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Autore: CKS    25/02/2020    6 recensioni
Cherry riceve un nuovo incarico da Heart, che la porta in Giappone a conoscere le ragazze ed i ragazzi visti precedentemente in foto.
Cosa farà per metterli insieme?
[I personaggi presenti nella storia sono di più rispetto a quelli indicati nel riquadro - La storia è in fase di revisione e correzione, sia per la forma che per il contenuto; revisionati e modificati il prologo e il primo capitolo].
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kumiko Sugimoto/Susie Spencer, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 16
          Il ballo di inizio estate - Seconda parte 
Ryo prese la mano di Yukari e la condusse tra la gente.
-Ancora? Non ti sono bastate le altre... Boh, non ricordo nemmeno il numero talmente abbiamo ballato!-
-Ah, non fare la noiosa! Per una sera diversa dal solito, divertente, speciale per certi versi. Non so se nella mia vita ricapiterà l'occasione? Nella tua sì?-
-Ok, forse no!-.
Ryo continuò a stringerla a sé.
-Non avrei mai immaginato che Cherry e Vanessa fossero davvero così ricche ed importanti-
-Nemmeno io. Ma stando a ciò che ho capito, non sono propriamente soddisfatte di questa vita. Troppo soffocante, troppo piena di responsabilità-
-Basta così- Ishizaki la fermò -Non voglio sentire queste cose che rovinano l'atmosfera!-
-Quale atmosfera, scusa?!-.
Ryo sbuffò: possibile che Yukari non avesse percepito tutte le emozioni di quei balli?! 
Lei rise.
-Scemo, ti sto prendendo in giro!- e si sollevò sulle punte, per poi sfiorargli la guancia con un bacio leggero.
La guardò sorpreso, toccandosi il punto in cui si erano appoggiate le labbra della ragazza.
Yukari lo tirò per il polso invitandolo ancora a ballare.
-Chi era stufo di farlo?- domandò ironicamente.
-Non ho detto mica di essere stufa! Ho semplicemente chiesto quanto abbiamo ballato!-
-Tanto, e lo faremo ancora per molto!-.
                                         *
Machiko osservava attentamente le vivande poste sul lungo tavolo.
Si decise a prendere un piattino con sopra una gelatina all'arancia. Per divertirsi mosse un po' il piatto, facendola traballare.
Sorrise del suo comportamento, forse un po' infantile.
Non si era accorta che Ken la guardava divertito.
Lui si avvicinò lentamente e fece finta di non aver visto quella scena.
-Accidenti, quanta roba!-.
Machiko sussultò e rischiò quasi di far cadere il piattino.
-Sì, è vero! Ma non mi stupisce, hai visto quanta gente c'è?-.
Ken non rispose. Non si era affatto curato delle persone, la sua attenzione era sempre stata puntata sulla ragazza che adesso gli era accanto.
Machiko lo aveva molto colpito. Tra tutte le ragazze era quella che parlava meno, sembrava essere perennemente in imbarazzo e aveva ipotizzato che lei faticasse ad integrarsi con il loro gruppo.
-Ti trovi bene con noi?-
-Beh, sì- rispose affermativamente lei, mentre dondolava un calice colmo di succo rosso -Però... Come dire... Non mi sento al livello delle altre...-.
Ken la invitò a continuare con un cenno del capo.
Machiko lo fece, ma priva bevve un sorso di succo -Mi sono sempre reputata inferiore a Yoshiko, e devo dire che questo mi ha condizionata in modo pesante-
-Non mi sembri inferiore a Yoshiko. Siete due persone diverse, ma questa non è una motivazione per buttarsi giù così-
La ragazza inclinò la testa -Lo so, credo di non avere abbastanza autostima...-
