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Autore: Ste_exLagu    01/03/2020    1 recensioni
Hanamichi è un campione che gioca nel NBA alle soglie dei 30 anni. Brinda più volte con Haruko in un locale. Lei aspetta un bambino e sembra quindi che tutto sia felice, ma quando cominci a fare i conti con il dover crescere forse il brindare non è solo per una cosa bella. Magari brindano a tutto quello che lui ha perso con lei, forse brindano perché lui è svuotato dai sentimenti che provava per lei. Forse lei si è rivelata per quello che è in realtà. Al bancone l'incontro con qualcuno del passato, e uno svelarsi insieme, mettendo sul piatto quello che i loro cuori riescono ancora a tenere vivo, o forse quello che sono riusciti a lasciare andare.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Haruko Akagi, Kaede Rukawa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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あなたに負けた

(Anata ni maketa)
Lost On you

House or Home?
Note pre fic: Sono un fan dei Lakers da sempre. Questa fic si svolge in una realtà del multiverso diversa da questa. Non farò riferimenti ai fatti accaduti recentemente in ambito del basket mondiale.
Sto solo guardando a ripetizione il film premio Oscar “Dear Basketball”.

Wishing I could see the machinations

Understand the toil of expectations in your mind



Siamo tornati dalla Russia e il mio umore è pessimo, con Kaede ci siamo salutati in aeroporto, la vita è ricominciata incombendo su di noi alla fine del torneo di Baku. Il mio allenatore ha preteso la presenza dei rappresentanti delle varie nazionali il giorno dopo l'atterraggio negli Stati Uniti, ci siamo sorbiti una lavata di capo, ed io mi sono beccato le urla dell'addetto stampa, per la questione del pestaggio di Rukawa. Non sembra proprio che questo periodo pessimo accenni a terminare, e pensare che solo qualche giorno fa mi sentivo in una bolla, cullato e amato come mai nella mia vita. Devo fare i conti con la mia vita, con le mie abitudini, la mia casa ha ancora il suo profumo, e probabilmente ancora cose sue, della donna che mi ha distrutto e che mi ha sfruttato tutto questo tempo. La vedo arrivare con una copia del contratto, ne sono sicuro, e mi sbraita contro. “Non ti fa bene nel tuo stato” le dico cercando di mantenere la calma, mentre lei sembra completamente fuori di testa “Tu... TU BRUTTO BASTARDO...” le sorrido e scrollo le spalle, ormai ho capito che vuole farmi arrabbiare, e cerca un modo per farmi passare dalla parte del torto, solo dieci anni fa ci sarei caduto con tutte le scarpe, ma il gioco, e la pressione della NBA mi ha temprato, mi ha reso impermeabile alle provocazioni, e lei dovrebbe saperlo, ma non sembra rendersene conto; da quanto tempo ha smesso di guardarmi? Da quanto tempo sono solo un bancomat? “Dovresti vergognarti” le dico, non alzo la voce, se la Kitsune mi ha insegnato qualcosa è che mantenere il tono della voce normale fa incazzare ancora di più il tuo interlocutore, infatti lei sbraita frasi senza senso per cinque minuti buoni, giusto il tempo per essere circondati dai giornalisti, ancora alla ricerca di una visibilità mediatica che sta cominciando a farmi arrabbiare seriamente. Quando si avvicinano i rappresentanti dei media cerco di rimanere ancora calmo e lei sbotta “Lo vuoi capire che quel frocio ti ha traviato?” urla, mentre io la guardo sbraitare come guardassi un documentario, è uno di quei momenti della mia vita in cui riesco a rimanere lucido e vedere le cose da fuori, come sotto canestro, quando la tensione ha superato il punto di non ritorno, sento l'adrenalina salire come in partita. “O forse mi sono reso conto che tu avevi almeno un fidanzato a squadra della lega?” insinuo e lei sembra fuori di testa comincia a strappare i fogli e lanciarmeli contro “Vai dal tuo fidanzatino, tanto non è più vergine, sai le ha prese e l'ha preso”. Si avvicina a me e comincia a colpirmi “lui mi ha tolto i miei soldi, quelli che a fatica mi son sudata, stare con te?” comincia una risata sguaiata, mentre io sono impietrito da quello che ha appena detto, non reagisco sono troppo sconvolto. “La peggior cosa della mia vita. Ora puoi fartelo quanto ti pare, e la kitsune di qua e la kitsune di là, sai che palle. Ma ora non mi hai lasciato nulla e aspetto tuo figlio”. