Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: KuroHeart    15/02/2020    1 recensioni
"Non c’è altro modo… Se vuoi continuare a vivere allora dovrai diventare come me. Ma ti avverto: una volta che avrai fatto questa scelta, non potrai tornare indietro."
Una voce maschile mi parla, ma io non capisco il significato di quelle parole. Provo a guardare in volto la fonte di questa voce, ma è sfocata e confusa. Cerco di chiedere chi lui sia, ma non riesco a dire nemmeno una parola… Ad un certo punto, l’oscurità si attornia a me e tutto scompare, facendo vedere sangue sparso qua e là. Mi guardo intorno per cercare una via d’uscita, ma rimango paralizzata sul freddo pavimento.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Oscurità. Questo è ciò che la mia anima percepisce, un'oscurità sempre più profonda e terrificante, mentre il mio corpo avverte uno stato di assoluto intorpidimento. Tento di aprire gli occhi ma la mia testa lo fa sembrare un compito arduo, poiché le tempie hanno iniziato a pulsare insistentemente, costringendomi a desistere.
"Ehi dormigliona, svegliati. Subito."
Riconosco all'istante la voce della mia nemesi riecheggiarmi nella mente, rendendo il dolore alla testa ancora più insopportabile. Nonostante ciò, le do ascolto e dopo il terzo tentativo riesco finalmente ad aprire gli occhi, mettendo a fuoco l'ambiente circostante. Noto con orrore di trovarmi in una prigione formata da muri di pietra, una piccola finestra a grate posta di fronte a me e in fondo all'angolo sinistro della stanza vi è un tavolo in legno su cui sono posti alcuni strumenti di tortura, quali pugnali, paletti e persino una frusta arrotolata. Tento di muovere le braccia, ma mi rendo conto di avere i polsi imprigionati con delle catene incastrate nella parete da due anelli.
Guardando alla mia destra capisco di non essere da sola: Thomas si trova accanto a me, incatenato e stordito come lo sono io. I suoi lunghi capelli gli coprono parzialmente il volto esausto. Gli abiti scuri ed eleganti sono ora leggermente strappati e macchiati di sangue, segno che il mio amico si è ribellato all'agguato subìto. Il ragazzo volge lo sguardo verso di me, incrociando i suoi occhi nocciola con i miei: << Oh no, hanno preso anche te... >> sussurra mesto a bassa voce. << Stai bene? >> mi chiede subito dopo.
<< Sono stata meglio. >> rispondo con difficoltà nell'articolare le parole, senza conoscerne il motivo.
Dopodiché inizio a dare degli strattoni con le braccia per cercare di spezzare le catene, ma quelle non si muovono di un millimetro.
<< È inutile. Non potendo trasformarci a causa del potente anestetico che ci indebolisce, siamo completamente inermi... >>
<< Come può un semplice anestetico indebolire i vampiri? >> replico, stranita dalle sue parole. Thomas si umetta le labbra per poi schiuderle, ma io lo anticipo prima che inizi a parlare, aggiungendo un'altra domanda: << Da quali ingredienti è composto? >>
Dopodiché gli do il tempo di fornirmi una spiegazione: << Si tratta di una miscela particolare, atta ad intorpidire temporaneamente le nostre abilità vampiriche. >> effettua un respiro profondo per poi continuare: << E per rispondere alla seconda domanda, purtroppo solo la contessa è a conoscenza degli ingredienti, così come le rispettive dosi. >>
Sospiro abbassando lo sguardo: << Capisco... >> poggio la testa al muro di pietra, sentendo gli occhi farsi pesanti, desiderando di chiudersi nuovamente.
<< Katreena, non cedere. >> mi intima il mio amico: << Dobbiamo rimanere svegli. Ora dimmi, dove si trovava Desmond l'ultima volta che l'hai visto? >>
Si riferisce a Sebastian. Probabilmente sta usando il nome falso per paura che qualche vampiro di troppo stia sentendo la nostra conversazione.
<< L'ultima... l'ultima volta che l'ho visto si trovava nel salone principale... >> gli riferisco lottando per non cadere in quel sonno effimero, anche se la crescente preoccupazione che sto provando per il corvino mi sta aiutando a cercare di rimanere lucida. Spero tanto che lui stia bene. Un attimo... perché sono così in pensiero per la sua vita? Lui è un demone e inoltre mi ha usata a suo piacimento. Non nego l'aiuto che mi sta dando, ma lo sta facendo solo perché gliel'ha ordinato Ciel.
