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Autore: Saruwatari_Asuka    08/03/2020    0 recensioni
"L’urlo disumano straccia il silenzio di piombo calato sull’intera sezione A della Yuuei.
Un grido che a sentirlo altrimenti avrebbe fatto accorrere una frotta di Eroi, poliziotti, giornalisti e semplici curiosi.
Bakugō Katsuki serra il pugno.
Prova il bisogno fisico di far andare in frantumi qualcosa. Qualunque cosa.
E la frustrazione devastante di non poterlo fare.
Ma c’è di peggio.
Bakugō Katsuki nel corpo di Yaoyorozu.
Se esiste un Dio, e inizia a dubitarne seriamente a questo punto, sarebbe bene gli tiri addosso un meteorite all’istante.
Perché non potrà garantire delle sue reazioni da qui in avanti."
{Storia a 4 mani. Asuka e Anya_Tara.}
{KiriMina; ShinOji; KamiJirou; TodoMomo; Kacchako; MidoMelissa}
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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28.  La luce in fondo al tunnel (forse)

 

 

 

 

 

La Yuuei è davvero enorme, non può che notarlo mentre percorre i corridoi verso il reparto tecnologico con All Might e Midoriya. Nel corpo di un’altra. Di Mina Ashido.

Quando lo ha scoperto, quella mattina, ha faticato a crederlo.

Su I-island quando si erano conosciuti Midoriya gli aveva parlato molto dei suoi compagni di classe e anche Ochako, e le sfuggiva che qualcuno di loro avesse un potere simile a quello che All Might le aveva descritto.

E poi, Momo non le era sembrata così diversa. Era bellissima come sempre, cordiale, anche se non ci aveva parlato di persona, aveva ballato tutta la sera. Come avrebbe fatto la vera Momo.

Eppure ci aveva creduto subito. Non poteva essere altrimenti.

Solo nel caso di un’emergenza simile Midoriya avrebbe potuto essere così cattivo con lei.

Dopo la festa, in cui si era sforzata il più possibile di mantenere una facciata accettabile, era tornata in albergo in lacrime, confusa, delusa e ferita. Era stata così felice di dover prendere il posto di suo padre in quella festosa riunione fra eroi e aspiranti tali fra tutte le migliori scuole del Giappone. Proprio perché avrebbe significato poter andare a Tokyo e rivedere Midoriya.

Da quando si sono conosciuto, e lui aveva salvato suo padre, si erano sentiti spessissimo. All’inizio solo per messaggio, poi avevano iniziato a chiamarsi e a video-chiamarsi sempre più spesso. Midoriya le piace, le piace tanto, davvero. Ma per impegni inderogabili dell’uno o dell’altra non si sono più potuti vedere.

E adesso, dopo un anno, l’occasione.

Era euforica, e euforica aveva preso quell’aereo.

Glielo aveva anche detto, ma lui non le aveva risposto. E poi, la delusione della festa.

Che colpo per lei!

Dopo aver atteso con speranza e pazienza!

E forse per questo All Might, quando l’aveva chiamato in lacrime, non si era saputo esimere dallo spiegarle tutto quanto.

 

“E questo è tutto, Melissa.”

“Ma...ma com’è possibile, zio Might? Voglio dire...chi?”

“Non sappiamo ancora che cosa sia successo di preciso. Ci stiamo lavorando e con Hatsume del dipartimento supporto stiamo anche cercando di risolvere il danno. Non avercela con il giovane Midoriya: era così scioccato di trovarsi nel corpo della giovane Ashido che non ha più pensato a nulla!”

“Oh, povero Deku! Io...hey, ho un’idea!”

“Un’idea?”

“Sì! Pensi che possa venire alla Yuuei a parlare con i ragazzi, zio Might? E...vedere se posso aiutare questa Hatsume del dipartimento supporto?”

All Might non ci pensa due volte, “Sarebbe fantastico! Il tuo genio e quello di Hatsume Mei insieme potrebbero compiere davvero il miracolo!”

“Prendo subito il treno, zio Might! Arrivo in un lampo!”

