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Autore: Blue_Wander    06/03/2020    3 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Verso il primo regno
 

Il sole era tramontato e il principe aveva fatto le cose in modo che i suoi genitori fossero gli ultimi a saperlo.

Si erano riuniti davanti alla casa della giovane ragazza, muniti tutti di un mantello nero con il cappuccio e Namjoon trainava a piedi due cavalli. Uno di questi l'avevano fatto preparare solo per portare quante più scorte di cibo e acqua, nonostante Yoongi fosse inizialmente contrario: il re aveva chiaramente espresso il suo giudizio sulla questione, dicendo che il cibo avrebbero potuto procurarselo da soli. Poi, però, avendo dato un'occhiata rapida a chi lo stava circondando, capì che solo Kerasi ne sarebbe stata in grado. Lasciò perdere e diede il permesso a Jungkook di fare come più ritenesse giusto.

Quando Veral si riunì al gruppo, il giovane principe, aveva notato qualcosa di strano: lei aveva detto all'uomo con cui viveva che avrebbe scoperto che cos'era successo anni prima ai suoi genitori e a sua sorella. Ma la giovane aveva sempre detto di non sapere minimamente nulla sulla faccenda, dichiarando di non avere la più pallida idea di come affrontare la situazione, se non condividendo quella leggenda. Cosa stava nascondendo? Aveva fatto bene a decidere di portarla con se?

-Il cammino sarà più lungo di quello che ci aspettiamo per via dei controlli delle guardie in direzione sud-est.- spiegò Namjoon, ormai sul proprio cavallo con Veral dietro, le braccia avvinghiate alla vita del suo cavaliere per timore di cadere; nel mentre Kerasi divideva la sua bellissima giumenta dal manto scuro con Seyun. -Per questo motivo andremo completamente ad est, fino ai confini del continente, per poi andare a sud verso Ignogan. Il vantaggio è che, prima di entrare nelle terre del fuoco, ci sarà un mercante, un truffatore in realtà, da cui potremo comprare delle armi. Cercherà di derubarci, ma la sua merce è straordinaria.

 

Per tutto il viaggio fino al confine con Ignogan, Veral rimase aggrappata alla schiena di Namjoon, coperta da una sottile camicia bianca, oltre alla cappa nera che portavano tutti, lei compresa anche se inizialmente pensava che non avesse alcun senso, ma una volta calata la notte erano riusciti a mimetizzarsi bene.

I presenti erano stati silenziosi, soprattutto Jungkook che pareva infastidito da qualcosa. Sembrava scocciato e quando Yoongi gli chiedeva qualcosa gli rispondeva in malo modo, facendo alzare gli occhi al cielo al maggiore. Seokjin era stato l'unico chiacchierone per tutto il tempo: faceva tantissime domande e sembrava parecchio interessato alla situazione. Ad un certo punto il principe lo zittì con un gesto della mano, ma l'uomo ci rimase male e continuò il suo discorso a voce più bassa, facendo sorridere Kerasi, alla quale erano rivolte la maggior parte delle domande.

Improvvisamente Namjoon, Jungkook e Yoongi -che stavano davanti agli altri cavalli- si fermarono, facendo sobbalzare Veral. -Che c'è?- chiese, tirando leggermente il mantello scuro del suo cavaliere. -Perché ci siamo fermati?

Il biondo le intimò di abbassare la voce, poggiando la propria mano grande su quella piccola di lei. -Stringi forte se dovessi sentire qualcosa toccarti.- le sussurrò.

La castana cercò di aprire bocca per chiede che cosa stesse succedendo, ma non ce ne fu bisogno. Quando i tre ricominciarono a muoversi vide un cumulo di macerie e, rimasto su in modo disordinato, un tendone sporco di fango con l'insegna ormai rovinata e penzolante.

corteccia-intagliata

-Che significa?- chiese Seokjin, indicando la scritta incisa sul legno scuro e ormai marcio.

-Da Runard.- spiegò Namjoon. -È una lingua antica che deriva da uno degli altri continenti. Se fai parte dell'esercito devi saperli a memoria e per me è stato facile visto che mia madre insistette tanto ad insegnarli a me e a mia sorella.

