Decisi di scappare. Non ne potevo più di vederli attraverso uno schermo o dei pezzi di carta. Così, il trentuno di agost mi misi in viaggio per la Germania. Io, Poli, il cellulare, la valigia, l'Ipod e la mia tastiera elettrica. Lasciai una lettera ai miei spiegandogli tutto. Avevo pensato a tutto. Presi un biglietto aereo per Amburgo e partii. Arrivai all'aereoporto dopo due ore, sotto la colonna sonora di Rescue Me, che però solo io sentivo. Non sapevo dove andare. Non avevo pensato proprio a tutto. Senza farmi prendere dal panico, mi avvicinai ad un omone grosso che sembrava un buttafuori di una discoteca e misi in atto le avanzate conoscenze della lingua tedesca che avevo appreso dalla prima media fino al terzo liceo. -Mi scusi- dissi all'uomo -Mi potreb...- Ma non mi fece finire, mi interruppe dicendo: -Si allontani- Non me lo feci ripetere due volte e mi allontanai. Mentre stavo per uscire, un ragazzo, mi fermò. Non lo riconobbi subito. Aveva dei rasta neri che terminavano in delle ciocche bianche legati in una coda, gli occhi coperti da degli occhiali scuri e sotto il lato destro della bocca, un neo. -Scusalo- disse -E' un po' troppo apprensivo il nostro Saki- Al nome Saki, sbiancai... Non poteva essere.. Si accorse che ero diventata bianca. -Stai bene?- mi chiese. -Si. Senti, volevo chiedere se sai se ci sono degli Hotel economici in giro- gli domandai. -Si.- mi rispose Bill -ma non sei di qui vero?- -Già, e non so dove andare. Ma se mi dai le indicazioni per un Hotel. Ci vado e mi levo dai piedi- Ecco. Quando mi trovo in difficoltà diventavo acida. Che cretina. -Umh... sa, non è prudente girare per una citta che non conosci. Perchè non vieni a stare a casa mia?- Indugiai un attimo. Era pur sempre uno SCONOSCIUTO nonostante fosse famoso. -Bè...- iniziai, ma arrivò poco dopo Tom Kaulitz spazientito. -Sì- mormorai infine rivolgendomi a Bill. -Bene, vieni con noi-.