Sakura, ancora stordita per
la sorpresa, abbassò lentamente la mano che reggeva il
telefono
rimanendo per qualche secondo immobile ad osservare il muro davanti a
lei, senza in realtà vederlo. Non riusciva a credere alle
parole che
aveva appena letto e il suo cervello annaspava inutilmente in cerca
del possibile autore di quello scherzo così ben congegnato.
L'eventualità che fosse tutto vero, e che il suo sogno di
una vita
si fosse quindi avverato, non era neanche da prendere in
considerazione...
“Sakura?”
la chiamò
all'improvviso, da una grande distanza, una voce femminile che ben
conosceva.
A quel punto la ragazza si
riscosse sbattendo un paio di volte le palpebre e appoggiando
finalmente il cellulare sul mobile prima di girarsi piano verso Ino,
la sua coinquilina da quando avevano iniziato lo stesso corso
all'università, che la stava guardando dal divano con aria
interrogativa. Quanto doveva essere rimasta bloccata come una statua
a fissare il vuoto perché questa distogliesse finalmente
l'attenzione dalla sua rivista di moda? Si lasciò sfuggire
un lieve
sorriso al pensiero, ma non fece in tempo a formulare la battuta
prima della domanda successiva.
“Era
la mail
dall'ospedale?” la incalzò infatti la compagna,
osservandola con
preoccupazione sempre maggiore in cerca di un minimo indizio.
“Sì”
rispose piano
Sakura con una voce che non sembrava neanche la sua.
“E
quindi?”
“Hanno
accettato la mia
domanda. Mi vogliono in prova da lunedì prossimo nell'equipe
della
dottoressa Senju” esalò la ragazza ancora
incredula, sobbalzando
alla reazione ben poco equilibrata della compagna.
“Dici
sul serio?
Congratulazioni!” aveva infatti urlato Ino, lanciando in aria
la
sua rivista e raggiungendola in due balzi.
In un attimo Sakura si sentì
quasi soffocare per la foga di quell'abbraccio che per poco non le
fece cadere a terra, ma sorrise felice quando la compagna le
stampò
un bacio sulla fronte, al quale ne seguirono molti altri. Le piaceva
questo lato così spontaneo dell'amica che da circa un anno
era
diventata anche la sua fidanzata e il suo entusiasmo la stava
aiutando a realizzare che la settimana successiva avrebbe davvero
iniziato a lavorare in ospedale sotto le direttive di Tsunade Senju,
il medico più conosciuto di tutto il Paese.
“Avevi
ragione tu a dire
che mi avrebbero accettata!” esclamò felice,
baciandola a sua
volta.
“Sarebbero
stati dei pazzi
a non farlo. Te lo ricordi o no che hai sempre preso i voti migliori
di tutto il corso?” ribatté subito la compagna,
scostandola
leggermente da sé per lanciarle un'occhiataccia di
rimprovero.
A quelle parole Sakura
ridacchiò imbarazzata cercando inutilmente di negare. Sapeva
che Ino
aveva ragione, ma non amava vantarsi dei brillanti risultati che
aveva sempre conseguito in qualunque materia fin da quando era
bambina ed era consapevole di aver fatto a volte degli errori
terrificanti durante gli esami per i quali si era disperata per
giorni, certa dell'imminente bocciatura, prima di conoscere il voto
finale.
“Sei
sempre la solita”
sbuffò la ragazza bionda scuotendo la testa, per poi
distogliere lo
sguardo non appena realizzò cosa implicasse quella mail. Era
felice
per l'amica, ovviamente, eppure non poteva evitare di sentirsi anche
un po' delusa per non essere stata scelta. Entrambe avevano sempre
avuto una grandissima ammirazione per quella donna straordinaria che
in pochi anni era diventata una luminare nel suo campo e le
dispiaceva di aver perso l'occasione di lavorare nella sua equipe.
Purtroppo, però, era risaputo fin dall'inizio che ci sarebbe
stato
posto per una sola persona, e quello era toccato giustamente alla
migliore del loro corso...