Il generale si avvicinò alle rovine che circondavano l'emporio di Runard sotto gli occhi di Veral. Il biondo si inginocchiò davanti ad uno dei resti di quelle che sembravano colonne antiche; per qualche motivo sembrava davvero legato a quel posto.

La giovane castana, ancora seduta sul cavallo di Namjoon, guardò intensamente Jungkook: sperava con tutta se stessa che il principe l'avrebbe aiutata a scendere e quando lo vide smontare dal suo stallone il suo cuore cominciò a battere all'impazzata.

Peccato che la magia durò poco. Vide il moro avvicinarsi al proprio generale e poggiargli una mano sulla spalla, ma l'altro si scostò velocemente, infastidito e quasi scottato da quel contatto. La ragazza sbuffò appena, quando poi Yoongi catturò la sua attenzione, afferrandola per la vita, portandola con i piedi per terra, finalmente. La avvicinò a se, allineando le proprie labbra al suo orecchio. -Se vuoi una cosa devi prendertela. Non puoi pensare che quell'idiota del principe capisca ciò di cui hai bisogno.- le sussurrò.

Veral si morse la lingua per non dire niente; nonostante il suo atteggiamento Yoongi era comunque un re. Lo seguì con lo sguardo: si stava dirigendo verso Kerasi e Seyun. La prima era già scesa e stava legando la fedele giumenta ad uno degli alberi vicini. Il giovane re si avvicinò all'artista e, proprio come aveva fatto con Veral, la prese e la fece scendere da cavallo.

-Non ci siamo presentate.- la ragazzina sobbalzò, guardando Kerasi al suo fianco, silenziosa, porgerle una mano. -Sono la sorella minore di Namjoon, mi chiamo Kerasi.

-Veral.- rispose, ricambiando la stretta di mano e regalandole un sorriso sincero. -Fai parte anche tu dell'esercito del principe?- domandò, notando il suo abbigliamento insolito e la faretra piena di frecce con tanto di arco.

La maggiore annuì. -Ho solo due anni più di Jungkook, ma sono stata addestrata per proteggerlo fin da quando ero molto piccola. I miei genitori mi hanno sempre detto che era un lavoro che solo io potevo fare, anche se avrebbe dovuto farlo Namjoon.

Veral cercò di aprire bocca per dire qualcosa, ma fu interrotta dallo stesso generale che, avvicinandosi, chiamò tutti loro per chiedergli di seguirlo. L'uomo li portò all'interno del negozio, ovviamente vuoto e in rovina, eccetto per il tappeto che era stato momentaneamente arrotolato da un lato da Jungkook. Una botola aperta al centro della stanza aveva fatto avvicinare al bordo anche Yoongi e Seokjin che tenevano le tre ragazze dietro alle loro spalle.

-Pare ci siano alcune armi qui sotto.- spiegò Jungkook, mentre Namjoon scendeva dalla scala a pioli traballante. -Chiunque ha svaligiato questo posto non si è reso conto che mancava ancora un pezzo.

-Ho bisogno di una mano.- spiegò il generale, senza neanche farsi vedere. -Ma non vi aspettate nulla di che, non sono abbastanza per tutti. Grazie al cielo alcuni di noi sono già armati.- borbottò l'ultima parte toccando l'elsa della spada, tenuta al fianco sinistro e nascosta dentro al mantello scuro.

Seokjin e Jungkook aiutarono il ragazzo, poggiando sul pavimento tre armi diverse, tutte pesanti e difficili da usare. Seyun si fece strada tra i presenti, afferrando la minigun da cinquemila colpi al minuto. -Questa è mia.- sussurrò, sgattaiolando nuovamente infondo all'emporio, osservandone le caratteristiche e le funzioni.

Yoongi alzò gli occhi al cielo. Non era armato, perciò spettava a lui e al fornaio scegliere tra le due rimanenti, visto che Jungkook e Namjoon avevano le loro fedeli spade, mentre Kerasi si era portata dietro il suo arco e le proprie freccie.