-Allora facciamo così: stasera ti aiuto io ad aumentarla, ma poi promettimi che non ti sentirai mai più così-
-E sentiamo, come ci riuscirai?-
-Ovviamente trascorrendo questa serata con te, e conoscendoci meglio! Il resto verrà da sé!- le prese la mano, e la condusse verso i divanetti che erano stati sistemati appositamente dalle principesse, nel caso qualcuno si volesse appartare da tutto il caos della festa.
                                        *
Yoshiko si sfregò le mani e guardò la sua amica andare assieme a Wakashimazu "Bel colpo, Machiko!" pensò orgogliosa.
-Ehi, Machida si sta aprendo, vero?-
-Sì- gli rispose Yoshiko con gli occhi brillanti dalla gioia -Finalmente. E soprattutto con una persona diversa da me. E che persona!-.
Hikaru rise.
-Mi sa che hai bevuto per sbaglio dell'alcol, sembri un po' brilla- commentò lui riuscendo a levarle di mano il bicchiere e annusando il contenuto. C'era della frutta, ma percepì anche l'alcol.
-La sbadataggine è sempre stata un brutta bestia per te! Adesso mi toccherà farti da babysitter per tutta le sera!-
-Ma non è vero!- protestò lei, inciampando però nella gonna lunga dell'abito indaco e finendo addosso a Hikaru.
-Sta bene, vero?-
-Cherry!-.
La principessa si avvicinò a lui. In mano aveva due piattini con una bella fetta di torta ciascuno.
-Non mi sembra che Yoshiko sia sobria-
-Non ha fatto caso alle bevande e probabilmente ha preso un bicchiere a caso. Purtroppo per lei era alcolico-
-Capisco... Sarebbe il caso di non farla girare da una parte all'altra di questo salone- e si accarezzò il mento.
-Senti, faccio una cosa: io salgo in camera, ho giusto una cosa che potrebbe andare bene, intanto andate a sedervi- lanciò un'occhiata ai divanetti -Possibilmente il più lontano da Machiko e Ken, a meno che non vogliate rompere loro le scatole-
-D'accordo. A proposito Cherry, grazie per aver festeggiato anche il mio compleanno. Non credevo alle mio orecchie dopo aver saputo che facevamo gli anni nello stesso giorno!-.
Cherry sorrise, e sparì tra gli invitati.
                                         *
Sanae appoggiò i gomiti sulla ringhiera di quella grande terrazza. 
Una ventata d'aria fresca era quello che voleva, dopo tutti quei balli.
Bellissimi, ma decisamente estenuanti.
Tsubasa si avvicinò piano.
-Ehi, stai bene?-
-Sì, non preoccuparti. Avevo solo bisogno di allontanarmi per un po' da tutta quella gente-
-Hai ragione. Dopo un po' mi è sembrato di soffocare!-.
Lei rise -Addirittura!-
-Lo giuro!-
Poi, dopo quel momento, Tsubasa ritornò serio.
-Sembravi pensierosa. C'è qualcosa che ti turba, Sanae?-
La ragazza cercò di non darlo a vedere, ma internamente era stupita. Aveva cercato di fare di tutto per nascondere la paura, eppure Tsubasa era comunque riuscito a percepirla.
Non seppe cosa rispondere.
La guardò negli occhi e si avvicinò.
-Se non vuoi dirmelo, non importa. Però non mi piace vederti così-
-Scusa. È solo che... Davvero, non posso-
Il ragazzo annuì e ripeté lo stesso gesto che aveva fatto al negozio, e le accarezzò la schiena nuda.
-Comunque stai davvero bene con questo vestito, ti dona molto!-.
Sanae ringraziò l'oscurità della notte che celò il rossore al viso.
-G-grazie-.
-Senti, vuoi tornare dentro o preferisci stare ancora qua fuori?-
-Vorrei rimanere qua, almeno per un po'...-
-Va bene- e si appoggiò tranquillamente alla ringhiera, sempre vicino a lei.
-Ma se vuoi, puoi rientrare!-
-Scherzi?! Io la mia dama non la lascio mica sola!-
