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Autore: Minako91    25/02/2020    0 recensioni
La storia parla di una giovane liceale dai lunghi capelli rossi, che indaga su diversi fenomeni paranormali della sua città nell'intento di carpire informazioni sull'assassino della madre avvenuto 4 anni prima, perché quel giorno guardò in faccia quell'uomo e non era un semplice essere umano di questo ne era certa...
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 15

La maledizione e Yamazaki sensei

Passò una settimana e le ferite di Ningyou stavano guarendo, la ragazza sembrava apprezzare molto la vita con la famiglia di Minako, la piccola Seika l'aveva presa in simpatia, ma sapeva che una volta guarita del tutto sarebbe dovuta andar via. Questa conclusione la rattristava ma era un demone, non avrebbe potuto fare altrimenti. Seduta sulla engawa che affacciava sul giardino, guardava la piccola giocare con la palla sul prato del giardino, Mariko con in mano un vassoio di tè e dolcetti di riso raggiunse la ragazza e poggiando il vassoio si sedette anche lei-"Seika tesoro vieni a fare merenda?"

"Shiii Dangooo!"

Mariko sorrise, poi si rivolse alla ragazza-"Prendi pure Ningyou...sai quando sono triste, un buon dolce e una tazza di tè mi aiutano a pensare poco e a divertirmi."

"Grazie...io non sono abituata alla gentilezza..."

"Ne avrai passate tante! Se posso...quando ti ho medicato le ferite...ho dovuto togliere le tue polsiere, e ho visto che hai diverse cicatrici."

Ningyou distolse lo sguardo, si vergognava di quelle cicatrici, l'avevano marchiata quando era in vita e seguita anche dopo la morte, Mariko comprendeva il disagio che provava la ragazza.

"Se non ne vuoi parlare non sei costretta...comunque le ho lavate insieme ai tuoi vestiti domani potrai indossarli."

"Mariko...grazie..."

Mariko prese Seika in braccio e sorrise alla ragazza-"Domani togliamo i punti verrai con me in ambulatorio! Ora scusami ma posso lasciartela per un'oretta vado a fare la spesa..."-alla richiesta Ningyou annuì-"Uhn..."

Minako era a scuola di sabato a togliere le erbacce dal giardino sul retro dell'edificio come deliberato dalla preside, il giardino era abbastanza grande e la giornata bellissima, il sole brillava e le temperature cominciavano a salire oltre i venti gradi. Kakeru era andato a prendere un sacco nel quale buttare le erbacce che posò lì vicino e ricominciò lavorare.

"Ah...caldo!"-esclamò la ragazza

"Già..."- rispose Kakeru sventolandosi la maglietta

"Sbrighiamoci a finire quest'area e passiamo all'altra!"

"Seishin Buongiorno!! Ci dispiace per quello che stai subendo ti abbiamo portato un pò di tè fresco e qualcosa da mangiare!"-in un momento quattro studentesse avevano raggiunto il ragazzo con un bento in mano.

"Ah...eh..."-Kakeru rimase sbalordito tutti avevano saputo della punizione

Minako continuava a strappare le erbacce ignorando la scena, si alzò per cambiare area e si asciugò la fronte con l'aiuto del braccio, poi si rimise al lavoro.

"Seishinkun fermati cinque minuti dai! Mangia qualcosa con noi!"-disse una delle ragazze

Seishin si girò verso Minako che era di spalle, e poi rivolgendosi al gruppetto si scusò-"Ragazze apprezzo il pensiero ma voglio finire il prima possibile ho gli allenamenti dopo..."

"Oh...va bene allora ti aspettiamo in palestra per assistere all'allenamento!"-esclamarono felici

Kakeru sorrise imbarazzato e anche un pò a disagio, andate via le ragazze si rimise a strappare l'erba, finita la sua parte si avvicinò all'area iniziata da Minako,-"Suzuki...posso chiederti una cosa?"

"Basta che mentre muovi la bocca, muovi anche le mani..."