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso, faccio tre passi indietro e comincio a risponderle “La gravidanza più lunga della storia, l'ultima volta che abbiamo fatto sesso è stato un anno fa, complimenti gareggi per il guinness dei primati? Lascia perdere Rukawa, è uno dei miei migliori amici, una delle persone migliori che abbia conosciuto, ma tu, come sai i particolari?” stiamo dando uno spettacolo tale che molti stanno riprendendo sia con le loro telecamere che con i loro telefoni. “Allora siete proprio stupidi, più stupidi di quel che credessi, vuoi che non sappia quello che viene fatto per me? Ho detto che doveva tacere, e loro l'hanno zittito per me e hanno approfittato del suo bel corpo atletico. Ne sono felice, me lo sarei fatto, ma mi ha sempre respinta, e allora se lo sono fatto.” Sto cercando di non colpirla, la rabbia sta montando. “Penso che questi video potrebbero interessare il detective LoRusso, anche se da fonti attendibili so che le cose non sono andate proprio come avevi pianificato.” Mi lecco le labbra lentamente e osservo quella che è stata la mia compagna di vita per quindici anni e rimango stupito di quanto non la conosca. Il secondo pensiero è che l'addetto stampa della squadra vorrà la mia pelle farne un tamburo. Una giornalista cerca di calmare Haruko che ha preso da terra qualcosa e me lo lancia contro, ora io sono un ragazzone di due metri e non mi scalfisco facilmente, ma lei sta passando ogni limite. “Se fai così farai male a tuo figlio, a proposito, nella denuncia che seguirà questo simpatico incontro chiederò che sia fatto il test del dna del bambino, per provare il fiume di cazzate che stai sparando, Akagisan” uso il suffisso onorifico per mettere più distanza possibile tra me e lei “Ora se vuoi scusarmi, e anche voi” mi rivolgo ai giornalisti “Entrerei in casa mia. Signorina i suoi averi rimasti in questa casa le saranno recapitati da un corriere in questi giorni all'indirizzo del suo fidanzato ufficiale.” Riesco a raggiungere a grandi passi il cancello e a superarlo, ma non sono abbastanza veloce, un unico giornalista riesce a scivolare dentro, è Kevin, quell'uomo ha dei super poteri, oggi è vestito in arancione ed è più grosso di me, ma è riuscito a non far notare ai suoi colleghi e rivali di essere scivolato nel mio cortile. “A questo punto Kevin, entra ti offro un the” lui mi segue e io sospiro. “Avrò l'esclusiva reazione a questa scenata?” sorride mentre gli faccio strada per il viale che porta alla villetta. Quando entriamo veniamo accolti dall'ingresso candido che tanto piaceva ad Haruko, tutto qua ha il suo tocco, entriamo in cucina e metto su il bollitore. “Avrai l'esclusiva, anche perché mi hanno già dipinto come uno stronzo di prima categoria” il suono dell'acqua alla temperatura giusta mi interrompe e faccio del semplice the nero infondendo le foglie nell'acqua bollente e poi porgendo una tazza generosa al mio ospite “Latte? Limone? Zucchero?” chiedo e lui fa un cenno di diniego con la testa, e poi prende un piccolo registratore dalla tasca. “Parlami di questa situazione, come ci siete arrivati?” sospiro e prendo un gran sorso di the che ho zuccherato e a cui ho aggiunto una generosa dose di limone. “Come ci siamo arrivati? Me lo sto chiedendo anch'io, stavamo insieme dalle superiori, siamo andati a convivere a diciott'anni, due anni prima della maggiore età i Giappone, lei studiava moda, e io giocavo a basket, e per me le cose sono rimaste sempre uguali, ma nell'ultimo anno e mezzo abbiamo avuto dei problemi, o almeno io me ne sono