Anime & Manga > Sousei no Aquarion
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Autore: MorganaAngel    05/08/2009    1 recensioni
Questa é la terza parte che ho immaginato, dopo "Wings of Betrayal" e "Wings of Glory. E' il proseguimento e lo sviluppo futuro di quanto é stato visto in "Wings of Glory".
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Poche nuvole a solcare l’azzurro del cielo, mentre nel caldo del pomeriggio echeggiava il canto delle cicale.
A cuor leggero, per chiunque quella giornata sarebbe stato una di quelle che ti mettono di buon umore, lasciandoti addosso solo la voglia di oziare ed approfittare dell’estate che avanzava.
Per chiunque... ma non per Pierre.
Solo sullo spiazzo erboso al centro della pista da corsa, era occupato a palleggiare, tenendo in bilico il pallone sul piede, prima di lanciarlo in aria e riprenderlo, ricominciando sensa sosta.
Teneva in tasca le mani, mentre milioni di pensieri silenziosi gli affollavano la mente.
Sembrava imbrocciato... era solo assorto, assente, estraneo ad ogni dettaglio circostante.
Nascosta dietro l’angolo della piccola rimessa, Chloe lo osservava.
Sospirò mentre la tristezza si dipingeva sul suo viso.
La fine dell’Aquarion aveva sconvolto tutti ed ogni Element viveva a modo suo il susseguirsi dei giorni.
Sapeva di non essere la sola a soffrire.
Sicuramente, altri erano stati ancora più toccati dalla perdita di Apollo, Sirius e Glen.
Abbassò lo sguardo, stringendo le mani al petto.
Ovvio... persone come Silvia e Reika avevano ancora più difficoltà di lei a superare quel vuoto che la scomparsa dei tre lasciava.
Ma si rese conto che in definitiva, per lei il dolore era qualcosa d’indiretto.
Certo, non era certo insensibile ma...
Gli occhi viola tornarono su Pierre, ancora inconscio della sua presenza.
Era stata fortunata... le persone a cui teneva erano ancora con lei ed erano sane e salve, seppur provate.
Ma se lei stava male, era perché vedeva quanto il ragazzo di cui si era innamorata avesse risentito il colpo, nella perdita dei 3 Element.
Cercava, come tutti gli altri, di non darlo a vedere, tentando sempre di sdrammatizzare con le sue battutine sceme ed il suo ruolo da seduttore e cascamorto.
Ci provava... ma le era palese che in fondo, non vi era convinzione nei suoi gesti.
Stava soltanto provando a cancellare le lacrime invisibili dal cuore di quelli che considerava i suoi migliori amici.
Lo ammirò, per quella generosità d’animo, quel coraggio e quella devozione che temeva di non essere nemmeno capace di abbozzare.
E questo, lo rendeva forse ancor più speciale ai suoi occhi... ancora più bello.
Sorrise timidamente, mentre un sottile velo di rossore saliva alle guance.
Le piaceva guardarlo mentre si dedicava alla sua più grande passione: il calcio.
Era bravo, non c’era da ridire su questo.
Il fisico sportivo e la bellezza del suo viso, incorniciato dai capelli castani che portava semi lunghi, legati in un codino, erano magnetici, richiamando incessantemente il suo sguardo.
Il giorno della battaglia finale, quando le Bestie Mietitrici avevano fatto la loro comparsa, cospargendo sull’intero pianeta il polline dei fiori maledetti, aveva pensato di non rivederlo mai più.
Forse la vicinanza con Reika aveva finito con il rendere anche lei fatalista.
Ricordò di esser riuscita a superare la timidezza, decidendosi finalmente a regalare a Pierre quella torta che aveva fatto, mettendoci tutto il suo impegno ed il suo amore.
Voleva che gli piacesse davvero.
Ma poi... non c’era stato modo di far sbocciare quel preludio.
Eppure tutto sembrava essere iniziato per il meglio...
Sospirò ancora, stavolta rassegnata, mentre la mano con cui sfiorava il ruvido cemento del muro si allontanava.
No... doveva mettere da parte il suo egoismo ed impegnarsi a sostenere gli amici, in quel momento così difficile, invece di star a pensare ai moti del suo cuore.
Si voltò, pronta ad andarsene, quando la voce di Pierre le giunse alle spalle, facendola sussultare.
-    Speravo di scambiare due chiacchiere...
Chloe si girò di scatto, riportando gli occhi verso il ragazzo, palesando l’evidente sorpresa mentre, incerta, abbandonava il suo nascondiglio, muovendo solo qualche passettino.
-    Ma allora... tu sapevi che ero qui? –domandò, tremante.
-    Certo che lo sapevo... –ammise Pierre, mentre smetteva di palleggiare, lasciando riposare sul prato il pallone e posandovi sopra il piede, in appoggio.
-    Eppure sembravi...
-    Sì é vero... stavo riflettendo... –mormorò lui, distogliendo lo sguardo dalla figura della ragazza- Stavo rimuginando a quanto é successo.
-    Ah...
-    Guarda che puoi avvicinarti... non ti mangio mica, eh... –disse, liberando un piccolo sorriso mentre gli occhi nocciola cercavano quelli di lei.
