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Autore: semplicementeme     05/08/2009    8 recensioni
- È finita.
- Non capisco, che significa.
- Che non voglio più stare con te.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Inner Senshi
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VI

 

   Separarsi fu difficile, forse, imbarazzante. Non erano mai stati così vicini. Non erano stati mai così intimi. Sì, intimi era il termine corretto.

   Quando incrociò gli occhi blu scuro di Mamoru, le gote di Usagi si tinsero ancora di più di rosso. Anche le guance del giovane uomo erano leggermente rosee prova, probabilmente, dell’agitazione che tormentava anche lui.

   Si guardavano senza parlare. Era difficile spiegare cosa era accaduto.

   Era difficile dire quello che avevano percepito. Il toccare l’anima dell’altro. Immergersi in essa e renderla propria. Era stato tutto questo un semplice bacio. Un bacio.

   C’era chi lo aveva definito “un apostrofo rosa tra le parole Ti e Amo”(*), ma per loro non era così.

   Quel bacio era stato una promessa. La promessa di una vita. Nulla li avrebbe più separati.

   Nessun nemico.

   Nessuna minaccia.

   Avrebbero lottato uno al fianco dell’altra.

   Insieme.

   Perché insieme erano più forti.

   Perché insieme erano vivi.

       - Usagi… ops! Scusate, non volevo interrompervi…

   La voce di Luna ruppe la magica atmosfera di quel momento. I due giovani si girarono verso la gatta ed i loro cuori poterono, finalmente, tornare a battere normalmente; il rossore sulle guance di Usagi era rimasto come prova di quello che era accaduto: unico segno tangibile di ciò che la giovane aveva desiderato in trepidante attesa per tanto tempo.

       - Luna non preoccuparti… io adesso vado.

       - Mamoru aspetta…

   Il richiamo di Usagi era suonato come una preghiera. Una tacita richiesta: resta con me. Per Mamoru voltarsi e guardare negli occhi Usagi fu assai difficile. Non voleva allontanarsi da lei ma era necessario.

       - Usagi… fidati di me.

   Così dicendo, e baciando delicatamente la fronte dell’amata, il giovane si diresse verso le scale del tempio. Si girò solo una volta verso di lei e le regalò un sorriso rassicurante.

   Rassicurante per lui ma non per lei che lo guardava andar via e temeva di non vederlo più tornare. Si impose di non piangere. No, doveva fidarsi. Non poteva fare diversamente.

   Rimaste sole, Luna, provò a rimediare al suo inopportuno tempismo.

       - Usagi io non volevo interrompervi, mi dispiace.

       - Fa niente Luna, anzi, ci hai tolti dall’imbarazzo.

   La giovane cercò di sorridere e  prese la gatta tra le braccia dirigendosi, al contrario di Mamoru, verso l’interno del tempio. Il suo pensiero era fisso sul ragazzo. Temeva per lui ma doveva fidarsi.

  

   Una volta entrata nella stanza di Rei quattro paia di occhi si concentrarono sulla sua persona. Solo Ami, che era troppo occupata a digitare sulla tastiera del suo mini-computer, non si curò di lei. Usagi fece scendere Luna che prese immediatamente posto accanto ad Artemis, mentre lei si mise a sedere fra Minako ed Ami che continuava a lavorare alacremente.

       - Di cosa dovevate parlarmi?

   La sua voce era suonata leggermente stanca e tremante.

       - Usagi tutto bene?

   Makoto fu la prima a percepire la sofferenza dell’amica e diede voce alla sua preoccupazione.

       - Nulla di grave Makoto. Sono solo nervosa per Mamoru.

       - Mamoru sa badare a se stesso, non mi preoccuperei se fossi al posto tuo… e poi sa difendersi da solo. Di certo non è come una ragazzina di nostra conoscenza.

       - Già, hai ragione tu Rei.

   La Guerriera di Marte rimase sorpresa dalla risposta dell’amica. L’aveva stuzzicata proprio per strapparla da quella specie di stato di scoraggiamento di cui era caduta vittima ed invece… invece, non aveva accettato il guanto di sfida.

