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Autore: Anonima Italiana    07/03/2020    3 recensioni
Conclusa la Battaglia delle Acque Nere, Sansa Stark viene costretta al matrimonio con Sandor Clegane da Re Joffrey, il quale subito dopo li condanna all'esilio. La coppia decide così di intraprendere il viaggio verso Grande Inverno per riportare Sansa a casa dai suoi familiari. Nonostante l'attrazione da sempre evidente fra loro, i due pensano di poter annullare il matrimonio; non sanno invece che questo sarà solo il primo passo che li vedrà protagonisti di una bellissima canzone d'amore, migliore delle ballate da lei tanto amate e da lui tanto odiate perchè, stavolta, è la storia di un amore vero.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Nuovo personaggio, Robb Stark, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I giorni che seguirono furono tra i più strani e contemporaneamente tra i più felici che i nostri due eroi avevano mai vissuto. Nei loro piani, nulla era cambiato: proseguivano il viaggio per arrivare a Grande Inverno, dove Sansa si sarebbe riunita alla sua famiglia. Eppure, tutto era cambiato fra loro ovviamente dopo quella fatidica notte: ora erano due veri sposi, il matrimonio era stato consumato e non si poteva tornare indietro. 
D’altra parte, a differenza di Sansa, Sandor non aveva affatto cambiato idea su quanto sarebbe successo una volta arrivati alla meta: per il giovane Lord Stark non sarebbe stato troppo difficile smuovere un po’ le acque in modo da far annullare il matrimonio della sorella con un Clegane, trovandole poi un marito più adatto e accettabile sotto ogni punto di vista. Uno che, oltretutto, ora avrebbe dovuto passare sopra al fatto che non sarebbe stato il primo a godere delle grazie della giovane lady.

Quando pensava a questo particolare Sandor, la cui coscienza non era mai stata turbata dalla quantità di persone uccise in battaglia o per conto dei Lannister, sentiva qualcosa di molto vicino al rimorso;  se la giovane e ingenua Sansa si trovava in quella situazione era tutta colpa sua che non era riuscito a mantenere il suo proposito di non farle del male, lasciandosi andare alle propria voglia di lei. Che certamente l’aveva tentato non poco, ma tra loro due era lui quello esperto delle cose della vita e quindi lui quello che doveva resistere. Lui quello da biasimare, lui la bestia che aveva sporcato la ragazza pura che aveva invece giurato di proteggere.
Ma a dire la verità, quando la teneva tra le braccia dopo aver fatto l’amore, tutti questi pensieri sparivano e non gliene fregava proprio nulla delle conseguenze di quanto era accaduto: gli importava solo di loro due, non esisteva altro.

Al contrario Sansa dava per scontato che ora niente e nessuno avrebbe potuto fare nulla per annullare il loro matrimonio, piuttosto rimuginava su come far digerire ai familiari quella singolare unione. Non dubitava che ci sarebbero state difficoltà, ma tutto sommato era ottimista ed era convinta che alla fine vedendola felice sua madre e i suoi fratelli si sarebbero convinti ad accettare su marito in famiglia. Oltretutto Sandor era un cavaliere valoroso e non aveva paura di nulla, insomma poteva sempre fare comodo...o no?
 
La coppia continuava il viaggio senza troppa fretta di arrivare; e a dire la verità ora sembrava loro di fare un viaggio di piacere, l’antenato di quello che noi oggi chiameremmo “viaggio di nozze”. Erano più sereni- almeno tra di loro- finalmente più uniti, facevano l’amore  ogni giorno e (con grande stupore di Sansa che non si sarebbe mai aspettata di scoprirsi così libertina: che avrebbe detto la sua septa se l’avesse vista?) non sempre aspettavano di trovarsi nella stanza di una locanda…a volte se il desiderio era troppo forte suo marito non si faceva scrupolo a prenderla dove si trovavano, all'aperto su qualche prato. E a lei non dispiaceva affatto, anzi...
 
Ma la più grande sorpresa Sandor l’aveva riservata su tutt’altro fronte: a furia di punzecchiamenti e pigolii (che ormai usava molto raramente, non appartenevano più al suo modo di fare. Ma con il suo consorte ogni tanto funzionavano ancora) il truce Mastino aveva fatto- a denti strettissimi- una scioccante ammissione:  c’era una canzone che piaceva anche a lui
Tutto era successo in pomeriggio, mentre stavano abbracciati sull’erba dopo aver fatto l’amore. Sansa posava la testa sul petto di Sandor mentre lui intrecciava le proprie dita nei suoi capelli, godendo del contatto con quella seta morbida e delicata che per lungo tempo aveva popolato i suoi sogni.