"Che risposte che dai..."-mormorò Kakeru-"Stavo pensando...visto che ho questa maledizione, finché non troveremo un modo per liberarmi perché non posso imparare a gestirla?"

Minako smise di strappare l'erba, guardò con un sopracciglio alzato il ragazzo; poi lo prese per il collo della maglietta e nervosa rispose-"TU!! Tu vuoi imparare a gestire...ma che razza di...sei pazzo??"

"Perché riuscendo a gestirlo non rischio di far male a nessuno nell'eventualità che l'agitazione prenda il sopravvento!"

"Avrebbe senso se la maledizione durasse per sempre...ma presto troverò un modo per togliertela!"-disse la ragazza lasciando la maglia, si girò e ricominciò a pulire l'erba.

"Sei davvero violenta..."-disse Kakeru mentre si aggiustava la maglietta

"Zitto e lavora!"

Alle 12 avevano terminato il lavoro, Minako raccolse le sue cose, Kakeru prese la sua borsa, avrebbe fatto una doccia e poi sarebbe andato agli allenamenti.

"Suzuki...torni a casa?"

"Certo ho fame!"

"Se aspetti cinque minuti faccio una doccia e pranziamo insieme offro io! Dopo ho gli allenamenti..."

"Uhm...offri tu?!"

Per pranzare i due si diressero verso uno dei fast food nei dintorni-"Allora metti che ti capiti di affrontare un tu-sai-cosa con poteri d'acqua, se usassi le scosse andrebbe all'altro mondo in un attimo!

Minako mangiava il suo panino e lo guardava seccata-"Tu non ti arrendi mai?"

"Perché...hai iniziato a dare la caccia ai..."

"Sei un ficcanaso!"

"Capisco non ne vuoi parlare..."

"Senti domani hai da fare?"-chiese Minako-"Perché dovrei fare una visita a qualcuno che può aiutarmi per il tuo caso..."

"Uhn...dove si trova?"

"Fatti trovare in stazione alle 10.00"

Finito il pranzo Minako si diresse verso la stazione per prendere il treno, Kakeru tornò a scuola e si preparò per la lezione di Kendo, le ragazze del fan club di Kakeru si erano sistemate contro la parete per non intralciare, ma quando cominciarono gli incontri per l'allenamento e si alzò Kakeru non riuscirono a trattenere il tifo e gridarono.

Kakeru si concentrò, ma non riusciva a non pensare che su di lui gravava una maledizione, la sua mente non pensava all'allenamento ma alle sue mani che potevano scagliare elettricità, cominciò a notare che nel punto in cui impugnava il manico della shinai, le mani stavano rilasciando piccole scintille azzurre, cominciò a sudare a freddo, l'incontro cominciò e il suo compagno di squadra sferrò il primo colpo, Kakeru lo bloccò ma le scintille aumentarono e colpirono il do dell'avversario spingendolo fortemente indietro, Kakeru spalancò gli occhi si tolse la maschera e si avvicinò al ragazzo-"Stai bene?"

Il ragazzo non aveva capito cosa fosse esattamente successo-"C-cosa...Seishin...ti tremano le mani!"-il ragazzo si guardò le mani lasciò cadere la spada e corse nello spogliatoio lasciando tutti basiti.

"Calma Kakeru calmati!"-ripetè a se stesso, poi prese il telefono e chiamò un numero

Minako stava consultando dei libri nella biblioteca vicina la stazione, quando sentì il cellulare vibrare, uscì velocemente dalla sala e rispose-"Seishin che succede? Ti avevo detto solo per le..."

"S-Suzuki! Non riesco a calmare le scosse non so perché...ho rischiato di fare del male ad una persona!"

"Arrivo aspettami lì!"-

Minako corse in stazione, la zia di Reika le aveva consegnato un paio di guanti da indossare solo quando cominciavano ad uscire le prime scintille, e per controllare l'agitazione le aveva consegnato un amuleto da portare sempre con se, glieli avrebbe dati l'indomani ma pensò che sarebbero serviti subito.