-Ah, sarei la tua dama? Quindi ti dovrei definire 'Mio cavaliere'-
-E perché no? Per una sera ce lo possiamo permettere, non trovi?-.
-Giusto!-.
                                          *
Yuzo e Mamoru erano ancora lì a fissare il pavimento, stando ben attenti a non incrociare alcuno sguardo curioso degli invitati.
Dopo che le due gemelle avevano deciso di dare spettacolo con una bella lite sul fatto di vestire o meno Mamoru da donna, cosa che li aveva messi in un imbarazzo indicibile, specialmente Yuzo.
-Che casino! Ora crederanno che sono davvero gay!- si lamentò il Portiere della Nankatsu.
Mamoru si congelò sul posto.
-Che diavolo intendi dire?!-
-Che ovviamente non sono gay!-
-Ovviamente un corno Yuzo!- s'infervorò Izawa -Lo sei, ma non lo ammetti! Non che tu non lo sei!-
-Ma non è vero. Sei tu che ti stai facendo tutti questi film mentali!-
-Mi stai prendendo per i fondelli, vero?-
-Assolutamente no! È per questo che continuo a dirti che non sono gay! Proprio per evitare che tu ti faccia strane fantasie!-
-Certo, e allora perché quando ti ho baciato non mi hai tirato un bello schiaffo? La tua reazione me la ricordo a memoria, ti sei staccato e mi ha detto: 'No, Mamoru, NON POSSO!'. Non posso, non 'Non voglio!'-.
Yuzo, per la prima volta nella sua vita, si trovò con le spalle al muro. Non seppe più cosa dire per controbattere.
Fu la stessa principessa che li aveva messi nei guai a troncare la discussione.
Vanessa si avvicinò.
-Su, forza, questa sera dovete pensare a divertirvi, non a discutere!-
-Ha parlato quella che ha dato spettacolo pochi minuti fa!-
-Sì, ma la nostra discussione era per una buona causa!-.
Mamoru rischiava seriamente di esplodere. Quella sera si stavano tutti arrampicando tutti sugli specchi, prima Yuzo, poi Vanessa.
-Posso parlarti un attimo in privato?- domandò lei rivolta a Izawa.
-Va bene-.
Lo allontanò dal centro della sala.
-Senti, lo so che non è una bella situazione. Yuzo mi pare di aver capito che sia una testaccia dura-.
Prima che Mamoru potesse dire qualcosa, lei lo zittì.
-Lo so che tu sei gay e che ti piace Yuzo. Così come so che pure lui lo è, ma non lo accetta e fatica ad ammetterlo. Stupida società!-
-Cioè, tu sei a favore dei gay?-
-Certo. Il problema è Cherry. Pochi giorni fa ci ho fatto un bel discorsetto, ma pure lei sembra faticare a cambiare-
-Io non so più cosa fare, non posso costringere Yuzo ad ammettere una cosa che non vuole. Questa sera sono stato davvero maleducato-
-Senti, ho una soluzione, ma dovrete aspettare ancora un po'-
-Di cosa si tratta?-
-Lo scoprirete a tempo debito. Ma fidati che funzionerà-
-Se lo dici tu...-.
                                              *
Cherry sorrise mentre versava dentro a dei bicchieri un po' d'innocuo sonnifero.
Così non ci sarebbero stati problemi a trasportare tutti nella Dimensione Del Sogno senza dover fornire troppe spiegazioni.
Avvertì un brivido freddo scorrere lungo le schiena.
-Com'è possibile?!- rifletté tra sé -L'aria della sera non è così fredda...-.
"Buonasera! Vi state divertendo, principessina?".
Conosceva quella voce. Si mise sulla difensiva.
-Dark Light... Ancora voi!-
"Ma che accoglienza gentile!" ribatté mellifua "Nessuno mi ha mai salutato così... Cortesemente!"
-Grazie per la vostra presa per i fondelli. Cosa volete?! Perché siete qui?!-
"Volevo solo passare a farvi un salutino, principessina"