- Cantami una canzone, uccelletto-

- No mio signore, ve ne ho cantata io una l’ultima volta. Ora tocca a voi- replicò la giovane.

- Ma sei matta?! Non senti che voce che ho? E comunque non conosco nessuna canzone-

-Impossibile, nessuno non conosce nessuna canzone. Ce ne sarà pure una che vi piace!-

Mentre continuava ad accarezzare quegli splendidi capelli, Sandor rimase in silenzio qualche secondo a pensare; poi a voce bassissima disse:

- Si, ce n’è una-

- Come?! Non ho sentito!-

- Ho detto- ringhiò Sandor- che c’è una canzone che mi piace. Ma è una canzone che si canta tra noi soldati o nelle osteri,   non è certo adatta alle orecchie di una giovane lady. E comunque…è l’unica, non ti credere!-

Sansa sollevò il capo e lo guardò incuriosita.

- Voglio sentirla! –

- Te l’ho detto, non è adatta a te-

- E cosa è adatto a me? Cavalcare il mio signore nella stanza di una locanda, come è accaduto più di una volta ormai? – rispose Sansa ridacchiando maliziosa.

- Bè non mi sembra che la cosa ti dispiacesse poi tanto, visto che sei stata tu a saltarmi sopra, mia signora- rimarcò con soddisfazione Sandor.

- Comunque…vediamo….- e schiarendosi la voce cominciò a intonare (senza cantare, ma solo raccontando) le strofe di una ballata che in effetti Sansa non aveva mai sentito:

Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor
al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor…


Questo Re Carlo tornava vittorioso dalla guerra: Sansa ascoltava immaginandoselo splendente nella sua armatura mentre cavalcava in groppa al suo destriero verso la sua dimora. Tuttavia il suo animo non era proprio soddisfatto:

“ma più che del corpo le ferite
da Carlo son sentite
le bramosie d'amor..”


Il povero sovrano era “a digiuno” da tempo, vista anche l’abitudine di molti uomini in partenza per la guerra  di imporre alle proprie spose una cintura di castità.
Ma improvvisamente…appare qualcosa…

“Quand'ecco nell'acqua si compone
mirabile visione
il simbolo d'amor
nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde
ignudo in pieno sol..”


Un incontro provvidenziale: una bella fanciulla, per di più disponibile…sì, in effetti Sansa cominciava a capire perché non l’aveva mai sentita.
Come andò a finire la cosa era facile prevederlo, il re non era proprio il cavaliere delle ballate classiche. Ma ecco, alla fine, il colpo di scena:

“giunto alla fin della tenzone
incerto sull'arcione
tentò di risalir
veloce lo arpiona la pulzella
repente la parcella
presenta al suo signor
"Beh proprio perché voi siete il sire
fan cinquemila lire
è un prezzo di favor”


Al povero sovrano non resta che arrendersi, non senza aver protestato:

“"E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane,
anche sul prezzo s'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"
Ciò detto agì da gran cialtrone
con balzo da leone
in sella si lanciò
frustando il cavallo come un ciuco
fra i glicini e il sambuco
il Re si dileguò”


E qui Sansa alzò il capo, guardò negli occhi Sandor che appariva evidentemente divertito da quanto raccontato…e scoppiò a ridere di cuore, abbracciandolo forte.
Rimasero a lungo così, sdraiati sull’erba a ridere e abbracciarsi, prima di riprendere il cammino.
E nessuno potè mai dire di aver visto ridere il truce Mastino, a parte la sua sposa, che però tenne sempre per sé quel prezioso momento.

(continua)

Note dell'autrice: rieccomi qui dopo un lungo periodo del famigerato "Blocco dello scrittore"...spero d'ora in poi che la mia storia non subisca più interruzioni così lunghe, e spero di ritrovare i lettori che mi avevano seguito fino al momento del blocco.
Qualche spiegazione come sempre:
1- l'immagine che illustra il capitolo è una fan art presa dal web, non sono riuscita a trovare il nome dell'autore o autrice;
2- La canzone citata nel capitolo è " Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitiers" di Fabrizio De Andrè (Autori: FAbrizio De Andrè e Paolo Villaggio). 

   
 
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