Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    16/02/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle comuni che, ormai autonome e adulte, condividono lo stesso appartamento, le stesse passioni e lo stesso passato burrascoso dovuto alla morte dei propri genitori. Elsa, pacata e tranquilla, è una promettente dottoressa mentre Anna, agitata e speranzosa, custodisce il sogno di poter utilizzare le sue competenze musicali per creare un lavoro più dignitoso. Il passato che cercano di nascondere, però, irromperà di nuovo nelle loro vite mostrandone imbrogli e segreti ai quali entrambe cercheranno di dare risposte e soluzioni.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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CAPITOLO 18.
Anna rientra a casa velocemente, chiudendosi la porta alle spalle e respirando affannosamente per colpa delle scale fatte di corsa.

“Ehm…tutto ok?” domanda Kristoff, seduto comodamente sul divano mentre lavora al computer.

“Mai stata meglio” risponde la ragazza sedendosi accanto a lui e tirandolo a sé per baciarlo ardentemente.

“Cosa ti è successo?” chiede lui rosso in volto per colpa di quel bacio caloroso.

“Voglio stare con te sempre” si limita a rispondere lei mentre gli accarezza il volto e specchiando i propri occhi in quelli ambrati di lui.

“Amore, mi sciolgo così” dice lui sorridendole, grato di poter constatare i frutti della sua faticosa conquista della donna dei suoi sogni.

“Elsa aspetta un bambino” annuncia poi Anna sorridendo emozionata riuscendo a stento a trattenere le lacrime.

“Davvero? Ma è meraviglioso!” risponde lui entusiasta.

“Sono felice per lei…Elsa ha sempre sofferto troppo la morte di mamma e papà, mi ha fatto da madre per tutti questi anni, ha dovuto superare diverse prove e ora finalmente riesce a costruirsi la sua famiglia” spiega Anna estasiata all’idea di diventare zia.

“Ancora pochi giorni tesoro mio e andremo in tribunale e sapremo del tuo di bambino! Vedrai che anche tu riuscirai a ritrovare la tua famiglia” augura Kristoff accarezzandola per poi ricominciare a lavorare al computer.

“Ma devi proprio lavorare?” domanda lei facendo il broncio e appoggiando la testa sulla sua spalla.

“Ho un affare importante da sistemare” risponde lui di nuovo concentrato sulle sue mansioni.

“E questo affare non potrebbe aspettare?” chiede Anna con fare languido cominciando a sbottonargli la camicia.

“Amore, che stai facendo?” domanda lui iniziando ad avvertire caldo e sentendo le guance arrossire mentre lei, con la mano, è già intenta a massaggiargli il petto.

Anna non risponde perché, desiderosa di ricevere attenzioni, si fionda sul collo di lui mangiandolo con avidità e assaporando la sua pelle continuando, intanto, a muovere la mano sul suo torace.

“Anna, fermati…sai che a questo non resisto” ansima lui chiudendo gli occhi, inebriato dalle meravigliose sensazioni.

“Chi ti sta chiedendo di resistere?” sussurra lei all’orecchio di lui per poi baciargli il lobo e spogliarsi la giacchetta di pelle come segno di voler andare oltre.

Per Kristoff è davvero difficile trattenersi, soprattutto vedendo la propria donna con occhi ardenti di desiderio, motivo per cui, con uno scatto fulmineo, chiude il computer cominciando a baciare Anna con voracità. Bastano pochi secondi e i due rimangono solo in intimo, bisognosi di accorciare le distanze tra i loro corpi e poter godere del contatto con la pelle nuda e bollente il prima possibile.

“Se continuiamo così stai pur certa che questa volta rimani incinta anche tu” afferma lui staccandosi dal bacio e cercando aria per i polmoni.

“Motivo in più per viverla più intensamente questa volta…” risponde lei seriamente liberandosi anche del reggiseno.

“No amore, che cosa dici? Non vorrai mica rischiare?” chiede lui tornato immediatamente lucido.

“Sono seria invece. Ho una casa, un lavoro, un buono stipendio, una famiglia… ho voglia di sentirti del tutto Kristoff, quindi sì… se dovesse succedere ne sarei solo felice” afferma lei desiderosa più che mai di poter far l’amore con lui senza impedimenti e protezioni.

“Ti amo” si limita a rispondere lui con le lacrime agli occhi ricominciando a baciarla ardentemente e dirigendosi verso la camera da letto dove, mossi dall’eccitazione e da una passione profonda, consumano il loro amore con dolcezza e vitalità.

La mattina seguente…

“Buongiorno amore” saluta Kristoff baciando la propria ragazza sulle labbra per poi invitarla ad alzarsi.

