Anna è
pronta per affrontare Hans ed esigere la verità su tutto. Se
le cose sono come
crede, il criminale che ha investito Kristoff è proprio lui
e merita di pagare.
Raggiunge
a piedi, correndo senza sosta, villa Weselton. Con il fiatone e il
batticuore,
cerca di contenere la rabbia che le ribolle dentro e la priva di piena
lucidità.
È a
pochi
passi dai cancelli quando, esausta e frustrata, li oltrepassa.
Percorre
quei pochi metri di distanza dall’enorme portone in legno
massiccio, pensando e
ripensando a cosa dire e a come affrontare un uomo che ad oggi le
incute timore
e che è stato il protagonista di un incubo che continua a
tormentarla da ore.
Nella sua
testa frullano parole senza senso che cerca di domare e gestire, senza
riuscirci,
arrivando ad esclamare – “Maledetto il giorno in
cui ti ho incontrato, Hans
Westergard”
Non è
la
sola persona a pentirsi di averlo conosciuto e, infatti, ne ha conferma
proprio
in quel preciso istante - “Condivido a pieno”
– le dà appoggio una voce poco
distante da Anna.
La Froze
si guarda attorno, confusa. Nota poi una ragazza, con il capo basso,
coperta in
parte da un berretto, che avanza verso di lei.
“Tu chi
sei?” – domanda la ventiduenne, scrutando la
sconosciuta.
“Qualcuno rammaricato per aver dato corda e importanza a quel
vigliacco di
Westergard”
“E’
stato
l’errore più grande della mia vita”
– aggiunge Anna, amareggiata – “Mi ha
strappato dalla felicità che a fatica avevo conquistato
accanto all’uomo che
amavo follemente”
“Ne
parli
al passato. Non lo ami più?”
I curiosi
quanto sospetti interrogativi della straniera spiazzano la Froze che
però ha
bisogno di sfogarsi e approfitta della tipa di cui ignora
l’identità per farlo.
Così
aggiunge
– “Certo che lo amo. Più di prima se
è possibile”
“Ah”
–
commenta l’altra – “Perché sei
venuta fin qui? Perché non sei con il tuo grande
amore?” – c’è
acidità nel tono di voce della ragazza misteriosa. Eppure
Anna
non dà alcun peso a questo.
“Sono
qui
per sapere la verità” – conclude, per
poi, stranita dalle tante domande, sposta
l’attenzione proprio sulla sconsciuta –
“Tu invece? Come mai sei qui alla
villa? Chi sei? Ho vissuto qui per tre mesi e giurerei di non averti
mai vista
da queste parti, neppure di sfuggita”
“Ecco
io…”
– l’altra non sa come venirne a capo
perché lo sguardo della ventiduenne inizia
a pesare.
Alza la
testa e si libera del copricapo, lasciando così svolazzare
in aria una lunga
chioma ramata..
“Tu?”
–
esclama scioccata Anna.
“Finalmente
ci conosciamo come si deve. Piacere sono Sarah, Sarah Frost”
– le porge la mano
– “Ci siamo viste all’ospedale giorni fa,
ricordi? Eri dal mio fidanzato… ops…volevo
dire dal tuo grande amore” – la timida e dolce
fanciulla, timorosa di Hans e
delle sue proposte folli, non ha gradito quando Anna ha definito
Kristoff con
termini tanto affettuosi.
Si mostra
da subito seccata.
“Non
è
tuo, inutile che speri che sia così” –
replica la Froze.
“A
quanto
ne so io, non mi ha né mollata, né mi ha chiesto
una pausa di riflessione. Ai
fatti, è con me che sta” – alterata,
Sarah attacca la sua rivale.
Non sa
che, se vuole, anche la secondogenita di Idunn tira fuori la grinta e
la
determinazione per prendersi ciò che desidera.
C’è
tensione tra le due, come se si preparassero ad uno scontro fisico.
“Ti
consiglio di tornare con Hans, cara mia”
“Mai”
“Se
preferisci
condividere un uomo con la sottoscritta, fa pure”
“Io non
condivido un bel nulla. Kristoff mi ama e mi
sposerà”
La notizia in un primo momento pietrifica la Frost. Solo quando
realizza che
quelle sono solo fantasie di una ex ancora innamorata, ride prendendosi
gioco
di Anna.
“Quando
gli dirò che avremo un bambino, dubito che sposi
te” – le sussurra.
Ma tali
parole inaspettate sono lame che trafiggono il petto della giovane
– “Cosa? Sei
incinta?”
“Si, darò a Kristoff un figlio e vivremo per
sempre felici e contenti”
“Non ti
credo! Lui non avrebbe mai…” – poi si
zittisce, cosciente di non riuscire a
contenere le emozioni che sta provando. Non ha intenzione di mostrarsi
debole e
perciò corre via.
“Scappi
?”
– sorride, beffarda, Sarah guardando la Froze allontanarsi
– “Non è così che si
affronta la questione. Ti facevo più intelligente”
Con il
cuore a pezzi, le lacrime che scendono a fiumi e le palpitazioni a
mille, Anna
si distanzia il più possibile da quella casa, cercando di
metabolizzare quanto
appena sentito.
“Non
può
essere! Non può essere” – continua a
ripetere a se stessa.
Ed è
in
quel momento, preso in mano il cellulare, che nota alcune chiamate
perse. Molte
di Elsa, altre di Erika.
Telefona
proprio sua sorella, in pena per lei da ore.
