Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Angelo Azzurro    06/03/2020    1 recensioni
Per una magica serie di eventi il Vegeta adolescente finisce nella dimensione di quello adulto. Bisognerà trovare il modo per rimandarlo da dove è venuto per non alterare il futuro, ma intanto che si trova in questa dimensione potrebbe imparare qualcosa di nuovo e aiutare qualche personaggio a scoprire qualcosa in più su se stesso.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO TREDICI

 

Il viaggio verso la Capsule Corporation fu molto silenzioso, avevano recuperato la air car del signor Brief e alla guida si mise Vegeta (quello adulto ovviamente), al suo fianco si posizionò Goku e i tre ragazzi si sistemarono invece sui sedili posteriori; nessuno osava parlare, Vegeta guidava rabbiosamente, mentre Goku pensava che non avrebbe voluto essere nei panni di quei tre ragazzi per nulla al mondo e si sentì anche sollevato che per una volta Goten non avesse seguito l’amico in questa avventura, altrimenti Chichi avrebbe ucciso sia lui che il figlio.

Bra era in mezzo tra i due ragazzi e scoccava ad entrambi occhiate indagatrici, Trunks era girato verso il finestrino e aveva un’ espressione piuttosto tesa, mentre l’altro Vegeta guardava di fronte a sé con sguardo serio, come se si stesse preparando ad un combattimento pensò la bambina; la quale faticava a capire tutto quel silenzio, lei non era affatto preoccupata dopotutto, il giovane Vegeta l’aveva salvata dalle ire di suo padre e sicuramente una volta a casa avrebbero tutti fatto pace e tutto sarebbe stato dimenticato, pensò con un sospiro.

Ma la piccola Bra si sbagliava di grosso, appunto una volta entrati in casa sua madre si fece raccontare da suo padre cosa era successo e lui le raccontò tutto, anche del negozio dei gelati e con grande disappunto della bambina fu affidata alla madre la quale la portò nella sua stanza per fare i conti.

Mentre Bulma trascinava via Bra il giovane principe senza rivolgersi a nessuno in particolare disse:” Oh beh alla fine è stato un pomeriggio divertente!”.

E con orrore di Vegeta vide la figlia girarsi verso la sua versione più giovane per scoccargli un sorriso complice e questo fece perdere le staffe definitivamente al principe dei sayan, avrebbe sistemato quel ragazzo odioso, avrebbe trovato il modo di farlo pentire delle sue azioni, ne avrebbe fatto un esempio per la figlia e non gl’importava un fico secco se quello era in realtà lui da giovane, meritava decisamente di essere punito, ma avrebbe dovuto pensare a qualcosa di veramente incisivo; decise che quindi si sarebbe prima occupato di Trunks e poi di quel ragazzo impertinente.

Vegeta prese quindi la sua versione più giovane per un braccio e lo trascinò senza tante cerimonie in un angolo del salotto, lo mise con la faccia verso il muro e gl’intimò di rimanere lì immobile finchè non fosse tornato e se avesse osato parlare o muovere un muscolo Karoth aveva l’autorizzazione a polverizzarlo e poi al resto avrebbe pensato lui al suo ritorno.

Goku che fino a quel momento non aveva detto nulla, anche perché non aveva nessuna esperienza nel punire i proprio figli quando si comportavano male, poiché a quelle cose pensava sempre Chichi, si sentiva molto in imbarazzo in quella situazione e soprattutto non voleva affatto rimanere da solo con quel ragazzo, perché temeva che non sarebbe certo rimasto lì buono ad attendere Vegeta, fece quindi per obbiettare, ma lo sguardo di fuoco dell’amico lo fece desistere e quindi non potè fare altro che annuire seriamente e accomodarsi sul divano a braccia conserte.

“E tu seguimi!” esclamò Vegeta rivolto al figlio, che fino a quel momento non aveva mosso nemmeno un muscolo; nel seguire il padre si voltò per guardare il giovane Vegeta che lo stava guardando con espressione sogghignate e Trunks quindi non potè trattenersi dal rispondergli:” Ehi tu direi che hai poco da ridere, sei nei guai esattamente tanto quanto me!”