<< Tutto bene? >> mi chiede Thomas guardandomi leggermente perplesso dal mio silenzio improvviso.
<< Più o meno. Avverto un forte dolore al collo... >>
<< Qualcuno deve avertene rotto l'osso. >>
Annuisco non appena mi ricordo del colpevole: << È stata la contessa Amy. Dove ci troviamo di preciso? Inoltre come hanno fatto a scoprirci? >>

<< Ci troviamo nella torre dell'edificio. In questo luogo vengono torturati e uccisi i vampiri traditori. La contessa Brimstone ha saputo da una delle guardie che tu eri viva. L'ha sempre saputo. >>
<< E non ha mai fatto nulla per fermarmi? >> gli domando guardandolo allibita.
Il ragazzo schiude le labbra per parlare nuovamente, quando all'improvviso una risata femminile irrompe nella prigione: << Perché mai avrei dovuto farlo? >> interviene la contessa Alexandra con aria sprezzante, posizionandosi di fronte a me e Thomas per squadrarci dall'alto in basso. Si sofferma in particolare su di me per strapparmi via il piccolo velo nero con prepotenza.
<< Ormai sapevo che avevate perso anche il vostro maggiordomo e che quindi sareste morta in poco tempo, perché vi sareste lasciata morire. >> insinua lei.
<< Non lo avrei mai fatto! Sarei rimasta in vita per salvare il mio amico! Voi non sapete nulla di me. >>
Ribatto, ma la vampira scoppia in una fragorosa risata.
<< Hai sentito, Thomas? Ti chiama ancora amico! Non ti considera qualcosa di più. Non l'ha mai fatto e mai lo farà! >> esclama lei divertita, per poi avvicinarsi al tavolo su cui vi sono i vari strumenti di tortura.
<< Ora dimmi, figliolo... >> comincia calcando l'ultima parola; la donna si trova di spalle ad osservare le armi per decidere da quale iniziare: << ...vale ancora la pena mettere a repentaglio la tua vita per una donna che nemmeno ti ama? >> chiede a Thomas con voce minacciosa, mentre prende un pugnale dall'elsa finemente decorata. La contessa si gira, rivolgendomi uno sguardo tagliente quanto dev'esserlo quel pugnale, se non di più.
<< Anche se il mio amore non è ricambiato, la proteggerò comunque. >> replica lui a testa alta, guardando prima la donna e poi me.
Ricambio lo sguardo con un'espressione di puro stupore, mentre il mio cervello elabora la frase che le mie orecchie hanno appena sentito. << Tu... mi ami? >> gli chiedo confusa e lui annuisce, mentre un timido e flebile sorriso si forma sulle sue labbra.
Thomas non ha mai fatto nulla che me lo facesse capire. Certo, è sempre stato molto dolce e gentile con me, ma credevo si comportasse così perché ci siamo sempre considerati come fratelli.

Alexandra si porta una mano alle labbra, ridendo divertita dal nostro discorso: << Lei non lo sapeva nemmeno? È ancora peggio di quanto pensassi. Mi dispiace tanto, figlio mio. >> osserva, fingendo di provar pena per il mio amico, dandogli una carezza compassionevole sulla guancia. Lui la guarda con disprezzo e scosta il viso di lato, interrompendo così quel contatto.
<< Ma non ti preoccupare. Ora la punirò per averti fatto subire tutto questo. >> esclama con malizia.
Lui sussulta voltando il capo verso di lei: << No, contessa vi prego! Non fatelo. Prendete me, ma risparmiate lei. >> la scongiura con un tono di voce colmo di paura, completamente diverso da quello di poco fa.
La donna si avvicina pericolosamente al ragazzo con il pugnale tenuto nella mano destra e lo punta contro la sua gola.
<< Ottima idea. Anche se... >> senza nemmeno darmi il tempo di dirle di non farlo, lei fa un movimento veloce e subito dopo avverto un dolore acuto alla parte sinistra dell'addome; abbasso lo sguardo rendendomi conto di essere stata pugnalata. << ...così è più divertente. >> sibila affondando con decisione la lama nella carne, mentre i suoi occhi si dipingono di un rosso acceso, segno che si è trasformata.