“Volevamo
da te novità e non ti sei fatta sentire. Così
mamma ha contattato i Bjorgman e
loro ci hanno raccontato ogni cosa. Allora è vero? Quel
bastardo è il
responsabile!”
“Non lo
so
Elsa! Non sono riuscita ad affrontarlo”
“Sono sicura che è stato lui. Un tiro
così basso è proprio da lui”
“Attendiamo le indagini. Se la testimone gioca sporco? Magari
Hans è davvero
innocente”
“CHE?
Annie,
che ti succede? Stai impazzendo di nuovo?”
“Senti, non ho voglia di parlare. Sto rientrando. A tra
poco” – così, afflitta,
chiude la conversazione.
Contatta un
taxi e nel giro di dieci minuti è a bordo, pronta per
raggiungere villa
Peterson.
Come
può
dormire sogni tranquilli sapendo che Sarah è in dolce
attesa? Come può
desiderare di vivere il suo sogno d’amore se quella persona
sarà una presenza
costante nel suo futuro?
Però
non vuole
dare spiegazioni a nessuno sul sul malessere, perciò non
appena varcato l’uscio
di casa, ignora le domande dei familiari e si chiude in camera.
Indossa le
cuffie con il volume al massimo per evitare di sentire la madre o la
sorella
bussare alla porta e tempestarla di domande.
La canzone
che ascolta è il sottofondo del suo stato emotivo e
accompagna le lacrime che scendono
senza controllo sulle sue gote e quei singhiozzi che rendono difficile
persino
respirare.
https://www.youtube.com/watch?v=9keUC07-QSY
“Come
può
averlo fatto” – ripete per la centesima volta,
stringendo al petto uno dei
peluche che Idunn regalò a Mia.
“Stronzo”
–
esclama poi, gettando il pupazzo a terra.
Sfoga il
suo dolore, con l’ennesima playlist depressiva. Poi socchiude
gli occhi e la
stanchezza e la tristezza la conducono nel mondo dei sogni.
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Sarah
Frost, seduta su una panchina a pochi passi dalla villa di Hans,
riflette su
quanto appena fatto.
Ha mentito
ad Anna… è riuscita a farlo con una
facilità impressionante.
La paladina
della verità, pronta a mollare l’accordo con
Westergard, ha purtroppo trovato
la rivale al posto sbagliato nel momento sbagliato e ha ceduto alla
tentazione
di vincere , facilitata dal piano di Hans sulla finta gravidanza.
Invia un
sms al complice per dargli la comunicazione, poi torna diretta verso il
suo
appartamento – “Ho agito come volevi tu. Adesso
è il tuo turno”
Andò
alla
villa per chiudere definitivamente con le macchinazioni del riccone,
invece ora
ne è coinvolta al cento per cento. Perciò non ha
più senso rimanere lì.
Ciò
che la
ragazza ignora è che Hans sta avendo un duro confronto in
casa con un suo
dramma del passato.
“Inutile
che continui a negare. So che sei stato tu. Non sei cambiato, sei sempre il solito egocentrico,
folle, agisci senza
pensare e senza tenere conto dell’altra gente”
“Io?
Sbaglio o sei tu quella che mi ha mollato non considerando i miei
sentimenti?”
“Non ti
amavo e lo sai bene”
“E
Stella?
Cos’era quella bambina per te? Il frutto di una notte di
sesso?”
“Tra
noi c’era
solo questo. Nessun sentimento che ci univa se non quello che nutrivano
per
nostra figlia”
“Mi hai
privato dell’unica gioia della mia vita”
“La colpa è la tua, ricordalo. Tu eri alla guida
quella dannata sera. Tu hai
causato la morte della piccola”
“No”
–
grida, furioso, Westergard, fulminando la donna con lo sguardo.
“Non
sono
qui per rivangare il passato. Io ho una nuova vita adesso, una figlia,
un
marito. Non permetterò che le tue cazzate mi mettano in
mezzo ai guai”
“Sparisci
da casa mia” – le indica l’uscita, con il
cuore carico di dolore e di rabbia.
“Se non
andrai a denunciarti da solo, sarà la polizia a trovarti e
sarà troppo tardi.
Ho dato al commissario il tuo contatto. Non tarderanno ad
arrivare”
“Mi hai
denunciato?” – domanda, scioccato e spiazzato.
“Meriti
di
pagare… per questo ragazzo che sta lottando ancora tra la
vita e la morte, e
per Stella” – conclude, lasciando la villa
sbattendo la porta.
In quel
momento lo sconforto e la disperazione prendono il controllo del corpo
di Hans.
Il giovane
ripercorre con la mente eventi del suo doloroso passato e di una notte
che gli
rovinò la vita per sempre.
Una gita,
un camion che travolge la sua auto, una neonata morta, una compagna in
coma per
giorni, anni infernali che lo condurranno alla psicoterapia,
all’uso di
farmaci, alla depressione.
Ed ecco
arrivare Anna, un’altra ragazza incinta, in attesa anche lei
di una bambina,
quella bambina che Hans ha perduto assieme ad un amore importante.
Anna e Mia
erano il riscatto da un destino crudele e un’ingiustizia
subìta.
Anna e Mia
erano rispettivamente Taylor e Stella, due esseri speciali che la vita
gli ha
sottratto.
Ma non
stavolta…
“Con
voi
le cose andranno in un altro modo. Non perderò di
nuovo…” – conclude, prima di
prendere una bottiglia di whisky e dedicarsi le ore seguenti
all’autodistruzione,
sulla scia dei vecchi tempi.