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Autore: Ookami_96    22/02/2020    1 recensioni
Dal primo capitolo:
Sakura varcò la porta di casa ancora assorta nei suoi pensieri, gli stessi praticamente di ogni giorno, ogni sera, ogni tragitto. Si stava svestendo e preparando per un bel bagno caldo, quando un rumore alla finestra la risvegliò dalle sue riflessioni.
Un piccolo falchetto, appollaiato davanti alla finestra, picchiettava sul vetro per attirare la sua attenzione.
Aprì la finestra e lasciò che il falco le si posasse sul braccio.
«Buonasera Takami, fatto buon viaggio?» disse, sorridendo.
In tutta risposta l’animale si lisciò le penne e le strofinò il becco sul braccio.
"Un altro messaggio da Sasuke-kun, eh?"

Prima Fic in assoluto! Spero di trasmettervi qualcosa attraverso la mia scrittura su una delle coppie che amo di più!
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Capitolo 06

«C-cosa?» Era incredula «C-cosa vuol dire che partiamo? Per dove?»
«Andiamo al Paese del Fulmine, per scoprire di più su quei ninja» Sasuke la fissò, lei ancora sotto shock.
«Se non vuoi venire puoi anche dirlo, andrò da solo.»

Nel sentire quelle parole si riscosse.
«N-neanche per sogno! Vengo anche io!»
«Allora è deciso, partiremo domani in mattinata»

Detto questo, senza altre cerimonie, fece per andarsere.
«Aspetta, dove stai andando?»
«Ho un accampamento appena fuori dal villaggio» Sakura capì che il ragazzo aveva intenzione di tornare lì a dormire e probabilmente voleva incontrarla direttamente il giorno dopo alle porte del Villaggio.
«Non se ne parla!» Si piazzò davanti alla porta, come se il suo corpicino potesse impedire all’Uchiha di passare.

«Ti preparo il divano letto, nel frattempo puoi farti una doccia calda e darti una sistemata» Non ci aveva fatto caso più di tanto quando lo aveva trovato nella grotta, ma i capelli gli erano davvero cresciuti.
Gli scappò un risolino «Sembri quasi Madara con quei capelli»
Il ragazzo si guardò nello specchio dell’ingresso: le ciocche più lunghe gli arrivavano fin sotto le spalle.
«Mmm… va bene, mi fermerò per la notte»

Sakura, che sprizzava gioia da tutte le parti, si prese un po’ di tempo per farsi la doccia che si era programmata e poi preparò tutto l’occorrente in bagno per Sasuke, gli fece il letto e gli diede un cambio per la notte.

«E questa?» Le chiese Sasuke, indicando la maglietta che gli aveva prestato: era una t-shirt bianca, con un disegno che raffigurava una ciotola di ramen in versione chibi che diceva “eat me!”, gli stava leggermente piccola, ma per una notte poteva andare bene.
«Ah, quella» disse ridendo un po’ imbarazzata «me l’ha prestata Naruto in missione… sono talmente comode per dormire che finisco per tenerle sempre e non restituirgliele mai»

Spiegandogli si avvicinò a lui; si era seduto sullo sgabello del bagno, forbici alla mano e capelli ancora bagnati.
«Se vuoi faccio io»
Lui per un attimo la fissò incerto, poi, senza dire niente, le passò le forbici.

Dopo poco già riusciva a riconoscersi di più con la figura che vedeva allo specchio e Sakura sembrava soddisfatta del risultato ottenuto; senza dirgli nulla aveva iniziato ad asciugarglieli con il phon.
Lui continuava a guardare allo specchio e quando Sakura si chinò leggermente su di lui poté intravedere uno dei lividi sul collo. A quella vista strinse il pugno impercettibilmente, prese poi in mano il phon e le disse che avrebbe finito da solo.
 

Quando si erano salutati Sakura era andata a dormire nella sua stanza, mentre lui si era sdraiato sul divano. Nonostante fosse abituato a dormire in posti scomodi e quel divano letto gli sembrasse il più comodo da anni, non riusciva a prendere sonno.

Nonostante fossero distanti, se si concentrava, riusciva a sentire il respiro di Sakura, teso, discontinuo, pesante. Di sicuro nemmeno lei riusciva a dormire, ma per ragioni diverse dalle sue.
O forse non erano così diverse.

L’aveva poi sentita agitarsi e svegliarsi più volte; si era alzato ed era rimasto in silenzio nel corridoio, ad aspettare.
Quando il respiro si era rasserenato era tornato al divano letto, addormentandosi profondamente.
 
*

A svegliarlo fu un piacevole profumo proveniente dalla cucina. Si alzò, curioso della sua origine.

