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Autore: Elisewin Ci    27/02/2020    0 recensioni
Nina arriva a Roma perché ha una storia da dimenticare. Niccolò ha dei sogni da inseguire.
Lui è schivo ma con lei è semplice parlare.
Si avvicinano, si prendono e si dimenticano, per poi tornare e non sapere dove andare.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nina ha i capelli morbidi, scuri, scuri come i suoi occhi, le mani delicate e le unghie senza smalto, una felpa enorme sopra un paio di leggings neri, e gira e rigira una cannuccia in un cocktail che non si decide a bere, mentre fissa il vuoto - il vuoto e un po’ il cielo - seduta allo stesso tavolino dell’unico bar che è riuscita a trovare vicino casa sua.

Un piccolo appartamento affittato a una miseria, una camera, una cucina soggiorno e un piccolo bagno, ma c’è una finestra grande, da dove oltre ai palazzi e a qualche albero, in lontananza, lo smog della Nomentana le sembra davvero il mare. 

Quel mare che le piace tanto, che a Milano ha solo potuto sognare, ma a cui correva ogni estate perché è lì che riesce a lasciar andare, a volersi un po’ più bene, a sentirsi per un po’ la testa leggera. E in quelle estati fatte di acque limpide imparava ad accettarsi mentre desiderava che un’onda le entrasse dentro e la svuotasse di tutto quello che non riusciva a comprendere della sua sua vita, di sé stessa,  della sua famiglia fatta di apparenze e buone maniere.

 

Credo di essere pazza... questa solitudine forzata rende tutto ancora più difficile, riesco a calmarmi solo se sento la gente intorno a me parlare, schiamazzare, ridere di cose che non conosco, di vite lontane dalla mia...

 

E gira e rigira ancora la cannuccia, una due tre volte, fino a perdere il conto.

Il bar inizia ad affollarsi ma lei è persa nell’ansia che le morde la bocca dello stomaco, nella paura dei giorni che l’aspettano, nella solitudine che si è auto inflitta.

 

Il suono di un nuovo messaggio sul cellulare la distrae un attimo.

“Nina tutto bene? Dove diavolo sei finita? Fino a quando avrai intenzione di ignorarmi?”

Chicca.

La sua migliore amica, o presunta tale, che l’aveva spinta ad accompagnarla al Joy’s una sera di sei mesi prima senza dirle che da quel momento la sua vita sarebbe cambiata per sempre.

 

“Sarà divertente, vedrai. Metti quel vestito corto che hai comprato in Corso Como la settimana scorsa e poi i tacchi, i più alti che hai. Le tue Louboutin nere sarebbero perfette. Il rossetto rosso e gli occhi scuri... quelli piacciono sempre” Chicca è un fiume in piena, da quella serata sembra dipenda tutta la sua vita.

 

“Ma vuoi spiegarmi perché ci tieni così tanto?”  chiede Nina mentre apre il suo armadio e cerca il vestito decantato dalla sua migliore amica.

“Dimmi che ci sarai.”

“Si, ci sarò. Ma andiamo nei locali di Milano ogni venerdì sera, perché oggi sei così eccitata?”

“Stasera lo vedrai. Mi hanno offerto il posto migliore”

“Ma cosa stai dicendo? Sei incorreggibile Chicca” sospira Nina prima di ricadere sul suo letto con tutto il suo peso.

“Stasera ci cambia la vita, Nina. Me lo sento.”

 

E nessuna delle due sapeva quanto quelle parole fossero vere in realtà.

 

***

 

“Il solito Giggì” chiede Gabriele appoggiandosi al bancone “Il solito per tutti”

“Aó ma che siete venuti tutti insieme oggi? Nun fate caciara eh che ce stanno tanti clienti” li canzona il loro barista di fiducia, che più che un semplice barista è un amico fidato che davanti a un bicchiere di troppo ascolta i dubbi e le speranze di quel gruppo di ragazzetti che ha visto crescere.

“Ma se nun ce fossimo noi come faresti eh?” lo canzona Giammarchino.

“Meglio, farei decisamente meglio!” scherza l’uomo, mentre davanti a sé dispone in ordine sei bicchieri e tra una bottiglia e l’altra prepara i soliti aperitivi di ogni sera, puntuali come un orologio svizzero.

 

“Giggi per me un gin tonic eh!” lo canzona Niccolò.

“Gin extra dry, lo so lo so”.

“Ebbravo il mio Giggetto su che sei contento de vedecce!”

“Annate a un tavolo e levateve de qua che c’ho da lavorà!”

 

Quella confusione improvvisa distoglie Nina dai suoi pensieri, si volta lentamente ad osservare quei sei ragazzi che ridono e scherzano tra loro, sono strani, è il suo primo pensiero. Due sono pieni di tatuaggi, tutti con felpa e pantaloni della tuta, scarpe da ginnastica, capelli scompigliati. Sembra che il vento si sia divertito a passarci le mani dentro.