Ma mancava ancora qualcuno all'appello: Veral si stava torturando il pollice, arrivando a strapparsi un pezzo di pelle con l'altra mano, probabilmente non si curava neanche di ciò che stava succedendo. Lo sguardo basso e fisso nel vuoto venne notato solo dal giovane re che cercò di avvicinarsi, fermato poi dalla voce squillante di Seokjin. -Va bene se prendo questa qui?- chiese, indicando la falce gettata sul pavimento.

Yoongi alzò le spalle, annuendo, rigirandosi verso la castana per vederla ridere allegramente con Kerasi che stava facendo una faccia buffa per imitare il fratello che, nel frattempo, si stava infervorando per l'imbarazzo.

-Credo di dovermi accontentare allora.- concluse a voce bassa, tirando su un'ascia alta quasi quanto lui con una punta di metallo all'estremità.

-Mi dispiace per Runard.- iniziò Seokjin, girandosi verso Namjoon. -Avevi detto che ci avrebbe derubato, ma per come stanno andando le cose adesso, i veri ladri siamo noi.

 

Veral fallì per la terza volta a salire sul cavallo di Namjoon e, più per sfinimento che per galanteria, Jungkook ce la mise sopra senza nemmeno dare troppa attenzione al rossore e all'imbarazzo della giovane. -Quanto manca per Ignogan?- chiese al generale dai capelli dorati.

Yoongi evitò di farlo rispondere, avvicinandosi al minore. -Tre ore se continuiamo verso sud, ma con tutte queste armi saremo costretti a prendere la via a sud-ovest. Le guardie del fuoco non ci lasceranno passare.

-Sul serio?!- sbraitò Namjoon. -Andiamo Yoongi, sei il re! Che diavolo hai fatto per non avere il loro rispetto?- alzò le braccia verso di lui, ma venne ignorato.

-Ci vorranno almeno due ore in più.- terminò l'altro, salendo sul proprio purosangue.

Jungkook colpì il proprio interno guancia con la lingua, emettendo un suono seccato. -Ancora cinque ore...- rifletté. -Potremo andare avanti per altre due, ma poi saremo costretti ad accamparci.

-Ne sei sicuro?- chiese Kerasi, affiancandolo e guardandolo negli occhi. -È pericoloso su quella strada: non ci sono alberi per nasconderci e nemmeno montagne che fermano il vento. Più ci avvicineremo e meno il terreno diventerà solido, un misto fangoso di sabbia e acqua.

-Che cosa proponi?- domandò Yoongi, annuendo e consapevole della situazione. -Non possiamo di certo non fermarci mai.

La rossa si portò una mano al mento, guardando verso l'alto. -Che ne dite di fermarci ora?- si girò verso Seyun dietro di lei e la vide annuire felicemente. -Mio fratello conosce bene questa zona e potremo usare il vecchio negozio di Runard come riparo. In più so che c'è un posto all'entrata del regno del fuoco, un piccolo paese che si trova quasi al confine ed è sulla strada. In questo modo avremo un doppio riparo e potremo fare le cose con calma.

A Jungkook l'idea non piaceva molto, ma alla maggior parte dei presenti sembrava un buon piano e lui si adattò. Avrebbe preferito fermarsi solo dopo l'alba, ma sapeva che Yoongi lo avrebbe deriso ancora se lo avesse detto. Non che avesse paura, lui era il principe Jungkook, ma non voleva dare troppo nell'occhio, fermandosi addirittura in un piccolo paese dove, si sa, le voci corrono come il vento.

Era ormai più o meno mezzanotte e Seyun stava facendo la guardia alla porta del tendone anche se nessuno le aveva chiesto di farlo. Non riusciva a dormire e il motivo era ben preciso.

Si girò verso Yoongi, steso per terra con sotto una coperta rossa che divideva con Jungkook. Il più giovane, evidentemente sveglio, cercava di stargli più alla larga possibile, mentre il neo re di Ignogan era a pancia in su con gli occhi chiusi e una mano sullo stomaco. Seyun si rigirò, il viso rivolto verso i cavalli legati ai pochi alberi appena fuori, in modo da poter essere controllati.