Ci mise quindici minuti a raggiungere la scuola, trovò il ragazzo seduto nello spogliatoio ormai vuoto, tutti se ne erano già andati, la ragazza entrò e gli corse incontro-"Allora...come va?"

Kakeru la guardò con occhi assenti, Minako abbassò lo sguardo verso le mani del ragazzo, la situazione era peggiorata le scintille erano aumentate e tentò di calmarlo. Prese l'amuleto e lo mise sulla fronte del ragazzo recitando la formula dettata da Kaori. La cosa non funzionò, il ragazzo si alzò, era più alto di Minako e alzandosi la sovrastò, le sue mani stavano per toccarla rilasciando una gran quantità di elettricità, Minako gli diede un forte pugno sotto il mento, mandandolo al tappeto. Le scosse diminuirono per poi sparire del tutto, Minako si avvicinò controllò le mani del ragazzo e le coprì mettendogli i guanti di gomma.

Si mise seduta vicino aspettando che il ragazzo si riprendesse dal colpo, dopo una decina di minuti, Kakeru si svegliò-"C-cosa, cosa è successo?!"-si alzò di colpo, si guardò intorno e trovò Minako seduta lì accanto con le braccia appoggiate sulle ginocchia, aveva indosso jeans e una felpa, aveva fatto una doccia a casa e poi era riuscita per fare delle ricerche, Kakeru si sentì in colpa sapeva che aveva di nuovo perso il controllo, poggiò la mano dietro la testa e il gomito sul ginocchio destro e chiuse gli occhi quasi come se in qualche modo potesse dimenticare tutto, poi sentì un dolore tra il mento e il collo.

"Ti sei ripreso?"

"Uhn...mi ricordo solo lo sguardo terrorizzato del ragazzo e di averti chiamato..."

"Ti ho messo dei guanti che assorbono le scosse, tienili fino a domani finché non mi confronto con quella persona!"

Minako si alzò-"Forza ti accompagno a casa"-disse guardandolo dall'alto e porgendogli la mano, il ragazzo la guardò demoralizzato, la ragazza capiva il disagio che provava-"Troveremo un modo...non fare la faccia da cane bastonato!"-disse con scherno, mantenendo il braccio teso. 

-"Non sai come consolare le persone vero?!"-disse Kakeru alzandosi prendendo il braccio della ragazza.-"Cosa pretendi non m'interessa consolare nessuno..."

L'indomani Minako era alla stazione, stava aspettando Kakeru, aveva raccolto i suoi capelli rossi in una coda alta che le arrivava a metà schiena, si era vestita comoda, pantalone scarpe da ginnastica e una maglietta non molto aderente a maniche corte, con sopra un giacchetto leggero, non si truccava mai come una classica adolescente perché non ne aveva interesse; guardò il cellulare erano quasi le 10.00 e il ragazzo ancora non si vedeva.

"Se non arriva immediatamente me ne vado da sola!"-mormorò seccata

"Chi non arriva?"-esclamò alle sue spalle Kakeru

"Sei quì andiamo allora..."

"Ok ok ho un paio di nikuman ne vuoi?"

Minako lo guardò irritata, ma aveva fame anche lei-"Uhn...grazie! Adesso andiamo!" 

Presero il treno e scesero dopo una mezz'ora, la stazione affacciava su un paesino di montagna, e attraversando il paese si stendeva in altezza una scalinata che sembrava infinita con in cima un Torii dal colore vermiglio molto acceso, quest'ultimo dava accesso ad un centenario tempio shintoista, i due ragazzi salirono tutte le scale superando l'arco, all'improvviso venne lanciato contro i ragazzi un lungo bastone molto pesante, Minako velocemente spinse Kakeru sulla sinistra e alzando la gamba colpì il bastone a terra con forza.

"La mia allieva sempre pronta! Da quando non ci vediamo eh Minako?!"-disse avanzando un uomo adornato da vesti di sacerdote, aveva i capelli lunghi e bianchi raccolti dietro, e dimostrava all'incirca 60 anni.

