Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    20/02/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle comuni che, ormai autonome e adulte, condividono lo stesso appartamento, le stesse passioni e lo stesso passato burrascoso dovuto alla morte dei propri genitori. Elsa, pacata e tranquilla, è una promettente dottoressa mentre Anna, agitata e speranzosa, custodisce il sogno di poter utilizzare le sue competenze musicali per creare un lavoro più dignitoso. Il passato che cercano di nascondere, però, irromperà di nuovo nelle loro vite mostrandone imbrogli e segreti ai quali entrambe cercheranno di dare risposte e soluzioni.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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CAPITOLO 24.
 
Anna e il bambino vengono immediatamente trasportati in ospedale dove, entrambi, ricevono assistenza medica. Anna, in modo particolare, viene trasferita in una stanza e controllata d’urgenza essendo svenuta poco dopo l’arrivo dei poliziotti. La giovane viene medicata dai graffi sulla schiena, lavata e sdraiata su un letto dove, grazie a delle flebo di calmanti e liquidi nutrienti, si addormenta serenamente.

Al suo risveglio la ragazza si sente indolenzita, debole, frastornata ma allo stesso tempo tranquilla e rilassata come mai prima.

“Buongiorno amore mio” la saluta Kristoff, rimastole accanto tutto il tempo e vegliando sul suo riposo. Anna si gira lentamente e gli rivolge un delicato sorriso, per poi accarezzargli la mano.

“Dov’è il bambino?” chiede poi lei guardandosi attorno, sperando di non aver vissuto in un sogno.

“Lo hanno visitato e sta bene. Gli hanno fasciato la caviglia per colpa della storta e ora resterà un po’ qui in osservazione. Ho saputo che tra qualche giorno ci sarà l’udienza per regolarizzare di nuovo il tutto e permettere a Filippo di tornare a casa” spiega Kristoff sorridendole con le lacrime agli occhi, fiero della donna che ha davanti.

“Quindi, è veramente mio figlio?” sussurra Anna sperando di ricevere la conferma definitiva.

Kristoff le mostra una busta e, emozionato, annuisce trattenendo le lacrime.

“Hanno già fatto il test del DNA ed è lui…niente o nessuno vi dividerà più” commenta Elsa entrando nella stanza e inserendosi nel discorso.

“Elsa!” esclama Anna non riuscendo a trattenere le lacrime, mentre si lascia abbracciare dalla sorella maggiore.

“Quando la smetterai di farmi prendere gli infarti eh?!” la rimprovera Elsa prendendole il volto tra le mani e guardandola negli occhi.

“Ora ho tutto ciò che desidero dalla vita, non farò più colpi di testa” ride Anna, consapevole di aver fatto preoccupare il membro più importante della sua famiglia.

“Non era un colpo di testa, hai fatto ciò che ogni genitore farebbe. Un giorno lo capiremo anche noi” aggiunge Jack posizionando una mano sul grembo di Elsa e sorridendo contento.

“Ora, vorrei andare da mio figlio” conclude poi Anna sospirando profondamente e chiedendo aiuto per mettersi in piedi e raggiungere la stanza del bambino.

Filippo era sdraiato su un lettino bianco, circondato da alcuni assistenti sociali e poliziotti che lo interrogavano per capire al meglio cosa gli fosse successo.

“Posso chiedervi di lasciarmi da sola con il bambino?” si intromette Anna impaziente di poter trascorrere del tempo con il piccolo dopo sette lunghi anni. Le autorità presenti, anche su consiglio dei medici, lasciano la stanza e ad Anna viene permesso di entrare e stare con il bambino senza interruzioni.

“Filippo, come stai?” domanda la ragazza un po’ titubante chiedendo al bambino di potersi sedere accanto a lui.

“Hai avuto la conferma? Sei veramente la mia mamma?” domanda il piccolo sistemandosi gli occhiali sul naso, desideroso di conoscere la verità che tanto aspettava.

Anna gli afferra la mano e, una volta guardatolo in faccia, non riesce a trattenere le lacrime che iniziano a scivolarle dagli occhi.

“Sì, sono io e ti chiedo scusa! Ti chiedo scusa perché hai vissuto 7 anni da solo pensando di essere stato abbandonato quando invece io non desideravo altro che poter essere la tua mamma. Mi sono persa tutto di te! La tua prima parola, i tuoi pianti, i tuoi passi… e non so se riuscirai a perdonarmi” piange Anna stringendo la manina del bambino sdraiato sul letto.
“Non fa niente, non è colpa tua! Non lo sapevi… ora però ho tanta paura” risponde il bambino accarezzandole il volto per poi scoppiare a piangere improvvisamente.