 

E adesso è lì, con Deku che per qualche ragione che ancora non ha capito le tiene le distanze.

Ma è felice di vederlo, anche se a conti fatti...quello che vede è il volto di Mina Ashida, che lei ha conosciuto solo di sfuggita. Ma dentro c’è Deku, quindi va bene anche così. Almeno per il momento.

Dopo i pianti della sera prima, aveva bisogno di vederlo. O meglio...a questo punto è il caso di dire parlargli.

“A proposito, ma allora chi c’è nel tuo corpo, Deku?”

“Ah, ecco...Yaoyorozu-san.”

Melissa giunge le mani fra loro, “Poverina, Momo, ieri devo averla messa davvero in imbarazzo, Più tardi quando andrò a parlarle le chiederò scusa del disagio. Però, Deku, avresti potuto dirmelo. Avrei capito e ieri sera mi sarei risparmiata la pessima figura fatta con Momo!”

“Mi...mi dispiace. E’ solo che...pensavo che fosse meglio non lo sapesse nessuno. Non sarebbe stato semplice da spiegare e....insomma...c’era un sacco di gente...”

“Certo, capisco, è solo che...” è solo che io ci sono rimasta così male...

Ma non è a quello che deve pensare. In fondo, se riesce a far tornare tutto com’è normale che stia non dovrà più pensare a quella storia. Avrà di nuovo un Midoriya tranquillo con cui poter parlare serenamente.

Deku sei...sicuro di star bene?”

“A-ah....s-s-sì certo. P-però Melissa-san ecco....magari....potresti stare di là?! Ecco!”

“Di...là? Dall’altro lato di zio Might? Perché?”

“Solo...ti prego!”

“Oh. Beh...okay.”

Che strano comportamento. Nemmeno il fatto che sia nel corpo di una donna che per altro è una sua amica giustifica il fatto che la voglia così lontano. Forse...forse c’ha visto giusto, la sera prima? Forse tutto sommato quella storia ha solo fatto venir fuori la verità.

Che Deku è stanco di avere a che fare con lei.

Che per telefono è tutto perfetto, ma poi dal vivo le cose cambiano.

O forse che lei ha frainteso. Che a Midoriya piace Uraraka come lei ha sempre pensato dopo averli conosciuti e che innamorandosi di lui lei ha preso solo un abbaglio, destinato a spezzarle il cuore.

Vorrebbe solo...essere sicura dei suoi sentimenti per lui come lo era quando è atterrata in Giappone, due giorni prima.

Invece adesso non è più sicura di nulla.

A parte voler aiutare i suoi amici. Quello sì, sempre.

“Pensi che possa riuscire a parlare con gli altri ragazzi, zio Might?”

All Might si porta la mano sottile al mento appuntito, mentre ancora cammina, come pensieroso. “In effetti potrebbe essere un problema. Più che altro, per il giovane Bakugou. Non so se sarebbe disposto.”

“Beh, per uno penso che non cambi molto. Ho bisogno di sapere molto bene cosa stavate facendo, dov’eravate e se ricordate qualcosa di particolare. Poi ho bisogno di sapere quali sono i vostri quirk, così da escludere qualunque altra cosa. Midoriya, vuoi dirmi qualcosa tu per iniziare? Così inizio a farmi un’idea. Che ne pensi?”

“Beh...dunque, eravamo in palestra, nella palestra 2 per esattezza. E ci stavamo semplicemente allenando. Poi, dunque...è stata una cosa strana. Ho sentito come una scarica in tutto il corpo e ho vi...-” Midoriya si blocca, sia nel parlare che nel camminare.

Aveva visto una cosa, dopo i brividi.

Oddio. Come ha fatto a scordarselo? Quello che ha visto...non è la prima volta.

E’ già successo. Più di una volta e sempre con lo stesso problema successivo.

Oddio.

Oddio.

“Oddio...”

“Giovane Midoriya, va tutto bene?”

Midoriya?!”

“Io...io ho bisogno di parlare con All Might da....solo. Sì, da solo. Melissa perché nel frattempo non vai avanti? Noi ti raggiungiamo poi!”