"Buongiorno sensei Yamazaki...sono qui in visita perché ho un problema e spero lei possa aiutarmi!"-rispose Minako

"Oh ma chi è quel ragazzo...non mi dire che nonostante il tuo caratteraccio...sei riuscita ad incantare questo giovanotto?"

Minako seccata dalle insinuazioni del Maestro Yamazaki, guardò Kakeru-"Forza mostragli le mani!"

Il ragazzo tolse i guanti e mostrò i palmi al vecchio, Yamazaki passó la sua mano sulle due mani del ragazzo e la concentrazione magnetica si sentiva molto alta sui palmi.-"Cosa ti hanno fatto ragazzo mio..."-esclamò con sguardo serio il vecchio Yamazaki.

"Un demone, che colpiva con elettricità e fulmini ha lanciato una maledizione su Seishin..."

"Seishin?!"

"Io ehm sono Seishin Kakeru, piacere di conoscerla!"

"Oh piacere io sono il sacerdote di questo tempio Eichiro Yamazaki, della mia famiglia da sei generazioni! Benvenuto!"-poi si rivolse a Minako-"Ragazzina la situazione è davvero grave!"

"Lo so devo trovare un modo per spezzare la maledizione..."

"Certo devi ancora liberarti della tua..."-s'interruppe, Minako spalancò gli occhi, Kakeru guardò la ragazza sorpreso da quell'affermazione, poi il vecchio invitò entrambi ad accomodarsi nel tempio.

Il Tempio centenario si ergeva sopra un lato della montagna, di legno massiccio, all'ingresso lasciarono tutti le proprie scarpe ed entrati in un'ala nascosta fece accomodare in ginocchio i due ragazzi, lui si sedette di fronte ad un metro di distanza, nel mezzo vi era un basso tavolino, il vecchio vi poggiò un rotolo antico risalente a qualche secolo prima. Poi si alzò si diresse verso Kakeru poggiò un piccolo foglietto di carta con una scritta, sulla fronte del ragazzo, il foglietto era una piccola pergamena shintoista, che si spezzò all'istante sotto la forte concentrazione elettrica.

"Questa è un maledizione molto forte, questo ragazzo è in pericolo..."-esclamò il vecchio-"Minako non ho idea di come bloccarla o sigillarla per lo meno...deve invece imparare ad usare questo potere per riuscire a controllarlo, nel frattempo potrei fare delle ricerche al riguardo."

"Mi stai dicendo che non c'è soluzione?"

"Per il momento non saprei come aiutarti, se come mi hai detto il demone lo hai eliminato non puoi costringerlo a spezzare la maledizione, non può più farlo! Se ci fosse un'alternativa potrei consultarmi ma mi serve tempo..."

"Dannazione..."-esclamò Minako abbassando lo sguardo

"C-come potrei imparare a controllarlo, almeno finché non si trova il modo di spezzarla?"-chiese Kakeru

Il vecchio Yamazaki sorrise al ragazzo-"Vuoi sfruttare questa disgrazia trasformandola in un'arma a tuo vantaggio?...Mi piaci...venite con me"- li accompagnò nel cortile -"Allora lo vedi quel ceppo laggiù?"-disse indicando il resto di un grosso albero.

"Sì..."-rispose il ragazzo

"Bene...concentrati su quel ceppo e raccogli  l'elettricità solo sul braccio destro, solo il destro."

"Ma io non...non riesco a lanciare i fulmini volontariamente, succede quando sono agitato..."

"Allora pensa all'immagine che ti agita più di tutto...prenditi il tuo tempo!"-concluse il vecchio e poi raggiunse Minako che era appoggiata ad una colonna con le braccia incrociate.

"Minako come è successo?"

La ragazza distolse lo sguardo abbassandolo e poi rispose-"Non doveva trovarsi lì...è successo fuori dal mio controllo...è stata colpa mia!"

"Aiutalo in questo allenamento e poi troveremo un modo..."