“Mi
dispiace, Ino. So che
anche tu ci speravi” le disse dolcemente Sakura dopo un
attimo di
silenzio, appoggiandole una mano sulla spalla e ottenendo in cambio
un sorriso un po' mesto. Per quanto la ragazza avesse cercato di
nascondere l'ombra che aveva offuscato di colpo i suoi bellissimi
occhi azzurri, quel lieve cambio di espressione non era sfuggito alla
persona che la conosceva meglio di chiunque altro, ridimensionandone
subito l'euforia, un istante prima incontenibile.
“Non
preoccuparti, va bene
così. Sei una dottoressa fantastica ed è naturale
che ti abbiano
scelta per un lavoro tanto delicato. Vedrai che prima o poi ci
sarà
qualcuno interessato anche al mio curriculum”
cercò di scherzare,
senza riuscire tuttavia a nascondere quel velo di tristezza che
aleggiava ancora, cercando inutilmente di tirar su il morale a
entrambe. Purtroppo era quello il problema di essere amiche da
sempre: non sarebbero mai riuscite a nascondere nulla l'una all'altra
e avrebbero quindi condiviso, volenti o nolenti, sia la gioia che il
dolore.
“Anche
tu sei bravissima e
sono sicura che presto offriranno anche a te un ottimo posto”
la
incoraggiò Sakura, chiaramente dispiaciuta. Sulle prime non
ci aveva
nemmeno pensato, ma era ovvio che questa sua grande vittoria
significasse, automaticamente, una cocente sconfitta per la
fidanzata. Quando mesi prima avevano saputo in aula di questa
possibilità per chi fosse riuscito a laurearsi in tempo, si
erano
sfidate come sempre persino per quel posto che nessuna delle due
credeva in fondo di meritarsi, convincendosi quindi fin dall'inizio
che avrebbero finito per consolarsi a vicenda e cercare lavoro
altrove. Avevano coltivato insieme il sogno di diventare medici, e
sebbene ognuna l'avesse sempre tenuto per sé, era stato
quasi
automatico immaginarsi mentre lavoravano fianco a fianco nello stesso
reparto -motivo per cui, per una volta, non sarebbe stato poi
così
male perdere entrambe-, ed era difficile adesso scendere a patti con
l'idea che, molto probabilmente, non sarebbe mai successo.
“Grazie,
Sakura” le
sorrise Ino, avvicinandosi di nuovo per sfiorarle le labbra con un
bacio più dolce dei precedenti prima di guardarsi intorno in
cerca
della sua rivista. Aveva urgentemente bisogno di distrarsi e ora che
ci pensava aveva alzato lo sguardo dalle pagine per mostrare
all'amica un abito meraviglioso che secondo lei le sarebbe stato
d'incanto, ma chissà adesso dov'era andata a finire...
“Tu
guarda cosa mi hai
fatto fare” borbottò poco dopo, raccogliendo il
malcapitato
giornaletto e cominciando inutilmente a lisciarne le pagine.
L'atterraggio ai piedi del divano era stato decisamente disastroso.
“Io?
Ti ricordo che sei
stata tu a lanciarla prima di saltarmi addosso!”
puntualizzò
Sakura, fingendosi seccata.
“Avevo
i miei motivi e non
mi sembra che ti sia dispiaciuto” ribatté l'altra
con lo stesso
tono, rifiutandosi di guardarla. Era ovvio che avesse ragione
l'amica, ma era stato più forte di lei nascondersi dietro
quella
sciocca battuta che le era sorta spontanea. Tra le due era sempre
stata la ragazza dai capelli rosa quella delle reazioni esagerate e
un po' si vergognava per l'accaduto.
“A
volte sembri proprio
una bambina” ridacchiò questa prima di
abbracciarla da dietro e
lasciarle un piccolo bacio sul collo che la fece rabbrividire.
“Ma
in fondo è anche per questo che mi piaci tanto”
aggiunse piano,
appoggiando la testa contro la sua e facendo scivolare le mani sul
suo corpo fino ai fianchi, lasciati leggermente scoperti dalla
maglietta corta che indossava.