       - Usagi dico sul serio: Mamoru è forte.  Saprà difendersi semmai dovessero attaccarlo.

   Usagi cercò di sorridere anche se non sembrava molto convinta dalle parole di Rei. Aveva perso Mamoru già in passato e non era pronta per affrontare ancora lo stesso supplizio. Non avrebbe retto, non stavolta. Ne era certa.

       - E poi adesso c’è il vostro amore a rendervi più forti. Non devi temere nulla.

   Anche Minako cercò di rendere più lieve la pena dell’amica ma, pure lei, non ottenne i risultati sperati.

       - Bene, sono pronta!

   L’attenzione di tutti si concentrò sulla figura della giovane guerriera di Mercurio.

       - Oh, vedo che sei arrivata anche tu Usagi. Manca Mamoru ma possiamo iniziare anche senza di lui…

   Adesso era Ami ad essere al centro dell’attenzione.

       - Ma che avete tutti da fissarmi così?

       - Niente Ami. Niente di importante.

   A parlare era stata nuovamente Makoto che si stupiva di come la sua amica potesse immergersi a tal punto nelle sue ricerche. Quando si trovava a lavorare su quell’aggeggio, che solo lei riusciva a far funzionare, era sempre in un’altra dimensione! In quei momenti comunicare con lei diventava quasi impossibile.

   Rei intanto aveva fatto cenno ad Ami di iniziare con la sua spiegazione.

       - Allora ho fatto una ricerca analizzando la cicatrice di Usagi come mi aveva chiesto Mamoru. Bhè devo dire che ho scoperto qualcosa di molto interessante. Quel taglio non è stato provocato da nulla di magico se così possiamo dire. Analizzando i dati a mia disposizione, lo stato della cicatrice, le sue dimensioni, il calore della cute…

       - Ami…

       - I suoi bordi…

       - Ami per favore…

       - Lo stato della cute circostante…

       - Ami per piacere…

       - I parametri…

       - Ami arriva al sodo!

   La voce di Rei, che aveva superato in decibel quella delle altre guerriere, era riuscita ad interrompere il monologo della giovane facendola sussultare e questo fu un chiaro segno che i precedenti richiami non erano stati per nulla sentiti.

       - Va bene. Usagi ciò che ti ha ferito era un corpo affilato, una lama dalla superficie liscia: molto probabilmente un foglio di lamiera. Un oggetto terrestre che non era dotato di nessun potere. C’era qualcosa nel parco da te sognato che possa corrispondere a grandi linee alla descrizione di questo oggetto?

       - Sì, effettivamente adesso che ci penso vicino al punto dove siamo stati attaccati c’era un chiosco ma era chiuso. Può essere stato un qualche pezzo della serranda abbassata ad avermi ferito?

       - Sì potrebbe, ma c’è dell’altro.

       - Quando fai così mi fai paura.

       - Piantala Minako e falla continuare.

       - Ehi scusami tanto!

       - Non far caso a lei e continua pure.

   Makoto cercò di placare la disputa nata tra Minako e Rei. Mentre le uniche a rimanere in silenzio, oltre i gatti, erano state Usagi ed Ami che si scambiavano sguardi pieni di apprensione da parte della prima e di confusione da parte della seconda. Alla fine Ami, dopo aver preso un respiro profondo, riprese il suo discorso.

       - La ferita si è rimarginata così rapidamente perché aiutata dal potere dello Ginzuishou.

   Lo aveva detto, almeno in parte aveva detto ciò che la turbava.

       - Non capisco cosa ci sia di così sorprendente in questo. È normale che lo Ginzuishou rimargini le ferite di Usagi. È sempre stato così. È successo anche nell’ultima battaglia contro il Dark Kingdom. Cosa c’è di strano?

   Luna aveva dato voce a quella che era la domanda che ronzava nella testa di tutti i presenti. Però, se Ami diceva che in ciò c’era qualcosa di sorprendente doveva essere così anche se, al momento, non c’era nulla che potesse dare conferma alle sue parole.