Chloe arrossì nuovamente, stavolta con più foga, mentre ancora titubante, si avvicinava.
Pierre si guardò attorno, per poi scrutare perplesso alle spalle della giovane.
-    E tuo fratello? Dove lo hai mollato? –chiese, curioso.
-    Stava leggendo e quando gli ho detto che uscivo a prendere una boccata d’aria, non ha fatto una piega. Mi chiedo addirittura se mi abbia sentito... –ammise lei, con una punta d’amarezza.
-    Ovvio che ti ha sentito... e secondo me, ha anche una vaga idea di dove tu sia andata... –disse, con un sorrisetto malizioso, mettendola in ulteriore imbarazzo.
Si era fermata a breve distanza da lui e teneva le mani strette in grembo, assieme allo sguardo basso.
Pierre la osservò attentamente.
La goffagine accentuata dalla timidezza la rendeva ancora più tenera e molto carina...
-    Volevo soprattutto accertarmi che stai bene... –mormorò lei, senza mai risollevare gli occhi.
-    Ma certo che sto bene! Ho ancora un pallone da calciare! –asserì lui, spavaldo, gonfiando il petto ed assumendo quel modo di fare sicuro di sé, ma poi aggiunse, sottovoce- Ma ti ringrazio di così tanta premura.
-    Ehm... di nulla... é... é normale... –replicò lei, avvampando e deglutendo a fatica.
La cosa fece sorridere Pierre che, abbandonato l’appoggio del piede sul pallone, si diresse verso di lei.
Ad un soffio si arrestò, alzando una mano e prendendo con delicatezza il mento della ragazza fra le dita, spingendolo verso l’alto ed invitandola così a guardarlo negli occhi.
-    Apprezzo molto che ti preoccupi per me, Chloe... –sussurrò, con un sorriso dolce ad increspare le labbra.
-    Beh... io... ecco... –balbettò lei, mentre negli occhi lucidi si rifletteva l’immagine del ragazzo.
-    Se non ricordo male, noi avevamo anche un discorso in sospeso, no? –disse, ironico.
-    Ah già! La torta! –esclamò lei, prima di mordicchiarsi il labbro inferiore- Ma credo che ormai, non mi resta che prepararne un’altra... –aggiunse, con rassegnazione.
-    Allora sarà ancora più buona della prima! –le suggerì lui, facendole un occhiolino malizioso, carico di complicità.
D’impulso, Chloe azzerrò la distanza e si gettò fra le sue braccia, lasciando Pierre sbigottito.
Dapprima stupito, non poté far altro che sorridere teneramente e ricambiare quell’abbraccio, con altrettanta dolcezza.
-    Io... io ho avuto così paura... –mormorò lei, mentre affondava la faccia nel petto di Pierre, nascondendola fra le mani che stringevano il tessuto della maglietta- Pensavo che saremmo tutti morti... e che non avrei mai potuto... –lasciando la frase in sospeso, mentre serrava gli occhi.
-    Che non avresti potuto cosa? Viziarmi di nuovo con una torta? –chiese lui, mentre la teneva stretta a sé, conservando intatta quella dolcezza che pochi avrebbero sospettato.
-    Che non avrei mai potuto rivederti... –ammise, con un filo di voce, mentre distaccava il viso, sollevando gli occhi.
Non c’era altro da aggiungere.
Il ragazzo sorrise ancora, riportando le dita a ghermirle il mento e chinandosi lentamente, sino a sfiorarne le labbra in un bacio delicato.
Un attimo sospeso nel tempo, che pareva non finire mai.
Pierre riaprì allora gli occhi, allontanando le labbra dalla sua bocca e guardandola.
Nello sguardo nocciola, erano evidenti i sentimenti che provava per quella ragazza e quel bacio aveva cancellato ogni dubbio.
-    Andiamo... prima che tuo fratello ci venga a stanare... –mormorò, per poi recuperare il tono divertito- Non ho molta voglia di correre per tutta la base, inseguito da un gemello geloso! –aggiunse, scoppiando a ridere.
Risata contagiosa, che coinvolse anche lei ed all’unisono, lasciarono che quel momento di serenità inatteso risuonasse nell’aria, apportando un pò di sollievo agli animi straziati.
-    Sì... andiamo... –disse Chloe, mentre si allontava da lui, pronta ad avviarsi.
Pierre le cercò la mano e la strinse delicatamente nella sua, prima di chinarsi a raccogliere il pallone ed incastrarlo sotto il braccio libero.
Si mossero entrambi, lasciandosi alle spalle la pista da corsa e facendo ritorno alla base.

Nota dell'autrice: Ed eccovi già il secondo capitolo!
Scrivo come un treno... si vede che ne ho proprio bisogno in questo periodo! :P
E poi sono ispirata... u.u
Per adesso, ho deciso di postare un capitolo al giorno... ci proverò, promesso!
Piaciuti Pierre e Chloe? Carini eh? *_*
Ho cercato di non essere troppo melensa, rispettando il carattere base dei personaggi.

Per MiCin/Moko: continua così e giuro che mi vizierai con i tuoi meravigliosi complimenti... *_*
Leggere le tue recensioni é un incoraggiamento grandioso per andare avanti! ;)

Buona lettura a tutti... ^_^
  
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