Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Giuls_breath    05/03/2020    3 recensioni
Sansa è prigioniera ad Approdo del Re, è vittima delle vessazioni dei Lannister; vorrebbe fuggire, ma non sa come: l'occasione le si presenta quando Stannis Baratheon attacca Approdo del Re e il Mastino la aiuta a fuggire...
STORIA CHE SI COLLOCA NELLA SECONDA STAGIONE DELLA SERIE TV.
TUTTAVIA NEI PRIMI DUE CAPITOLI, CITO DEI PERIODI TRATTI DAI LIBRI.
VI SEGNALO CHE USERO' UN LINGUAGGIO MOLTO COLORITO E CI SARÀ QUALCHE DESCRIZIONE CHE POTREBBE DAR FASTIDIO.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Closer, more and more


 

 
“Ma non avevi detto di non sentirti bene?” protestò lui girandosi di spalle, mentre Sansa si spogliava ed entrava in acqua.
“Ho detto di avere mal di testa, non di non potermi lavare! E poi ne avevo bisogno.”
“Non capisco che bisogno ci sia!”
“Vuoi scherzare? Tutti hanno bisogno di rinfrescarsi e pulirsi.” pigolò lei.
 
Il Mastino sentì l’acqua muoversi al passaggio della ragazzina e poi sentì un mugolio di piacere della giovane, non poté non sorridere: Sansa era davvero l’ingenuità fatta persona.
Chi si sarebbe lavata davanti ad un uomo senza secondi fini?
Chi soprattutto l’avrebbe fatto con uno come lui?
Lui scosse la testa piano e pensò che Sansa Stark lo stava rammollendo.
Che fine: il Mastino sottomesso da un uccelletto che stava iniziando lentamente a trasformarsi in qualcosa di decisamente meno delicato.
 
“Perché non ti lavi anche tu?” gli chiese lei e Sandor voltò appena il capo, aveva sentito bene?
“Non lo faccio mai davanti ad altri, figuriamoci davanti a una Lady.” rispose lui leggermente irritato.
“Non intendevo davanti a me!” esclamò Sansa “Puoi farlo però tranquillamente più in là.”
 
Il confine, Sansa lo sapeva, tra i due stava lentamente scomparendo.
Stava dimenticando tutte quelle che erano le buone maniere: una Lady non si sarebbe mai dovuta lavare dinanzi ad altri se non alle proprie ancelle. Lei non solo si stava lavando davanti ad un uomo, ma gli aveva anche proposto di lavarsi!
Septa Mordane l’avrebbe punita se le avesse sentito dire parole simili, Sansa ne era certa.
 
“Stai cambiando, uccelletto. Una volta non mi avresti mai parlato così.” disse lui.
“Lo devo tutto a questi eventi che hanno coinvolto la mia vita.” non a te, pensò lui “Se fossi rimasta lì sarei rimasta un uccellino per tutta la vita.” aggiunse.
 
Quindi lei non era pentita di averlo seguito.
Forse indirettamente gli stava dicendo grazie e Sandor non lo aveva capito?
Tra loro scese il silenzio, questo era interrotto solo dai sospiri di Sansa e dal gorgoglio perpetuo del fiume, in quegli istanti Sandor pensò ciò che non credeva avrebbe mai pensato: voleva essere lì con lei. Avrebbe voluto essere lì e accarezzare ogni centimetro della sua candida pelle, ma più di tutto avrebbe voluto perdersi fra le sua cosce. Avrebbe voluto farla sua.
Mentre però pensava a questo, si rese conto che era a Sansa Stark che stava pensando, non a una puttana: non poteva fare quello che cazzo voleva a una come lei!
Lei era intoccabile, avrebbe potuto fantasticarci su, avrebbe potuto sognare di fottersela come e quanto voleva, ma la realtà non sarebbe cambiata: non l’avrebbe mai avuta.
Mai.
Lui doveva solo proteggerla, nient’altro.
 
“Stai bene?” chiese Sansa.
“Sì.” rispose semplicemente “Devo andare…” disse solo.
“Dove?”
“A bere.”
“E mi lasci da sola? Non eri tu quello che mi doveva proteggere?”
“Ti lascio questa spada!” sbottò buttandola lì per terra e lasciando Sansa da sola.
 
Sansa indignata uscì dall’acqua e si rivestì, che cavolo gli era preso di colpo?
Non credeva che uno come lei, uno come Sandor Clegane potesse mutare il proprio stato così, da un secondo all’altro, un istante prima parlava ed era stranamente gentile, l’istante dopo ringhiava e scappava via. Era estremamente difficile capirlo.
 
