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Autore: Manzcan    29/02/2020    0 recensioni
Gli anni ‘70 sono stati gli anni del cambiamento, il decennio dopo le rivoluzioni del ‘60 e prima del boom dell’80. Almeno nel mondo dei babbani, poiché nella società magica una guerra è alle porte, anche in una realtà scolastica come quella di Hogwarts. Nel 1971 l’educazione magica si apre ad un gruppo di bambini che cresceranno fra lacrime, parole dette o non, grandi sentimenti e sangue.
Questo un racconto di animi forti, occhi verdi, sangue puro e partire di Quidditch
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alice Paciock, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon, Sirius/Lily
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Primo capitolo 

 

 

prima parte 

 

Correva l’anno 1971 e dopo continue manifestazioni, rapimenti e l’abolizione della pubblicità delle sigarette era arrivato agosto. Tendenzialmente durante l’ottavo mese si va in villeggiatura o in montagna, almeno lo facevano le persone “normali”, poiché un altro tipo di persone, che va dagli undici ai diciassette anni, aspettava la posta. Ma non la posta portata da simpatico postino Jim, no di certo, ma da gufi o civette. Ebbene questi predatori notturni, stavano compiendo il loro lavoro annuale, durante quell’agosto, di portare le lettere d’ammissione di quell’anno scolastico per la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

 

C’era chi riceveva la lettera un ultima volta e chi, come un undicenne James Potter, la teneva fra le sue mani per la prima volta, ed esultava di gioia, perché non aspettava altro da anni. Ma c’era anche, come una certa Lily Evans, che non sapeva dell’esistenza del mondo magico, o lo conosceva solo per il puro caso di avere un amico coetaneo mago, ma che in realtà non poteva neanche immaginare la realtà.

 

Mancava solo qualche giorno, ormai dal fantomatico primo settembre, e come da copione, decine di studenti andavano a rifornirsi di nuovo materiale scolastico a Diagon Alley. Quel 28 agosto, una ragazzina di nome Lily Evans stava finalmente andando a comprare il suo materiale per la prima volta, accompagnata dai suoi genitori. Sua sorella Petunia si era categoricamente rifiutata di venire, perché non voleva andare, detta sua, nel mondo delle “megere fattucchiere a comprare robaccia Magica”. Anche se in realtà non voleva vedere il mondo speciale riservato solo a sua sorella, infatti non avrebbe mai mandato giù le specialità incredibili di Lily, che a lei erano state negate per natura.

 

Invece Lily era estasiata mondo totalmente sconosciuto, aveva si, sentito storie da quel suo amico, ma non erano nemmeno paragonabili. Tutto ciò che la realtà babbana può soltanto sognare, gli era difronte e stava cercando di imprimere nella sua mente ogni dettaglio. Stava anche cercando, inutilmente, di capire come mai un rospo grosso come un cocomero stesse dando informazioni stradali.

 

La sua prima tappa era la banca dei maghi Gringotts, per poter scambiare le poche sterline dei suoi genitori, presi alla sprovvista da tutte quelle spese fuori budget ,in denaro magico. Vennero anche tristemente a conoscenza che il cambio era estremamente sfavorevole per le sterline, perciò la giovane strega si sarebbe dovuta arrangiare con materiale di seconda e terza mano.

 

“Oh tesoro, se avessimo saputo prima di questo...mondo e di quanto sia sfavorevole lo scambio, avremmo cominciato a risparmiare molto prima!” Disse sua madre preoccupata, in quanto si stava ancora riprendendo dallo shock dei poteri della figlia.

“Mamma non ti preoccupare, non morirò mica per un libro un po’ sfaldato è una divisa scolorita!” Ribatté la streghetta. “Ma se poi ti escludessero? Se non riuscissi a farti degli amici? E se i professori ti discriminassero? E se-” “nostra figlia saprà farsi sentire quanto basta per non farsi mettere i piedi in testa” concluse suo padre mandandogli un occhiolino.

 

Lily aveva un buon rapporto con i suoi genitori, gli hanno sempre voluto bene e nelle loro possibilità non gli avevano mai fatto mancare nulla. Però era più legata al padre, che essendo di personalità pacata e riservata, Lily aveva imparato a leggere i suoi segni d’affetto poco visibili; come avere più cioccolato nel latte la mattina o intendere le pacche sulle spalle come abbracci. Loro due non avevano bisogno di fronzoli, bastava un’occhiata per interpretare un “ti voglio bene”, si capivano via sguardi e silenzi. Tutto il contrario della madre che parlava a macchinetta anche per delle ore e mostrava il suo affetto apertamente senza vergogna costantemente. Ad un occhio esterno i suoi genitori sembrerebbero totalmente incompatibili, ma come lei ben sa, si completano a vicenda.

 

Più tardi e dopo una tragedia per acquistare una divisa decente, la ricerca angosciante di una copia di “infusi e pozioni magiche, di Ansenius Brodus” che non fosse per metà incenerita, decisero di dividersi le spese. I suoi sarebbero andati a comprare il calderone e le provette di vetro, mentre Lily sarebbe andata a comprare la sua bacchetta e il gatto.