“Ma non so neanche dove...aspetta! Midoriya!”

Melissa rimane lì, a guardare il dormitorio della A lì davanti a lei, le mancavano pochi metri per arrivare. Ma pensava di varcare la soglia con Midoriya.

Invece è fuggito.

Iniziava a credere che...no. No, non ci deve pensare. Non è giusto. Deve essere stata sicuramente qualcosa di importante, in fondo. Altrimenti non se ne sarebbe mai andato. Ma perché farsi tutti questi problemi? Non è da lei.

Adesso ha un compito. A quello e basta deve pensare.

 

Per sentire tutti, compreso chi ha avuto la fortuna di non finire in quel pasticcio, Melissa ci mette quasi tutto il pomeriggio. Alla fine Bakugou non è disponibile, non scende affatto a parlare con lei, proprio come ha temuto All Might. Ma in fondo va bene lo stesso e poi anche se non sono stati scambiati alla fine erano presenti anche gli altri.

Voleva farsi un’idea più chiara possibile di questo fattaccio, invece ottiene solo più confusione.

I racconti sono tutti uguali e nessuno combacia con parte di quello dato da Midoriya.

Nessuno ha sentito brividi o scariche e nessuno ha visto niente, anche se lì Midoriya non ha finito di parlare, quindi Melissa non ha idea di cosa possa aver visto.

Ma qualcosa ha visto, lo stava dicendo, prima di trascinarsi via All Might. Che c’entrasse proprio questo?

Ma gli altri le hanno detto tutti che è stato improvviso e basta. Una forte luce che li ha costretti a chiudere gli occhi e poi, riaprendoli, si sono trovati scambiati.

Che fosse questo che stava per dire Midoriya? Di aver visto una forte luce? Perché non l’aveva detto allora?

Eppure non le è sembrato, lì per lì.

Senza contare che quando si è fatta dire dov’erano al momento dell’incidente, tutti quelli coinvolti si trovavano vicini fra di loro. A guardare bene, ad essere precisi, Midoriya era più o meno al centro, e tutti quelli coinvolti gli erano intorno.

A Melissa questo puzza tutto di strano.

Non che volesse dubitare di Midoriya, mai l’avrebbe fatto, ma...è strano, no?

Ad ogni modo, non l’hanno portata a nulla di realmente utile, per questo raggiunge Hatsume Mei molto presto, la mattina dopo, prima ancora dell’inizio delle lezioni, e parla a lungo con lei sul macchinario che si è inventata.

E’ straordinaria, quella ragazza. Una mente acuta, anche se un po’ eccessivamente esuberante.

Ha perso tutta la mattina a parlare con lei, e probabilmente potrebbe farlo per altre ore. All’infinito.

Hatsume la capisce, coglie tutto quello che dice, può usare termini tecnici e non deve spiegarsi,e poi ha le sue stesse idee!

Più o meno.

“Io penso che dovresti modificare il progetto di un paio di punti per evitare che la struttura sia troppo ingombrante e che rallenti i movimenti dell’eroe che la indossa!” le disse, entusiasta, “Io farei così, almeno!”

“Ma che idea grandiosa!” squittisce Mei, “Melissa, io e te andremo di sicuro d’accordo!”

“Potreste andare d’accordo mentre cercate di fare quello che vi è stato chiesto?!” la voce di Aizawa è lapidaria. Si sente chiara e tonda ancora prima che apra la porta.

Melissa drizza subito la schiena.

L’hanno scordato. Cioè, ad un certo punto si sono messe a parlare di altri meccanismi di supporto e quelli sono passati in secondo piano. Una carenza di appena un paio d’ore. Niente che non possano riuscire a recuperare entro la fine della giornata.

“Oh, ma quello è già bello che pronto, professore. Non è vero Melissa?”

“Sì. Sì, credo. Mancano solo gli ultimi ritocchi.”

“E pensate che funzionerà?”

