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Autore: Melanto    19/02/2020    5 recensioni
[Storia scritta per la FlashChallenge: bacio del gruppo facebook 'Il Giardino di EFP']
Una squadra di calciatori all'ultimo anno di liceo, tre manager e due giorni di ritiro in solitaria come regalo del loro mister prima che gli esami li assorbano del tutto e il diploma li catapulti nel mondo degli 'adulti'.
Due giorni per godere appieno di quella adolescenza che sta per tramontare. Benvenuta maturità... o quasi.
«Siamo soli, quindi?»
«Così pare.»
«E allora direi che possiamo scatenare l'inferno!»
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kumiko Sugimoto/Susie Spencer, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Shingo Takasugi/Bob Denver, Yukari Nishimoto/Evelyne Davidson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So, kiss me - #4

Note Iniziali:

Questa storia partecipa alla Flash Challenge: Bacio indetta dal gruppo facebook ‘Il Giardino di EFP’.

 

 

 

 

 

 

 

- IV: Perché i giovani non hanno mai problemi… forse. -

(prompt #42: baciarsi di nascosto)

 

 

 

 

 

 

 

Il mare. Il sole. Una spiaggetta sassosa. Le scogliere attorno che riparano dalla brezza. L’odore della salsedine. E il batacchio al vento.

Cosa chiedere di più alla vita?

Probabilmente di avere qualcuno con cui trasformare quell’angolino di Paradiso in una Laguna Blu, ma va bene anche così: gli amici possono essere considerati dei validi sostituti, per una volta.

Di stare nudi in spiaggia se ne era parlato fin da quando il mister aveva comunicato loro il regalo che voleva fare alla squadra. Insomma, aveva un sapore così di libertà e trasgressione da averli stuzzicati tutti, chi più chi meno. E alla fine si erano convinti ad andare fino in fondo.

I più intraprendenti come Mamoru, Hajime, Urabe e Ishizaki hanno fatto sparire i costumi praticamente appena messo piede sulla spiaggia. Taro e Shingo se la sono presa comoda, ma poi si sono messi in libertà anche loro, dopo aver sistemato i teli. Gli altri sono stati più o meno titubanti. Insomma, non tutti hanno la faccia tosta di quel deficiente del suo migliore amico e i suoi degni compari. Quello che ha visto più in difficoltà, però, è stato Yuzo. Ha tergiversato all’infinito, prima di venire praticamente spogliato a forza da Ryo, ma non ne è sembrato lieto – come se non l’avessero mai visto nudo, poi! Alla fine, ha scelto di isolarsi con il suo lettore e-book, pancia in giù e cuffiette; tanto non avrebbero dovuto allenarsi – su quei sassi è impossibile, a meno che non vogliano giocare al massacro e tornare in struttura come nemmeno Kenshiro dopo uno scontro con Raho.

Lui, invece, è una primadonna e qualsiasi cosa fa deve essere portata a termine secondo un rituale ben preciso e che possa esaltare il bello del momento.

Teppei ha quindi passato, prima di tutto, quel fazzoletto di spiaggia al vaglio del suo occhio critico. Ha scelto l’angolino che fosse equamente nascosto e in bellavista e ha sistemato gli abiti che ha portato con sé: una maglietta, bermuda, ciabatte e telo da mare. Si è spogliato senza la smania del ‘Elicottero libero!’ che Ishizaki ha fatto subito e ha ripiegato gli abiti con una cura quasi maniacale. Non è certo colpa sua se non sopporta gli sciattoni.

E allora per quale diavolo di motivo è così amico con Hajime Taki?

Quello sciagurato della sua metà combi ha appallottolato maglietta e costume e lasciato tutto nelle sue mani dicendogli: «Oh, li metti dove ti sistemi tu?», poi si è buttato in acqua senza nemmeno aspettare la sua risposta.

Sciatto.

Sciatto nella vita, sciatto nella scuola. L’unica disciplina in cui fa le cose per bene è il calcio. Sul campo è ordinatissimo, un po’ meno nello spogliatoio, ma sono dettagli. Sul campo ha metodo, rigore, precisione e tempismo.

E poi a letto. Ma anche quello è un dettaglio, dopotutto.

Lui invece è ordine ovunque e in ogni occasione: a casa, a scuola, in campo, negli spogliatoi.

