Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    06/03/2020    1 recensioni
Anna ed Elsa vivono da sole, dopo la separazione dei genitori. Qualcosa di sconvolgente sta per accadere e avrà per protagonista Anna. Chissà come reagiranno la madre e il padre?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kristoff e Erika Bjormgamn sono ai piedi dell’altare, pronti ad accogliere la sposa in arrivo.

“Figliolo, stai tranquillo. Quando la vedrai, l’ansia svanirà, fidati!” – gli dice la madre, premurosa come sempre.

“Sono felice di vivere questo giorno tanto importante con te e con papà!” – confessa il ragazzo, mostrando, per la prima volta, dopo molto tempo, i sentimenti che nutre nei confronti dei genitori, con i quali ha sempre avuto un rapporto instabile.

“Siamo fieri di te, oggi più che mai” – aggiunge la donna, accarezzandogli il viso con dolcezza.

Si guardano scambiandosi un sorriso, così somiglianti tra loro.

“Ti voglio bene” – conclude lui, prendendole una mano e baciandola con tenerezza.

Erika vorrebbe trattenere il pianto ma le risulta difficile e così due timide lacrime le scendono sulle guance.

Il momento madre-figlio viene interrotto dal pianista e dal coro che con la loro musica danno il via alla cerimonia.

“Ma non è la tradizionale marcia nuziale” – nota Kristoff, con gli occhi fissi sull’ingresso dal quale sta per entrare Anna.

“E’ la vostra canzone, siamo stati informati in merito, perciò goditi questo momento e le emozioni forti che ti donerà”

La voce di una giovane cantante intona parole d’amore con sottofondo un live degno di concerti di alto livello.

Anche la Froze riconosce il pezzo suonato e sente il cuore esplodergli dal petto.

“Sto per morire” – dice, con voce tremante, stringendo senza volerlo, la giacca dell’uomo che la porta sottobraccio.

“Ci sono io, non ti lascio” – le ricorda Victor, felice e commosso dal momento. Ha sempre sognato una figlia femmina da accompagnare all’altare ed ecco approfittare di sua nuora, ormai a tutti gli effetti parte della sua vita e della sua famiglia.

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Preceduta da quelle scelte come damigelle ma soprattutto come testimoni, Elsa e Honeymaren, la ventiduenne percorre la lunga navata andando incontro al suo amore.

Bella come il sole mostra a tutti il suo abito a sirena dal corpetto ricoperto di strass e la gonna arricchita di pizzo. Una visione celestiale per lo sposo che non trattiene più l’emozione.

Mia è tra le braccia di Elsa, mentre Honeymaren consegna il cuscino con le fedi al parroco.

La scena è talmente bella e sincera da far commuovere tutti i presenti, Idunn compresa.

La donna fissa da lontano le due figlie, percependo una serenità interiore che mai avevano mostrato. Alla scelta di quel vestito così bello, così tipicamente da Anna, avrebbe dovuto essere presente anche Idunn stessa, come decisero mesi addietro, e lo stesso vale per gli addobbi, gli inviti, i fiori…e invece eccole lì, distanti, due complete estranee.

Il dispiacere divaga quando i suoi pensieri si spostano, poi, su Elsa, seduta accanto a Honeymaren. Quanto dolore le recò la scoperta della relazione della primogenita con un’altra donna, un colpo all’anima di una madre che studiò a tavolino, sin dalla nascita della sua bambina, il futuro di questa.Vedersi scivolare dalle mani quanto sognato di speciale per la propria figlia, le ha fatto perdere lucidità.

Ad oggi, seppure la sofferenza persiste, essa non è legata a pregiudizi o a moralità, bensì alla rottura di rapporti fondamentali nella sua vita.

Ma se Anna ed Elsa sino a un mese prima non erano affatto radiose come oggi, la responsabilità è la sua ed è bene prenderne consapevolezza.

“Assisterò alla funzione e dirò loro addio per sempre” – pensa mentre il parroco invita gli sposi allo scambio delle fedi.

I due innamorati, con il cuore a mille, si scambiano promesse eterne e nel farlo si guardano negli occhi in totale sincerità, manifestando a tutti i presenti il loro amore.

“Io Kristoff, prendo te, Anna, come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti ed onorarti tutti i giorni della mia vita” – dice Bjorgman, mettendo l’anello al dito della sposa.

