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Autore: _Naki_    02/03/2020    1 recensioni
Questa storia è una Klaine ed è ispirata al romanzo " Our Souls at Night" , opportunamente riveduto per adattarsi alla nostra coppia :)
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Kurt Hummel e Blaine Anderson sono due uomini soli che vivono uno accanto all'altro da quasi vent'anni, ma che non si sono mai interessati l'uno all'altro. Tutto cambia quando una sera Blaine si presenta a casa di Kurt con una proposta molto particolare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 3.


I may not be wise
and I won't save the day
but look in my eyes
and know I'll always stay
and I won't run away
                                                                            
( Run Away, Ben Platt https://www.youtube.com/watch?v=MV27NJwIA2c
 
 
“ Credo che userò il bagno”  Disse Blaine.
Mentre era fuori dalla stanza, Kurt ne approfittò per guardarsi intorno nella stanza e osservare le fotografie disseminate ordinatamente  lungo le pareti. Si trattava di vecchie foto, la maggior parte raffiguranti Blaine insieme a  Sebastian in vari momenti importati della loro vita insieme. Ce n’era una del giorno del diploma, in cui i due giovanissimi in tunica rossa sorridevano allegri alla fotocamera. Un’altra li ritraeva al matrimonio, rivelando lineamenti più maturi ed espressioni tremendamente emozionate, ma meno innocenti. Tutte le altre raffiguravano altri momenti importanti che i due coniugi avevano vissuto nel corso degli anni insieme, tutte accomunate da un grande senso di gioia e spensieratezza. S’immaginò Blaine osservarle da solo la sera, prima di mettersi a letto, con sguardo malinconico e nostalgico. Provò un moto di tristezza, perché dovevano essere stati tutti momenti davvero speciali che meritavano di essere ricordati mille e mille volte nel corso degli anni con nostalgica dolcezza, fino alla vecchiaia; non di restare relegate sulla parete di un appartamento troppo silenzioso per un uomo di nemmeno mezz’età.  Una in particolare, davvero bella per la genuina felicità che trasmetteva, attirò l’attenzione di Kurt. Raffigurava i due coniugi ed il loro bambino, probabilmente era stata scattata a qualche festa. Sebastian stringeva il fianco di Blaine e quest’ultimo teneva in braccio un adorabile bambino dai riccioli castani e lo sguardo furbetto. Gli occhi di Blaine luccicavano di gioia.
Kurt aveva avuto l’occasione di incontrare Sebastian solo un paio di volte in tutti quegl’anni. Lo conosceva come un uomo posato, piacevolmente calmo; era stato un avvocato civile ed  aveva servito quasi l’intero quartiere, era molto conosciuto in zona.  Sapeva di lui per le voci che giravano in zona, ma non lo conosceva bene personalmente. Ed  ora, ne era felice. Era completamente diverso da Blaine; alto, chiaro di capelli, fisicamente prestante e con un sorriso lucente e affascinante. Era anche completamente diverso da se stesso, decisamente più affascinante. Scosse la testa, dandosi dello stupido. Era un pensiero superficiale e inopportuno, dato che stava per violare, seppur senza nessun secondo fine, il letto di una persona che era defunta prematuramente.
 “ Credo che userò il bagno anche io”  disse quando Blaine tornò. Entrò dentro, usò il bagno e si lavò le mani scrupolosamente. Spruzzò un po’ del dentifricio di Blaine sullo spazzolino, dato che aveva dimenticato il suo, e si lavò i denti. Poi si tolse le scarpe ed i vestiti e si infilò il pigiama. Piegò ordinatamente i vestiti sopra le sue scarpe e le lasciò nell’angolo di fianco alla porta. Poi, tornò nella camera da letto. Blaine aveva indossato a sua volta un carinissimo pigiama verde scuro ed era già nel letto, parzialmente illuminato dalla lampada del comodino al suo fianco.  La finestra era aperta e da essa filtrava una brezza leggera e piacevole che scuoteva leggermente i suoi riccioli scuri, disegnando arabeschi sulla sua fronte.
Kurt rimase in piedi di fronte al letto, indeciso su come comportarsi. Non voleva forzare Blaine, l’idea era stata sua, ma voleva lasciargli la possibilità di tirarsi indietro un’ ultima volta.  Blaine, però,  scostò il lenzuolo e la coperta con un calmo gesto. I suoi occhi ambrati lo scrutavano calmi, intimidendolo appena.
“ Non vieni?” chiese, poi.
“ Ci sto riflettendo su” rispose, titubante, lasciandosi scappare una risata nervosa.