-Impossibile, c'è dell'altro!- gridò Cherry con decisione -Avanti!, ditemi cosa siete veramente venuta a fare qui!-
"Lo scoprirete presto...".
E dopo quella risposta l'aria nella camera ritornò ad una temperatura normale per quella stagione.
Incrociò le braccia: aveva un brutto presentimento...
                                             *
Kumi si lasciava guidare da Genzo in quel ballo lento, e in un certo senso intimo.
Cherry aveva sapientemente chiesto di alternare pezzi lenti ad altri più ritmati e moderni. 
Genzo sospirò.
-Ehi, stai bene?- chiese la ragazza, guardandolo dritto negli occhi.
-Sì- affermò lui -È solo che Kiri e Kirito mi preoccupano. Cioè... Si comportano in modo strano...-
-Allora l'hai notato anche tu- Kumi si adombrò -È successa una cosa strana. Durante una partita della nostra squadra, Kiri mi si è avvicinata è mi ha chiamata zia! Ti pare normale questa cosa?!-.
Genzo ammutolì. Da un po' di tempo, dopo il dialogo che aveva ritenuto quasi surreale con Kiri, aveva incominciato a nutrire dei dubbi sulla reale identità della ragazza.
-Kumi, ti devo dire una cosa, ma ti prego, non farne parola con nessuno!-
-Mi stai spaventando, Genzo. Cosa è successo?-
-Kiri e Kirito sono nomi falsi. Ci stanno celando le loro vere identità-
-Scusa, ma tu come lo sai?-
-È stata Kiri in persona a dirmelo, e non sono nemmeno sicuro sul perché l'abbia fatto. Se non vogliono che si scoprano le loro identità, rivelare queste cose è stato un rischio-
-E come si chiamano, scusa?-
-Daibu e Queen-
-E il cognome? Anche quello dovrebbe essere falso!-.
Genzo smise di ballare e si bloccò. Queen aveva accennato a un qualcosa come 'Un cielo fatto male è un po' strano', o comunque una cosa simile.
All'improvviso un flash lo fece rabbrividire. Non era possibile...
-No. Non posso crederci! Non...-
-Genzo, mi stai davvero preoccupando!-
-Queen mi ha dato un indizio sul loro cognome, ma quando lo ha detto non ho fatto il ragionamento!-
-Sarebbe?-
-Sora assomiglia a Ozora!*-
-Eh?!-.
                                               *
-Complimenti a tutti, ragazzi! Vi siete divertiti?-
-Sì, anche se è stato un po' stancante- Azumi si fece avanti e disse la sua opinione, che rappresentava un po' quella di tutti.
-Molto bene. Vorrei fare un brindisi con tutti voi per questa bella serata!- esclamò Cherry allegra, e con l'aiuto della sorella distribuì ad ognuno il calice con dentro il sonnifero preparato prima.
-Yoshiko non potrebbe evitare?- chiese Hikaru, non volendo che la ragazza ripetesse l'esperienza di prima.
-Non ti preoccupare, sono tutti analcolici- disse Vanessa con un sorriso rassicurante.
Quando tutti ebbero in mano il bicchiere li fecero scontrare, festeggiando la bella serata trascorsa assieme, per poi bere.
Cherry sorrise -Dormite bene, perché il risveglio sarà l'inizio di tante prove da superare!-.
(*) Queen, con la frase che ho fatto riportare da Genzo, allude proprio al fatto che il cognome Ozora sia molto simile alla parola sora, che in giapponese significa cielo.
E finalmente sono riuscita ad ultimare questo capitolo.
Come ho scritto a molte persone, d'ora in poi mi concentrerò solo su questa storia, e non pubblicherò altre long.
Forse ci saranno delle One Shot, nel caso mi cogliesse l'ispirazione, ma nessuna long.
Ho lasciato passare troppo tempo da un aggiornamento all'altro, e mi auguro di cuore che non sarà più così.
Vi ringrazio per la vostra pazienza, e spero che una cosa del genere non si ripeterà più.
CKS 