Come faceva a conoscere il suo segreto? Sapeva che suo padre era un uomo affascinato dal mistero e, per quanto riguardava lei, non poteva nascondere che la sua vita ne avesse. Ma era proprio quello a renderla affascinante, nessuno sapeva perché.

-Ti disturbo?- chiese sottovoce Veral, sedendosi a fianco a lei, guardando il buio della notte inghiottire ogni cosa. Seyun scosse la testa. -Nemmeno io riesco a dormire...- appoggiò il mento alla mano destra.

-Non ti biasimo...questo posto fa schifo e c'è un tanfo terribile.- rispose una terza voce. Le due ragazze sedute si girarono verso l'intrusa e videro Kerasi sedersi in modo da lasciare Veral al centro. -Mio fratello non faceva altro che muoversi e quindi non sono riuscita ad addormentarmi.

Tutte e tre contemplarono il cielo scuro ricoperto di stelle, la luna non c'era.

-Come mai siete qui voi due?- chiese Seyun, stringendosi di più le ginocchia al petto, nascondendo il viso tra il vestito scuro.

Kerasi le sorrise anche se sapeva che lei non la stava guardando. -Sono la guardia del corpo del principe Jungkook ed è mio dovere seguirlo ovunque vada, anche se non è stato affatto facile farglielo entrare in quella testa quadrata. E tu?

La giovane non rispose subito e si nascose ulteriormente. -Il re di Ignogan mi ha obbligata...e non so quale sia il motivo.- mentì. Lo sapeva benissimo.

Veral aggrottò le sopracciglia, contorcendo il viso in una smorfia imbarazzata, percependo lo sguardo su di lei -Io sono l'esca che serve ad Opale per arrivare a raggiungere il suo scopo.

Sentì che le due ragazze al suo fianco la stavano fissando con gli occhi sgranati, stupite dalla situazione. Certo, non le biasimava: lei era una ragazzina del popolo senza più genitori e certezze. Non sapeva con precisione che cosa ci faceva lì visto che erano state altre persone a dirle che cosa avrebbe dovuto fare. Poteva certo andare contro il volere del principe e del re? Anche se loro, una volta usciti dall'ambito regale, non avevano fatto molte storie quando Namjoon si rivolgeva in modo poco rispettoso o persino maleducato. Significava che, in fondo, erano ragazzi normali, proprio come lei. Nonostante questo non avrebbe comunque nemmeno provato a fare un passo falso, anche perché non era di certo quello il vero motivo per cui aveva accettato.

-Beh...- sentì una mano toccarle la spalla. -Ciò vorrà dire che ti proteggeremo.- esclamò Kerasi, mentre Seyun le sorrideva. -Ora cerchiamo di dormire, domani sarà un viaggio lungo.

 

Seokjin si svegliò per primo e spense la candela che illuminava quel poco che bastava l'interno del tendone per non inciampare sui compagni d'avventura durante la notte. Poco dopo uscì, stiracchiandosi e sbadigliando, facendo comparire delle piccole lacrime al bordo dei proprio occhi che furono prontamente asciugate. Guardò verso i cavalli con il sorriso stampato in faccia, osservandoli mentre strappavano dei frutti maturi dai rami dei pochi alberi lì attorno, cominciando a pensare che sarebbe stato carino da parte sua andare a raccogliere qualche mela da dividere per tutti. Fece per fare un passo, ma si fermò subito.

Guardò in basso e vide l'unica cosa che mai si sarebbe aspettato di trovare. Fango, fin troppo da essere stato creato dalla pioggia. Si sedette sui propri talloni, cercando di stare in equilibrio e non finire con le ginocchia in quel terreno bagnato, si sporse leggermente e studiò alcuni segni lasciati sul suolo paludoso. Impronte.