Entrò nel letto rimanendo rigorosamente dal suo lato e si coprì. Si sistemò a pancia in su, gli occhi rivolti al soffitto improvvisamente interessante; di fianco a lui, Blaine, fece esattamente la stessa cosa. Non disse nulla, non sapeva cosa dire. Per un po’, nessuno dei due parlò. Kurt poteva sentire il respiro calmo di Blaine e intravedeva con la coda dell’occhio il suo petto alzarsi ed abbassarsi lievemente. Il modo in cui la luce dei lampioni di strada s’infrangeva sul suo profilo scultoreo disegnando un morbido chiaroscuro lo rendeva affascinante e tenebroso.
A cosa stai pensando?” chiese Blaine ad un certo punto, senza voltarsi  “ Sei stranamente calmo
Kurt aprì la bocca per parlare, poi la richiuse con un sospiro, indeciso su cosa dire “ A quanto è strano tutto questo. A com’è nuovo essere qui. A come mi sento insicuro di cosa sento, e un po’ nervoso. Non lo so bene a cosa sto pensando, a tutto e niente probabilmente. Un ammasso di cose”
Vide il più piccolo annuire, come se comprendesse le sue parole confuse e stesse cercando una risposta adeguata
“ Anche se è tutto nuovo, è piacevole … non credi?”domandò poi. Kurt giurò che lo disse sorridendo.
“ Si, lo credo”
“ Cosa fai prima di dormire?” chiese poi Blaine, sta volta voltandosi verso di lui. Kurt non poté fare a meno di pensare che Blaine fosse davvero un bell’uomo, dai lineamenti delicati ma decisi.
“ Beh … guardo il notiziario delle dieci e poi vengo a letto, e leggo finché non mi addormento. Ma, non so se questa notte sarò in grado di dormire. Mi sento troppo agitato” confessò.
Spengo la luce, allora … così magari non ti sentirai più troppo a disagio e riuscirai a rilassarti  “ disse allora il moro, allungandosi verso il comodino “ Ma possiamo ancora parlare” aggiunse poi subito dopo, come per chiarire che la luce spenta non implicava che dovessero costringersi ad addormentarsi. Lui stesso non era stanco, anzi; si sentiva emozionato di avere qualcuno nel suo appartamento dopo tanto tempo. Era da quando era morto Sebastian che non ci entrava più nessuno, perché Blaine non aveva molti amici intimi. Era Sebastian quello che portava gli amici a casa, il venerdì sera; Blaine si limitava ad essere un marito cordiale. Avere Kurt in casa, nel suo letto, era … strano. Ma bello. Teneva lontano il panico della solitudine, lo manteneva calmo e rilassato.
Si sollevò per spegnere la lampadina, e Kurt ne approfittò per osservare la pelle liscia del suo collo nudo e parte della sua clavicola ossuta che si era scoperta nel gesto,  i riccioli quasi brillavano sotto la lieve luce.
Poi, fu buio e i contorni della stanza diventarono meno definiti, smussati dall’oscurità smaniosa. E tutto fu più semplice. Soprattutto aprirsi l’un l’altro.  Parlarono di problemi esistenziali, fecero un po’ di conoscenza, si raccontarono i pettegolezzi del quartiere. Poi, si sentirono rilassati e quieti. Tornò il silenzio.
Dopo un po’, Kurt disse “ Sei ancora sveglio?”
“ Si”
“ Mi hai chiesto cosa pensavo prima, ricordi? Pensavo ad una cosa, effettivamente: sono felice di non conoscere Sebastian molto bene “
“ Perché??”
“ Non mi sarei sentito così bene, se fosse stato diverso”
Vide Blaine aggrottare le sopracciglia “ Ma … io conoscevo bene Adam”
“Magari per te è diverso. Per me è meglio così”
Un’ora dopo, Blaine stava dormendo e respirava rilassato. Kurt, invece, era ancora sveglio. Lo guardava. Poteva vedere i contorni del suo viso nella lieve penombra. Non potevano toccarsi, non gli era permesso, e Kurt resistette alla voglia di passare una mano in cui riccioli soffici e su quel viso angelico. Si addormentò osservandolo, studiandolo attentamente come aveva mancato di fare in tutti quegli anni di vicinato. Lo riscoprì completamente.
Alle tre della mattina Kurt si alzò e andò in bagno. Quando tornò e chiuse la finestra; l’aria era diventata gelida. Si addormentò di nuovo osservando Blaine dormire.
All’alba tornò in bagno e, questa volta, si lavò e si vestì. Guardò di nuovo Blaine nel letto. Era sveglio ora.
“ Ci vediamo, Blaine” gli disse con un sorriso timido dipinto in volto.
“ Davvero’”
“ Credo proprio di sì”
Uscì e camminò fino a casa. Quando fu dentro, si preparò il caffè e mangiò un toast con delle uova; poi andò a lavorare. Blaine rimase nel letto ad ascoltare i rumori che produceva Kurt dall’altro lato della parete, fino a che non sentì più niente, e si convinse ad alzarsi per iniziare la giornata.
 






 
   
 
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