Trunks lascialo perdere, verrà anche il suo turno!” dissi Vegeta alzando la voce e continuando a camminare.

Il giovane Vegeta rimase piuttosto deluso dal fatto che la sua provocazione non era stata colta, e iniziò a spostare il suo peso da una gamba all’altra, era decisamente noioso stare fermi a fissare il muro e solo allora realizzò che già quella doveva essere una punizione, probabilmente era così che i genitori di quel pianeta punivano i figli, una vera sciocchezza a suo parere, avrebbe preferito un combattimento, detestava essere ignorato e infatti fece per girarsi, ma sentì immediatamente il peso della mano di Karoth sulla spalla :”Ehi amico, vuoi un consiglio? Resta dove sei, non voglio doverti tenere fermo finchè non torna Vegeta, ma se provi a muoverti dovrò farlo, Vegeta è già piuttosto furibondo, non peggiorare le cose!”.

“Che sciocchezze, cosa potrebbe mai farmi che non mi ha già fatto fino ad ora?” chiese il ragazzo, ma Goku strinse ancora di più la sua spalla e gl’intimò di nuovo di non muoversi e di non fare lo sciocco.

Goku temeva che molto presto avrebbe dovuto inseguire il ragazzo, e usare la forza su di lui, invece stranamente si rimise tranquillo a fissare il muro per qualche minuto, finchè non si sentì un rumore piuttosto sordo venire dal piano di sopra e quindi il giovane principe scoppiò a ridere e Goku gli chiese perché stesse ridendo.

“Oh beh immagino che di sopra in questo momento ci sia una bella scazzottata, quel Trunks così perfettino avrà quello che si merita!” ripose il ragazzo.

“Sai non riesco davvero a pensare che tu sia l’adulto che sei oggi, sai io a volte non sono stato molto presente per i miei figli e queste cose non m’interessano molto, ma tu, o meglio l’altro te, ci tiene davvero a queste cose, negli anni cambierai davvero moltissimo credimi!” ripose Goku che stava facendo di tutto per tenere buono il giovane principe.

“Che noia non fate altro che ripetermelo, io sono il principe dei sayan, io amo il sangue e la distruzione e non c’è gabbia che riesca a trattenermi, se ora resto qui è perché a me va così!” esclamò con orgoglio il ragazzo, che non voleva ammettere di essere in minoranza in quanto forza e soprattutto era spiazzato dal fatto che non sapeva cosa aspettarsi dalla sua versione più adulta, suo padre non l’avrebbe certo punito perché aveva rubato una air car e perché era scappato e perché aveva rapinato un negozio, per i terresti tutte quelle azioni erano sbagliate, ma non per i sayan. Anche se però aveva notato l’espressione in ansia di Bulma quando erano arrivati diventare un sorriso di sollievo, nessuno lo aveva mai guardato così, nessuno si era mai preoccupato per lui e nessuno era mai stato felice del suo ritorno, un po’ invidiava quei ragazzi che erano i suoi futuri figli, ma non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura ovviamente.

“Ehi toglimi una curiosità, perché hai difeso Bra?” chiese Goku.

“Perché lei mi piace, è interessante, molto più di quel Trunks!” rispose il ragazzo di getto.

“E perché ora ce l’hai tanto con Trunks?” chiese Goku sempre più curioso.

“Non ce l’ho con Trunks, lo trovavo più divertente all’inizio, ma ora che cerca di fare colpo su papino lo trovo noioso!” rispose il ragazzo, il quale non avrebbe ammesso mai che in realtà invidiava Trunks perché aveva esattamente tutto quello che avrebbe desiderato lui in un'altra vita.

 

Vegeta e Trunks erano entrati nella stanza di quest’ultimo e il ragazzo indietreggiò subito sulla difensiva, cosa che non passò inosservata al principe dei sayan e lo fece montare su tutte le furie e quindi con tono molto severo chiamò il figlio e gli ordinò di avvicinarsi immediatamente, il ragazzo fece alcuni passi molto titubanti verso di lui e nel giro di pochi secondi, come prevedeva, gli arrivò un grosso schiaffo in viso che lo fece sbattere contro la libreria provocando un tonfo sordo.