Ma dopo neanche venti minuti stava ancora cercando come una disperata il negozio di bacchette, andò persino a sbattere contro qualcuno, facendolo imprecare.

 

“Merlino misericordioso! attenzione!” a quanto pare il loro scontro aveva fatto cadere tutti i pacchetti di quello sventurato. “Ah scusami, perdonami, graziami, n-non volevo!” Una cosa di certo Lily l’aveva presa dalla madre, dare in escandescenze per poco.“Hey calma, non succede nulla” la strega alzò lo sguardo e si ritrovò di fronte un paio di occhiali storti, forse per via dello scontro e dei capelli castano scuro piuttosto disordinati.

 

E anche a dei bellissimi occhi...

 

Viola?

 

Lily era certa di non aver mai conosciuto nessuno con gli occhi viola, almeno sapeva che l’attrice Liz Taylor gli aveva, ma di certo non l’aveva mai incontrata. Rimase qualche secondo ad osservarlo quasi incantata, finché il ragazzo la disincantò.

“Prima volta a Diagon Alley?” Svegliatasi dal suo incanto ci mise qualche attimo a capire la domanda e a formulare una risposta “ah! S-si..è la prima volta che metto piede nel mondo magico” il ragazzo non era per nulla sorpreso, perciò: “credimi ti capisco, anche io fino all’anno scorso non sapevo nulla di tutto ciò” si mise ad indicare con un gesto delle mani l’area circostante “quindi dimmi, dov’è che stai andando così disperatamente?” A lei gli avevano insegnato di non dare troppa confidenza agli sconosciuti per strada, ma sembrava totalmente innocuo e poi se aveva un anno in più di lei, lo avrebbe visto di li a poco a scuola. “Sto cercando un negozio di bacchette” lui sorrise “un momento importante, non ci si dimentica mai della prima, e probabilmente, unica bacchetta” sospirò pensando a quando lui comprò la sua “ Olivander sta infondo alla strada a destra”. Non se lo fece ripetere due volte e si catapultò verso la fine della strada, finché non si fermò di colpo, facendo perdere l’equilibrio a una vecchia strega e si giro gridando “GRAZIE SCONOSCIUTO CON GLI OCCHI VIOLA!” Poi ricominciò a correre, non notò però che un sorriso sincero era spuntato sul volto di quel ragazzo, che pensò che quel anno sarebbe stato molto più interessante.

 

Finalmente Lily era difronte al negozio e senza pensarci due volte entrò. Non c’era molto spazio dove camminare, ogni parete aveva scaffali, su scaffali pieni di scatole per bacchette. Il negozio sembrava vuoto e non c’era nessuno al bancone, la ragazza aspetto due minuti buoni senza che nulla accadesse, finché non si decise a tossire particolarmente forte. “COF-COF!”. E esattamente tre secondi dopo spuntò dal retro bottega un ometto dai capelli elettrizzantemente bianchi e con il volto segnato dal tempo.

“Oh salve signorina...?” “Evans, Lily Evans” disse tutto in un fiato. “Beh sig.Evans non perdiamo tempo!” E cominciò a spulciare uno scaffale li vicino, finché non tirò fuori una bacchetta color noce e gliela porse “ora prova a muoverla” lei la mosse e la lampadina che stava illuminando le loro teste esplose. “No, non è questo il caso- andò a prendere un’altra scatolina- proviamo questa qui” gliela diede, ma non era nemmeno questa la fantomatica bacchetta, visto che fece tremare tutto il negozio, spaventata quasi la buttò sul bancone. “Non preoccuparti” e con un gesto tutto tornò come prima. 

 

Infine gliene mise in mano un’altra “La terza volta e quella buona! Almeno così dicono...” appena presa in mano Lily sentì una sensazione mai provata, come se una forza superiore stesse legando lei, una qualunque ragazzina di periferia, a quel curioso pezzo di legno levigato, che le avrebbe permesso di controllare i suoi doni. Si sentì realmente speciale è legata indissolubilmente a qualcosa, finché i suoi pensieri non furono interrotti dal Olivander e quelle sensazioni sparirono come erano arrivate. “Eccola qui! 1014”, di salice e sorprendentemente sibilante!” Poi si il suo volto si inscurì “Curioso come la magia si risvegli nei più comuni babbani, come se dei falchi insegnassero a volare a delle galline” la giovane strega rimase interdetta “lo dovrei prendere come un’insulto” Ma il fabbricante si rese subito chiaro “Oh, niente affatto. Di solito sono i nati-babbani e i mezzo-sangue a fare grandi cose. Probabilmente per compensare la mancanza di una stirpe. Perciò sig.Evans ti dirò, che puoi aver il sangue più puro fra tutti, ma noi siamo pur sempre umani, perciò la nostra mente e anima non hanno nulla a che fare con il sangue”. Detto ciò, Lily dopo aver pagato se ne andò senza fiatare.

 

Dopo quell’affermazione la strega iniziò a cercare i suoi genitori e a rendersi conto di quanto quella società sfavillante all’apparenza, fosse in realtà come ogni altra comunità di esseri umani, perché potranno pur controllare la realtà con un tocco di bacchetta, ma umani lo si resta sempre, nel profondo. 

 

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