                                                 Capitolo 16 

                       Il ballo di inizio estate - Seconda parte 


Ryo prese la mano di Yukari e la condusse tra la gente.

-Ancora? Non ti sono bastate le altre... Boh, non ricordo nemmeno il numero talmente abbiamo ballato!-

-Ah, non fare la noiosa! Per una sera diversa dal solito, divertente, speciale per certi versi. Non so se nella mia vita ricapiterà l'occasione? Nella tua sì?-

-Ok, forse no!-.

Ryo continuò a stringerla a sé.

-Non avrei mai immaginato che Cherry e Vanessa fossero davvero così ricche ed importanti-

-Nemmeno io. Ma stando a ciò che ho capito, non sono propriamente soddisfatte di questa vita. Troppo soffocante, troppo piena di responsabilità-

-Basta così- Ishizaki la fermò -Non voglio sentire queste cose che rovinano l'atmosfera!-

-Quale atmosfera, scusa?!-.

Ryo sbuffò: possibile che Yukari non avesse percepito tutte le emozioni di quei balli?! 

Lei rise.

-Scemo, ti sto prendendo in giro!- e si sollevò sulle punte, per poi sfiorargli la guancia con un bacio leggero.

La guardò sorpreso, toccandosi il punto in cui si erano appoggiate le labbra della ragazza.

Yukari lo tirò per il polso invitandolo ancora a ballare.

-Chi era stufo di farlo?- domandò ironicamente.

-Non ho detto mica di essere stufa! Ho semplicemente chiesto quanto abbiamo ballato!-

-Tanto, e lo faremo ancora per molto!-.


                                                     *


Machiko osservava attentamente le vivande poste sul lungo tavolo.

Si decise a prendere un piattino con sopra una gelatina all'arancia. Per divertirsi mosse un po' il piatto, facendola traballare.

Sorrise del suo comportamento, forse un po' infantile.

Non si era accorta che Ken la guardava divertito.

Lui si avvicinò lentamente e fece finta di non aver visto quella scena.

-Accidenti, quanta roba!-.

Machiko sussultò e rischiò quasi di far cadere il piattino.

-Sì, è vero! Ma non mi stupisce, hai visto quanta gente c'è?-.

Ken non rispose. Non si era affatto curato delle persone, la sua attenzione era sempre stata puntata sulla ragazza che adesso gli era accanto.

Machiko lo aveva molto colpito. Tra tutte le ragazze era quella che parlava meno, sembrava essere perennemente in imbarazzo e aveva ipotizzato che lei faticasse ad integrarsi con il loro gruppo.

-Ti trovi bene con noi?-

-Beh, sì- rispose affermativamente lei, mentre dondolava un calice colmo di succo rosso -Però... Come dire... Non mi sento al livello delle altre...-.

Ken la invitò a continuare con un cenno del capo.

Machiko lo fece, ma prima bevve un sorso di succo -Mi sono sempre reputata inferiore a Yoshiko, e devo dire che questo mi ha condizionata in modo pesante-

-Non mi sembri inferiore a Yoshiko. Siete due persone diverse, ma questa non è una motivazione per buttarsi giù così-.

La ragazza inclinò la testa -Lo so, credo di non avere abbastanza autostima...-

-Allora facciamo così: stasera ti aiuto io ad aumentarla, ma poi promettimi che non ti sentirai mai più così-

-E sentiamo, come ci riuscirai?-

-Ovviamente trascorrendo questa serata con te, e conoscendoci meglio! Il resto verrà da sé!- le prese la mano, e la condusse verso i divanetti che erano stati sistemati appositamente dalle principesse, nel caso qualcuno si volesse appartare da tutto il caos della festa.