Di sottofondo, durante quel magico momento, riecheggiano i singhiozzi e il pianto di Erika Bjorgman, il cui sogno sta diventando realtà.

Ora tocca ad Anna e la ragazza nel farlo, chiede gentilmente di poter prima dire qualcosa.

“Ho sempre creduto nell’amore, quello vero, quello che fa battere il cuore e che non fa ragionare con lucidità; se mi si chiede come mai nonostante i miei genitori avessero divorziato, credessi ancora in questo sentimento, posso solo dire che mi è bastato trovare la persona perfetta per me, pronta ad offrirsi totalmente e ad offrirmi ciò che volevo: la serenità. Kristoff, ti amo e sposarti ha realizzato il mio più grande sogno. Mi hai donato una figlia, una famiglia e mi hai reso la persona più completa di questo mondo. Non mi serve nient’altro per essere felice, mi basta esserti accanto” – dice commuovendosi, mentre accarezza con dolcezza la mano dello sposo, rimasto immobile e preda delle lacrime che gli bagnano il viso.

Presa la fede, Anna dichiara i suoi intenti religiosi ripetendo la tradizionale promessa.

E quando entrambi indossano i loro anelli, il parroco conclude – “Erano anni che non vedevo tanto affiatamento e amore in una coppia così giovane. Spero decidiate di battezzare la piccola e mi vogliate come ufficiale di tale funzione” – anche il sacerdote si mostra molto coinvolto dalla situazione e, cercando di controllare il pianto, proclama la coppia marito e moglie.

“Adesso puoi baciare la sposa” – dice a Kristoff che, senza esitare, avvicina le sue labbra a quelle della ragazza, tra gli applausi dei parenti, amici e invitati vari.

Idunn, seduta nelle ultime file, è talmente fiera della figlia da potersi considerare soddisfatta della vita che si è costruita da sola, con le sue forze.

La ingenua, spigliata, a volte goffa e logorroica Anna, è diventata donna a tutti gli effetti.

Pronta ad allontanarsi, per non essere riconosciuta dalla folla, la ex signora Froze si avvia all’uscita.

“Sei venuta alla fine” – dice qualcuno.

Lei mette a fuoco lentamente chi ha di fronte e sobbalza – “Agnarr! Che ci fai qui?”

“Non potevo perdermi questo momento” – confessa l’uomo.

“Abbiamo perduto due figlie speciali, lo sai vero?” – le fa notare Idunn.

L’uomo non risponde, abbassa lo sguardo ignorando la domanda.

Eppure in tale istante, si trovano davanti due persone note, che non li evitano, anzi si avvicinano per parlargli: i signori Frost! Come dimenticarli… sono stati invitati anche loro alle nozze.

C’è anche Sarah, ex di Kristoff assieme al nuovo fidanzato.

I capifamiglia conoscono i Froze e sanno quanto accaduto con Anna ed Elsa.

Ed è Angela Frost a prendere parola, spiazzando i due.

“Posso parlarvi?”

“Chi è lei?” – finge Agnarr, infastidito.

“So che non vi piace l’idea, ma ci siamo imparentati” – interviene Frost senior.
“Assolutamente no!” – commenta di nuovo l’uomo.

Senza aggiungere altro, lascia la Chiesa. Però è Idunn ad essere più aperta al dialogo.

“Io ti ascolto”

“Sono felice che siate venuti, vuol dire che in fondo al vostro cuore l’amore per le ragazze non è svanito”

“Non accadrà mai, sono le mie figlie” – spiega Idunn.

“Vorrei mostrarti qualcosa. Seguimi” – dice gentilmente Angela, appartandosi fuori dalla struttura.

C’è gente pronta ad accogliere l’uscita degli sposi, con riso, palloncini, coriandoli di ogni tipo.

Ma la ex Froze nota uno schermo allestito appositamente per la proiezione di un video.

“Qui verrà trasmesso un filmino realizzato per Anna e Kristoff”

“Wow! Un’idea geniale”
“Honeymaren si è incaricata di tutto”

“Ah si?” – la guarda stupita.

“Si, lei vuole bene ad Anna. La considera una sorella minore”

“Sono felice di questo, ma non comprendo il filo conduttore. Come mai hai detto di volermi parlare e mostrare delle cose?”