Trunks era a terra e Vegeta incombeva sopra di lui con sguardo furente, stava per rialzare il braccio per colpirlo, ma appena vide il figlio alzare una mano per proteggersi, si bloccò di colpo, stava esagerando, un padre sayan avrebbe punito il figlio così, ma non lui, non voleva che suo figlio tremasse davanti a lui, quindi abbassò la mano e gliela porse per aiutare il figlio ad alzarsi.

Trunks guardò sorpreso quella mano che gli veniva offerta, ma la prese e si rimise in piedi davanti al padre e gli disse con un filo di voce che sapeva di meritare quella punizione perché si era davvero comportato male con lui negli ultimi tempi e non era nemmeno riuscito a tenere al sicuro Bra come avrebbe voluto, solo che se proprio doveva punirlo così forse era meglio andare nella GR, altrimenti avrebbero rischiato di distruggere la camera.

Trunks dannazione, la devi smettere di avere paura di me, non ti farei mai del male, sono tuo padre, e sì il tuo comportamento negli ultimi tempi non è stato dei migliori, ma ecco credo che anch’io abbia delle colpe nei tuoi confronti. Non fraintendermi, per tutto quello che hai combinato negli ultimi tempi sarai in castigo per l’eternità, però forse a volte pretendo troppo da te. Quando non fai lo sciocco sei un bravo figlio!” disse Vegeta il quale aveva deciso di mettere fine a tutte quelle provocazioni che c’erano state col figlio negli ultimi tempi.

Trunks rimase incredulo, suo padre non era mai stato così comprensivo e soprattutto non gli aveva mai rivolto un complimento decise quindi di scusarsi con lui: ”ti chiedo ancora scusa papà, ho decisamente esagerato e hai ragione, però ecco magari stare in castigo per l’eternità non è troppo?”

 “Ringrazia solo che non ti spediamo in collegio moccioso e ora dammi il braccio, ti tolgo quell’affare!” rispose Vegeta apprezzando però l’impertinenza del figlio una volta tanto.

Suo padre gli tolse il bracciale che tratteneva la sua forza e finalmente Trunks si risentì completo, qui giorni con quell’aggeggio infernale erano stati terribili.

“Bene ora che tutto è chiarito vado ad occuparmi dell’altro me!” esclamò Vegeta.

“Papà?” lo richiamò Trunks e Vegeta gli chiese che cosa voleva.

“Ecco, ti volevo solo dire che nonostante tutto anche lui non è poi così tremendo, quando non si comporta male ovviamente!” disse Trunks con tono conciliante.

“Certo che non è male nemmeno lui, quello sono io dopotutto. Vedi, io da giovane ho fatto cose terribili come puoi immaginare, ma tutto quello che c’era attorno a me era terribile e quindi non ho mai provato sensi di colpa per quello che ho fatto, per me era giusto; ho capito quanto fosse sbagliato il mio modo di vivere solo da quando sei nato tu” spiegò Vegeta e poi uscì senza attendere la replica del figlio.

Quando ritornò in sala quasi si stupì di trovare il suo doppio perfettamente dove l’aveva lasciato e Karoth tranquillo sul divano intendo a fissare un punto indefinito della stanza.

“Ora è venuto il mio turno di essere pestato?” chiese il giovane principe.

“Non ti chiederò nemmeno se nel tempo che sei stato qui hai pensato a tutto quello che hai combinato fino ad ora, perché tanto so già che non provi il benchè minimo senso di colpa, non puoi provare senso di colpa lo so, non ne sei ancora capace. Ma vedi, io per rimandarti da dove sei venuto, devo farti capire che hai sbagliato, devo farti provare almeno un po’ di senso di colpa e mentre scendevo le scale credo di aver trovato la soluzione, quindi ora tu e Karoth mi seguirete!” spiegò Vegeta che effettivamente scendendo le scale gli era venuta un’idea pensando che da se stesso da ragazzo non avrebbe ricavato nulla se si fosse comportato come un padre sayan come aveva fatto fino a quel momento, ma forse come padre terrestre qualcosa poteva ottenere.