<< Katreena! >> mi chiama Thomas urlando con tutto il fiato che ha in corpo.
Guardo Alexandra con gli occhi sbarrati dalla sofferenza che sto provando, la quale m'impedisce di respirare. Poco dopo del liquido scarlatto inizia a colare dalla ferita e dalle mie labbra.
<< Sapevo che sarebbe stato piacevole vedervi soffrire. >> dice lei con un sorriso diabolico, mostrando i canini aguzzi. Con la poca forza che mi rimane, le sputo un po' del mio sangue, colpendola al viso. Il sorriso della contessa svanisce, avendola colta alla sprovvista. Disgustata, si porta una mano alla guancia sinistra e osserva le dita ora macchiate. Dopodiché mi rivolge uno sguardo colmo d'ira che io non esito a sostenere, facendole capire che non ho paura di lei.
<< Ora capisco perché tu sia innamorato di questa ragazza. Ha un carattere forte, difficile da domare nonostante le apparenze. >> constata meravigliata e infuriata al tempo stesso, mentre si asciuga il viso con un panno che ha preso dal tavolo in legno.
Poi torna da me e mi sferra un forte schiaffo in volto con la mano sporca del mio sangue, costringendomi a girare la testa di lato.
<< Fermatevi! >> la implora Thomas dimenandosi nuovamente.
<< Altrimenti? Mi punirai con la forza del pensiero? >> lo schernisce la vampira. << E poi sai benissimo che una ferita simile non la ucciderà per via della rigenerazione che noi creature della notte possediamo. >> afferra il pugnale conficcato nella mia carne e ne gira la lama, provocandomi potenti fitte di dolore, costringendomi a digrignare i denti e gemere sonoramente.
<< Tuttavia ciò non le impedisce di soffrire come un patetico essere umano. >> conclude scrutando deliziata il mio viso contratto dal bruciante dolore e dalla rabbia.
<< Chi è l'uomo che finge di essere vostro marito? Chi è realmente lord Desmond, sempre che questo sia il suo nome? >> chiede facendo penetrare l'arma sempre più in profondità.
<< Io... non parlerò... >> boccheggio tra i gemiti conficcando le unghie nei palmi delle mani fino a farli sanguinare.
<< Ve lo dirò io. >> interviene il mio amico agitando le catene per attirare l'attenzione della donna.
<< Non farlo! >> replico con le poche energie che mi sono rimaste, per poi tossire, sputando altro sangue. Con la coda dell'occhio, vedo il ragazzo rivolgermi uno sguardo allibito.
La contessa ride di gusto: << Volete davvero difendere uno sconosciuto sacrificando inutilmente la vostra vita e quella del vostro amico? Siete una donna folle. >> dice confermando così il motivo della delusione di Thomas.
Colta in flagrante, rimango in silenzio chinando il capo e rifiutandomi di darle le risposte a cui tanto anela.
<< Molto bene. >>
Alexandra estrae bruscamente il pugnale dal mio fianco, annullando così l'effetto e strappandomi un forte gemito: << Dunque, ora dove potrei colpirvi... >>
Si domanda pensierosa, quando all'improvviso un forte boato irrompe nella prigione e la porta di quest'ultima viene scaraventata di fronte a sé, frantumando il tavolo.
<< Chiedo scusa per il ritardo. >> esordisce il corvino con quattro coltelli argentei impugnati nella mano destra, il quale sembra essere completamente illeso.
Alexandra volge lo sguardo verso Sebastian: << Voi... come siete riuscito a sconfiggere i miei uomini? >> chiede sbigottita non credendo ai suoi occhi.
Il demone entra nella stanza camminando lentamente: << Devo ammettere che non è stato semplice, ma con un po' più di impegno ci sono riuscito. >> risponde sorridendo diabolicamente mentre si avvicina pericolosamente alla contessa.
<< Allontanatevi immediatamente, altrimenti... >> la donna punta al mio torace con una delle mani dai lunghi artigli, sicuramente intenzionata a infliggermi una ferita profonda, quando all'improvviso Sebastian scaglia uno dei coltelli conficcandolo nella mano designata.
