Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: lmpaoli94    03/03/2020    1 recensioni
Nel mentre il Regno di Arendelle stava attraversando uno dei periodi di pace più lunghi della storia, l’armonia venne interrotta con l’arrivo di alcune creature spaventose completamente rivestite di ghiaccio.
Gettando il regno nel caos più totale, la Regina Elsa e sua sorella Anna dovranno fare di tutto per contrastare il potere misterioso e all’apparenza indistruttibile dei nuovi nemici.
Chi li avrebbe potuti aiutare?
Una nuova avventura con l’arrivo di alcuni personaggi che saranno indispensabili alla ricerca della vittoria per riportare il Regno alla pace insperata e distruggere per sempre le forze oscure del Nord che da molti secoli albergano in quei territori fantastici e inesplorati.
P. S.: Questa storia è una cross – over che utilizza personaggi inerenti di Frozen, il Trono di Spade e delle Cronache di Narnia.
Buona lettura.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I guerrieri Stark erano riusciti a raggiungere Grande Inverno prima che i soldati della famiglia Bolton potessero avvicinarsi ai loro territori.
< Eddard, finalmente sei tornato > fece sua moglie Catelyn appena scese da cavallo.
< Ho dovuto. Non lascerò mai il mio avamposto scoperto senza i miei uomini più fidati. >
< Potevamo cavarcela anche senza di voi visto che molti dei nostri soldati si trovano qui a Grande Inverno, ma visto che si tratta dei Bolton, non ho voluto scherzare. >
< Con i nostri nemici non si dovrebbe mai scherzare, Sansa. >
< Adesso dove si trova Robert? >
< Non lo so. Ma spero che abbia raggiunto Anna e Kristoff. Ci penseremo più tardi a salvare il futuro di Arendelle. Adesso dobbiamo pensare a noi. >
< Ma perché dobbiamo mischiarci con quel popolo che non ha fatto altro che portarci problemi? > domandò Arya con tono strafottente.
< Arya, ti prego. Ne avevamo già parlato prima della mia partenza. >
< Padre, io non riesco a capirvi. Non possono pensarci da soli? Che cosa ci vuole abbattere quei soldati fatti di solo ghiaccio? >
< Sono molto più resistenti di quello che credi. >
< Basterà sicuramente infilzargli come tutti gli altri esseri umani o creature fantastiche e il gioco è fatto. Che cosa c’è di difficile? >
< E comunque siamo legati ad Arendelle da molti secoli ormai. Quando loro hanno bisogno di noi, dobbiamo accorrere alla svelta. Che ci piaccia o no. >
< Questa è una stupida legge inventata solo da voi, padre. Io non combatterei con quelle fecce inutili. >
< Allora puoi non considerarti più della famiglia, Arya. >
< Ma padre… >
< Ho lavorato molto perché tu e i tuoi fratelli abbiate un futuro roseo e senza guerre e adesso mi ripaghi9 così? Sei una figlia ingrata se dici tutte queste cattiverie. La Regina Elsa si vergognerebbe molto di te. >
< Che si vergognino pure. Sono sicura che è una smidollata che non riesce nemmeno ad impugnare una spada. >
< Davvero? È questo quello che pensi di me? >
Sentendo una voce rude e calma allo stesso tempo, Eddard sbiancò di colpo appena vide dinanzi a lui la Regina Elsa accompagnati da Peter, la sua famiglia e Aslan il leone.
< Maestà, mi dispiace che voi abbiate potuto sentire simili falsità > fece Eddard inchinandosi immediatamente al suo cospetto.
< Non vi preoccupate, guerriero Eddard. Sono molto brava a far cambiare opinioni alle persone che non credono sui miei poteri. >
< Voi siete colei che trasforma tutto quello che tocca in ghiaccio? > domandò Arya incuriosita.
< Esatto. Che cosa vuoi sapere di me? >
< Una sovrana potente come voi non dovrebbe avere difficoltà nel proteggere il suo Regno da degli stupidi invasori. >
< Perché dite che sono stupidi? >
< Perché sono convinto che siano deboli e insignificanti e di conseguenza per me sono stupidi. >
Elsa si avvicinò alla giovane ragazza con fare guardingo e serio.