Il vero disastro, lo combina sotto le lenzuola. Quando sta per fare sesso lancia tutto via, si libera dei vestiti come fossero spazzatura e le coperte sono campo di battaglia che gli si intrecciano addosso, e alle cosce di Hajime, così che non possa andare da nessuna parte fino a che non hanno terminato.

Anche per quello si è spogliato con tutta la lentezza e cura del mondo. Perché, per quanto quello sciattone del suo compagno si sia gettato in acqua senza pensarci un momento, sa di avere i suoi occhi puntati addosso, sa cosa gli piace e lo fa apposta. Vediamo se avrà il coraggio di uscire dall’acqua, dopo.

L’ha detto, è una primadonna.

Del tempo che resta in spiaggia, senza raggiungere la riva, ne approfitta per osservare i suoi compagni. Sono tutti sparsi lungo quel ventaglietto pianeggiante. Nakayama, Iwami, Kishida e Ishizaki si lanciano in tuffi di dubbia eleganza da piccoli spuntoni di scogliera. Le loro risate si sentono fino a dove si trova lui, dalla parte opposta. Taro sta facendo le parole crociate con Tsuyoshi, Shingo messaggia al cellulare. Nell’ultimo periodo lo fa spesso, ma al momento non ha un’espressione molto allegra. Ancora noie con la tipa, pensa quando d’un tratto gli vede lanciare il cellulare sul telo, in un gesto carico di fastidio. Poi si alza di slancio per arrivare con ampia falcata fino alla riva dove resta a bagnarsi i piedi, proprio accanto a Nishio e Nakazato con cui attacca bottone.

«Ehi!» Urabe richiama la loro attenzione. «Mi ha appena scritto Nitta, dice che sta rosicando troppo di non essere con noi. Che dite, gli diamo il carico?!»

«Megaselfie per Shun!» incita Ryo che esce in fretta dall’acqua con la sua eleganza da tricheco. Lui, Bear e il gruppo Otomo si mettono in posa super-macha – o super-scema, a seconda dei punti di vista – per un paio di scatti, prima che Ryo aggiunga: «Di culo!»

«Oddèi…» sospira.

Dall’acqua, Hajime e Mamoru stanno tornando. I capelli neri di entrambi sono incollati addosso, e Hajime scuote la testa, lanciando schizzi dappertutto.

«Ma che sei un cane?» gli domanda appena è vicino e lo osserva buttarsi a peso morto sull’asciugamano che ha sistemato accanto al suo, ma leggermente più in alto. Le posizioni dei loro corpi sono sfalsate di poco.

«L’acqua è perfetta», dice Mamoru con il viso rivolto al sole per farsi baciare dai suoi raggi, che sono bollenti e piacevoli quel giorno. Perfetti per stare al mare. «Perché non ti butti anche tu, invece di stare qui a farti segnare il culo dai sassi?»

«Dopo.»

L’amico annuisce e li supera, ha lasciato le sue cose un po’ più distante. Teppei lo segue con lo sguardo e poi lo abbassa su Hajime che ha tirato i capelli indietro; ora è scoperto anche il solito occhio dove ricade il ciuffo ribelle.

«Piaciuto lo spettacolo?»

«Sempre. E indovina perché non sono tornato prima.»

«L’obiettivo era quello.»

«Che stronzo.»

Teppei ha il sorriso soddisfatto di chi voleva sentirselo dire e poi guarda verso il mare.

«Dopo lo fai un bagno con me?»

«Ovvio. Ma non possiamo esagerare, ci sono gli altri.»

«Li conosco i limiti», cincischia Hajime con un sassetto che poi lancia in direzione della riva, ma questo ricade poco dopo la punta del suo piede. «Che facevi?»

«Studiavo i ragazzi.»

«Del tipo?»

«Morisaki è strano. Non si è neppure avvicinato all’acqua. Di solito, poi, è molto più loquace e di compagnia, ma da quando siamo rimasti soli sembra diventato un fantasma.»

«È così già da un po’. Tu che ne pensi?»

«Che ha un bel culo», dice in un’alzata di spalle.

«Teppei.»

«Vuoi negarlo? Comunque, ho una mia idea. Ne ho parlato anche con Mamoru.»

«La conosco e penso che abbiate ragione.»

«E non credi che dovremmo parlarci?»

Hajime scuote il capo e l’asciugamano si sta riempiendo di goccioline che gli cadono dappertutto. «Lascia che sia lui a fare il primo passo. Poi vediamo.»