accorto solo così recentemente, abbiamo provato e riprovato a stare ancora insieme, ma abbiamo smesso di fare l'amore circa un anno fa, lei non riusciva a concedersi, e mi ha detto di una qualche malattia, e di poco coinvolgimento, e io ho provato a riconquistarla con il romanticismo. Ma sembra che non le interessasse quello. Quando ho scoperto la sua gravidanza ho capito che c'era qualcosa che non quadrava”. Il mio interlocutore beve “ma la storia di lei innamorata di Rukawa?” mi chiede ed io rido “al liceo tutte le ragazze erano innamorate di lui, da noi soprattutto una quindicina di anni fa gli occhi blu erano una cosa rara, come i miei capelli rossi, ma mentre i suoi occhi hanno fatto innamorare tutte, i miei capelli hanno fatto allontanare quasi tutti. La prima volta che l'ho incontrato l'ho picchiato perché ha detto ad Haruko che non sapeva chi fosse, ed io ero bello e cotto di lei. Lei sperava di poter cambiare Kaede, di farlo diventare suo, un bravo ragazzo, bello e con una carriera davanti, era un bocconcino a cui tantissime puntavano. Solo dopo il coming out le ragazze, quasi tutte, si sono date una calmata. E Haruko era una di queste anche perché era diventata la manager del club e quindi doveva essere più obbiettiva possibile. Sto straparlando” mi nascondo bevendo un lungo sorso della bevanda calda appena preparata. “Quindi c'è lei dietro l'attacco a Rukawa” annuisco “posso avere i video da portare al detective?” gli rispondo “Sono già stati inoltrati, non ti preoccupare. Ma dimmi qualcosa per farci capire com'è la questione del contratto.” Sospiro “allora, lo sai in questo ambiente non conta solo che tu sappia giocare a basket ma anche la tua immagine pubblica ne risente. Quando mi sono reso conto che lei voleva sfruttarmi come bancomat mi sono rivolto al mio avvocato che mi ha consigliato che linea seguire. Le verso il 15% del mio stipendio ogni mese, all'inizio era ripartito in una metà in un fondo fiduciario per il bambino e il resto per le spese dei genitori. Nel caso di fughe di notizie sul contratto c'era scritto che in quel caso solo una piccola porzione fosse destinata ai genitori, il resto nel fondo del bimbo. Volevo evitare scandali, e invece...” Kevin ridacchia nel suo completo arancione. “e Rukawa” scuoto la testa pel di carota che mi ritrovo “volevo prendermi una piccola soddisfazione. So benissimo che a lei è sempre piaciuto. Lui è pragmatico, ed io sono romantico e ingenuo, quando ho fatto redigere il contratto ho messo la clausola che ho pensato che lui avrebbe macchinato in una situazione del genere. Però sono stato stupido, lei se l’è presa con lui, e a questo punto non so se se la sia presa per il fatto che siamo amici, o per il fatto che lui la snobbi da quando andavano alle medie” Kevin si lecca le labbra mentre mi ascolta, e poi si schiarisce la voce “Speravi che tutto passasse sotto silenzio o quasi?” annuisco “si, ho preferito pagare per un bambino non mio che fare casino, ma lei non è stata dello stesso avviso. Sono pagato bene, gioco nella lega e sono un veterano, e i media sanno quanti soldi prendo, anche dagli sponsor, quindi non mi nascondo dietro un dito, sono ricco, sono così ricco che quello che prendo in un mese equivale allo stipendio che mia madre ha preso per i miei primi diciotto anni di vita, quello non mi manca, e non mi mancano i soldi, mi manca l’essere un padre, e volevo poter far qualcosa per quel bambino, anche se non è mio, ma la madre sta diventando una piaga.” mi mordicchio il labbro mentre il giornalista mi sorride “vorresti diventare padre?” sorrido a mia volta “certo, vorrei poter fare quello che mio padre ha fatto per me, ed anche quello che ha fatto mamma, che mi ha cresciuto da sola nel momento peggiore della mia vita, l’adolescenza che si è aperta con la morte di papà” finisco di sorseggiare il the ormai freddo, e Kevin fa lo stesso e mi incalza “Quindi hai intenzione di trovare una compagna?” scuoto