                                                        *


Yoshiko si sfregò le mani e guardò la sua amica andare assieme a Wakashimazu "Bel colpo, Machiko!" pensò orgogliosa.

-Ehi, Machida si sta aprendo, vero?-

-Sì- gli rispose Yoshiko con gli occhi brillanti dalla gioia -Finalmente. E soprattutto con una persona diversa da me. E che persona!-.

Hikaru rise.

-Mi sa che hai bevuto per sbaglio dell'alcol, sembri un po' brilla- commentò lui riuscendo a levarle di mano il bicchiere e annusando il contenuto. C'era della frutta, ma percepì anche l'alcol.

-La sbadataggine è sempre stata un brutta bestia per te! Adesso mi toccherà farti da babysitter per tutta le sera!-

-Ma non è vero!- protestò lei, inciampando però nella gonna lunga dell'abito indaco e finendo addosso a Hikaru.

-Sta bene, vero?-

-Cherry!-.

La principessa si avvicinò a lui. In mano aveva due piattini con una bella fetta di torta ciascuno.

-Non mi sembra che Yoshiko sia sobria-

-Non ha fatto caso alle bevande e probabilmente ha preso un bicchiere a caso. Purtroppo per lei era alcolico-

-Capisco... Sarebbe il caso di non farla girare da una parte all'altra di questo salone- e si accarezzò il mento.

-Senti, faccio una cosa: io salgo in camera, ho giusto una cosa che potrebbe andare bene, intanto andate a sedervi- lanciò un'occhiata ai divanetti -Possibilmente il più lontano da Machiko e Ken, a meno che non vogliate rompere loro le scatole-

-D'accordo. A proposito Cherry, grazie per aver festeggiato anche il mio compleanno. Non credevo alle mio orecchie dopo aver saputo che facevamo gli anni nello stesso giorno!-.

Cherry sorrise, e sparì tra gli invitati.


                                                       *


Sanae appoggiò i gomiti sulla ringhiera di quella grande terrazza. Una ventata d'aria fresca era quello che voleva, dopo tutti quei balli.

Bellissimi, ma decisamente estenuanti.

Tsubasa si avvicinò piano.

-Ehi, stai bene?-

-Sì, non preoccuparti. Avevo solo bisogno di allontanarmi per un po' da tutta quella gente-

-Hai ragione. Dopo un po' mi è sembrato di soffocare!-.

Lei rise -Addirittura!-

-Lo giuro!-.

Poi, dopo quel momento, Tsubasa ritornò serio.

-Sembravi pensierosa. C'è qualcosa che ti turba, Sanae?-.

La ragazza cercò di non darlo a vedere, ma internamente era stupita. Aveva cercato di fare di tutto per nascondere la paura, eppure Tsubasa era comunque riuscito a percepirla.

Non seppe cosa rispondere.

La guardò negli occhi e si avvicinò.

-Se non vuoi dirmelo, non importa. Però non mi piace vederti così-

-Scusa. È solo che... Davvero, non posso-.

Il ragazzo annuì e ripeté lo stesso gesto che aveva fatto al negozio, e le accarezzò la schiena nuda.

-Comunque stai davvero bene con questo vestito, ti dona molto!-.

Sanae ringraziò l'oscurità della notte che celò il rossore al viso.

-G-grazie-

-Senti, vuoi tornare dentro o preferisci stare ancora qua fuori?-

-Vorrei rimanere qua, almeno per un po'...-

-Va bene- e si appoggiò tranquillamente alla ringhiera, sempre vicino a lei.

-Ma se vuoi, puoi rientrare!-

-Scherzi?! Io la mia dama non la lascio mica sola!-

-Ah, sarei la tua dama? Quindi ti dovrei definire 'Mio cavaliere'-

-E perché no? Per una sera ce lo possiamo permettere, non trovi?-

-Giusto!-.