“Beh...” Melissa si sistema gli occhiali sul naso, gli occhi azzurri dietro le lenti brillano, “Stiamo andando completamente alla cieca visto che gli altri, con cui ho parlato, non hanno notato alcun dettaglio che possa aiutarci a studiare il fatto. L’unica cosa certa è che non possa essere stato il quirk di nessuno, perché non combacia con nessuno della classe, a meno che qualcuno non si sia intrufolato, ma...”

“Va bene, va bene, ho capito,” sospira Aizawa massaggiandosi la base del naso, “Fate solo quello che dovete, e fatelo in fretta, per carità. Quando potete iniziare?”

“Beh, ad occhio penso...-”

“Stasera!”

Melissa alza gli occhi su Hatsume, “Non credi che sia un po’ presto?”

“Andrà benissimo!”

“Ah. Beh...posso rivedere il progetto e il macchinario, prima?”

“Ma certo!”

Aizawa sospira di nuovo. Quella sera.

Sì quella sera sarà tutto finito.

Lo spera almeno.

Melissa non sembra del tutto convinta me Mei è euforica. Anche se Mei Hatsume è sempre euforica.

“Ma dov’è finito All Might,” brontola, lasciando l’aula con quelle due dentro e trascinandosi dietro il sacco a pelo giallo.

Ha bisogno di dormire.

 

Quando arrivano alla sera, nel dipartimento supporto, anzi più in particolare nella stanza adibita a laboratorio dove quelli del dipartimento supporto –e Mei- e il docente responsabile –di solito con Mei fra i piedi- si occupano di creare le divise e i supporti richiesti dagli studenti, la situazione è tesa.

Tesissima, anzi.

Melissa lo nota subito, E non è molto piacevole.

Le dispiace per loro, devono essere tutti nervosi e preoccupati. Lo capisce, ma più di quello che ha fatto con Hatsume Mei non può fare.

“Mi sembra una macchina di tortura,” brontola Kaminari, guardandosi intorno, “Siamo sicuri che funziona? Cioè non è che ci fulminate?”

“Proprio tu lo dici, Kami?”

“Beh, in questo momento non ne sarei immune! Cioè, mi fa piacere che lo sei tu, Jirou, ma....”

“Oh, beh, non abbiamo molte alternative se vogliamo tornare nei nostri corpi!” sentenzia frettolosa Momo. Il visetto di Midoriya che tanto piace a Melissa è teso e pallido. Momo, per qualche ragione, sembra di cattivo umore.

Mai quanto Bakugou, ad ogni modo.

Ojiro invece sembra solo malaticcio.

“Ad ogni modo come dice Momo non abbiamo altri piani,” fa Melissa, guardando Mina. O meglio, il volto di Mina, sì, ma dentro cui c’è Midoriya. Non la guarda, non guarda nessuno. Fissa il pavimento e si tortura le mani.

“Va tutto bene, Midoriya?”

“Eh? Ah....sì. Sì, certo! Possiamo...possiamo iniziare?”

“Sì, ti prego, Melissa-san. Facciamo in fretta!” mormora anche Ojiro.

Melissa annuisce, li fa avvicinare tutti alla macchina e poi posiziona un elettrodo sulla tempia destra di tutti.

“D’accordo!” trilla Hatsume, elettrizzata solo all’idea di iniziare, saltellando sul posto, carica più che mai. “Siamo tutti pronti a partire?!”

Mina sospira, “A me un po’ dispiace! Ma non si può stare...-“

Ashido! Taci!”

“Ma, Kiri ciccino...”

“3...2...1...ORA NON SI TORNA PIU’ INDIETRO! VIA!”

 

 

Angolino Autrici:
Io e Anya ci siamo rese conto troppo tardi che da qui in poi ci saranno SPOILER ENORMI sul One for All dal manga, se non siete in pari.
Ho aggiunto l’avvertenza, ma lo scrivo e lo ribadisco perché mi sembra giusto.
Se non siete in pari e avete comunque letto ci scusiamo immensamente della svista che abbiamo avuto.
Perdono =(

Un bacione, spero non sia stato un problema troppo grosso.
Asu

   
 
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