<< Maledetto! >> ringhia lei mentre estrae l'arma con un movimento deciso. Il demone compare di fronte alla vampira dandole un calcio dirompente al fianco, scagliando la contessa contro la finestra, la quale va in frantumi, facendo finire la vampira giù dalla torre.
Il tutto è accaduto così velocemente che ho avuto non poche difficoltà a seguire ogni mossa del demone, così agile ed elegante. Forse non ci sarei riuscita completamente nemmeno con i miei poteri.
Il corvino si precipita da Thomas per liberarlo: << Cosa stai facendo? Devi prima liberare Katreena! La contessa tornerà presto. >> gli urla contro il mio amico.
<< Non potrei liberarvi con la signorina tra le braccia. >> replica lui calmo spezzando prima la catena del polso destro e poi del sinistro. Il ragazzo si appoggia appena al demone, sentendosi ancora stordito per via dell'anestetico.
<< Capisco... >> sussurra cercando di rimanere in piedi autonomamente e riuscendoci a fatica.
<< Tenete... >> il corvino tira fuori qualcosa dalla tasca interna della giacca e lo porge al giovane vampiro: << ...vi serviranno. >>
Sforzando i miei occhi a mettere a fuoco gli oggetti, mi accorgo che si tratta di due fiale di sangue.
<< Dove le hai prese? >> gli chiede mentre le prende entrambe.
<< Le ho sottratte ad alcuni dei vampiri che ho eliminato. >> gli risponde lui.
Dopodiché Sebastian viene verso di me sospirando: << La contessa vi ha proprio maltrattata. >> constata mentre rimuove le catene. Una volta libera, abbasso le braccia e mi massaggio i polsi doloranti cercando di stare in equilibrio, ma poco dopo sento le gambe cedermi.
<< Al momento non potete camminare da sola. >> mi ammonisce lui, mentre mi solleva per prendermi tra le sue braccia, senza darmi il tempo di replicare, sempre se ne fossi stata in grado a causa della debolezza sempre più presente.

<< Andiamo. >> esordisce Thomas una volta finito di bere il sangue contenuto nella fiala.
Il mio amico esce velocemente dalla stanza e il maggiordomo lo segue, scendendo le scale a spirale in pietra.
Raggiungiamo l'uscita dell'edificio in pochi minuti, facendoci strada tra le ceneri dei vampiri eliminati dal corvino, arrivando così davanti al confine del bosco.
<< Sebastian, tu vai avanti con Katreena e assicurati che si nutra. Io coprirò le nostre tracce alla contessa. >> il maggiordomo annuisce ed esegue la sua richiesta, addentrandovisi velocemente.

Io mi reggo a lui, cingendogli le braccia attorno al collo e inspirando il suo profumo speziato. L'aria pungente della notte mi causa alcuni brividi per tutto il corpo, impedendomi di chiudere gli occhi e cadere nell'oblio.
<< Resistete, signorina. >> mi intima Sebastian mentre continua a correre. Poco dopo si ferma davanti a uno dei tanti alberi presenti e mi adagia delicatamente contro il tronco di questo.
La mia vista si sta facendo sempre meno nitida e le palpebre sempre più pesanti, riuscendo solo a vedere il maggiordomo che si sta sfilando la giacca.
<< Miss Katreena, non cedete... >> dice mentre avvolge l'indumento intorno a me, donandomi un po' di calore. Do ascolto al demone e mi sforzo nuovamente di tenere gli occhi aperti.
Sebastian prende una delle fiale e l'apre.
Scuoto lievemente la testa: << No... >> sussurro << ... non lo farò. >> rispondo con un filo di voce. Preferisco morire che bere di nuovo sangue umano.
Sebastian si rifiuta di darmi retta e avvicina il piccolo contenitore alle mie labbra: << Dovete berla. >> insiste.
A quel punto do una manata alla provetta, la quale si frantuma in mille pezzi macchiando il suolo umido di rosso.
Il ragazzo sospira spazientito e si sbottona i gemelli del polso sinistro della camicia. Dopodiché si avvicina a me per offrirmelo.
<< Ecco, nutritevi. >>
Impiego tutte le mie forze per cercare di trasformarmi, ma il mio corpo si rifiuta di rispondermi.
