Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Infected Heart    22/02/2020    1 recensioni
Ciao a tutti!
Rieccomi, con un'altra fotografia di questa storia che si sta formando dentro me. Questo terzo capitolo è dedicato al primo appuntamento tra Cherry e Hanami.
"-Difetto numero uno: ritardataria senza speranza.-"
Con questo piccolo indizio dato dalla voce di Cherry, vi lascio alla lettura. I due capitoli precedenti li potete trovare qui: 1- https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3882352&i=1
2- https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3885789&i=1
Grazie a chi sceglierà di leggere.
Un abbraccio, Infected Heart.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
N.d.A: Ciao a tutti!
Rieccomi, con un'altra fotografia di questa storia che si sta formando dentro me; e anche se scriverla fa un pò male, sento sia necessario farlo, per curare qualche ferita. E’ un paradosso, ma è a questo che serve la scrittura, no? Un pò come una medicina amara, che però aiuta star meglio (non bene, perché dal mal d’amore non si guarisce mai).
Ma bando alle ciance: vi lascio con il primo appuntamento di Cherry e Hanami… narrato dal punto di vista di quest’ultima.
Non ve lo aspettavate, vero?
Invece ho deciso di immaginare la storia anche da altri occhi…
Se vi fa piacere, fatemi sapere cosa ne pensate.


Vi abbraccio, come sempre.


Infected Heart.


………………………………………………………………………………………


Hanami POV


Ho lo sguardo fisso in alto, a contare ogni battito di cuore sincronizzato alle lancette dell’orologio.
7… 7.05… 7.10… 7.15.
Il sole sembra già così caldo, nonostante sia appena l’alba.
Giro nervosamente la rotella dell’accendino.
Cos’è che mi trattiene ancora qui? Ormai è chiaro che non verrà.
Cosa dovevo aspettarmi? Dopotutto nemmeno la conosco.
Mi arrendo, e accendo l’ennesima sigaretta.
Un segreto che non rivelerò a nessuno, perché un mese fa avrei -molto ipoteticamente- smesso di fumare.
Ma erano eoni che non mi sentivo così nervosa, e quindi ho ceduto.
Mi avvicino ad un bidone della spazzatura, e quasi ci butto dentro i croissant al cioccolato che ho comprato per la nostra prima colazione. Chissà perché pensavo che lei fosse tipa da cioccolato.
Espiro una lunga nuvola grigia e mi sbilancio in uno scatto d’ira, per tirare un calcio al povero contenitore di cemento a lato della torre antica.
Quello che non avevo previsto era il cadere all’indietro, la visuale oscurata da un paio di mani, attaccate ad un corpo caldo che ora mi sta sorreggendo.


-Difetto numero uno: ritardataria senza speranza.-


Al suono della sua voce, sobbalzo e mi giro di colpo.


-Ahi!- la vedo ritrarre la mano, veloce, mentre la mia sigaretta cade a terra dopo averla bruciata.


La scuote e ci soffia sopra, in un gesto comico quanto inutile.


Le prendo le mani con le mie per fermarla.


Di fronte agli occhi ora ho il cielo limpido dei suoi, e anche se vorrei prenderla a schiaffi, non riesco a fare a meno di sorriderle.
Mi guarda con le labbra tirate in un’espressione costernata.


-Probabilmente è il karma.-  dico con non-chalance.


Ok, dopo questa battuta, o ridiamo insieme o mi manda definitivamente a fanculo.
Oh, però d’altronde tutti i torti non li ho.
Lei semplicemente scuote la testa mentre manda gli occhi al Creatore, aprendosi in un meraviglioso sorriso a 32 denti.


-Touchè.-


-Dai, ho avuto la mia vendetta non programmata, ora vieni con me.- taglio corto, io.


Mi ritrovo ad accarezzare la sua bruciatura con movimenti circolari, mentre ancora tengo in ostaggio le sue mani, piccole e affusolate.
Sussulto, quando lei stringe di più, e intreccia le sue dita alle mie.


-Portami dove vuoi. -


Mi osserva dal basso verso l’alto, e le sue guance ora fanno pendant con il colore dei suoi capelli.
I suoi capelli.
Mi prendo un attimo per realizzare che ce li ho così vicini da poterli annusare. Sanno di iris e brezza marina.
E pensare che li avevo immaginati con delle note di cannella e peperoncino.


—Ehi, stai tranquilla, va tutto bene.- Le dico io di rimando. Sento il suo cuore battere fin da qui.
Di nuovo, non che la distanza sia così tanta, visto che basterebbe un minuscolo passo in avanti per sfiorarle la fronte con un bacio.


Espiro molto lentamente, per tenere sotto controllo anche me stessa: se è questo l’effetto che mi fa dopo nemmeno mezzora che siamo insieme, non oso immaginare quanto sarà difficile mantenere la calma durante il resto della giornata.


Ci incamminiamo in silenzio verso la spiaggia. Lei si fa guidare, placida, mentre il sole sta tagliando l’orizzonte e i gabbiani danno il loro saluto al mondo… inseguendo i loro pasti.
Raggiungiamo un piccolo angolo di sabbia riparato dalla ripida scogliera a picco. Un posto intimo che quasi tutti evitano, a causa degli scogli troppo alti.
Stendo un piccolo telo sulla pietra più piatta, e inizio a mangiare con gusto il croissant al cioccolato che mi sono guadagnata.