“Tesoro, che cosa c’è?” domanda Anna asciugando le proprie lacrime e soffrendo nel vedere il figlio singhiozzare in quel modo.

“Quel signore cattivo, mi fa tanta paura! So che è stato lui a togliermi da te, ma ha cercato di ucciderti e io non voglio più perderti! Se viene a rubarmi ancora e mi porta via?!” spiega lui faticando a concludere le frasi per colpa del pianto.

“Filippo, quell’uomo non potrà più toccarci e io ti prometto che ti spiegherò ogni cosa! Ti dirò la verità su tutto, anche se non sarà bella e facile, ma d’ora in poi di lui non ci dovremo più preoccupare!” lo tranquillizza Anna accarezzandogli il dorso della mano e asciugandogli le lacrime.

“Posso abbracciarti?” domanda poi lui timidamente desideroso di poter assaporare il contatto con la donna che lo aveva messo al mondo.

“Amore, non me lo devi nemmeno chiedere!” riesce a rispondere Anna stringendolo forte a sé. La mamma tiene tra le braccia il proprio bambino ormai avvinghiato al suo collo. Anna chiude gli occhi per godersi il momento, gli accarezza la nuca intrecciando le dita nei suoi capelli rossi, ne assapora il profumo e avverte il cuore gioire contento ricolmo d’amore.

“Ascoltami ora Filippo. La nostra vita non è mai stata facile e ora faremo un po’ di fatica ad abituarci. Io devo imparare a conoscerti e tu devi accettarmi. Finché il tribunale non confermerà il tutto, tu dovrai restare all’orfanotrofio ancora per qualche giorno, poi ti verrò a prendere e staremo insieme per sempre. Devo anche prepararti la cameretta!” spiega Anna staccandosi un attimo dall’abbraccio e contemplando la meraviglia che aveva davanti. I lineamenti sottili e delicati, la carnagione chiara, gli occhi azzurri, i capelli di un biondo fragola come i suoi…Filippo era la sua fotocopia e, per fortuna, non possedeva nessun tratto di Hans.

“Lo sai che sei proprio bella? Più ti guardo e più penso di assomigliarti” si limita a rispondere lui guardandola con uno sguardo innamorato e squadrandola con i grandi occhioni azzurri.

“Ti va se restiamo qui abbracciati a parlare un po’ e raccontarci delle storie?” gli propone Anna con le lacrime agli occhi ricevendo subito l’ok del bambino che, felice, permette alla madre di sdraiarsi sul suo letto e le si accoccola al petto, appoggiando l’orecchio sul seno di lei per poter ascoltare il battito cardiaco.

“Pian piano ci riprenderemo la nostra vita. Ti farò vedere la casa, la tua stanza, il pianoforte e la nostra famiglia. Kristoff, zia Elsa, zio Jack e…la sai una cosa?” spiega la ragazza mettendo un dito sulla bocca e parlando a bassa voce.

“Che cosa?” chiede il bambino stupito da tutta quella sorpresa.

“Presto avrai un cuginetto con cui poter giocare!” annuncia Anna contenta, desiderosa di far conoscere al figlio tutti i membri della sua famiglia. Filippo si porta le mani alla bocca e, pieno di gioia, non riesce a trovare le parole per esprimere la sua felicità.

“Mamma…” la chiama poi lui pronunciando lentamente la parola più bella del mondo e guardando Anna ricominciare a piangere, con la pelle d’oca dopo essersi sentita chiamare così.

“Ti voglio bene” conclude poi Filippo posandole un bacio sulla guancia e lasciandosi stringere dalle sue braccia ancora una volta. Mamma e figlio, su un letto di ospedale, erano finalmente rinati e venuti alla luce entrambi una seconda volta.

In tribunale qualche giorno dopo…

“Presa visione dei fatti, si è giunti a queste conclusioni. Il minore in questione è il legittimo figlio di Anna Arendelle, sottrattole con l’inganno dall’ex avvocato Hans Westengard. Il colpevole è stato condannato all’ergastolo per aver effettuato illeciti, frode, violenza sessuale, rapimento e tentato omicidio. Inoltre è stata avviata una perizia psichiatrica per controllare la sua sanità mentale che pare pericolosa e instabile. L’uomo non potrà avere contatti con la famiglia in nessun modo e non potrà vederli nemmeno in carcere. Pertanto, il bambino verrà ricongiunto a sua madre e vivrà con lei per sempre ricevendo anche un rimborso per i danni e la situazione vissuta. Il cognome del bambino non sarà Westengard, in quanto il genitore lo ha rinnegato, ma diventerà Arendelle come quello della madre. Posso dichiarare chiuso…” comincia a spiegare il giudice di fronte ad Anna, Jack, Elsa, Kristoff, i rappresentanti dell’orfanotrofio e la polizia presente al processo.