In lontananza un ragazzo era arrivato all'ultimo scalino superando l'arco d'entrata , quando vide il vecchio Yamazaki e Minako da una parte a parlare, li raggiunse.-"Nonno! ...chi si rivede! La testa calda!"-sorrise alla ragazza

Era il nipote del vecchio Yamazaki, e suo allievo nelle arti marziali, quando 4 anni prima Minako arrivò al tempio il vecchio decise di allenarli insieme, all'inizio i due ragazzini non andavano d'accordo ma poi in loro crebbe una reciproca amicizia e rispetto, erano alla pari nel combattimento, ma Ryo lasciava sempre vincere la ragazza, quando si accorse di avere una cotta per lei.

"Ryo..."

"Come mai ti sei decisa a farci visita dopo un anno e mezzo?"-chiese il ragazzo

"Non sono qui in vacanza...avevo bisogno di parlare con il tuo vecchio!"

"Uhn..."

"Ah Ryo non guardarla così c'è il suo ragazzo laggiù..."

"C-cosa?"-si girò Ryo verso il punto indicato dal vecchio, il suo sguardo si posò su un ragazzo alto, con i capelli neri che aveva un braccio sollevato e teso, e non capiva cosa stesse cercando di fare.

"Vado da lui così non resto a sentire le sue insinuazioni vecchio!"-disse Minako dirigendosi verso Kakeru.

Ryo la guardò allontanarsi e in lui l'irritazione salì in un momento, così decise di raggiungerla; Minako era vicino a Kakeru, il ragazzo non riusciva nell'intento-"Suzuki...ci ho provato ma non so come concentrare tutto su un braccio, o meglio non so come scatenarlo per iniziare!"

"Allora...raccontami cosa hai provato ieri quando invece si è manifestato il tutto?"

"Io..."-ebbe un flash back improvviso-"Io...stavo sudando a freddo, mi tremavano le mani e improvvisamente l'immagine del demone che mi veniva incontro mi ha spaventato..."

"Uhm...Seishin...ehi..."

"Allora è lui...come è riuscito a conquistarti Mina?..."

"Ryo non credere anche tu al vecchio, parla per dare fiato alla bocca..."

"Piacere Yamazaki Ryo!"-rivolto a Kakeru

"Seishin Kakeru piacere mio!"-accennò un sorriso 

"Mi ha detto il vecchio della tua situazione...hai fatto un bel casino Mina!"

Minako abbassò lo sguardo-"Sto cercando una soluzione!"

"Sì...e dimmi vorresti colpire quel ceppo?"

"In teoria sì, ma non riesco a comandarlo volontariamente!"-rispose Kakeru

"Mina devo parlarti potresti entrare un attimo!"-disse il vecchio alzando la voce.

"Arrivo!"-rispose-"Kakeru riprova"-si girò verso Kakeru, prima di andare via

Non appena la ragazza si allontanò ed entrò nel tempio, Ryo era indispettito dalla presenza di Kakeru, e tentò di provocarlo-"Allora da quando conosci Minako?"

"Frequentiamo la stessa scuola..."

"Quindi non sei il suo ragazzo?!"

"No..siamo un specie di...amici credo...Suzuki non è facile da interpretare!"

"Ah non hai molta confidenza se la chiami ancora con il suo cognome!"-disse divertito Ryo-"Bè io la conosco da più di tre anni e non credo che gli piaccia uno come te, e penso che il fatto che vi frequentiate sia solo perché la tua maledizione la faccia sentire in colpa..."-Kakeru alle sue parole senza che ne sapesse il motivo si irritò enormemente,-"Ryo grazie per la tua analisi ma ora lasciami concentrare!"- l'agitazione lo colse improvvisamente e si girò verso il ceppo, la mano alzata tremava, cominciò ad avere la sensazione di calore fluire nel braccio, Ryo lo guardò sorpreso e un ghigno comparve sul suo volto. Improvvisamente le scintille fioccavano tra le dita, Kakeru guardò fisso il ceppo lasciò fluire l'energia intorno alla mano.