< Ditemi Arya Stark, voi avete mai combattuto? >
< No. Ma mi addestro giorno e notte per diventare un abile guerriera come i miei fratelli. Anche se mio padre e mia madre vorrebbero un futuro diverso da quello della guerra. >
< Vorrebbero forse che tu rammendi o tu cucia come una donna di casa? >
< Precisamente. Ma devono capire che sono fatta per combattere e non per fare la casalinga. >
< Dovresti anche esser fatta per stare zitta quando cerchi di essere insolente con quelli più importanti di te, Arya > ribatté Eddard digrignando i denti.
< Lasciate stare, Eddard. Vostra figlia mi piace molto. A quella tenacia che non ho mai visto negli occhi di una giovane donna… Cara Arya Stark, i Bolton si stanno avvicinando alla tua casa e visto che i miei alleati si trovano qui, saremo ben lieti di darvi una mano nello sconfiggerli. >
< Grazie, ma non abbiamo bisogno del vostro aiuto. Il nostro esercito è più che sufficientemente attrezzato nel rimandare i Bolton a casa loro. >
< D’accordo… Allora possiamo benissimo andarcene. Anch’io ho una guerra da combattere e i miei soldati non avranno nessun aiuto se continuerò a rimanere qui. Addio. >
< Voi credete ancora di avere un esercito? Ho sentito che la Strega Bianca ha sottomesso tutto il vostro popolo, maestà. >
Ascoltando quelle parole piene d’odio, Elsa fece molta fatica a trattenersi.
< Arya, ma come ti permetti?! Dovrei schiaffeggiarti per questo affronto! Lei è la Regina di Arendelle! >
< Una Regina di un Regno che non esiste più… Dev’essere davvero brutto ritrovarsi dal giorno alla notte ed essere rimpiazzati da una Strega Bianca che da quello che ho sentito dire, è riuscita a conquistare anche il Regno di Narnia. >
< Narnia si sta riprendendo dal grande freddo che l’ha colpita nell’ultimo secolo > fece Edmund di rimando < E’ solo questione di tempo e i poteri della Strega Bianca scompariranno per sempre. >
< Vorrei proprio vedere. Intanto è riuscita a conquistare anche il Regno di Arendelle, cosa che non era mai accaduta prima. >
< Arya Stark, va bene non volere il mio aiuto e quello dei miei alleati, ma se non avete mai provato a combattere per qualcosa, vi consiglio di tenere a freno la vostra lingua biforcuta. Vi potreste fare male > mormorò Elsa pronta a colpirla con i suoi poteri di ghiaccio < Voi non avete nessun valore… E osate provare a parlare? Io non avrei nessun coraggio se fossi in voi… Vlete vedermi combattere? Allora impugnate la vostra spada e facciamo un duello. Se vinco io, rimarrò qui ad aiutarvi, ma se vincete voi, me ne andrò immediatamente a testa china dandovi ragione per tutto quello che avete detto. Ci state? >
Arya e la sua famiglia non si sarebbero mai immaginato che Elsa l’avesse sfidata ad un duello ufficiale all’ultimo sangue.
< Io veramente… >
< Maestà, anche stavolta vi chiedo di perdonare mia figlia. Non sa che cosa dice… >
< Vostra figlia è abbastanza grande e vaccinata per decidere del suo futuro, Eddard Stark… Ma se voi vi opponete a questa mia decisione, non sono nessuno per insistere. Non voglio creare diatribe inutili. In fondo, io e la vostra famiglia siamo alleati da molto tempo. >
< Sicuramente mai figlia non voleva dire questo… >
< Accetto la vostra richiesta, maestà. >
Le ultime parole di Arya furono accolte come un fulmine a ciel sereno.
< Arya, ma cosa ti viene in mente? >
< Non mi tirerò indietro adesso… Dinanzi a me ho una sfida molto difficile che porterò a termine a costo della mia stessa vita. >
< E anche della mia > ribatté Elsa < Ma non avere paura. Andrò molto pr il sottile con voi. >
Pronta per una battaglia talmente sanguinosa quanto inutile, Arya si girò verso la sua famiglia guardandola dritta negli occhi.