I tre entrarono nella GR e Vegeta chiuse accuratamente la porta a chiave con il codice, cosa che non sfuggì alla sua giovane versione che quindi si mise a provocarlo per ritardare qualunque cosa avesse in mente di fargli:” Cosa intendi farmi, mettermi all’angolo anche qui? E’ stato piuttosto noioso, anche perché avevo solo quello che come compagnia”.

“Non funzionerà questa volta distrarmi con le tue provocazioni, ricordi? Io sono te quindi so perfettamente come agisci. Karoth siediti su quella panca” ordinò Vegeta. Karoth ubbidì anche se lo fissava con sguardo incerto.

 “Hai lasciato qualche osso intero a Trunks? Abbiamo sentito prima quel tonfo” chiese il giovane principe che se anche non sapeva cosa stava per succedergli, sapeva che non gli sarebbe piaciuto affatto, quindi stava riprovando con tutte le sue forze a ritardarlo il più possibile. Chissà forse l’avrebbero picchiato entrambi i sayan o forse quel Karoth era ancora lì perché doveva tenerlo fermo o chissà perché.

“Non ho fatto nulla di tutto quello che stai pensando, ma se fossi in te ora mi preoccuperei solo per me stesso; perché ora Karoth ti darà una bella lezione, sai cosa succede ai ragazzini su questo pianeta che superano il limite? Prendono una bella sculacciata ed è quello che ti sta per succedere, e Karoth andrà avanti finchè non riuscirai a provare un po’ di senso di colpa!” spiegò Vegeta che in cambio ricevette le occhiate stralunate e incredule di entrambi.

“Ehm Vegeta, scusami, ma io non credo sia una buona idea, sai quello sei tu e io non credo di poterlo fare, non riuscirei più a guardarti in faccia!” rispose Karoth scattando in piedi rosso in viso per l’imbarazzo.

“Perché non lo fai tu? E’ troppo comodo farlo fare a quella terza classe!” provocò il giovane principe.

Vegeta guardò entrambi e decise che sì toccava a lui quella parte, anche se avrebbe preferito delegarla a Karoth perché sicuramente per il ragazzo sarebbe stato ancora più umiliante, ma soprattutto perché anche lui non sapeva se ne era in grado, non aveva mai usato quei metodi nemmeno sui suoi stessi figli: “e va bene lo farò io stesso!” esclamò e approfittando dell’effetto sorpresa si affianco al ragazzo prendendolo saldamente per un braccio.

“Oh ecco bene, io allora vado e vi lascio da soli!” esclamò Goku e prima che Vegeta potesse trattenerlo si teletrasportò a casa.

“A quanto pare siamo soli, direi che allora puoi smettere con la recita, dammi un paio di schiaffi e prometto di rigare dritto e di fingere tutto questo senso di colpa che ti sta tanto a cuore!” commentò il giovane principe, sempre più preoccupato della piega che stava prendendo la situazione.

“Eh no, sono spiacente, ma non funziona affatto così, ora chiudi il becco e collabora altrimenti sarà peggio per te!” gli ordinò Vegeta trascinandolo verso la panca; una volta seduto tirò a sé il ragazzo e lo imprigionò tenendolo fermo con le gambe e senza ascoltare le sue proteste e senza pensare a quello che stava per fare prese a colpirlo sul posteriore.

Il giovane principe subito gridò per la sorpresa e poi provò a divincolarsi, ma la stretta di quello più adulto era troppo forte, quindi provò di nuovo a salvarsi con le provocazioni:” oh beh se questa è la punizione dei mocciosi terrestri credo che rimarremo qui per un bel po’ di tempo, non mi stai facendo male affatto. Perché non la smetti ed evitiamo di perdere tempo? E poi non ti fa strano colpire così te stesso è imbarazzante, oltre che ad essere inutile, e io non mi pentirò”.

“Ti ho già detto di chiudere il becco, dovresti vergognarti piuttosto, hai 17 anni e guarda mi tocca trattarti come un qualunque mocciosetto terrestre. Non sei affatto un principe, sei solo un ragazzino che ha bisogno di una lezione e stai per averla fidati!” rispose il Vegeta adulto alle provocazioni, stringendolo ancora di più perché il ragazzo stava scalciando.