                                                     *


Yuzo e Mamoru erano ancora lì a fissare il pavimento, stando ben attenti a non incrociare alcuno sguardo curioso degli invitati.

Dopo che le due gemelle avevano deciso di dare spettacolo con una bella lite sul fatto di vestire o meno Mamoru da donna, cosa che li aveva messi in un imbarazzo indicibile, specialmente Yuzo.

-Che casino! Ora crederanno che sono davvero gay!- si lamentò il Portiere della Nankatsu.

Mamoru si congelò sul posto.

-Che diavolo intendi dire?!-

-Che ovviamente non sono gay!-

-Ovviamente un corno Yuzo!- s'infervorò Izawa -Lo sei, ma non lo ammetti! Non che tu non lo sei!-

-Ma non è vero. Sei tu che ti stai facendo tutti questi film mentali!-

-Mi stai prendendo per i fondelli, vero?-

-Assolutamente no! È per questo che continuo a dirti che non sono gay! Proprio per evitare che tu ti faccia strane fantasie!-

-Certo, e allora perché quando ti ho baciato non mi hai tirato un bello schiaffo? La tua reazione me la ricordo a memoria, ti sei staccato e mi ha detto: 'No, Mamoru, NON POSSO!'. Non posso, non 'Non voglio!'-.

Yuzo, per la prima volta nella sua vita, si trovò con le spalle al muro. Non seppe più cosa dire per controbattere.

Fu la stessa principessa che li aveva messi nei guai a troncare la discussione.

Vanessa si avvicinò.

-Su, forza, questa sera dovete pensare a divertirvi, non a discutere!-

-Ha parlato quella che ha dato spettacolo pochi minuti fa!-

-Sì, ma la nostra discussione era per una buona causa!-.

Mamoru rischiava seriamente di esplodere. Quella sera si stavano tutti arrampicando tutti sugli specchi, prima Yuzo, poi Vanessa.

-Posso parlarti un attimo in privato?- domandò lei rivolta a Izawa.

-Va bene-.

Lo allontanò dal centro della sala.

-Senti, lo so che non è una bella situazione. Yuzo mi pare di aver capito che sia una testaccia dura-.

Prima che Mamoru potesse dire qualcosa, lei lo zittì.

-Lo so che tu sei gay e che ti piace Yuzo. Così come so che pure lui lo è, ma non lo accetta e fatica ad ammetterlo. Stupida società!-

-Cioè, tu sei a favore dei gay?-

-Certo. Il problema è Cherry. Pochi giorni fa ci ho fatto un bel discorsetto, ma pure lei sembra faticare a cambiare-

-Io non so più cosa fare, non posso costringere Yuzo ad ammettere una cosa che non vuole. Questa sera sono stato davvero maleducato-

-Senti, ho una soluzione, ma dovrete aspettare ancora un po'-

-Di cosa si tratta?-

-Lo scoprirete a tempo debito. Ma fidati che funzionerà-

-Se lo dici tu...-.


                                                        *


Cherry sorrise mentre versava dentro a dei bicchieri un po' d'innocuo sonnifero.

Così non ci sarebbero stati problemi a trasportare tutti nella Dimensione Del Sogno senza dover fornire troppe spiegazioni.

Avvertì un brivido freddo scorrere lungo le schiena.

-Com'è possibile?!- rifletté tra sé -L'aria della sera non è così fredda...-.

"Buonasera! Vi state divertendo, principessina?".

Conosceva quella voce. Si mise sulla difensiva.

-Dark Light... Ancora voi!-

"Ma che accoglienza gentile!" ribatté mellifua "Nessuno mi ha mai salutato così... Cortesemente!"

-Grazie per la vostra presa per i fondelli. Cosa volete?! Perché siete qui?!-

"Volevo solo passare a farvi un salutino, principessina"

-Impossibile, c'è dell'altro!- gridò Cherry con decisione -Avanti, ditemi cosa siete veramente venuta a fare qui!-

"Lo scoprirete presto...".

