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Autore: Sakkaku    18/02/2020    3 recensioni
Da dove nascono le leggende metropolitane?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leggende metropolitane


 

In un quotidiano dedicato esclusivamente alla finanza, ci lavorava un giornalista. L'uomo era stanco di scrivere i soliti articoli, così decise di cercare il significato nascosto dietro le leggende metropolitane, giusto per passare il tempo. In internet trovò una miriade di storie, il genere era molto vario e c'era di tutto: da omicidi di massa a leggende su fantasmi ed altre credenze tramandate dai bisnonni ai nipoti.
Quello che scoprì alla fine della sua indagine, cambiò totalmente la sua esistenza.
Il giornalista indirizzò le proprie indagini ai dipendenti della metropolitana, dedicando loro del tempo per intervistarli ed ascoltare il loro punto di vista sulla questione. Un signore anziano prossimo alla pensione, si presentò come guardiano della sicurezza, gli disse di tornare verso la mezzanotte, perché in quel momento aveva del lavoro da svolgere e non poteva parlare con lui.
A mezzanotte il giornalista raggiunse l'entrata della metropolitana come da indicazione dell'anziano, che arrivò puntuale ad aprirgli la grata. Il guardiano indossava un mantello color magenta, il cappuccio gli copriva metà volto. Fece cenno al giornalista di far silenzio e seguirlo. Dalla galleria principale c'era un tunnel nascosto, il quale conduceva a una grotta sotterranea, per raggiungerla era necessario attraversare vari binari. L'entrata era coperta da una porta in sasso, per mimetizzarsi tra le pareti della galleria.
«Questo è il luogo dove nascono le leggende metropolitane» affermò solennemente il guardiano.
Il giornalista guardò titubante oltre la porta, quel che vide lo lasciò di stucco. Un centinaio di persone, tutte con lo stesso mantello del guardiano a coprire loro il volto, erano intenti a scrivere leggende metropolitane. Camminando in mezzo a loro, notò che alcuni le inserivano direttamente nei vari siti internet che parlavano dell'argomento, altri più scaltri le inviavano tramite e-mail, come se fosse una pubblicità, ma che ben presto sarebbero diventate delle catene, perché per non essere colpiti da una qualche maledizione, bisognava inoltrare il messaggio ad altre dieci persone.
«Quindi sono solo storie inventate e non sono collegate ad eventi realmente accaduti» disse sorpreso e nello stesso tempo un po' deluso il giornalista.
«Esattamente» annuì l'anziano guardiano «Ora che sai di noi, devi unirti al nostro gruppo. Sempre che tu non preferisca essere legato ai binari e attendere il tuo destino.»
Il giornalista scelse senza esitazioni la prima opzione. Finalmente poteva scrivere qualcosa di entusiasmante e le sue giornate non sarebbero più state monotone. Da quel momento, per il resto del mondo sparì.
Almeno, questo è ciò che narra la leggenda metropolitana sul suo conto.

  
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