"Che cos'hai Kakeru? Ehi stai bene?"-Ryo cominciò a spaventarsi per il tremore improvviso del ragazzo

Kakeru sentì una voce dentro-"Rilascialo!!"-dalla mano fuoriuscì un fulmine che si diresse contro il ceppo ma finì sul pavimento, un secondo fulmine schioccò dal braccio e colpì questa volta il ceppo aprendolo in due, non riuscì però a fermarsi e fu sopraffatto, Ryo si scansò prontamente evitando la fuoriuscita di elettricità. Minako e il vecchio Yamazaki avendo sentito il grande boato, uscirono di corsa Kakeru era fuori controllo cercava di tenersi il braccio ma non riusciva a fermare le scosse che entravano nel pavimento e creavano crepe continue. Minako corse incontro al ragazzo, il vecchio non fece in tempo a fermarla-

"DIAMINE! SEISHIN FERMATI!"-gridò la ragazza

"NON CI RIESCO, LO AVREI FATTO NON CREDI!?"-rispose gridando anche lui, la forza delle scosse aumentava, Kakeru non sentì più nulla intorno, la sua mente si era svuotata. Minako si avvicinò cercava di parlargli ma la sua voce non gli arrivava, gli mise la mano sulla spalla-

"...SHIN...SEISHIN!!!"-urlò la ragazza, finalmente Kakeru tornò in se, la guardò negli occhi, intorno alle sue mani le scariche elettriche cominciavano a diminuire di intensità,-"Concentrati ok? Respira profondamente e calmati...É tutto ok..."- in seguito le scariche divennero scintille e man mano si affievolirono, i due si fissarono negli occhi, finché Kakeru non sentì più niente, il calore fluito nel braccio era sparito, il tutto sotto gli occhi sbalorditi del vecchio e di Ryo.

"Cavolo...Seishin a cosa stavi pensando?"-chiese sedendosi a terra

"M-mi dispiace..."-rispose il ragazzo accasciandosi a terra esausto, le gocce di sudore gli bagnavano tutto il viso che era sbiancato per lo stress.

Il vecchio Yamazaki li guardava preoccupato, Ryo sì sentì umiliato, quei due nonostante quello che gli avesse detto Kakeru poco prima, erano già molto legati. 

"Andiamo Kakeru..."-si alzò la ragazza-"Ehi! Che hai?"-Kakeru alzò lo sguardo verso Minako e poi perse i sensi.

Mariko aveva portato Ningyou per i controlli in ospedale, li avrebbe effettuati solo lei chiaramente e aveva lasciato Seika con il fratello, il padre di Minako; Dalla visita sembrava che le ferite stessero guarendo senza problemi, poteva togliere i punti per quelle più piccole mentre per le più grandi tra cui quella causata dalla spada del demone, avrebbe dovuto aspettare almeno un paio di settimane.

"Bene Ningyou ti cambio le fasciature e poi andiamo a casa!"-sorrise Mariko

Ningyou annuì, finito il controllo si diressero verso casa, Ningyou sentiva diverse presenze in ospedale, il che era normale dato che era un luogo pieno di morte. Sentiva molte emozioni, disperazione, tristezza, dolore; Mariko guidava verso casa, sulla strada illuminata dai lampioni, Ningyou con la testa appoggiata al finestrino era rimasta molto colpita da tutti quegli spiriti. Improvvisamente la macchina inchiodò, lo stridio delle ruote echeggiò nella via, Ningyou sussultò e guardò Mariko, la quale tremava tenendo il volante. 

-"Mariko che succede?"

La donna terrorizzata, non riusciva a guardare altrove, Ningyou guardò fuori dal parabrezza e una figura ferma in mezzo alla strada le fissava immobile, all'apparenza sembrava umana ma lo sguardo appariva spaesato, la ragazza scese dalla macchina, Mariko tentò di fermarla, chiuse la portiera e avanzò verso la strana presenza.-"Ehi ti sembra il modo di attraversare?"-parlò il demone avvicinandosi, la figura si guardò intorno e poi fissò Ningyou-"Noooo! non mi toccareeee!"-gridò terrorizzata e poi svanì nel nulla. Ningyou rimase di sasso, non capiva cosa fosse successo esattamente, si guardò intorno e poi tornò alla macchina.