<< Non ci riesco... sono troppo debole. >> rispondo a fatica, sentendo di nuovo quel freddo pungente raggiungermi persino le ossa.
Mi arrendo chiudendo gli occhi, quando all'improvviso qualcosa di caldo si adagia sulle mie labbra e un sapore familiare pervade il mio palato. Mentre mi affretto a bere il sangue di Sebastian, mi rendo conto che quest'ultimo ha premuto le proprie labbra sulle mie.
Apprendendo ciò dovrei interrompere subito questo contatto, ma al momento ho bisogno di nutrirmi, dunque dovrò mettere da parte quello che è successo tra me e lui, continuando a bere per salvarmi la vita. Percepisco la ferita al fianco rigenerarsi lentamente, strato per strato, tessuto per tessuto e il dolore affievolirsi.
Dopo alcuni minuti finisco di bere gli ultimi sorsi e il corvino si scosta delicatamente da me, mentre io apro gli occhi, incrociando così i suoi ora vermigli e brillanti nella notte illuminata dalla luna piena.

[Notte sopra la foresta
Attraverso la luce polverosa della luna
Lui, una pecora di cristallo
Vieni a cadere con grazia
Abbraccia come un serpente
Traccia attraverso la mia nuca di seta
Un bacio al mio destino
Soddisfa i miei desideri]

Sebastian ed io rimaniamo in silenzio, ma poco dopo, senza pensarci due volte, mi sporgo verso di lui per baciarlo su quelle labbra così invitanti e macchiate del proprio sangue. Il corvino sembra essere stato colto alla sprovvista, poiché non ricambia subito, ma poco dopo si rende partecipe, baciandomi a sua volta con intensità, proprio come sto facendo io. Proprio come quella volta in carrozza. Chiudo gli occhi lasciandomi trasportare dalla corrente, per poi sentire il calore della mano di Sebastian sulla mia guancia, cosa che mi provoca un pizzico di sorpresa.
Ad un certo punto la parte razionale in me si risveglia, ordinandomi di smettere subito ciò che sto facendo.
Con le guance in fiamme dalla vergogna e l'imbarazzo, mi allontano dal demone con uno schiocco di labbra tenendo lo sguardo basso, per evitare di incrociare il suo. Mi sento una sciocca per aver ceduto a lui... di nuovo.
"Perché l'ho fatto? Perché non riesco a stargli lontana? "
Mi domando mentre mi pulisco il labbro inferiore dal liquido scarlatto facendovi passare l'indice della mano sinistra.
<< Eccomi. Possiamo procedere. >> la voce di Thomas fa capolino nel bosco, provocandomi un forte sussulto.
Mi auguro vivamente che non ci abbia visti, ma a giudicare dal suo sguardo concentrato sulla fuga, si direbbe che non sia accaduto.
<< Molto bene. >> risponde il maggiordomo con nonchalance mentre si alza. Lui mi offre la mano ma io rifiuto il suo aiuto, rimettendomi in piedi con le mie sole forze. Nonostante ciò, Sebastian mi prende nuovamente tra le sue braccia. Gli lancio un'occhiataccia e lui mi volge un sorrisetto divertito.
Vorrei poter replicare ma con la coda dell'occhio vedo Thomas avviarsi verso il sentiero, dunque il corvino è costretto a seguirlo. Sospiro rassegnata e mi reggo a quest'ultimo poggiando stancamente la testa sul suo petto, mentre la giacca mi ripara dalla fredda brezza. Trovo inverosimile che la vicinanza del ragazzo riesca a causarmi prima un batticuore incontrollabile e poi una serenità disarmante, a distanza di poco tempo l'uno dall'altra.

***********************
Giungiamo a villa Phantomhive e il mio maggiordomo apre la porta principale, accogliendoci.
<< Grazie al cielo siete tornati. Stavo iniziando a preoccuparmi. >> esclama sollevato mentre guarda Sebastian per poi passare a me e infine Thomas. Come vede quest'ultimo, Walter sorride e alcune lacrime si palesano ai suoi occhi: << Barone Hill... sono felice di rivedervi. >>
Il mio amico gli sorride a sua volta: << Il sentimento è reciproco. >>
L'uomo gli tende la mano aspettandosi che il ragazzo gliela stringa, ma quest'ultimo gli si avvicina e lo abbraccia amichevolmente: << Mi dispiace... >> mormora.