“Vorrei vedessi che Elsa non è diversa e che è solo innamorata”

A quel punto Angela Frost fa partire un video breve dal suo cellulare, lasciando l’apparecchio tra le mani della presunta consuocera.

La scena che Idunn osserva con i lacrimoni, ritrae le due innamorate assieme, che giocano, ridono, scherzano, e sì… si baciano anche. Gli occhi della sua primogenita parlano da soli. È finalmente se stessa.

“Cosa vuoi dimostrare con questo?” – domanda la madre della sposa alla Frost, restituendole il telefonino.

“Che l’amore esiste ed è di ogni tipo e forma. A noi deve importare la serenità dei figli, nient’altro”

Improvvisamente applausi e grida di auguri interrompono la conversazione, costringendo le due donne ad avvicinarsi alla folla.

Gli sposi sono usciti dalla Chiesa, tra l’euforia della gente.

Viene chiesto loro di guardare lo schermo sul quale vengono trasmesse le immagini raccolte da Elsa e montate da Honeymaren in un video strappalacrime.

E Idunn nota le sue figlie piangere, abbracciarsi, esserci sempre l’una per l’altra.

Si volta verso Angela Frost e le dice – “Aiutami a recuperare il rapporto con le mie ragazze”

L’altra, fiera di tale decisione, acconsente e le propone di muoversi lentamente, un passo alla volta, accettando così i tempi delle due che potrebbero percepire in negativo il suo ritorno.

Allontanandosi, Idunn registra con il suo cellulare un piccolo filmato dove, singhiozzante, chiede umilmente perdono ad Elsa e Anna.

Quando gli sposi si incamminano per raggiungere la limousine che li condurrà alla cerimonia, la ex signora Froze chiama in disparte la “consuocera” e le chiede il contatto telefonico.

“Meglio che non mi vedano qui, perciò andrò via. Ti manderò tramite messaggio qualcosa che vorrei mostrassi loro”

“Certo” – le risponde, poi prima di congedarsi le dice – “Sono contenta che tu abbia finalmente accettato che Elsa è sempre Elsa e che adesso è libera di essere chi è sempre stata”

La giornata segue veloce, tra cibo in quantità, danze, karaoke, balli romantici e dichiarazioni d’amore che Kristoff dedica alla moglie e alla figlia.

Anna non avverte la mancanza di una parte di sé durante la festa, ma è a fine serata che si rende conto che un giorno tanto speciale sarebbe stato ancora più speciale se condiviso con chi le ha dato la vita.

E’ notte e sono rincasati da poco nella loro bella casetta. Mettono a letto Mia e si accingono a dedicarsi alla loro intimità.

La ventiduenne è in bagno, dopo un bagno ristoratore. Indossa una sottoveste alquanto sexy per i suoi standard, regalatale da Elsa come buon auspicio per la nottata che l’attende.

Si guarda allo specchio e non si percepisce né brutta, né inadatta, né patetica…tutto ciò che in passato pensò di se stessa. Anche i kili di troppo causati dalla gravidanza sono spariti e ha ripreso la forma fisica di un tempo.

Kristoff l’attende a letto, intento a fare zapping alla tv, sbadigliando di tanto in tanto.

Viene distratto subito dalla bellezza della ragazza che avanza verso di lui, con fare estremamente provocante.

“Ehm…che intenzioni hai?” – chiede lui, scrutandone ogni parte del corpo, per lo più visibile.

“Voglio festeggiare la prima notte da sposati, tu no?” – ridacchia lei, sedendosi su di lui, pronta a dedicargli premure da mogliettina amorevole.

“Annie, io…” – cerca di pronunciarsi ma Anna lo frena fiondandosi violenta sulle labbra di lui.

Impossibile porre resistenza, e la stanchezza di Kristoff passa subito in secondo piano per dare sfogo al desiderio del suo corpo.

Si denudano entrambi e si lasciano andare ad un ardente passione, fatta di attimi di euforia e di godimento.

“Wow” – esclama lui, respirando affannosamente a conclusione della performance.

“E’ stato memorabile” – sostiene lei, soddisfatta.