-Questo è solo mio, tu devi pagare pegno. Hai accumulato un paio di debiti, spero che tu ne sia consapevole.-


La provoco e le faccio una regal linguaccia.


Il sole rende di cristallo quei suoi occhi che mi stanno gelando, attraverso due fessure rese quasi impalpabili dalla luce. La sua espressione è impenetrabile, e fa quasi paura.
Un brivido traccia la sua scia a partire dalla mia nuca, e non so se è colpa dello sguardo di Cherry, o dell’improvvisa folata di vento che viene dal mare.


-Sei sporca.-


-Cosa? Dove?-


Mi tocco i bordi delle labbra, per cercare di capire quale sia l’angolo incriminato, ma non ho il tempo di abbassare lo sguardo, perché una sensazione morbida mi scalda le labbra, leggera, quasi accennata.
Cosa sta succedendo?


Sento freddo quando Cherry si stacca, e mi porto istintivamente un dito sul labbro inferiore, ad assicurarmi che prima, lei, fosse proprio lì.


-Buono il croissant. E comunque, ora siamo pari.-


La guardo sgomenta, mentre sorrido come un’ebete.
Proprio non capisco come abbia fatto a passare dalla timidezza più totale a questo attimo di puro coraggio.
O di pura follia, dipende dai punti di vista.
Si toglie la canottiera bianca, leggerissima, e si accoccola, con le ginocchia al petto e il naso puntato verso le onde.


Osservo la sua schiena espandersi, lentamente, dilatata dai suoi polmoni che si cibano di iodio e colori profondi.
Le appoggio una mano al centro, in mezzo alle scapole, proprio dove si crea un gioco di ombre e disegni scolpiti sulla pelle.


Con l’indice percorro la sagoma del suo cuore inciso in bianco e nero. Una spirale incompleta con due punti sul lato destro, e l’altra metà composta da una scritta: “Guarda le mani e continua a sognare.”


La sento rabbrividire, e istintivamente mi stringo di più a lei.


-Tu suoni?- le chiedo, sottovoce.


La sento scattare, e si volta leggermente con il viso. Mi guarda con la coda di un occhio lucidissimo, e sembra quasi commossa mentre mi parla, con la gioia nella voce.


-Sì, come fai a saperlo?-


-Ho riconosciuto la chiave di basso… - guardo le sue mani strette a pugno, e lentamente la aiuto a svolgerle, allungandogliele con gentilezza.


-Con me puoi rilassarti, sai? Non c’è bisogno di combattere.- la abbraccio da dietro, e mi chiedo come sia possibile così tanta naturalezza, se i nostri corpi non si sono mai sfiorati prima.


-Prima o poi mi farai sentire un bel giro di basso. Io sono un essere curioso, sai?- cerco di metterla a suo agio il più possibile, anche se dovrei essere io quella ancora scossa dal suo bacio tutt’altro che previsto.


-Sono una pianista, in realtà. Ma lo strumento che sento più mio è questo qui.-


Adesso è lei a prendermi la mano, e a premerla delicatamente sulla sua gola.
La percepisco deglutire insieme alla risacca del mare, e stiamo così: in silenzio per qualche minuto, finché non mi adagio col volto alla sua spalla.


-E tu chi sei?-


Questa domanda, dal nulla, mi spiazza.


E io chi sono?


Me lo sono domandata più volte di quanto mi piaccia ammettere, ed ora trovare una risposta è difficile.


-Tu chi pensi che io sia? Dai, prova ad indovinare.- A me piace giocare, e ormai dovrebbe averlo capito.


Corruccia le labbra in una smorfia adorabile, e mi sembra quasi di sentire gli ingranaggi del suo cervello mettersi in moto, incastrandosi per inventare chissà che scenario.


-Mhhh, vediamo… stai studiando lingue orientali, e nel frattempo fai la cameriera per pagarti gli studi. Oppure, vediamo… sei una sportiva, potresti anche fare la personal trainer.-


Mi esce una risata bassa, di cuore.


-Fuochino, ma no. Sono appassionata di filosofie orientali, però non sono un’accademica. Stessa cosa per lo sport… mi piace muovermi, ma non lo faccio a livello professionale. Di certo però la danza è un grande aiuto nel mio campo…-


Il suo volto si illumina, e una “o” di mimato stupore va ad anticiparla.


-Non dirmi che sei un’attrice di Musical!-


-Non nello specifico, ma sì, diciamo che indosso parecchi personaggi. Cerco di gestire i turni al locale con gli orari del teatro. Non è sempre facile, ma confido un giorno di riuscire a dedicarmi completamente alla recitazione.-


Non stacca gli occhi dai miei, mentre parlo, e questo un pò mi spaventa: non sono abituata a ricevere così tanta attenzione. O almeno, non off-stage. Sondo il centro delle sue iridi e le pupille sembrano volermi risucchiare al loro interno, per carpire ogni mio segreto.


-Qualche spettacolo imminente? Voglio guardarti.- Mi prende una mano, con un gesto secco, e c’è urgenza nelle sue parole affastellate.


-Non a brevissimo, ma tra un paio di settimane. Ti riservo un posto, se vuoi…-


Le sue finestre verso il mondo si guardano circospette a destra e a sinistra, confuse mentre lei si alza.


-Scusa, devo andare.-


Non riesco a fermarla, perché rischia di farmi cadere quando si libera dal mio abbraccio.
Prende la sua borsa con violenza e scappa, lasciando dietro il suo profumo d’incenso e il luccichio di una libellula caduta a terra.


E adesso?
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Infected Heart