Sakura era già in piedi e stava preparando il piccolo tavolo della cucina per la colazione.
«Buongiorno!» Lo salutò appena lo vide: i capelli arruffati dal sonno e gli occhi ancora appannati davano a Sasuke un'immagine totalmente diversa da quella a cui era abituata.
«Deve essere passata una vita da quando hai fatto una dormita del genere eh?» Sasuke si guardò intorno, alla ricerca di un orologio.

«Le 09.34?!»
Per lui, abituato alla sveglia all’alba, quello era un orario sacrilego.
“Praticamente abbiamo perso mezza giornata” si ritrovò a pensare, tragico.

L’Haruno sembrò leggergli nella mente «Non ti preoccupare, abbiamo tempo»
Gli indicò la sedia e gli servì la colazione: del riso al vapore, della zuppa di miso e dei Tamagoyaki. Una tipica colazione giapponese.
«Mi sembrava di ricordare che il dolce non ti facesse impazzire, spero di non aver sbagliato» Gli disse, sorridendo nervosa.

Sasuke iniziò a magiare, e, sicura che il silenzio di lui indicasse gradimento, gli sorrise e gli si sedette di fronte.
Dopo aver consumato il pasto, fu Sakura a prendere parola. 
«Siccome ce la stiamo prendendo con calma, che ne dici di fare un giro al villaggio?»

Inutile dire che Sasuke non sembrava molto dell’idea.
«So che siamo in ritardo, ma devo comprare delle cose prima di partire. Cerca di capirmi, mi sei piombato qui dal nulla!»
«Che tipo di cose?» Sperava che fossero cose “inutili”, per poter accannare l’idea del giretto e partire il prima possibile.
«Beh delle provviste che bastino fino al prossimo villaggio, un sacco a pelo invernale e un mantello»
Tutta attrezzatura da viaggio. Utili. Praticamente indispensabili.

Sospirò. «E va bene, andiamo a prenderle. Ma appena finito il giro partiamo»
«Promesso!»
Ormai d’accordo sul da farsi riordinarono la cucina e si prepararono per uscire. Sakura chiuse la casa, non sapendo per quanto sarebbe stata via, cercando di convincersi che Sì, aveva preso tutto.

Si avviarono quindi verso il centro della città, verso i negozi di fiducia in cui Sakura faceva regolarmente acquisti per le missioni.
Sasuke, sempre irritato per il crescente ritardo, decise che avrebbe aspettato fuori dal negozio, sperando che la rosa impiegasse un tempo ragionevole.
Mai scelta fu più errata: dopo pochi minuti una voce molto familiare e irritante lo chiamava a gran voce. Non fece in tempo a girarsi che un idiota dalla chioma bionda lo stava abbracciando.

«Baka! Che diavolo stai facendo?!»
«Beh ti sto abbracciando! È un secolo che non ci vediamo! Che fai? Come mai sei qui?»
Naruto era al settimo cielo. Stava passeggiando per le strade di Konoha con Hinata, quando aveva scorso in lontananza l’amico: nessun richiamo poteva essere più forte per lui.

«Non sono cose che ti riguardano.»
«Ciao Sasuke-kun!» Hinata aveva raggiunto i due ragazzi, ed era sorpresa e felice di vedere l’Uchiha di nuovo in città.
In tutta risposta ricevette solo un segno con il capo.

«Sai Sasuke, io e Hinata ci siamo sposati!» Esclamò il biondo tutto trionfante e prendendo per mano la moglie, leggermente imbarazzata.
«Congratulazioni»
«Sei sempre il solito, dovresti metterci un po’ di entusiasmo. Ma parlando d’amore, sei già passato a salutare Sakura-chan?» Lo sguardo malizioso non sfuggì a Sasuke, che non sapeva perché, si sentiva irritato a dover parlare di Sakura con lui.

«Ribadisco, non sono affari tuoi» ma gli occhi azzurri puntati su di lui erano insistenti «ma te lo dirò. Sono passato da lei ieri sera, siamo in partenza»
«ASSIEME??»
«ASSIEME??»

Per poco ai due sposi non venne un infarto «Spiegami un po’, teme
«Non c’è nulla da spiegare. Devo riprendere una missione e avere un ninja medico al mio fianco gioverebbe molto al mio lavoro.»
«Senti Sasuke… È inutile che menti dicendo che te la porti dietro solo perché è fortissima, mostruosa e un eccellente ninja medico. Insomma, teme, sii onesto con i tuoi sentimenti! E poi sai, credo che ultimamente Sakura-chan non stia benissimo, le farebbe bene… »

Per fortuna proprio in quel momento Sakura era uscì dal negozio con tutto l’occorrente e Naruto interruppe il discorso.
«Naruto! Hinata!»
I tre si salutarono calorosamente, per poi chiacchierare del più e del meno. Fu Sasuke, con un colpetto di tosse, a ricordare a Sakura che aveva(no) fretta.

