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Autore: BlondeFox04    28/02/2020    0 recensioni
Coward è una storia ambientata nel periodo antecedente e seguente lo Zero Requiem. Divisa in tre parti, tratta diversi aspetti della codardia del nostro amato Imperatore ed esplora il rapporto profondo che c'è fra Lelouch e Suzaku. I principali protagonisti di questa storia sono Lelouch, Nunnally e Suzaku.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: C.C., Kururugi Suzaku, Lelouch Lamperouge, Nunnaly Lamperouge
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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COWARD
PARTE III

- Make my Geass -




«Non avrai più una vita come Suzaku Kururugi. Mai più.»
«Questo Geass... lo accetto senza indugio.»


«No!! Lasciami!! Stammi lontano!! Fratello mio!!»
Nunnally gridò disperata stringendosi al corpo dell'imperatore appena giustiziato. Kallen aveva provato a portarla via da lì, ma la piccola principessa non ne voleva sapere di allontanarsi dal suo amato fratello. La folla e i ribelli liberi, invece, non fecero altro che gridare il nome del loro salvatore, coprendo quella tragedia con urla di gioia e proclamando la liberazione del mondo dal Demonio Lelouch. I soldati di Britannia si erano ritirati. Geremia si dichiarò dalla parte di Zero in quel momento stesso e liberò il principe Schneizel dalla sua prigionia. Anche lui si inchinò a Zero, che trionfava fiero in cima al carro impugnando la spada autrice del suo nuovo destino.
Il paladino mascherato scese al piano inferiore del carro con un balzo, atterrando proprio accanto alla sua vittima.
«Adesso lo devi lasciar andare.» sussurrò alla ragazza, posando una mano sulla sua. Nunnally continuò a piangere, ma si lasciò convincere dal calore che sprigionava la voce del suo amico d'infanzia. Allentò la presa sui vestiti insanguinati di Lelouch e li lasciò. Portò le mani tremanti al viso, piegandosi su se stessa per il dolore che quella perdita aveva scatenato in lei.
Kallen si premurò di liberarla dalle catene che portava ancora, asciugandosi di tanto in tanto le lacrime con il palmo della mano. Parlò con dolcezza alla britanna, convincendola poco a poco ad appoggiarsi a lei. Fra tutti, la giapponese sapeva bene cosa volesse dire perdere un fratello e la sintonia che avevano le due in quel momento aiutarono entrambe a mettersi in piedi. Il pilota del Guren prese fra le sue braccia quella fragile creatura, portandola in un luogo sicuro, accompagnata sotto ordine di Zero da Geremia e Schneizel.
I guerrieri liberati non generarono domande da sottoporre al loro salvatore mascherato. Come già detto, quello era Zero ed era venuto a salvarli. Tanto bastava.
Dunque all'uomo dei miracoli non rimase che una sola cosa da fare; depose la sua spada e sollevò con cura il corpo ancora caldo di Sua Maestà Imperiale. Lo tenne stretto a sé e sotto lo sguardo confuso della folla lo portò via.


Minuto dopo minuto, passo dopo passo, sentiva il calore del corpo che trasportava sempre più un ricordo lontano. A guardarlo bene, sembrava piacevolmente addormentato. La sua pelle aveva sempre avuto un colorito pallido, ma il nuovo Zero conosceva bene la differenza fra vivo e morto. Raggiunse il Gawain con cui era giunto fin lì. Adagiò il corpo senza vita del ragazzo sul sedile superiore e si tolse la maschera, posandogliela sulle gambe. Guardandolo si accorse che la frangia pendeva più da un lato che dall'altro, così istintivamente gliela sistemò. Poi posò quella stessa mano sulla sua guancia.
Sussurrò con un filo di voce il suo nome, sperando si svegliasse sentendolo. E non vedendosi riflesso nuovamente in quelle ametiste che tanto amava, si sistemò ai comandi e partì.


«Mettilo qui.»
Il giapponese fece come richiesto dalla donna, portando Lelouch sull'altare sacro su cui C.C. rivolgeva ogni giorno le proprie preghiere. Era stato un regalo dell'amico all'immortale, quella chiesa. L'aveva fatta costruire poco distante dal castello di Tintagel appositamente per lei, cosicché fosse libera di esprimere la sua umanità smarrita nel fluire del tempo.
La guardò poggiare le labbra sulla sua fronte e versare lacrime per lui.
«Portami una tinozza con dell'acqua calda e dei vestiti puliti.»
Ubbidì.
Rispettava il suo sentimento. Lo comprendeva, in parte. Immaginò quanto fosse terribile rimanere immutabile in un mondo in costante cambiamento, ma non potè certo dire di sapere appieno quel che si provava.


Quella piccola e angusta stanza aveva il suo odore. Persino le pareti ne erano intrise. Faceva male respirare. Cercò dei vestiti che gli si addicessero, trovando solo abiti pomposi, elaborati. Da puro esibizionista. Poi, raggrinzita in un angolo, trovò la divisa scolastica della Ashford. Lelouch l'aveva sempre tenuta con sé. E proprio come lui, era nascosta sotto appellativi e maschere.


C.C. aveva insistito per lavare e vestire quel corpo da sola. Ancora una volta, il soldato non aveva avanzato motivazioni per rimanere lì. Nunnally era arrivata insieme a Geremia e Kallen al castello e lui aveva il dovere di raccontargli tutto quanto. Il mondo di C. Lo Zero Requiem. Il volere di Lelouch.
La vera storia.




«Sono già passati due anni, eh, Lelouch? Si dice che la vita continui anche senza di noi... ed è proprio così. Zero sta facendo il suo lavoro e gli ingranaggi che hai disposto tengono in piedi ogni cosa. Nunnally è straordinaria... sono sicuro che non te lo dice quando viene qui su a trovarti. È sempre stata modesta.»
«Sai Lelouch, non sono mai riuscito a distinguere la verità dalle tue bugie. Però ho pensato che qualcosa di vero ci fosse, quando tutti e tre insieme abbiamo ammirato il sole calare da questa altura e i girasoli ballare con il vento. Eri solo un bambino, certo. Ma era un sorriso vero, quello che stavi mostrando. Mi chiedo se lo sapessi... se ne fossi consapevole. E se qualche volta volessi solo tornare ad essere quel bambino che sorrideva insieme a me dei fiori. Ti sembrerà stupido da parte mia, a questo punto... ma tu non sei stato da meno. C.C. me lo ha detto prima di partire. Di Euphy. E tu sei stato così codardo da non affrontarmi. Mai, neppure una volta lo hai fatto. E per questo che te ne sei andato, non è vero? Per non affrontarmi di nuovo! Potevi prendere il Code da tuo padre, morire e tornare. E invece non lo hai fatto. E sai come so che questa è la fottuta verità? Perché non appena sono rimasto solo con il tuo cadavere, dopo che C.C. lo aveva lavato, io ho... cercato ovunque il tuo Code. Vedi a cosa mi hai ridotto? Sei il peggiore.»
«Hai voluto che il nome di Suzaku morisse insieme a te, quel giorno. Ma adesso ti prego di accettare questo mio Geass, cosicché possa essere solo Zero. Continua a vivere insieme a me Lelouch... in quella calda terra in cui eravamo solo noi stessi.»

Per sempre.



 
  
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