Per un po’ entrambi non parlarono e i colpi continuavano a cadere inesorabili, fu sempre il giovane principe a riprendere la parola: “quanto durerà questa punizione ridicola? Inizio a stancarmi!”

“Dipende da te, andrà avanti finchè non capirai perché lo sto facendo!” rispose il Vegeta adulto chiedendosi se stava agendo nel modo giusto.

“Non succederà mai!” esclamò l’altro con tono battagliero, anche se iniziava a sentire bruciore, oltre all’imbarazzo per tutta quella situazione.

“Allora andrò avanti finchè non lo capirai, abbiamo tanto tempo. Farò in modo che per un po’ avrai difficoltà a sederti e forse questo dolore ti farà ricordare come comportarti se non ne vorrai un altro assaggio di questa medicina!” spiegò Vegeta iniziando a temere che effettivamente il giovane principe non cedesse.

Passarono altri minuti e la situazione era in stallo, Vegeta aveva provato ad aumentare la potenza dei colpi, ma a parte qualche sussulto il ragazzo non emetteva nemmeno un fiato, quindi decise di fermarsi un momento per riprendere fiato e pensare a come agire.

“Ti arrendi finalmente?” chiese il giovane principe con tono trionfante.

“Dal momento che siamo la stessa persona sai che non mi arrenderò, ti stavo solo permettendo di riprendere fiato!” rispose Vegeta riprendendo a colpirlo con molta più forza.

“Forse a te serviva una pausa vecchiaccio!” esclamò il ragazzo iniziando a sussultare più rumorosamente sotto la pioggia di colpi.

Ci fu silenzio per un'altra manciata di minuti e poi il giovane principe chiese a voce molto bassa:” e va bene, che cosa devo ammettere per mettere fine a questa cosa?”

“Non ci sei ancora arrivato? So che sei molto intelligente e che sai perfettamente cosa devi dire!” rispose Vegeta rincarando la dose.

“Credo di dovere dire che mi dispiace?” chiese il giovane principe.

“Per cosa esattamente?” insistette Vegeta felice che il suo metodo stava funzionando alla fine.

“Per quello che ti pare, basta che la smetti, inizia a bruciare sai...” disse il ragazzo che ormai stava arrivando allo stremo delle forze e non voleva arrivare assolutamente ad implorare come un mocciosetto.

“Puoi fare di meglio ragazzino!” gridò Vegeta colpendolo con ancora più forza.

“E va bene, va bene, mi dispiace per essere scappato, per aver fregato quell’auto, per aver rapinato il negozio con Bra e per il luna park, può andare?” chiese il ragazzo che ormai sapeva che non sarebbe resistito più a lungo; quel metodo terrestre era veramente barbaro, era meglio prendere un paio di schiaffi che quello, era veramente tremendo.

“E per che altro?” chiese Vegeta.

 “Non lo so, c’è altro ancora?” chiese il ragazzo.

“Sforzati e ci arriverai da te!” rispose Vegeta.

“Per avervi dato dei problemi da quando sono arrivato, per le fughe, le rispostacce e per tutto quello che ti pare, davvero ho capito, mi dispiace, prometto che righerò dritto, ma per favore finiamola qui!” esclamò il ragazzo, che stava implorando anche se non ne aveva nessuna intenzione, ma ormai era allo stremo.

Vegeta per tutta risposta continuò a colpire il ragazzo il quale con voce strozzata chiese perché continuasse e l’adulto rispose che continuava per essere certo che il messaggio gli sarebbe rimasto impresso per un bel po’ di tempo; poi dopo alcuni minuti smise e gli permise finalmente di alzarsi.

Il principe scattò in piedi e si portò le mani al posteriore dolorante che sfregò vigorosamente:” Ehi certo che il tuo braccio per essere un vecchio è piuttosto forte, ma io sarò meglio di te!”

“Nel futuro anche tu dovrai farlo!” rispose Vegeta.

“Quindi ora arriverà un fascio di luce che mi riporterà da dove sono venuto?” chiese il ragazzo pensando che quella situazione umiliante fosse la sua prova finale per tornare nel suo tempo.