la testa “per ora vorrei solo che questa bolgia infernale finisse, la mia vita è finita in un tritacarne, ed anche quella di una delle persone più importanti della mia vita, e tutto questo per i soldi, capisci, solo per i soldi, ma che me ne frega, io non ho bisogno di tanto per me” scrollo le spalle e recupero le due tazze che metto nel lavandino. “Penso di cambiare casa sai? Quando ho imparato l’inglese sono sempre stato affascinato dall’uso delle parole Home e House. House è il posto dove abita qualcuno, Home è la tua casa, quella dov’è il tuo cuore, quella dove ti senti in pace, questa è una House; cercherò un posto da poter chiamare Home sweet Home” dondolo sul posto sospirando “Non è un luogo, cioè non solo, è un luogo del cuore. Mi sento un cretino, sto dicendo queste cose ad un giornalista, ed è come quando ti leggono i tuoi diritti” cambio tono e imito i poliziotti della tv “Tutto quello che dirai potrà essere usato contro di te…” Kevin comincia a ridere di gusto, e si asciuga una lacrima con un ditone. “Ho capito cosa intendi” mi rassicura “penso sia una cosa che cercano tutti, ma da quello che hai detto sembra che tu sputi nel piatto dove mangi” si schiarisce la voce “tutto questo parlare di soldi che non ti servono” sospiro leggermente “ho messo da parte i soldi per la mia famiglia, i miei parenti più stretti e i miei amici, e il resto non lo tengo per me, per questo mi sento libero di dire che non ho interesse nei soldi, non gioco a basket per i soldi, gioco a basket per quella palla arancione come la mia testa, per l’adrenalina di prendere un rimbalzo in faccia all’avversario, per la vittoria, magari non per le strigliate quando perdiamo, quelle mi piacciono molto meno.” il mio interlocutore ride di nuovo e scuote la testa “Ora ho capito, e vedrò di far trasparire questo Hanamichi nel mio pezzo, ma ho un ultima domanda tutti sappiamo che sei una testa calda, come hai fatto a trattenerti quando Haruko ha cominciato a lanciarti cose raccolte dal pavimento?” scuoto la testa a mia volta “Non lo so, forse qualche divinità è stata clemente con me ed ha deciso di darmi la pazienza di non arrabbiarmi troppo, in realtà ero lucido come in partita, riuscivo quasi a prevedere le reazioni dell’Akagi e quindi son riuscito a trattenermi, soprattutto quando sono riuscito ad entrare nel mio giardino, ma dimmi, ora ho io una domanda per te, come sei riuscito ad entrare senza che nessuno se ne accorgesse?” sorride i suoi denti bianchi luccicano abbagliando grazie al contrasto con la sua pelle color cioccolato fondente “Ti sei distratto per fuggire, ma la tua ex stava continuando a dare spettacolo, l’ultima cosa che ti ha lanciato dietro era una deiezione canina che ha colpito la mia collega che stava cercando di farla calmare”. “Non so se ridere o piangere di questa situazione, soprattutto, mi dispiace per lei, so per certo che questo episodio sarà un bocconcino succulento per il web”. Dopo qualche minuto il mio ospite si congeda ed io comincio a girare per questa casa, così vuota e così impersonale da farmi innervosire. Prendo gli scatoloni che pensavo di usare per mandare la roba ad Haruko, ed invece le uso per inscatolare le mie cose, voglio mettere la maggior distanza tra me e lei, tra me e questo luogo che la rispecchia, farò venire dei traslocatori e le spedirò le sue cose, e poi penserò cosa fare di questo guscio vuoto in cui non voglio assolutamente abitare. Per stanotte mi arrangerò in hotel e da domani cercherò un posto più adatto a me.

Parole sparse

Arrivo da una penosa sessione di esami su cui metterei un pietrone sopra.

Il responsabile della scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte ha definito la situazione tragica di quelli del secondo anno del triennio… Si preannuncia un secondo semestre all’insegna del marcire in Accademia perché i corsi inizieranno con calma, molta calma.

  
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