Anna, con i capelli spettinati e il volto ancora arrossato per colpa di una notte vissuta con energia, si limita a borbottare e trova difficile mettersi in piedi.

“Abbiamo fatto troppo i leoni stanotte mi sa” ride Kristoff facendole il solletico per riuscire a destarla più velocemente.

“Non ho mai fatto l’amore così…è stato troppo bello” afferma Anna con il sorriso sulle labbra ricordando ancora gli spasmi e le prestazioni notturne che le avevano fatto riscoprire del tutto l’amore.

“Vedi di fare il test tra un mese…dopo stanotte potrei restare incinta io addirittura” ride Kristoff ricevendosi una cuscinata dell’altra che, dopo quel divertente risveglio, si alza in piedi e si dirige verso la cucina.

Anna comincia a preparare la colazione facendo avanti e indietro dal bagno per sistemarsi al meglio per la giornata. Kristoff, invece, dopo aver indossato le ciabatte, si dirige fuori per controllare la posta. Un normale inizio di giornata per una neo famiglia di conviventi: colazione, amore, condivisione, bollette, pubblicità e, infine, una strana lettera nella posta.

“Che cosa c’è? Perché quella faccia?” domanda Anna notando il cambiamento nell’espressione dell’uomo mentre legge la posta.

“Il tribunale…dice che hanno rimandato il processo tra due mesi” dice Kristoff sbattendo la busta sul tavolo e portandosi le mani tra i capelli.

“Due mesi?!” esclama Anna sconvolta spalancando gli occhi.

“Qui c’è qualcosa che non funziona…non è possibile! Per me Hans ha giocato sporco…” constata l’uomo ringhiando e arrabbiandosi.

“Cazzo…non vinceremo mai!” risponde Anna sedendosi di tonfo sulla sedia e sbuffando perplessa.

“No amore, vinceremo noi” le dice lui rileggendo accuratamente la lettera mentre nella sua testa inizia a balenare l’idea di affrontare Hans e parlargli faccia a faccia.

Anna, distrutta dalla notizia, si dirige in bagno lasciando il cellulare sul tavolo della cucina. Kristoff è consapevole di non voler mentire alla propria fidanzata ma capisce anche di dover agire per il suo bene. Il giovane, con passo felpato, si avvicina al telefono, sblocca lo schermo ritraente un’immagine di loro due insieme e, velocemente, ricerca il nome di Hans sulla rubrica. Quel numero era bloccato ma Kristoff, grazie alle sue capacità informatiche, riesce a recuperarlo e a copiarlo sul proprio smartphone in pochissimo tempo.

Come se niente fosse il giovane ripone il cellulare di Anna nello stesso identico posto per poi rintanarsi sul divano e scrivere un messaggio alla persona che gli stava rovinando la vita.
Hans è intento a controllare delle carte e, improvvisamente, riceve il messaggio da un numero sconosciuto che recita:

“Incontriamoci stasera nello stesso luogo dell’ultima volta, ho bisogno di parlarti”



Hans, nel leggere un messaggio del genere, sente il proprio cuore battere all’impazzata credendo, ingenuamente, di aver ricevuto quel testo dalla sua amata Anna.

“Avvocato Hans, siamo riusciti a posticipare il processo ma qual è la sua posizione ora?” chiede un suo assistente appena varcata la soglia dello studio del prestigioso futuro magistrato.

“Sapevo che le mie conoscenze mi avrebbero aiutato e ora ho ancora due mesi per trovare quel dannato bambino” ringhia lui arrabbiato nel non essere ancora riuscito a trovare il figlio concepito ormai 7 anni prima.

“Lo sa che sta infrangendo moltissime leggi?! Non possiamo entrare così negli archivi e attraverso procedure illecite conoscere la vita delle persone!” si lamenta il suo impiegato consapevole della cattiveria del suo capo.

“Non mi importa, io non sbaglio mai! Quel processo lo vincerò a prescindere ma Anna potrebbe trovare il bambino prima di me! Alla fine sappiamo che è in questa città e io sono disposto ad entrare e sottrarlo a qualsiasi famiglia se fosse necessario!” si altera lui balzando in piedi con i pugni serrati.

“D’accordo avvocato, procedo con le indagini e le domande ai servizi sociali” risponde amareggiato l’aiutante abbassando il capo e lasciando la stanza, intimorito dalle minacce del superiore.

Hans, con il suo solito ghigno stampato sul viso, riprende in mano il messaggio dello sconosciuto e ridendo afferma:

“Anna, sapevo che prima o poi saresti tornata da me. Troverò il bambino e allora sarai mia per sempre”
  
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