       - Lo so che vi sembrerà impossibile, e credetemi anche io fatico ancora a crederci, ma non è lo stesso Ginzuishou che conosciamo noi. Sembra molto più… potente.

   Silenzio. All’interno della stanza era calato il silenzio. Adesso, lo sguardo di tutti era puntato sulla figura di Usagi che invece osservava le sue mani incrociate sul grembo.

       - Cosa vorresti dire? Spiegati meglio!

   Artemis era stato il primo a riprendersi dallo stupore in cui si trovavano le altre.

       - I dati non sono sufficienti a fornirmi una corretta valutazione del potenziale di questo Ginzuishou ma, senza dubbio, non è quello che consociamo noi. Ha la stessa intensità, la stessa frequenza ma potenza e risonanza sono nettamente superiori a quelli posseduti dal cristallo di Usagi.

       - Cosa intendi per frequenza, intensità e risonanza?

   Rei cercava di stare dietro al discorso di Ami ma era difficile. Non riusciva a capire cosa volesse dire la ragazza. Come era possibile che esistesse un altro Ginzuishou e, per di più, come era possibile che questo fosse più potente di quello di Usagi?

       - Lo Ginzuishou non è solo un cristallo dotato di un immensa energia. È come se fosse una rappresentazione dello stato d’animo e di salute di Usagi… è come se rappresentasse il cuore, l’essenza stessa di Usagi. Se Usagi è in pericolo di vita l’intensità del suo potere aumenta o si riduce a seconda della gravità della minaccia e delle energie residue in possesso della stessa Usagi. Per quel che riguarda la frequenza è differente. Fate conto che lo Ginzuishou sia una radio che trasmetta su determinate onde che solo noi possiamo percepire perché dotate di un potere planetario e questo potere, inoltre, è sintonizzato sulla stessa frequenza di quello di Usagi: è tramite questa capacità che sappiamo quando Usagi è in pericolo ed è sempre tramite questa che, Usagi, riesce a sapere dove si trova, in ogni momento della giornata, ognuna di noi. Invece per quel che riguarda la risonanza provate a  sostituire il termine risonanza con amplificatore. Lo Ginzuishou amplifica i nostri poteri e noi, viceversa, riusciamo ad amplificare i poteri dello Ginzuishou come è accaduto nella battaglia contro il Dark Kingdom.

   Ami aveva finito. La sua spiegazione era stata accolta, ancora una volta, dal silenzio. Ognuno cercava di metabolizzare a proprio modo le informazioni raccolte. Ognuno cercava di immagazzinare le nozioni appena apprese. Ognuno cercava di capire come era possibile tutto ciò.

       - Quindi il cristallo che ha curato Usagi oltre ad essere più potente è capace di aumentare anche i nostri poteri. Ma se è vero tutto quello che stai dicendo allora, tramite la frequenza di questo potere, Usagi potrebbe individuarlo.

   Makoto cercava di stare dietro al ragionamento dell’amica anche se era impossibile da accettare l’esistenza di uno Ginzuishou con un potere più grande del cristallo in possesso di Usagi. Loro tutte avevano avvertito quel potere e ne erano rimaste sconvolte.

   Le aveva protette e cullate nel corso dell’ultima battaglia contro Metallia e le aveva riportate nuovamente in vita… come era possibile che esistesse un cristallo più potente di quello?

       - Non è possibile. Quel cristallo non si trova qui. Non è sulla Terra altrimenti ne avvertirei la presenza.

   Le parole di Usagi spensero immediatamente l’entusiasmo di Makoto. Usagi era troppo sicura per sbagliarsi. Rei la osservava silenziosa e cercava di capire cosa potesse passare per la testa dell'amica in quei momenti. Usagi era certa di ciò che diceva e poi il suo tono di voce… era così diverso da quello a cui era abituata. In quella voce era racchiusa una forza ed una saggezza che Usagi raramente mostrava di possedere. Il timore di perdere Mamoru, unito alle battaglie combattute in passato, avevano fatto maturare parecchio rapidamente la piccola Odango.
La doccia fredda arrivò con le parole di Ami che spensero, definitivamente, le ultime speranze del gruppo.