Walter ricambia il gesto e scuote la testa: << Non dovete scusarvi. Avete salvato la vita della signorina e la mia. È questo ciò che conta. >>
Poco dopo l'espressione felice del mio servitore si tramuta in una di apprensione non appena volge lo sguardo verso di me. Scioglie gentilmente l'abbraccio e si rivolge a me: << Signorina, cosa vi è mai capitato? Perdonatemi per non essermene accorto prima. >>
Scuoto debolmente la testa accennandogli un sorriso: << Non ti preoccupare. >> rispondo mentre mi raggomitolo di più sotto la giacca, avvertendo la tensione nervosa ormai trasformatasi in stanchezza.
<< La contessa Brimstone aveva rapito lady Katreena e il barone Hill, torturando però solo la signorina. >> gli spiega il corvino al posto mio.
<< Ma non temete, ora sta bene grazie a un po' di sangue umano. >> si affretta ad aggiungere vedendo Walter sempre più preoccupato.
<< Grazie al cielo... >> esclama sollevato.
<< Miss Katreena ha bisogno di riposo, dunque ora la porto nella sua stanza. >> dice il demone.
Thomas annuisce e si avvicina a me per poi chinarsi, dandomi un bacio amorevole sulla fronte, come a voler dire: "Grazie." Il contatto delle sue labbra sulla mia pelle mi dona un po' di sollievo dal continuo dolore che provo al fianco, seppur minore rispetto a prima. Un istante dopo scorgo il viso di Sebastian con la coda dell'occhio, e non so dire se sia la stanchezza a causarmi degli strani scherzi, ma mi sembra di notarvi un pizzico di gelosia mentre guarda il mio amico con un'espressione molto austera, le labbra appena contratte e le sopracciglia lievemente aggrottate. Decido però di non dar retta a ciò che forse mi sono immaginata e chiudo gli occhi, abbandonandomi completamente contro il petto del corvino.

******************************************

Mi risveglio nella mia camera fiocamente illuminata dalla luce lunare. Guardo fuori dalla finestra parzialmente coperta dalle tende, ammirando il cielo notturno e la luna piena alta. Rimango coricata per cinque minuti abbondanti prima di mettermi seduta, poggiandomi alla testiera del letto. Mentre compio quel movimento, mi accorgo che la ferita non mi duole più. Rimuovo le coperte e abbasso lo sguardo verso il punto, toccandolo con mano per verificarne la condizione: sembra proprio che la lesione sia completamente guarita. Dopodiché mi rendo conto che non indosso più l'abito di qualche ora fa, ma la mia camicia da notte; Sebastian deve avermi cambiata di nuovo e questo significa che mi ha vista nuda... di nuovo. Imbarazzata, mi copro il viso con entrambe le mani per cercare di calmare il rossore comparso sulle mie guance. Una volta tranquillizzatami, mi alzo dal letto e mi reco verso l'armadio per scegliere uno dei pochi abiti che mi rimangono. Se continuo così, rischierò di rimaner senza. Sospiro mentre prendo un vestito blu semplice e privo di decorazioni. Mi cambio in fretta e una volta finito mi dirigo verso la porta.
L'apro e incrocio inaspettatamente gli occhi castani di Thomas. Sussulto sorpresa e poi lo saluto.
<< Scusami, non volevo spaventarti. >> risponde lui, il quale sembra indossare degli abiti diversi, capendo poco dopo a chi appartengono.
<< Ti sei fatto prestare una divisa da maggiordomo da Sebastian? >> gli domando divertita.
Il ragazzo annuisce sorridendo: << Esatto. Non potevo rimanere con quel completo strappato e macchiato. Non si addice a un nobile. >> risponde saggiamente.
<< Giusto. >> invito il mio amico ad entrare e si accomoda sul letto. Nel frattempo vado ad aprire le tende per avere un po' più di luce e poi lo raggiungo.
<< Come ti senti? >> mi chiede mentre si sistema una ciocca dei suoi lunghi capelli marroni dietro l'orecchio destro con una mano.
<< Molto meglio. La ferita è totalmente guarita. >> gli faccio sapere mentre inizio a tormentarmi le dita inconsapevolmente.