Uno dei due pieni di tatuaggi non toglie gli occhiali scuri, li tiene sugli occhi, anche se il cielo comincia a scurirsi e l’aria fredda dei tavolini all’aperto inizia a farla rabbrividire.

Ha un bel sorriso però.

Non vedo i suoi occhi ma sa sorridere bene.

Pensa tra sé, mentre percepisce la loro serenità, nello stare lì tutti insieme.

Come se fossero a casa loro.

Niente di tutto quello a cui è abituata.

D’istinto porta la cannuccia alla bocca e inizia a bere il suo drink: le piacciono quei tipi, ridono a voce alta, parlano in dialetto, appaiono complici. Le sembrano liberi.

 

Poi come se niente fosse successo, torna ad immergersi nei suoi pensieri.

Fanno male, lo sa bene, ma è la pena che vuole infliggersi per essere caduta in un affare molto più grande di lei.

 

***

 

“È lei la ragazza nuova” sentenzia Adriano “quella seduta al tavolino da sola, mi ha fatto un cenno Gigi pe’ famme capì”

“Eh bè, che aspettiamo?” lo spintona Gianmarco “annamo a fà le presentazioni ufficiali”

“Eddai ragazzi, lasciamola in pace” cerca di farli ragionare Gabriele “non sembra che voglia compagnia”

“No è che tu c’hai la ragazzetta a casa che s’incazza se fai il cretino” lo redarguisce Tiziano “noi siamo single quindi dobbiamo farci avanti”

“Comunque è molto carina” sospira Alessandro.

“No, pure tu c’hai la fidanzata” gli punta il dito indice contro Adriano ma Alessandro ha già spostato lo sguardo verso Niccolò.

“Ho fatto solo un commento, che c’entra? Tu Nic che dici? Tu ce l’hai la fidanzatina?” 

“Ragazzi non ricominciamo con questa storia eh. Non vi devo dà spiegazioni” s’incupisce Niccolò.

“Che te sei rimesso con Federica?” sgrana gli occhi Adriano “e nun ce dici niente?”

“Ma non c’è niente da dire” si difende “ci siamo rivisti, ci riproviamo... così”

“E vabbè allora non lo comunichi agli amici tuoi? Sei un infame” lo pungola lo stesso Adriano.

“Va a parlà con la ragazzetta nuova va, nun me stressà” - ridono tutti, e Niccolò tira su gli occhiali sulla testa proprio nel momento in cui Nina si alza per andare a pagare il conto.

 

Si guardano per una frazione di secondo, e lei sorride appena, un gesto non voluto, impercettibile, di cui Niccolò neanche si cura, è già tornato ad osservare i suoi amici.

 

Passa tra i tavolini per raggiungere il bancone del bar quando viene richiamata da una voce alle sue spalle.

“Ehi.. scusami, hai perso questo”

Un ragazzo alto, con gli occhi buoni, le sta porgendo un foglio che deve esserle caduto dalla borsa.

Nina si avvicina al tavolo, e si sente arrossire un po’ le guance, non capita di avere spesso gli occhi di sei sconosciuti puntati addosso.

“Oh grazie... è solo l’orario dei corsi in facoltà” non sa perché l’ha detto, ma ormai è troppo tardi.

“Sei nuova da queste parti... ti sei trasferita qui per studiare?” le chiede dolcemente Alessandro.

“Mah diciamo di sì... sì, per studiare” afferma, risoluta, dopo un attimo di esitazione “ora devo.. devo andare” fa per voltarsi ma viene richiamata di nuovo.

“Vuoi sederti qui con noi?” le chiede Adriano con gentilezza.

“Grazie, davvero ma... si è fatto tardi per me” cerca una scusa plausibile mentre si accorge di avere la borsa aperta, ecco perché le è caduto l’orario dei corsi che non si è ancora decisa a leggere.

“Tanto ci trovi sempre qui, non puoi sbagliare”

ridono, e per un attimo anche Nina allenta la tensione che sente dentro.

“Va bene allora.. allora grazie”

“Ma il tuo nome ce lo dici?” la incalza Gianmarco.

“Mi chiamo Nina”

“Allora alla tua Nina” alza il boccale di birra nella direzione della ragazza imitando il gesto di un brindisi alla sua.

“Non sono sempre così scortesi” la rassicura di nuovo il ragazzo che le ha raccolto il foglio “io sono Alessandro, piacere di conoscerti Nina”.

“Adriano”

“Tiziano”

“Gianmarco”

“Gabriele”

 

Le sembra di sentire il nome di tutti tranne del ragazzo con gli occhiali e le mani tatuate, mi sarà sfuggito, si dice tra sé e sé.

 

•••••

Se passate di qua, lasciate un segno:)
E.

 

 

 

  
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