A quel punto Ino sussultò,
e lasciata cadere distrattamente la rivista sul tavolino accanto a
loro, si girò nel suo abbraccio intenzionata ad impadronirsi
di
nuovo delle sue labbra e dimostrarle che non poteva provocarla
così
impunemente, ma all'ultimo istante una loro amica pensò bene
di
chiamarla sul cellulare ricordando a entrambe che avrebbero
già
dovuto raggiungerla in gelateria da parecchio tempo.
“Hai
ragione, scusaci,
arriviamo subito. Abbiamo grandi novità, quindi tieniti
pronta per
una montagna di gelato. Dobbiamo festeggiare!” disse in
fretta la
ragazza prima di correre in camera a prepararsi.
“Non
che il programma mi
dispiaccia, ma ti ricordo che lunedì dovrò
mettermi qualcosa di
decente” obiettò la fidanzata mentre si cambiavano
in fretta e
furia, già sicura di come sarebbe andata a finire.
“Tranquilla,
abbiamo tempo
per rimediare. Basterà iscriversi in palestra domani mattina
e darci
da fare in ogni modo possibile” la rassicurò
tranquilla Ino, dopo
averle lanciato una rapida occhiata.
A quelle parole Sakura non
poté trattenere una smorfia di disappunto, che venne
però
bellamente ignorata.
“Tu
sai che ci sono altri
metodi più piacevoli, vero?” riprovò
allora in tono allusivo,
cercando di non pensare all'unica volta che aveva seguito il suo
consiglio. L'amica era sempre stata più atletica di lei e
con un
fisico invidiabile sotto tutti i punti di vista, motivo per cui non
aveva mai avuto problemi a smaltire in fretta le scorpacciate di
gelato o di qualsiasi altra cosa avesse seguito grandi gioie o
inevitabili delusioni, ma il suo caso era molto diverso e non stava
esattamente morendo dalla voglia di non riuscire più a
muoversi per
giorni per il dolore ai muscoli...
“E
chi ha detto che non
possiamo usare anche quelli?”
ribatté Ino con un sorrisetto
carico di promesse.
“Mi
spiace per te, ma non
riuscirai a trascinarmi di nuovo in palestra” si
impuntò Sakura.
“Dovrai
impegnarti molto
stasera, allora, ma adesso è meglio andare, prima che Tenten
ci
strozzi sul serio” la stuzzicò un'ultima volta la
ragazza, prima
di trascinarla giù per le scale.
La fidanzata rise e per il
momento decise di lasciar perdere, ripromettendosi però di
continuare appena possibile la discussione. Non le era ancora andato
giù di essere stata interrotta prima di festeggiare nel modo
più
sano e piacevole possibile, e da quando avevano letto di quel metodo
alternativo per tenersi in forma, ne aveva approfittato spesso per
evitare la palestra che a Ino piaceva tanto e non aveva certo
intenzione di rinunciare adesso.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Purtroppo la storia ho
dovuto scriverla di corsa e non mi convince del tutto, ma ci tenevo
comunque a pubblicarla per la fine della challenge. Spero vi sia
piaciuta almeno un pochino e di non aver scritto bestialità
troppo
grosse, dal momento che non ho idea di come funzioni precisamente
l'iter di assunzione negli ospedali. Fatemi sapere che ne pensate, se
vi va, e grazie a tutti per il tempo che mi avete dedicato anche solo
leggendo. *^*
Come
ho scritto nell'introduzione, la fic partecipa alla challenge
“Keep
calm and love yuri” indetta dal gruppo facebook Naruto
Fanfiction
Italia e l'immagine in alto che mi ha ispirata appartiene a
questa artista: https://papabay.tumblr.com/ .
Se
qualcuno fosse interessato, vi informo inoltre di aver creato tempo
fa un gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma
anche sugli anime e manga in generale. Per il momento siamo ancora in
pochi, ma saremo ben felici di accogliervi a questo indirizzo:
https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/?ref=bookmarks.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora mi dileguo.
Un
bacio e alla prossima!
Ellygattina