       - Usagi ha ragione. Ho analizzato tutti i dati un’infinità di volta ma il risultato è sempre lo stesso: l’unico Ginzuishou presente sulla Terra è quello di Usagi.

   Nuovamente il silenzio che lasciava tutti immersi nelle proprie riflessioni. Un altro Ginzuishou ben più potente di quello di Usagi. Se fosse finito nelle mani del nuovo nemico sarebbe stata la fine.

   Usagi rifletteva, chiusa in un mutismo che non le apparteneva, analizzava i fatti. Era difficile restare lì ferma a ragionare. Dovevano agire in fretta. Mamoru doveva essere protetto. Non potevano perdere tempo dovevano ritrovare quel cristallo tanto simile al suo ma allo stesso tempo così diverso.

   Lei lo aveva avvertito il potere di quel cristallo. Aveva riconosciuto quel potere ma allo stesso tempo lo aveva respinto senza capirne la vera potenza, la vera pericolosità. Questo, probabilmente, era stato l’errore più grande che avesse mai commesso. Se si fosse lasciata guidare da quella energia adesso, forse, sarebbe stata sufficientemente forte per affrontare e battere il nemico.

   La voce di Minako e delle altre la strappò ai suoi ragionamenti. Si fermò ad ascoltare le parole delle amiche cercando di trovare, tramite esse, una spiegazione plausibile a ciò che aveva detto Ami.

       - E se provenisse dal futuro?

       - Non dire sciocchezze Minako, come è possibile che provenga dal futuro.

       - Scusa perché? È possibilissimo.

       - Peccato che mai nessuno è riuscito a viaggiare nel tempo.

       - Bhè se è per questo mai nessuno ha visto dei gatti parlare eppure Artemis e Luna parlano.

       - Adesso perché tirate in ballo noi.

   Usagi si alzò infastidita da tutte quelle voci. Minako aveva detto che lo Ginzuishou poteva provenire dal futuro ma come era possibile? Eppure quelle parole non le sembravano così assurde. Poteva anche essere vero. Forse era stata la se stessa del futuro a salvarla ma perché, se era così potente come credeva, non era intervenuta lei stessa ed aveva definitivamente sconfitto il nemico? E comunque la battaglia nel parco era avvenuta realmente o era stato solo un sogno? Magari era un modo per metterla in guardia?

   Erano diversi i dubbi che attanagliavano Usagi in quel momento ma su tutti il pensiero di Mamoru: era al sicuro?

 

§§§§§

 

    Una volta uscito dal tempio Mamoru iniziò a scendere le scale con una certa urgenza. Perché non ci aveva pensato prima. Perché non aveva ricordato.

   Era da quando, a casa sua, aveva ascoltato il racconto di Usagi che dentro la sua testa era scattata una scintilla. Sì, era come se un molla fosse scattata ed avesse messo in moto degli ingranaggi ormai fermi da tempo.

   Sapeva che c’era qualcosa che doveva necessariamente ricordare ma non sapeva cosa e poi al tempio… l’illuminazione. Mentre Usagi raccontava alle altre del suo sogno aveva capito cosa lo tormentava, ma adesso doveva esserne sicuro.

   Ancora non poteva dire nulla ad Usagi. Doveva prima controllare e poi… poi sarebbe tornato da lei e le avrebbe detto ogni cosa.

   Correva come se qualcuno lo inseguisse. Il pensiero del nemico, in quegli istanti, non lo sfiorava. Aveva una certa fretta di tornare a casa e prendere la moto. Doveva fare in fretta. Doveva sapere se era stato un sogno o no.

   Quando raggiunse casa ormai era quasi in ipossia. Aveva corso senza fermarsi neanche un momento. Salì le scale di corsa nonostante il fiato corto. Non poteva perdere tempo, non ora che aveva una traccia. Cercò le chiavi e le tirò fuori quando ancora mancava una rampa di scale a dividerlo dal suo appartamento. Arrivò al suo piano che quasi incespicava sui suoi piedi tanta era la stanchezza. Aprì la porta e si precipitò dentro senza neanche richiuderla. Prese le chiavi al volo e si fermò, piegato in due dalla corsa, per riprendere fiato.

