propose di accompagnarli
-Stai tranquillo Keiichiro-san, abbiamo il suo numero di cellulare quindi basta chiedere dov’è il suo cellulare al GPS e noi sappiamo tornare- Rispose tranquillo Adrien
L’uomo annui -Va bene ma state attenti-
-Ci vediamo più tardi- Salutò quindi Marinette che, presa per mano dal fidanzato, uscì dal locale.
 
“Sono tornati! I miracolous sono tornati!” fece la voce di Eiki Tujo.
Poi una mano spettrale strappo una foglia di ciliegio e, come faceva Papillon con le farfalle a sua disposizione, la impregno di potere.
Dopo di che la inviò nel parco Inohara dove cercò qualcuno da infettare.

Trovandolo.
Un uomo sulla trentina, vestito con pantaloni grigi, camicia bianca e cravatta nera con la giacca del completo posata alla sua destra, sopra la panchina dov’era seduto.
Il tipico salary man giapponese che, tranquillo, stava pensando a qualcosa: cosa mangiare per cena, se invitare ad un appuntamento la collega carina o se comprare l’ultimo numero del suo manga preferito.
Fino a che la foglia non gli si posò sulla spalla destra e lo avvolse come in un bozzolo.

Da cui uscì un essere verdognolo dalle fattezze umane che cominciò a vagare per il parco.
-È proprio splendido questo parco- Marinette era estasiata nel vedere quel parco alle luci della sera.
-Sì, è veramente meraviglioso, ti da un certo senso di serenità e di calma- ammise Adrien che però osservava la fidanzata che, in quel momento, sembrava una bambina.
Quando però una specie di liana non gli passò in mezzo.

-Datemi i miracolous! – Grido l’essere: Il viso si era allungato così come i capelli e le orecchie, gli occhi era divenuti rosso fuoco, mentre i vestiti erano lacerati, il braccio da cui era partita la liana era un groviglio esso stesso di liane che stava lentamente riprendendo la sua forma normale.
-Ehi!?- Gridarono al contempo i due possessori per poi evitare un altro attacco da parte dell’essere nascondendosi dietro un muretto.
-Ma Tokyo non era una città tranquilla? – Chiese Adrien ad una sbigottita Marinette -Di sicuro non lo è questo parco- rispose lei
Quindi si guardarono attorno e, non notando nessuno, richiamarono i due Kwami
-Ed io che speravo di godermi una vacanza… Non potremmo lasciare che se la sbrighi qualcun altro? - Chiese sbuffando Plagg
-No, direi di no. Non so se le Tokyo Mew Mew siano in giro a quest’ora sai- rispose Adrien -Plagg! Trasformami! – Gridò alla fine
-Tikki sei pronta? – chiese Marinette alla sua Kwami
-Certamente Marinette- rispose lei
-Tikki! Trasformami -
I due eroi parigini si misero di fronte all’essere pronti ad affrontarlo
 
In quel momento una serie di allarmi al cafè scattò e mise sull’attenti i tre presenti.
-A quanto sembra- fece serio Ryo -Dobbiamo sporcarci le mani-
Pai guardò un attimo i due poi annui -Vado a prendere Retasu e Kibou, dovrete dargli un’occhiata-
Keiichiro sorrise -È sempre un piacere fare da babysitter al vostro piccolo-
Sentito questo l’alieno aprì un varco e sparì
-Io telefono alle altre- Ryo tirò fuori il telefono e fece partire una chiamata di gruppo
In quel momento dall’alto apparve Zakuro che osservò con severità il luogo, vide gli sguardi scuri del fidanzato e dell’amico e capì.
-Aspetto le altre e i nostri alleati-
 