<< Ed emotivamente? >> domanda poggiando una mano sulle mie con delicatezza per fermarle.
<< Spaventata. Ma anche determinata a voler concludere tutto questo il prima possibile. >> gli rispondo sincera guardandolo negli occhi.
Thomas annuisce comprensivo e porta una mano al mio viso, carezzandone una guancia con il dorso.
<< Io aggiungerei che nonostante la paura, tu sia stata molto coraggiosa contro la contessa. >> si complimenta con me per cercare di infondermi un minimo di sicurezza.
<< Tu dici? Stavo tremando come una foglia. >> rispondo sfiduciata appoggiandomi sulla sua spalla.
<< Non l'ho minimamente notato. >> dice cingendomi un fianco con la mano per tenermi stretta a sé.
In questo momento vorrei tanto parlare di ciò che Thomas prova per me, ma non so se sarebbe una mossa saggia. Forse dovrei aspettare e farlo quando questa storia sarà finita. Dopotutto dobbiamo rimaner concentrati sul presente. Inoltre non ho idea di quali siano i miei sentimenti per lui. Gli voglio bene come un fratello, anche se devo confessare che quando avevo diciassette anni e lui quindici, avevo iniziato a provare qualcosa di più vicino all'amore e lontano dal legame fraterno e amichevole. Ma poi dovetti abbandonare quei sentimenti per non far perdere al mio amico il suo obiettivo e per via dei miei genitori, i quali desideravano che io sposassi un nobile ricco quanto bastava per salvare la nostra famiglia. L'amore purtroppo si trovava all'ultimo posto e mia madre ne era veramente dispiaciuta, poiché desiderava che io vivessi la mia vita con l'uomo di cui mi sarei innamorata.
<< Sei molto silenziosa. >> constata Thomas ridestandomi dai miei pensieri.
<< Mi dispiace. >> rispondo massaggiandomi gli occhi con una mano.
<< Coraggio, ormai manca poco. Quando domani avrò annientato l'organizzazione con Sebastian e Walter una volta per tutte, saremo finalmente liberi e potremo lasciare questo luogo. >> dice cercando di darmi speranza.
Io però gli rivolgo uno sguardo carico di disappunto sentendo quelle parole.
<< Mi stai dicendo che vi siete concordati senza di me per non farmi partecipare? >> replico duramente.
<< È così. >> annuisce il vampiro. A quel punto mi scosto bruscamente da lui e mi alzo dal letto.
<< Non ci posso credere. Come hai potuto farlo? Io non rimarrò qui con le mani in mano. Ormai mi hai coinvolta in tutto questo! Lo hai fatto quando mi hai trasformata. >> esclamo irritata per il fatto che lui voglia escludermi proprio ora nel momento di maggior bisogno.
<< Proprio non vuoi capirlo, vero? Tutto ciò che è successo è stato per... >> mi blocco quando mi rendo conto della frase crudele che stavo per dire.
Lui poggia le mani strette a pugno sulle proprie gambe: << ...colpa mia, vero? >> conclude al posto mio volgendomi uno sguardo colmo di delusione e rabbia.
Serro la mascella rimanendo in silenzio e smettendo quasi di respirare.
<< La pensi così, dico bene? >> insiste il vampiro alzandosi di scatto.
<< Smettila. >> dico a bassa voce, quasi pentita di averlo accusato.
<< Perché mai? Dillo! >> continua lui imperterrito, sfidandomi.
"Sì Katreena, fallo. È ciò che desidera." mi sussurra la nemesi nella mente.
Decido di ascoltarla per una volta ammettendo l'evidenza: << Sì, è colpa tua se io e Walter siamo dei vampiri e i miei genitori sono morti! È questa la verità! >> urlo con gli occhi lucidi dalla rabbia e il dispiacere per aver perso i miei cari, puntando l'indice contro Thomas.
Lui sgrana gli occhi allibito rimanendo senza parole e poi mi dà le spalle, lasciando velocemente la stanza e infine sbattendo la porta.

**************************
Salve! Come state? Spero abbiate passato un felice San Valentino ^^
Qui nella storia il rapporto di amicizia tra Katreena e Thomas si è incrinato parecchio. Cosa accadrà mai?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! A presto (spero)! Baci :*

   
 
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