       - Tutto bene caro?

   Sulla soglia della porta la signora Nibutaka lo guardava preoccupata. Non era abituata a vedere quel giovane, sempre molto elegante ed educato, così trasandato. Cosa poteva averlo ridotto in quello stato?

       - Nulla di grave signora Nibutaka, sono solo in ritardo. Due minuti il tempo di riprendere fiato e poi esco di nuovo.

       - Fa attenzione.

       - Certamente.

   E così come era arrivata la vecchina era tornata nel suo appartamento.

   Ripreso il fiato Mamoru prese il casco che era posto proprio all’ingresso, nel mobile basso. Guardò il suo riflesso nella visiera del casco modulare e dopo un profondo respiro si rimise in posizione eretta e strinse le chiavi in mano In quei momenti la sua mente era concentrata su un unico obiettivo: correre alla radura a strapiombo sul mare.

   Uscì di casa e scese le scale, ancora a piedi. Raggiunse i locali adibiti a garage e si diresse a passo sicuro nel suo box. Alzò la saracinesca e subito, senza perdere tempo, mise in moto la sua Kawasaki.

 

   In moto. Correre e cercare di scaricare così la sua tensione. Era da tempo che non lo faceva, per la precisione da quando Usagi era entrata a far parte della sua vita. Già, ancora prima che scoprisse che la Testolina Buffa che incontrava da Motoki era parte del suo passato… e del suo presente. Usagi, nel bene e nel male, era sempre riuscita a stemperare le sue tensioni. In passato con i loro battibecchi, adesso con la sua allegria. Era bello averla nella sua vita. Ecco perché doveva fare attenzione, per lei.

   Non sarebbe morto.

   Non lo avrebbero ucciso.

   Non tanto per sé ma per lei.

   Non poteva procurarle un dolore così grande.

   Per lo meno, non di nuovo.

   Immerso come era nei suoi pensieri, non si accorse di essere giunto alla radura meta della sua folle corsa.

   Spense il motore e scese dalla moto. Tolse il casco ed inspirò profondamente. L’aria tiepida dell’estate ormai alle porte non riuscì a farlo riprendere come sperava. Sentiva ancora caldo. La gola era arida. Il sudore scendeva lento lungo la linea marcata del mento. Portò una mano sugli occhi a coprirli dai raggi del sole ormai caldo.

   Lasciò il casco sul manubrio e stirò le spalle. Aveva guidato per oltre un’ora a folle velocità, curvando e sterzando come un pazzo. Se Usagi fosse stata presente gliele avrebbe dette di tutti i colori senza contare tutti i pizzicotti e pugni che avrebbe ricevuto nel corso della loro corsa.

   Folle corsa.

   Correndo aveva scaricato tutta la tensione.

   Era rimasta solo la paura.

   Paura.

   Di lasciarla da sola.

   Chiuse gli occhi. Inspirò profondamente e poi, tenendo le braccia immobili lungo i fianchi, pronunciò quelle parole che, da quando aveva ricordato, si ripeteva in testa di continuo, come un mantra.

       - Apritevi porte di Elysion è il vostro sovrano che ve lo ordina.

   E dopo aver pronunciato queste parole scomparve in un raggio di luce.

 

(*) Spudoratamente copiato dal Cyrano de Bergerac, atto III scena IX.

 

   L’angolo dell’autrice

 

Non ci credete vero? Bhè, non ci credo neanche io! Sono tornata con un nuovo capitolo. Siamo sempre fermi, non sappiamo chi è il nuovo nemico ma Mamoru ha capito qualcosa ed Ami, invece, è riuscita a capire che lo Ginzuishou ha un fratello più potente.