< Non riuscirai mai a capire il grande male che ci hai causato, Arya > fece Eddard con tono sprezzante < Hai distrutto la nostra famiglia. >
< Ancora non è detta l’ultima parola, padre… Sarete fiero di me. >
< No, Arya. Ormai non mi appartieni più malgrado tu riuscissi a vincere la sfida. >
< Se vinco, non ci sporcheremo le mani con quelli di Arendelle… >
< Mi dispiace per te Arya, ma aiuterò quel popolo finché sarò in vita. O da solo o con i miei soldati. >
Fissando gli o0cchi attoniti dei suoi fratelli, Arya non riusciva a capire di avere fatto un errore madornale.
< Più tardi mi ringrazierete, padre. Fidatevi. >
< Vi sto aspettando, Arya. Adesso non è più il momento delle preghiere. >
< Fatevi gli affari vostri, maestà. Non stavo pregando e nemmeno chiedendo pietà… Volevo solo parlare con mio padre. >
< D’accordo, come credete voi. Io vi sto aspettando. >
Sguainando la sua spada e indirizzando la lama verso la Regina Elsa, Arya si apprestava a colpirla.
Ma un suono di un corno molto acuto interruppe la sfida sul nascere.
< Sono i Bolton. Sono dinanzi alle nostre mura > fece Jon Snow.
< Soldati, prepariamoci alla battaglia! >
Organizzando in fretta e furia il suo esercito, Elsa e Arya rimasero immobili a contemplarsi mentre la loro sfida era stata definitivamente annullata.
< Maestà, vi prego di essere accondiscendete verso mia sorella > fece Sansa con tono supplichevole < Lei non sa che cosa dice. È ancora molto piccola. >
< Sansa, le tue parole di difesa sono giuste e leali > mormorò Elsa ritrovando la calma e rimettendosi i suoi guanti < Ma la sfida con tua sorella è soltanto rimandata. Mi dispiace. >
Aggregandosi con i soldati degli Stark, Elsa fissava la loro forza di volontà di combatter un nemico molto scomodo e ostile.
< Fermatevi immediatamente! > gridò Aslan con tono deciso.
< Aslan, che cosa sta succedendo? > gli domandò Susan.
< Voglio rendere la cosa più interessante e veloce al nostro nemico. Aprite il cancello. >
< Aslan, ma che fai? Così ti farai uccidere! >
< Non ti preoccupare, Peter. Ho tutto sotto controllo. >
< Aslan, vuoi che venga con te? > domandò invece Lucy.
< No, piccola Lucy. Sarò qui di ritorno tra poco. >
Uscendo dalla cinta muraria che circondava Grande Inverno, Aslan andò incontro a Ramsey Snow che lo fissava con sguardo perplesso e curioso.
< Non ci posos credere > fece l’uomo divertito < Gli Stark hanno mandato un insulso leone come messaggero? Hanno così tanta paura di affrontare il mio esercito e uscire dalle mure? >
< No, giovane uomo. Ho preso questa decisione da solo, senza chiedere minimamente il permesso a nessun membro di Casa Stark… Ho voluto rendere la cosa più interessante: un duello io e voi. Chi vince avrà l’onore di bruciare il proprio corpo. Che ne dite? >
< Bruciare il suo corpo? > fece Elsa ascoltando ogni singola parola.
< Aslan non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Non è da lui > fece Susan alquanto disgustata.
Ramsey Snow non ci mise molto a pensare sulla richiesta del leone, accettando di buon grado e sorridendo compiaciuto.