«Certo che questo ritiro avrebbe dovuto essere quello scanzonato e di totale stupidità…»

«E perché Nakayama e Iwami che fingono di fare nuoto sincronizzato ti sembrano intelligenti?»

Teppei alza la testa oltre il corpo di Hajime e vede i due che agitano le gambe fuori dall’acqua come delle papere, tra le risate degli altri che li stanno riprendendo.

«No, okay, però ti sei accorto che anche Ryo è nervoso a volte? Soprattutto quando si tratta di Nishimoto.»

«Cristo, la Nishimoto si dovrebbe togliere il palo dal culo. O magari mettercelo, chissà.»

«Animale.»

«Oh, è vero, cazzo! Le posso volere tutto il bene del mondo, ma in questo periodo la manderei affanculo per direttissima come Ishizaki non riesce a fare. L’hai sentita anche tu a tavola! È stata stronza.»

«Lo so, l’ho detto anch’io che è strana. Ed è strano Yuzo e, sotto sotto, è strana pure Sanae.»

«Anego

«Sì, mi sembra pensierosa…»

«C’ha la testa in Brasile.»

«E poi c’è Bear…»

«Lascia stare che pure quella è una situazione del cazzo.»

«E quindi chi è che ha detto che i giovani non hanno mai problemi?»

Hajime sbuffa un sorriso, poi lo carica di una nota maliziosa e abbassa il viso verso di lui. «Gli unici che stanno in grazia degli dèi, allora, siamo solo io e te?»

«Dipende?»

«Da cosa?»

«Da quanto ci metti a baciarmi.»

Hajime approfondisce il sorriso e si solleva un po’ di più, quel tanto affinché con la sua figura copra tutta la visuale di Teppei e di chi ha alle proprie spalle, mentre dietro le sue c’è solo uno spuntone di parete e il mare. Nascosti agli occhi di tutti, in maniera accurata da almeno tre anni di allenamenti mirati e studiati. Lui è un maestro nel nascondere e ha insegnato ad Hajime come seguirlo e ottenere poi la giusta ricompensa.

Taki ha labbra che sanno di sale, un retrogusto che gli piace e che cerca di più dentro la sua bocca, esplorata con attenzione e cura. È come se non si baciassero da un secolo, ma l’hanno fatto pochi minuti prima di arrivare in spiaggia. Solo che quando lo fai con la persona che ami sembra che non sia mai abbastanza. Per lui non lo è mai, per questo gli sfiora il petto con le dita fino ad arrivare al sesso.

«No…» Un’ammonizione blanda di cui è consapevole già da solo, per questo non insiste oltre. «Poi sarebbe un casino.» In caso di erezione.

Allora lo bacia ancora un po’, nascondendo ciò che stanno davvero facendo dietro un braccio allungato verso l’alto nel gesto di scattare un selfie per ricordo. E quel selfie lo vede con la bocca di Hajime aggrappata alla sua, e lui che fissa in camera con la coda dell’occhio.

«Narcisisti», ironizza Mamoru e loro ridacchiano facendosi bastare quel poco che si sono concessi.

Una fugace occhiata attorno e nessuno si è accorto di nulla.

«Lo sai anche chi è felice e senza paturnie?» domanda Hajime. «Kumi!»

«È vero! Chissà che le passa in quella testolina!» Ma non è poi così importante quando si alza e si dirige verso la riva. Un’ultima occhiata alle spalle e la brezza tra i ricci. «E allora, idiota? Lo muovi il culo per un altro bagno?»

 

 

 

 

 

 


 

 

Note Finali: …ELICOTTERO! XD

La parola d'ordine degli adolescenti appena possono fare i cretini in compagnia. E poi le foto stupidissime, i tuffi e chi più ne ha più ne metta.

Quindi, in questa storia trova spazio anche l’adorata Silver Combi *-* non potevano mancare, con la loro relazione già parecchio rodata. E ci permettono di avere un quadro generale anche degli altri compagni.

Oltre ai comportamenti di Yukari e Ryo, pare ci siano cose che non sono ancora state dette, situazioni dubbie… Morisaki che si isola? Bear che ha problemi con la ragazza?

Oh, ma state a vedere che questo ritiro spensierato finirà col mettere in luce molto di più di un ‘selfie di culo’?! :3

E comunque, per fortuna che c’è Kumi! XD

 

A domani! :*

 

 

   
 
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