E dopo quella risposta l'aria nella camera ritornò ad una temperatura normale per quella stagione.

Incrociò le braccia: aveva un brutto presentimento...


                                                         *


Kumi si lasciava guidare da Genzo in quel ballo lento, e in un certo senso intimo.

Cherry aveva sapientemente chiesto di alternare pezzi lenti ad altri più ritmati e moderni. Genzo sospirò.

-Ehi, stai bene?- chiese la ragazza, guardandolo dritto negli occhi.

-Sì- affermò lui -È solo che Kiri e Kirito mi preoccupano. Cioè... Si comportano in modo strano...-

-Allora l'hai notato anche tu- Kumi si adombrò -È successa una cosa strana. Durante una partita della nostra squadra, Kiri mi si è avvicinata è mi ha chiamata zia! Ti pare normale questa cosa?!-.

Genzo ammutolì. Da un po' di tempo, dopo il dialogo che aveva ritenuto quasi surreale con Kiri, aveva incominciato a nutrire dei dubbi sulla reale identità della ragazza.

-Kumi, ti devo dire una cosa, ma ti prego, non farne parola con nessuno!-

-Mi stai spaventando, Genzo. Cosa è successo?-

-Kiri e Kirito sono nomi falsi. Ci stanno celando le loro vere identità-

-Scusa, ma tu come lo sai?-

-È stata Kiri in persona a dirmelo, e non sono nemmeno sicuro sul perché l'abbia fatto. Se non vogliono che si scoprano le loro identità, rivelare queste cose è stato un rischio-

-E come si chiamano, scusa?-

-Daibu e Queen-

-E il cognome? Anche quello dovrebbe essere falso!-.

Genzo smise di ballare e si bloccò. Queen aveva accennato a un qualcosa come 'Un cielo fatto male è un po' strano', o comunque una cosa simile.

All'improvviso un flash lo fece rabbrividire. Non era possibile...

-No. Non posso crederci! Non...-

-Genzo, mi stai davvero preoccupando!-

-Queen mi ha dato un indizio sul loro cognome, ma quando lo ha detto non ho fatto il ragionamento!-

-Sarebbe?-

-Sora assomiglia a Ozora!*-

-Eh?!-.


                                                         *


-Complimenti a tutti, ragazzi! Vi siete divertiti?-

-Sì, anche se è stato un po' stancante- Azumi si fece avanti e disse la sua opinione, che rappresentava un po' quella di tutti.

-Molto bene. Vorrei fare un brindisi con tutti voi per questa bella serata!- esclamò Cherry allegra, e con l'aiuto della sorella distribuì ad ognuno un calice con dentro il sonnifero preparato prima.

-Yoshiko non potrebbe evitare?- chiese Hikaru, non volendo che la ragazza ripetesse l'esperienza di prima.

-Non ti preoccupare, sono tutti analcolici- disse Vanessa con un sorriso rassicurante.

Quando tutti ebbero in mano il bicchiere li fecero scontrare, festeggiando la bella serata trascorsa assieme, per poi bere.

Cherry sorrise -Dormite bene, perché il risveglio sarà l'inizio di tante prove da superare!-.





(*) Queen, con la frase che ho fatto riportare da Genzo, allude proprio al fatto che il cognome Ozora sia molto simile alla parola sora, che in giapponese significa cielo.



E finalmente sono riuscita ad ultimare questo capitolo.

Come ho scritto a molte persone, d'ora in poi mi concentrerò solo su questa storia, e non pubblicherò altre long.

Forse ci saranno delle One Shot, nel caso mi cogliesse l'ispirazione, ma nessuna long.

Ho lasciato passare troppo tempo da un aggiornamento all'altro, e mi auguro di cuore che non sarà più così.

Vi ringrazio per la vostra pazienza, e spero che una cosa del genere non si ripeterà più.

CKS 




   
 
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