< D’accordo, affare fatto! Faremo come avete detto voi… >
< Aslan. Il mio nome è Aslan. >
< Va bene, Aslan. Ma vi avverto: sono un abile combattente? >
< Non ho nessun dubbio. Se perderei, prometti che il vostro esercito si allei con me nella liberazione del Regno di Arendelle? >
< Che cosa? Non avrei mai creduto che tu fossi infognato con quei bifolchi senza spina dorsale. Vieni da quelle zone lì? >
< No. Io sono di Narnia. >
< Narnia hai detto? Non l’ho mai sentito nominare… Ma fa lo stesso. Rendiamo la faccenda più interessante e sfidiamoci. >
< A voi la prima mossa, Ramsey Snow. >
Sguainando la sua spada, il giovane Bolton si avventò su Aslan come se fosse assetato di sangue.
Il vecchio leone non accennava a muoversi di un centimetro, attendendo che si avvicinasse ancora di più.
< Sei finito! >
Ma con un balzo repentino, Aslan riuscì a schivarlo all’ultimo istante mentre Ramsey inciampò a terra.
Riuscendo a disarmarlo, Aslan l’aveva completamente in pugno.
< Non mi uccidere, ti prego. Lascerò immediatamente Grande Inverno e non mi rivedrai mai più. >
< Ti arrendi di già, stgupido uomo? Si, hai capito bene… Non sono le creture come me che sono inutili e smidollati, ma i codardi come te. ti meriti di venire sbranato senza pietà! >
< No, ti prego! >
Ma Aslan non avrebbe mai fatto una cosa del genere, liberandolo subito dopo e minacciandolo che avrebbe sbranato lui e tutto il suo esercito.
< Vattene immediatamente da qui! Non abbiamo bisogno di voi e del vostro esercito. Via! >
Rimasti completamente allibiti, i membri degli Stark, Elsa e i Sovrani di Narnia rimasero sbigottiti alla diplomazia e al coraggio che Aslan aveva avuto.
< Aslan, ma come hai fatto a cacciare un uomo seza scrupoli come Ramsey Snow? > gli domandò Eddard.
< Vedi Eddard, lui è solo un omuncolo sbidollato viziato e senza spina dorsale… Ma ti avverto che con la Strega Bianca non sarà così… Adesso che il tuo Regno è libero, prometti di seguirci verso la terra di Arendelle e riconquistare la libertà di un popolo perduto. >
< Ma se ci attaccheranno ancora? > domandò Arya rovinando il bel momento.
< Non accadrà, ragazzina… Altrimenti io lo verrò a sapere. >
< E come? >
< Questo non ha importanza… Arya Stark, se siete così coraggiosa come avete detto, ci accompagnerete fino ad Arendelle? O questa faccenda non è affar vostro? >
< Ma io e Elsa… >
< Tranquilla, Arya. Riprenderemo il nostro combattimento al momento opportuno. Adesso mi servite viva in tutto e per tutto. >
Dopo essere rimasta alcuni secondi in silenzio, alla fine Arya accettò la richiesta di Aslan nell’aiutare un Regno in difficoltà come quello di Arendelle.
< Non so se mio padre sarà d’accordo… Dovrei prima sentirlo. >
< Non ce n’è bisogno. Vieni pure con noi. A patto che non farai di testa tua. >
< Non lo farò padre. Promesso. >
Montando a cavallo però, Eddard prese un attimo in disparte sua figlia ridarguendola ancora per come si era comportata.
< In altri momenti ti avrei fatto frustare senza pietà… Ma oggi hai dimostrato un cporaggio talmente meschino e una pazzia fuori dal comune che solo il corno dei Bolton ti hanno salvato. Lo capisci questo, vero? >
< Sì, padre. Me ne rendo conto. >
< Quando tutto questo sarà finito, tornerai alle mansioni che una fanciulla della tua posizione di Grande Inverno merita, abbandonando per sempre la spada e gli allenamenti. >
< Ma padre, non potete farmi questo… >
< E’ la tua punizione per come ti sei comportata. >
< Ma io… >
< Basta discutere! > gridò Eddard troncando la conversazione < Gli altri ci stanno aspettando. >
< Va tutto ben qui? > fece Aslan con tono dolce e gentile.
< Sì, adesso sì. >
< Allora è meglio andare. La nostra strada è ancora molto lunga… Spero di non incontrare quei soldati di ghiaccio. Odio perdere troppo tempo. >
   
 
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