«E va bene, andiamo.» disse rassegnata «Volevo lasciarle a Ino, ma a questo punto lascio le mie chiavi di casa a voi. Entrate pure quando volete a riprendere la sciarpa che qualcuno ha dimenticato ieri sera»
Naruto rise nervoso, scusandosi con la moglie per quella dimenticanza.
E fu così che i due compagni di team si congedarono, dirigendosi verso le porte del villaggio.
 

«Sei sicuro di non voler salutare nessuno?»
Stavano per varcare le porte, in rotta verso il Paese del Fulmine, in ritardo sulla tabella di marcia di Sasuke.
«Si.» Rispose lui secco.
“Come se avessi altro tempo da perdere”

«Mh…» Sakura, al contrario, sembrava delusa. Notandolo, l’Uchiha decise di fare una precisazione.
«Sono passato ieri da Kakashi, per informarlo del mio ritorno e della nostra partenza. Per il resto, credo che nessun altro abbia interesse nel rivedermi e salutarmi, e la cosa è reciproca.»
«Credi sempre che a nessuno importi di te… ma credo che ai nostri compagni avrebbe fatto piacere rivederti. Alla fine, siamo tutti una grande famiglia»

Sapeva che Sasuke aveva una visione molto diversa dalla sua, ma voleva fargli capire che Konoha era ancora casa sua, c’era ancora qualcuno che lo aspettava e su cui poteva fare affidamento.
Non poteva fare a meno di notare però che il ragazzo era teso e distante da quando era arrivato, nonostante avesse tentato di farlo sentire a suo agio e di non pressarlo troppo. Credeva che dopo le foto, l’avergli salvato la vita, l’averlo trovato davanti a casa… Insomma, credeva che avessero passato quella fase in cui lei lo rincorreva e lui la trattava peggio di uno straccio.
Chissà però, magari dopo qualche giorno si sarebbe sciolto con lei.

Intanto che lei però rifletteva sul comportamento di Sasuke, lui ripensava al colloquio della sera prima con Kakashi e Shikamaru: entrambi gli avevano consigliato caldamente di portare con lui la ragazza per il viaggio, ma più passavano i minuti più non era convinto della scelta che aveva fatto, soprattutto dopo la sera prima.
Sarebbe stato un bene per lei affrontare quel viaggio con lui?

«Dimenticavo, quando hai mandato il falco all’ospedale credo che abbia perso un tuo biglietto»
Disse lei con nonchalance; in quel modo avrebbe saputo se davvero c’era un messaggio oppure no.
«Mh? Non ti ho mandato nessun messaggio. Credevo avessi evocato tu il falco.»
Sorrise, dicendogli che allora c’era stato un equivoco.

Quindi Takami era andato da lei di sua volontà? A Sasuke non importava della sua convalescenza in ospedale...?
Mentre camminava sentiva la testa pesante e continuava a chiedersi a cosa avrebbe portato tutto ciò…
 
*

Secondo i loro calcoli ci avrebbero messo poco più di una settimana ad arrivare al villaggio della Nuvola, procedendo con calma.
Per Sasuke quella rappresentava la routine ma Sakura non ci mise un molto ad abituarsi: si svegliavano sempre abbastanza presto, facevano colazione e partivano; si fermavano poi per pranzo e per cena, dove allestivano un piccolo appezzamento con i sacchi a pelo e il fuoco (l’autunno ormai era iniziato e le notti non più piacevolmente fresche).
Alla fine, non era così diversa da una missione qualsiasi.

Di tanto in tanto scambiavano qualche parola durante il viaggio, ma Sakura non poteva fare a meno di percepire un muro tra di loro. Era come se quegli anni per loro due, in quel momento non fossero passati, e lui fosse il giovane ninja che li aveva abbandonati; un ninja ferito e incapace di esprimere i suoi sentimenti.

Finché, al quarto giorno di viaggio, arrivarono nel Paese delle Terme.
 

Buongiorno a tutti! 
Eccomi con il nuovo capitolo! 
La scorsa volta ci eravamo lasciati con il primo re-incontro dei nostri due protagonisti e oggi, finalmente, l'evento tanto atteso: la partenza. 

Ringrazio come sempre tutte le persone che seguono la storia: grazie e buona giornata a tutti!
  
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