 

RINGRAZIAMENTI:

 

- MARYUSA: ciao! Guarda ancora non posso dirti nulla di preciso ma da questo capitolo dovresti aver intuito qualcosina, non credi? Dai, non è difficile… pensaci su… e ti dirò il momento di Chibiusa si avvicina. Il prossimo sarà il suo! Ho iniziato con un’Usagi completamente diversa ma per tre capitoli è stata la stessa di sempre. Dai non fare così presto capirai cosa ha portato Usagi a lasciare Mamoru e vedremo cosa mi dirai!             Sono felice che il capitolo introspettivo ti sia piaciuto. Spero che lo stesso valga anche per questo!

- LUCIADOM: O.O questa è stata la mia espressione quando ho letto la tua recensione anche perché, credimi, questo capitolo non è venuto come avrei voluto io. Manca di quel pathos che mi serviva, spero solo di essermi rifatta con questo. Sul fatto che sono autocritica…. Verissimo. Questo lato del mio carattere è il mio punto di forza, mi spinge a dare sempre il massimo, ma allo stesso tempo è il mio tallone di Achille, non sono mai soddisfatta dei miei risultati e per questo non riesco mai a rilassarmi totalmente. Per quel che riguarda gli esami… stendiamo un velo pietoso. Lo scorso capitolo è stato pubblicato a sei giorni dall’esame di Neurologia che è andato bene, per fortuna! Per quel che riguarda il capitolo scorso, la scelta di volermi fermare a quel punto è stata dettata dal bisogno di scrivere qualcosa di totalmente diverso dalle altre mie fanfic dove Mamoru rispetta sì Usagi solo che questo non è mai esplicito e quindi Usagi che si sente felice perché Mamoru la bacia come si fa con una donna mi è  sembrato il modo più pratico per evidenziare questo aspetto del loro legame. Spero di essere stata chiara nel mio intento. Adesso ti saluto, alla prossima e speriamo che, entrambe, saremo libere da esami!

- LAGADEMA: spero che questo rifacimento non sia così pessimo, io mi impegno, spero solo di riuscire a non annoiare nessuno. Più i capitoli vanno avanti e più mi rendo conto che è lontanissimo dall’originale. Forse non si tratta più di un rifacimento, ma di una storia originale! In bocca al lupo per settembre e grazie per aver incrociato le dita anche per me, gli esami sono andati alla grande. Vado avanti e continuo con le altre recensioni. A presto!

- LUISINA: non mi hai per nulla offesa (detto tra noi, non ricordo più a cosa ti riferisci e questo conferma ciò che ti ho detto non sono per nulla offesa!). Per quel che riguarda l’essere nel passato o nel presente… mi cucio la bocca e non dico nulla. Questo capitolo, personalmente, non mi entusiasma per nulla. Credo che sia dovuto al fatto che ho ripreso la storia dopo tanto e riuscire a capire che cosa vogliono i personaggi è davvero difficile. Spero, però, che a te piaccia!

- NEPTUNE 87: grazie, grazie, grazie… tutti questi complimenti rischiano di farmi montare la testa! Davvero, non credevo che questa storia potesse prendere fino a questo punto, sono soddisfatta dei risultati anche se questo capitolo non è proprio il top! Per quel che riguarda i capitoli… ormai non succede nulla di che anche in questo. Siamo ancora in un punto morto, o no? Siamo nel presente o nel passato? Quanti interrogativi ci sono in questa storia? Quanti ce ne saranno? Io ancora non lo so, la storia è ancora in fase di elaborazione nella mia mente e si sta sviluppando in modo totalmente diverso da quello che avevo pensato! Mamoru sarà sicuro di sé oppure lo fa tanto per non far spezzare Usagi? Chi lo sa! Adesso però scappo devo continuare le altre recensioni!

- HATORI: Taniuzza bedda (che tradotto in lingua italiana è Tania bella)… il capitolo passato è stato triste e questo? Come lo hai trovato? Ho tentato di mettere un pizzico di ironia nel momento del colloquio tra le diverse Inner ma tu che ne pensi? Mia cara sanguisuga ancora non mi hai detto cosa ne pensi davvero di questa storia e questo mi preoccupa. Vedremo se questo capitolo riuscirà a farti sbottonare maggiormente!