“Vostro onore, vorrei chiedere un’ultima concessione!” lo interrompe Anna alzandosi inaspettatamente in piedi, insieme al suo avvocato.

“Che cosa fa?!” sussurra Kristoff all’orecchio di Elsa, preoccupato dall’intervento della fidanzata.

“Vostro onore, tutta questa storia mi ha fatto capire che, spesso, i genitori non sono solo coloro che ci mettono al mondo e con cui condividiamo il nostro sangue. Un genitore può essere una qualsiasi persona in grado di farti del bene. Io ho perso i miei genitori molto presto e mia sorella Elsa è stata per me come una madre. Io, lavorando all’orfanotrofio, mi sono riscoperta madre di mio figlio e anche di tutti quei bambini che necessitano di una famiglia. Gli amici stessi possono diventare dei genitori. È proprio questo quello che voglio dire…nella mia vita c’è un uomo che…” inizia a spiegare Anna esitando un secondo per osservare Kristoff e poi continuare.

“Un uomo che mi ha amata fin da subito, che mi ha fatto riscoprire l’amore e ha cancellato da me ogni singola traccia di violenza che ho subìto da Hans Westengard. Questo uomo è diventato per me tutto: padre, fidanzato, fratello e amico. Mi ama con tutto sé stesso e se non fosse per lui io ora non avrei un lavoro, la felicità e, soprattutto, mio figlio. Amare non è sempre facile! L’amore non è solo romanticismo e dolcezze, ma è specialmente coraggio, litigio, forza e condivisione. Dall’amore possono nascere i figli, ma non tutti sono degni di diventare genitori. Hans non ha mai voluto il bambino, mentre il mio attuale compagno lo ama come se fosse suo. Concludo dicendo, quindi, che vorrei chiedere un cambiamento nel cognome di mio figlio. Vorrei che Filippo non prendesse il mio cognome…ma quello di Bjorgmann” conclude la donna facendo calare il silenzio e sorprendendo l’intera sala. Kristoff, rimasto a bocca aperta durante tutto il discorso, si porta le mani alla bocca e, con le lacrime agli occhi, si lascia abbracciare da Elsa, già in lacrime per colpa del toccante discorso della sorella.

“Signorina Arendelle, il suo desiderio è meraviglioso e la sua testimonianza è ricca e importante, soprattutto per tutte quelle donne che soffrono per colpa di un amore sbagliato e non hanno la fortuna di aver trovato l’uomo giusto al proprio fianco. Nonostante questo, il cognome potrà essere cambiato solo dopo il vincolo matrimoniale” spiega il giudice mostrando le regole e le procedure.

“Signor Giudice, so che in genere è l’uomo a chiedere alla donna di sposarlo, ma io so già per certo che sposerò Kristoff Bjorgmann” puntualizza Anna chiedendo la parola ancora una volta, mentre Kristoff avverte un vero e proprio tuffo al cuore dopo quelle parole.

“Allora la corte si aggiorna e il giudizio verrà rimandato dopo le vostre nozze. Per ora il bambino si chiama Filippo Arendelle per poi diventare Bjorgmann a seguito del matrimonio. È tutto!” dice il giudice per poi picchiare il martelletto e chiudere il processo.

Anna, scossa ed emozionata da quel meraviglioso lieto fine, corre incontro alla sua famiglia e si lascia abbracciare da Elsa e Jack per poi rivolgersi all’uomo della sua vita.

“Amore, io…” prova a dire Kristoff, per poi sedersi e cominciare a piangere come un bambino.

“Cosa succede amore?!” domanda Anna, preoccupata di aver fatto cosa poco gradita.

“Mi hai dato una famiglia! Io, orfano e solo mi ritrovo ad avere tutto questo. Mi vuoi veramente come padre di tuo figlio?” chiede lui con le lacrime agli occhi, guardandola in pieno volto e accarezzandola.

“Nostro figlio…tu sei l’unico papà di Filippo e lo sarai per sempre, ti amo Kristoff!” dice Anna innamorata e commossa, per poi cominciare a baciarlo sulle labbra e abbracciandolo forte a sé.

“Bene, ora che è tutto a posto e ci tocca organizzare un matrimonio a 4, io proporrei di andare a prendere Filippo, cosa ne dite? Lo zio ha tanta voglia di conoscerlo!” li interrompe ancora una volta Jack, per poi farli ridere e dirigersi fuori tutti insieme.
  
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