Anche Vegeta si aspettava che succedesse qualcosa, ma non successe nulla e quindi dopo pochi secondi arrivò l’ira del ragazzo:” Io mi sono prestato a questa cosa umiliante per niente. Come hai osato farlo? Ora quel tuo figlio perfettino potrà ridere di me e tutto per colpa tua…io ti odio, non ti perdonerò mai per quello che mi hai fatto, lasciami uscire di qui, devo stare solo!”.

Vegeta fece per aprire la porta, ma prima che il ragazzo uscisse lo trattenne per un braccio e notò che sussultò:” Ehi moccioso, ricorda quello che hai promesso, anche se dici di odiarmi, hai promesso di rigare dritto, io non dirò a nessuno quello che è successo qui dentro, ma al primo passo falso lo dirò a Trunks e ti ritroverai ancora in quella posizione visto che a quanto pare finalmente abbiamo ottenuto qualcosa”.

Il giovane principe si liberò dalla sua stretta e scappò di corsa paonazzo in viso verso la sua stanza quasi travolgendo Bulma, che lo sentì sbattere la porta.

La donna si recò nella GR e chiese a Vegeta cosa diavolo fosse successo in quella stanza e che la giovane altezza le era sembrato piuttosto sconvolto.

“Ha avuto quello che meritava diciamo, ora credo che righerà dritto, o almeno spero. Lascialo in pace e lascia in pace anche me donna, sono stanco di spiegare le mie azioni, ho bisogna di meditare un po’ da solo per trovare un po’ di pace”.

“Va bene, ti volevo solo dire che ho sistemato Bra, le ho fatto una bella lavata di capo, ha capito di aver sbagliato!” spiegò Bulma uscendo dalla GR.

Una volta solo Vegeta si diede alla meditazione, l’unica cosa che riusciva a calmarlo quando era sconvolto, chissà se anche la sua giovane versione stava facendo la stessa cosa si chiese mentre finalmente iniziava a rilassarsi.

Il giovane principe, invece, si era buttato sul letto a faccia in giù, aveva provato a mettersi seduto sul letto, ma il bruciore l’aveva fatto desistere, si sentiva davvero umiliato, aveva sperato che almeno sarebbe servito a farlo tornare a casa e invece era ancora lì, era veramente amareggiato e poi quando iniziarono a scendere le lacrime le scacciò via a manate; non sarebbe mai più uscito da quella stanza, non avrebbe mai più guardato l’altro Vegeta in faccia, quanto avrebbe voluto vendicarsi.

“Ehi sua altezza va tutto bene?” chiese Bulma sedendosi sul letto, ma a distanza dal ragazzo.

“Ehi lasciami in pace, dovete lasciarmi in pace, sono stato punito come volevate, ora voglio stare solo, o sei venuta qui a ridere di me?” chiese il ragazzo senza alzare il viso dal cuscino, perché temeva che la donna potesse vedere le sue lacrime.

“Dai altezza basta fare il principe orgoglioso, non so cosa è successo in quella stanza tra voi due, ma non ti ho mai visto così sconvolto, ma come hai detto tu, sei stato punito, quindi è finita non ne parleremo più, ti prenderai un po’ di tempo per ricomporti e poi scenderai a cena, sarai sicuramente affamato!” disse Bulma intenerita dal ragazzo.

“Non scenderò a mangiare con voi, non voglio essere deriso!” gridò il ragazzo girandosi su un fianco, ma sussultando mentre lo faceva; Bulma quindi intuì da quello cosa poteva essere accaduto in quella stanza e anche se trovava vagamente la situazione divertente, rimanendo seria fece una leggera carezza ai capelli del ragazzo.

“Nessuno riderà di te, credimi sia Trunks che Bra non avranno un bel niente da ridere per un bel po’ di tempo!” spiegò la donna con tono incoraggiante.

“Che cosa hai fatto a Bra?” chiese il giovane principe.

“Oh che dolce che sei a preoccuparti per lei. Sta bene, tranquillo, e ora riposa, ti farò chiamare da lei quando la cena sarà pronta!” rispose Bulma uscendo.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Angelo Azzurro