- FEFERICA: di poche parole ma soprattutto tutti complimenti, mi fai arrossire! Mamoru ed Usagi sono carini insieme? Ed adesso che sono separati? Anzi, che ne pensi dei primi capitoli? Come lo vedevi il loro rapporto? Amoroso-scontroso? Io sì, tanto. Mi piace metterli su piani diversi e farli scontrare e poi farli riappacificare! Come vedi in questo capitolo non succede praticamente nulla a parte scoprire l’esistenza di un’altra copia dello Ginzuishou. Adesso ti lascio, finisco le recensioni!

- ELLEPHEDRE: iniziando dall’esame sono lieta di dirti – se può interessarti – che l’esame è andato benone, meglio del previsto! Ricordi poi i miei problemi con la punteggiatura? Ecco, credo che in questo capitolo i problemi sono tornati a galla! Non sono molto convinta di come sia stata utilizzata, tu che ne pensi? Per quel che riguarda le precisioni che mi hai fatto notare il “tale” non è inteso come vero ma fa un riferimento proprio alla parole “sogno” si dovrebbe intendere come “ se quel sogno era davvero un sogno…” per quel che riguarda il bisogno di Mamoru di fare un giro credo che in questo capitolo si sia svelato il perché del bisogno di “schiarirsi le idee”. Un’illuminazione divina se così possiamo definirla, che ne pensi? Per quel che riguarda questo capitolo… una parte che non digerisco riguarda la spiegazione che dà Ami in riferimento allo Ginzuishou, credo che questa sia forzata e priva di logicità ma è stata scritta e riscritta tante di quelle volte che alla fine ho detto basta! Per quel che riguarda l’essere nel presente o nel passato ancora non posso dirti nulla, dovrai avere ancora un po’ di pazienza, spero che non ti dispiaccia! In questo capitolo ho cercato di nuovo di cimentarmi con la commedia facendo leva sul rapporto che hanno tra loro le diverse Inner, spero che questa volta abbia azzeccato i tempi narrativi. Spero di aver risposto ai tuoi quesiti e se ne avrai di altri sarò lieta di rispondere. Ancora non sono riuscita a leggere il nuovo capitolo, appena lo farò cercherò di commentare.

- JAJ984: ed infatti quella di Usagi è una ferita vera e propria. Ok, nella scorsa recensione abbiamo parlato di tubi e faccine. Che ne dici se in questa mi dici cosa ne pensi della mia fanfic, sai che sono curiosa di conoscere il tuo parere dato che sei anche una delle mie più “anziane” lettrici ed è importante conoscere il tuo parere!

  

   Sono stata di parola. Ho finito i ringraziamenti e li pubblico nella stessa serata. Non vi ho fatto aspettare molto. Adesso vi saluto. Come al solito i ringraziamenti hanno occupato più spazio, o quasi, rispetto al capitolo ma non è colpa mia se siete così gentilissime da commentarmi (mmm…. Sia chiaro, io voglio che continuiate a commentare!). Ho finito! Ho detto tutto, vi do appuntamento al prossimo capitolo che non so quando sarà. Prima di chiudere però…

… ringrazio le 16 persone che mi hanno inserito tra i preferiti:

 

- ANGELINA93;

- BELLA95;

- BIMBASTUPENDA;

- CHICHILINA;

- CRISTA 85;

- ENIGMA;

- FANTASY_MARY88;

- FEFERICA;

- ILARY;

- JORDY KLEYN;

- M00NLIGHT;

-  MELI_MAO;

- MYLA_CHAN;

- ROMANTICGIRL;

- STELLA93MER;

- _ MADDY_.

 

Ed un grazie ai 16 che mi hanno inserito tra i seguiti:

 

- DRAGON85;

- ELIE191;

- ELLEPPHEDRE;

- HATORI;

- JAJ84;

- KAGOME_86;

- LUCIADOM;

- LUISINA;

- MARY85;

- MARYANGEL;

- MIKAYLA;

- MYLA_CHAN;

- PIKKY91;

- POTTER92;

- SOGNODIUNANOTTEDIMEZZAESTATE;

- STELLA93MER.

 

Grazie ancora ed alla prossima!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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