Stretti l’uno all’altra i due si addormentano poco dopo, pronti ad una nuova vita e ad un futuro tutto in costruzione.

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“Come è andata la prima notte da marito e moglie?” – chiede curiosa Elsa alla sorella, l’indomani presentandosi a casa Bjorgman- Froze, di fronte alla solita tazza di tè.

“Beh…che dire” – ridacchia Anna, alludendo alla prestazione straordinaria del compagno.

Scherzando tra loro, le due si concedono ore di rilassamento e di confidenze, momenti di cui per trenta giorni hanno sentito la nostalgia.

Ore piacevoli che vengono scombussolate da un messaggio che Honeymaren invia alla compagna.

“E’ un video. Dice di guardarlo attentamente” – spiega Elsa.

“Chissà di cosa si tratta” – pensa Anna, curiosa, aspettandosi chissà quale dichiarazione d’amore della cognata.

Ciò che vedono è l’immagine di Idunn che si rivolge alle figlie – “Ragazze mie, adesso siete sicuramente tentate di chiudere e non ascoltare. Vi prego, prestatemi almeno due minuti di attenzione. Non chiedo molto…voglio chiedervi perdono per tutto. Da madre iperprotettiva pensavo di proteggervi da tutto e tutti. Solo ora mi rendo conto che vi ho perdute per colpa delle mie insicurezze, delle paure del giudizio degli altri. Certo, ammetto che avevo dei sogni definiti per entrambe. Dopo la perdita del mio primo figlio, ripromisi a me stessa che con voi sarebbe stato tutto perfetto. Poi Anna è rimasta incinta, la storia sembrò ripetersi, sono entrati in gioco tanti timori. E sapere che anche Elsa era andata contro quel futuro che speravo fortemente per lei, un bel matrimonio, un bel lavoro, tanti bambini, ecco…ho visto crollare il mio mondo di sogni. Perché anche io, come voi, avevo un sogno nel cassetto. Come Anna, desideravo una famiglia felice. purtroppo le cose sono andate diversamente. C’è un particolare che ho colto e che distingueva me e Agnarr dalle vostre storie. Noi non ci guardavamo come tu, Annie, guardi Kristoff, e non ci lanciavamo occhiate complici come quelle che ho notato tra Elsa e Honeymaren, in chiesa. Adesso vi domanderete “Eri in chiesa?”, già! Ero lì, volevo esserci. Volevo gioire con voi di tale felicità. Invece ad oggi mi ritrovo a festeggiare il matrimonio della mia secondogenita da sola, davanti ad un tavolo vuoto, con un misero piatto di pasta. Vorrei riavvicinarmi a voi, se siete pronte a farlo. Non chiedo tanto, solo di parlarci e riscoprirci come un tempo, unite e forti. Siamo donne, e in quanto tali, siamo delle rocce. Non permettiamo a questo mare in tempesta, di scalfirci, neppure agli sbagli della sottoscritta” – a quel punto la donna inizia a piangere e dedica l’ultima frase alla prima figlia – “Elsa, tesoro mio, sono fiera di ciò che sei e ti chiedo scusa se la rabbia, la delusione, hanno preso controllo su di me. Sei una donna matura, sai cosa desideri e questo ti rende mille volte migliore di tua madre, da sempre combattuta tra ciò che è e ciò che vogliono gli altri. Ti ammiro e ci tengo a dirti che per me, da adesso in poi, Honeymaren sarà una terza figlia. Vi voglio bene”

Le sorelle restano in silenzio, mentre il video termina e lo schermo del cellulare si oscura.

Non hanno molto da dire eppure i pensieri di entrambe sono contraddittori. Se da un lato lasciano che sia la ragione a parlare, dall’altro il cuore si impone in cerca di perdono.

“Come ci comportiamo?” – domanda Anna.

“Io stasera torno a New York” – risponde Elsa, senza centrare effettivamente la questione.

In quel momento la seconda, spinta dalla sua impulsività, afferra il suo telefonino e compone un numero.

“Chi stai contattando?” – le chiede, confusa, la maggiore.

“Pronto? Mamma, sono Anna! Vorremmo parlarti”

Nonostante i silenzi e i tentennamenti della più grande, la giovane sposa accoglie la richiesta della madre e in pochi minuti la ex signora Froze è alla loro porta.

   
 
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