In casa Ikisatashi-Momomiya i due si stavano godendo un attimo di relax prima della cena.
-Sai- fece la rossa con un sorriso timido -Kibou è proprio carino-
-Già, il nostro nipotino è proprio splendido- concordò il verde stringendo maggiormente a sé la moglie.
Ichigo prese un respiro per poi alzare lo sguardò verso Kisshu che, sentendo lo sguardo su di sé abbassò la testa verso di lei.
-C’è qualcosa che non va? - Chiese lui
-tutto bene- rispose lei -Solo che pensavo… Se mettessimo in cantiere un cuginetto o una cuginetta per Kibou? -
Kisshu guardò malizioso la donna -Che mi hai letto nella mente piccola. – detto ciò le prese con gentilezza il mento con due dita e se lo portò verso il viso quando… Lo squillo del telefono dei due ruppe il momento idilliaco

-Ryo- sospirarono i due leggendo il nome di chi stava chiamando -Problemi biondino? – Chiese il verde per entrambi
-Sì, gli eroi parigini sono usciti fuori-
Il verde fece una smorfia -A quanto sembra i nostri dubbi erano fondati-
-A quanto sembra- rispose dall’altro capo della linea l’americano
-Dove sono? – Chiese ancora l’alieno
-Nel parco Inohara- rispose l’altro
-Ryo stai dicendo che Adrien e Marinette…- Minto e Ichigo si intromisero nella conversazione
-Sì, ragazze Marinette e Adrien sono LadyBug e Chat Noir! Ora andate-
A quel punto Kisshu guardò la moglie -Andiamo a prendere la cornacchietta e poi di corsa ad incontrarli-

-Sono in camera mia- fece sospirando Minto
-Noi andiamo diretti là- fecero in coro Purin e Taruto
La rossa annui -Se sono apparsi significa che…-
-Che c’è qualcuno o qualcosa che li ha costretti ad apparire- rispose il marito serio
-Per questo ti sei comportato così con Marinette e Adrien? – Chiese ancora la giovane donna
Lui ridacchiò -Già- rispose -Penso che la mia parte “sadica” abbia preso un po’ troppo il sopravvento… Dai andiamo-
Quindi le prese la mano e si tele trasportarono dalla Mew Bird.
 
Retasu era a casa, stava finendo di cambiare Kibou quando percepì che Pai stava apparendo.
Si voltò e lo vide con il volto scuro -Sono davvero loro? - Chiese lei
Lui annuì -Dobbiamo andare- disse poi semplicemente.
La moglie sospirò -Prendo solo la borsa di Kibou- dettò ciò diede il bimbo al padre e andò in un’altra stanza a prendere ciò che aveva detto.
Pai strinse a sé il figlio con fare protettivo -Andrà tutto bene piccolo-

Il piccolo sbatté gli occhi divertito ed incurante di ciò stava per accadere.
 
Nel parco LadyBug e Chat Noir stavano cercando di mettere in difficoltà il loro avversario.
L’eroe in nero con il suo bastone allungabile, usato come spada e come lancia, riusciva a colpire il mostro ma non sembrava che ne risentisse troppo.
Ma anche l’eroina, tramite il suo yo-yo, non riusciva a fare molto.

-A quanto sembra è più duro del previsto My Lady- affermò Chat Noir
-Se fosse almeno uno degli akumattizzati di Papillon ci basterebbe trovare l’oggetto da distruggere per liberarlo- concordò LadyBug evitando un attacco del mostro.
-Come facciamo My Lady? La piantina troppo cresciuta sembra non volerci dare tregua -
LadyBug non poteva che dare ragione al suo compagno come potevano fare?
Quando un leggero alito di vento sembro dire “Cercate la foglia”

-Hai sentito? – Chiese l’eroina coccinella
-Sì- rispose il compagno -Ha detto cercate la foglia-
Ed osservandolo per bene videro che il mostro aveva una foglia su una spalla.
-Eccola! – fu il grido dei due

-Beh! Sarà meglio mettersi all’opera mia signora- affermò sorridendo Chat Noir faceva da scudo agli attacchi dell’essere roteando il bastone.
Lady Bug annuì e lanciò il suo Lucky Charm
 
-Aiutiamoli- Proruppe quel punto qualcuno nascosto nell’ombra
-No, mia cara- rispose un’altra figura -Aspettiamo e vediamo come si comportano-
-Perché? – Chiese
-Perché i genietti vogliono vedere da vicino i loro poteri- spiego la figura accanto alla prima
La prima a quel punto borbotto qualcosa di poco comprensibile.
 