Con qualche difficoltà Sansa ritrovò la via per tornare al piccolo villaggio e trovò anche la locanda, ma di Sandor non c’era alcuna traccia. Chiese alla donna che stava lì se avesse visto un uomo alto e possente, dal volto rovinato passare di lì a bere.
“Sì, ma non mi ha pagato. Paghi tu per lui?”
Quella che Sansa aveva era una delle ultime monete e gliela porse, poi andò al piano di sopra ed entrò nella stanza che lui aveva preso per loro, il letto era uno solo ed era troppo piccolo affinché potessero dormire sia lui che lei. La ragazza si sentì a disagio, che cosa aveva in mente veramente Sandor?
Presa dai dubbi, ripensò alle parole misteriose della sacerdotessa Sha che le aveva detto che lui non era sincero e non le aveva mai detto ciò che per davvero animava la sua mente e il suo cuore.
Si chiese se non avesse avuto ragione, e se lui voleva… Sansa arrossì violentemente e lasciò di corsa la stanza. Una parte di lei era profondamente turbata e imbarazzata, ma dall’altra si sentì confusa.
Scese al piano di sotto e chiese alla donna qualcosa da bere, prese a bere della birra scura. Le pizzicò il palato, non era abituata a bere.
Non seppe quantificare il tempo in cui rimase lì, seduta e da sola con mille strani sentimenti che le animavano lo spirito e il cuore.
Stava per alzarsi, quando la raggiunse una giovane donna dai capelli rossi e gli occhi verdi, era una bella donna, pensò Sansa, anche se dal suo abbigliamento comprese che lei era una meretrice.
“Sei da sola?”
“Aspetto una persona.” rispose la ragazza guardando la giovane.
“Io sono Myra, tu?”
“Sa…” Sansa stava per dire il suo vero nome, ma poi si rese conto che non sarebbe stato saggio “Sai” si corresse “il mio nome è un po’ particolare, mi chiamo Sha.”
“Sha.” ripeté lei “Sì, particolare. E cosa fai qui?”
“Aspetto il mio compagno di viaggio.” le rispose semplicemente “Tu?”
Myra sorrise “Mi hai vista, credo. Lavoro. Ho appena finito con un… tipo.”
Sansa annuì abbassando il capo e poi bevve un altro sorso: non aveva mai parlato di simili questioni.
“Sei molto bella. Scommetto che gli uomini fanno la fila per… averti.”
Sansa alzò il capo “Oh, ma io non sono una…” si affrettò a chiarire imbarazzata e agitando le mani.
Myra rise “Tranquilla, lo so. Si vede. Però non significa che gli uomini non ti guardino, giusto?”
Sansa non sapeva cosa dire e allora fu la donna a parlare di nuovo “Oh, mio Dio, tu non sei mai stata con un uomo!” era quasi felice Myra, forse Sansa le appariva come una gemma rara.
“Ti prego, non urlare!” esclamò la Stark abbassando il capo.
“Scusa, ma non incontravo una… come te da quando avevo 12 anni! Sei una rarità, Sha. E com’è possibile?” Sansa aggrottò la fronte “Voglio dire, sei bellissima, hai questi bei capelli rossi, questi occhi chiari! Sei una di bellissimo aspetto, perché nessuno ti ha mai…?”
Sansa alzò il capo “Ero… prigioniera.” rispose con una mezza verità.
“Oh, mi dispiace. Beh, recupererai. Se vuoi ti insegno!” si offrì lei.
“Cosa?”
“Ma come cosa? L’arte della seduzione.”
Sansa arrossì “No, grazie.”
“Ti dico solo questo, siamo noi donne a dover essere sempre seducenti e dobbiamo saper sedurre l’uomo, lui… fa il resto del lavoro e nel mio caso, poi pagano. Invece prima mi è capitato uno che era talmente… insomma, ha fatto tutto lui, io ho dovuto solo assecondarlo.”
In quel momento il Mastino entrò nella locanda e prese da bere sedendosi poi in un angolo semibuio.
“Ecco, è lui il tipo.” a Sansa sembrò di sentire quasi il cuore fermarsi per un istante per poi ripartire più veloce, la testa prese a girarle violentemente “Poi non ha fatto altro che chiamarmi con un nome… Sammy… no, Sandy… no… ehm, ah Sansa! Brutto com’è non oso immaginare lei come sia, mi ha pagato e poi è sparito, ma uno così va bene per una volta e basta.”
A Sansa girò la testa, si alzò “Scusa, io… non mi sento bene.” la informò congedandosi per poi andarsene a passo svelto nella sua stanza, si chiuse dentro e si lasciò cadere sul letto.
Non sapeva se essere sconvolta per aver appena saputo di essere l’oggetto del desiderio del Mastino o per aver appena saputo che aveva condiviso il letto con un’altra donna chiamandola con il suo nome o per entrambe questioni.
Sta di fatto che Sansa Stark non riuscì a prendere sonno, forse era la birra o forse era per quello che aveva appena scoperto a farle tardare il sonno, poi si convinse che doveva essere stata certamente la birra.
  
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