"C-che cos'era quella...ehm...?"-chiese Mariko ancora tremante

"Credo fosse uno spirito o roba simile..."

Mariko si riprese un pò, riaccese la macchina e tornarono finalmente a casa; sulla porta di casa si sentì una vocina:

"Mamma!!"-esclamò la piccola Seika

"Amore mio!"-l'abbracciò Mariko ancora un pò scossa.

Keichi si rivolse a Ningyou-"Allora tutto bene?"

"Sì devo riprendermi ancora un pò ma va meglio!"

"Bene vado a preparare la cena voi riposatevi!"-rispose l'uomo

Intanto Minako seduta con le spalle alla parete, aveva appena messo un fazzoletto di stoffa bagnato sulla fronte di Kakeru, aspettava che si riprendesse per tornare in città, Ryo era nella stanza accanto con il vecchio Yamazaki-"Nipote mio cosa ti preoccupa?"-Ryo distolto dai suoi pensieri guardò il nonno sorpreso.

"N-niente sono solo un pò stanco devo tornare a casa adesso ti lascio le cose che la mamma mi ha fatto portare e vado!"

"Uh...capisco!"

Kakeru riaprì gli occhi, si alzò con la schiena e si accorse della presenza della ragazza-"Suzuki...sono svenuto di nuovo?"-la ragazza annuì, aveva il viso seriamente preoccupato.

"Prendi!"-disse Minako passandogli una barretta di cioccolata.

"Uh?"

"Mangiala dobbiamo riprendere il treno, senza forze non vai da nessuna parte!"

"Grazie..."-disse aprendo la barretta. 

"É molto pericoloso quando usi quel potere! É come se ti prosciugasse l'energia..."

"Lo so ma devo riuscire a gestirlo ad ogni costo altrimenti diventerei pericoloso...potrei fare male a chiunque, alla mia famiglia e...a te!"-Minako rimase sorpresa e guardò il ragazzo, poi distogliendo lo sguardo altrove, si alzò-"ti aspetto fuori non appena ti senti meglio torniamo a casa."

Nella stanza entrò il vecchio si diresse verso il ragazzo-"Ti sei ripreso...bene...prendi questo!"-disse porgendogli una pietra all'interno di una minuscola bottiglia.

"Che cos'è?"-chiese Kakeru

"Una pietra nata nelle acque della fonte infinita nella parte alte del monte che costeggia il tempio, ha proprietà sconosciute ma in qualche modo aiuta la concentrazione, quando cercherai di gestire quell'enorme potere mettila al collo, ti aiuterà!"

Il ragazzo guardò la piccola pietra-"Grazie molte Yamazaki Sensei!"

Il vecchio sorrise.

I due presero il treno, alla stazione, si sedettero vicini, -"Suzuki...cosa intendeva quell'uomo quando ha detto che 'devi ancora liberarti della tua? Parlava di una maledizione?"-Minako non rispose in un primo momento.

"Chissà..."

"Come sei evasiva!"

"...Forse un giorno te lo dirò..."

Kakeru la guardò seccato, poi si guardò le mani, promise a se stesso che sarebbe riuscito a non farsi sopraffare di nuovo da quell'oscuro potere. 

Usciti dalla stazione i due ragazzi percorrevano la stessa strada fino ad una traversa dove Kakeru doveva girare per raggiungere casa sua, arrivati il ragazzo salutò Minako-"Suzuki...grazie per aver cercato di aiutarmi! Ci vediamo domani a scuola!"-la ragazza lo guardò e lo salutò con un cennò, pensò che doveva spezzare al più presto la maledizione di quel ragazzo e allontanarsi da lui.

Continua...

   
 
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