Non sapeva quando gli altri si sarebbero svegliati, ma se il sole fosse stato alto e caldo come lo era in quel momento per minimo un'altra ora, sicuramente il fango si sarebbe seccato e tutto sarebbe stato più visibile. Era certo che quelle non erano impronte umane, che quella non era semplice terra bagnata. C'era di più.

-Seokjin, giusto?- lo richiamò una voce ancora impastata dal sonno, facendolo girare e leggermente trasalire. Il moro annuì, rivolgendo il capo verso il basso nella direzione di Namjoon, anche se non ce ne era affatto bisogno. -Che ci fai già sveglio?

-Volevo raccogliere della frutta per tutti ma ho trovato queste.- indicò le impronte con il dito. -Abbiamo bisogno di farle vedere al re a al principe.

Namjoon si mise nella stessa posizione di Jin, sospirando con gli occhi chiusi, per poi vedere l'altro guardarlo confuso. -Vedi, non è molto facile svegliare Yoongi e sarà di cattivo umore. Per fortuna, invece, Jungkook è più comprensivo.

L'umile panettiere tornò a concentrarsi sulle impronte, cercando di ricordare dove avesse già visto quelle suole particolari. Sicuramente non erano umane, ma nemmeno animali nonostante sembrassero quasi quelle di un cavallo a due zampe. Seokjin diede un rapido sguardo ai poveri destrieri che mangiavano tranquilli, ancora. Aggrottò le sopracciglia. -Mangiano da troppo tempo.

-Eh?- chiese Namjoon, voltando gli occhi esattamente dove stava guardando il maggiore. -Staranno facendo scorta per dopo visto il viaggio che ci aspetta.

Jin non gli diede retta e, stando attento a non calpestare il fango, si diresse verso la giumenta di Kerasi notandone il pelo umido, la accarezzò dolcemente e si portò la mano bagnaticcia al naso, inalando quell'odore intenso. Fu in quel momento che capì che quella non era affatto acqua. I cavalli erano stati impregnati di una pozione creata in modo da non farli muovere da dove si trovassero. E, nonostante fossero ancora in un territorio di Zamek, sapeva esattamente chi poteva essere stato a preparare quell'intruglio raccapricciante.

Tornò verso Namjoon e lo spronò ad aiutarlo a svegliare tutti gli altri, allarmandoli e praticamente costringendoli ad uscire dal negozio di Runard.

Veral si era avvicinata ai cavalli, cercando di sentire l'odore della pozione senza sporcarsi a sua volta. Per fortuna era brava in queste cose e sperava di riuscire a preparare un antidoto così da poter ripartire al più presto. -Sento puzza di Hydnora, ma è impossibile. È una pianta carnivora che cresce nel deserto ed è molto pericolosa per gli umani, in più il suo frutto è tossico per moltissimi animali.- spiegò, guardando lo stallone di Jungkook addentare persino un ramo per la foga. -Chiunque abbia preparato questa pozione ha trovato il modo per rendere i nostri cavalli molto affamati, ma visto che ce l'hanno addosso, immagino che il loro comportamento derivi dal fatto che stiano inalando il tanfo della Hydnora.

-Quindi?- chiese Yoongi, sbadigliando. -Che si fa?

Veral si strinse nelle spalle, arrossendo un po' nel notare che lo sguardo di Jungkook era fisso su di lei, come quello degli altri compagni. -Beh, quello che facciamo sempre per togliere di dosso gli odori. Li laviamo.

-E come?- ribatté il re. -Il corso d'acqua più vicino è a Vellham.- lo sguardo della giovane si spostò sulle borracce attaccate al destriero portato per trasportare le provviste e Yoongi scosse la testa. -È la nostra unica fonte, moriremo di sete.

Jungkook non gli diede retta, dirigendosi verso l'animale ruminante. -Se non vado errato il paese di cui parlava Kerasi dista tre ore.- ricevette un segno positivo da parte della propria guardia del corpo. -Bene.- si voltò un'ultima volta verso Yoongi. -Ora hai la conferma che non moriremo.- stappò la propria bottiglia e versò l'acqua sul proprio cavallo che, all'improvviso, smise di mangiare.

  
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