Dallo Yo-yo magico apparve uno spray
-Interessante- fece l’eroe gatto -Cos’è del diserbante? -
-Forse- rispose la coccinella che poi strinse gli occhi e vide come battere il mostro.
-Cerchiamo di attrarlo verso quegli alberi e poi con lo yo-yo lo facciamo inciampare- spiegò poi la ragazza.

-Ho capito My Lady- concordò Chat -Dopo di che gli spruzziamo addosso ed io distruggo la foglia con il mio cataclisma-
-Hai capito tutto micetto- sorrise lei che lanciò lo yo-yo contro il mostro per distrarlo per poi scappare assieme al suo compagno verso il gruppo di alberi che il Lucky Charm le aveva indicato.
L’essere cominciò ad inseguirli ma non si accorse che l’eroina aveva legato la sua arma ed aveva teso il filo, così facendo l’inseguitore si inciampò e cadde.
LadyBug fu lesta a quel punto ad usare la bomboletta spruzzando il contenuto negli occhi del mostro che si dimenò ma Chat a quel punto balzò fuori con il suo potere attivato e distrusse la foglia.
La cosa riportò l’uomo alla normalità anche se svenuto e i due eroi parigini si batterono il pugno

-Ben Fatto! – Si dissero l’un l’altro poi LadyBug lanciò lo spray in aria per fare in modo che il potere ristoratore rimettesse a posto i danni fatti.
Quando stavano per andarsene una voce gli fece alzare la testa
- Nee Koneko-chan, anata no dansei no aite ga anata to onaji kurai tsuyoi youda na? -*****
A parlare era stato un uomo o meglio una figura che assomigliava ad un uomo visto che aveva delle strane orecchie da elfo, vestito con una maglietta a collo alto a maniche corte nera con gli orli rossi, gli avambracci erano coperti da delle bende rosse, un gilet marrone, pantaloni a pinocchietto neri sovrastati da due pezzi di stoffa marrone, con due lunghe fettucce di stoffa che partivano dai lati dei pantaloni fluttuavano vicino a lui mentre ai piedi aveva degli strani stivali che sembravano più che altro pezzi di stoffa legati con dei lacci neri che avvolgevano le gambe stringendo il tutto con sotto delle bende rosse; stava fluttuando vicina ad una donna dalle fattezze di gatto che era inginocchiata ad un ramo di un albero pronta a saltare.
Indossava una strana uniforme rosa formata da un corpetto che terminavano in quattro punte, una gonna a palloncino, guanti, dei stivali con zeppe, un fiocco sulla coda, con degli elastici con pelo rosso ai bordi sulle braccia e una giarrettiera alla gamba destra, anch’essa con pelo rosso sui bordi.

-Hai, done tentomoushi mo tsuyoi - *****
LadyBug e Chat Noir si sentirono persi, avevano usato i loro poteri e da lì a breve la loro trasformazione si sarebbe sciolta.
 
 
 
 
 
 
 
*L’idea è quella che quando Adrien e Marinette comunichino con il Team Mew Mew parlino in inglese ma ovviamente io “scriverò” tutto ciò in italiano.
** questa scena è un omaggio alla fic Si alza il vento di FairyQueen78 presente nel fandom di Inuyasha
*** Lo scambio di battute è avvenuto in giapponese quindi è logico che i due non l’abbiano capito
**** Parlo Katami Tsurugi e della madre Tomoe che vengono akumatizzate da Papillon in tre occasioni: Katami negli episodi Risposta (Della seconda stagione) e Oni-Chan (Della terza) mentre la madre Tomoe viene akumatizzata nell’episodio Ikari Gozen (Della terza stagione)     
***** Sai gattina sembra proprio che la tua controparte maschile sia forte quanto te? Kisshu
Anche la coccinella è forte mio caro. Ichigo/Mew Ichigo
   
 
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