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Autore: Myriru    08/03/2020    5 recensioni
“Sono stata al fianco del signor Oscar lungo tutta la durata della sua malattia, sono stata l’unica persona di cui si è fidata e l’unica alla quale ha confidato i suoi segreti e le sue paure.
Posso dire di essere una delle poche persone che la conosce davvero, e mi ritengo molto fortunata.
Il mio nome è… Celine Gautier”
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 “Era arrivato giugno, il tempo era trascorso velocemente. La salute di Oscar era precaria, a volte sembrava star bene, altre invece si faceva prendere dallo sconforto. Non aveva detto ancora nulla ad André, non aveva avuto tempo. Gli stati generali erano iniziati da poco, non avevano un solo giorno di tregua. Non le faceva bene, soprattutto quando erano costretti a stare fermi, sotto la pioggia, ad aspettare. Aveva avuto spesso la febbre e quella terribile tosse di sangue era tornata. Avevo paura per lei. ”
 
«Non avete un bel colorito »
Oscar alzò lo sguardo verso il pittore stancamente. Aveva il viso pallido, gli occhi spenti, il viso era magro. No. Non aveva un bell’aspetto. Celine versò un po’ di tè in una tazza di porcellana e la porse ad Oscar che, con mani tremanti, la prese.
«Chissà perché oggi è opaca, vi sentite bene? Posso tornare un altro giorno »
«No, è solo stanchezza, non vi angustiate. Potete continuare »
Oscar sorseggiò la bevanda calda e sentì il calore invaderla completamente. Posò la tazza sul tavolino poco distante e cercò di reprimere un attacco di tosse.
Celine la sorvegliò da lontano, pronta per ogni evenienza. Non era tranquilla, prima che arrivasse il pittore Oscar aveva avuto una delle sue crisi e temeva che potesse capitare di nuovo.
«Come volete, non insisto »
«Grazie »
Rispose monotona Oscar, senza forse pensarlo davvero. Aveva più volte cercato di aprirsi con André, questo Celine lo sapeva benissimo, ma le era difficile il solo parlare della malattia. Si sentiva vuota come non mai – parole sue – come se l’unica cosa che potesse farla stare meglio fosse quell’uomo. E lei aveva paura di perderlo. Era stato inutile cercare di convincerla, di ricordarle l’amore che lui provava per lei… Oscar era terrorizzata dall’idea che lui non l’avrebbe più amata come prima.
In più, la morte improvvisa del piccolo Louis Joseph l’aveva sconvolta così tanto che aveva avuto una crisi di pianto in presenza di André che, nella sua genuina ignoranza dei fatti, aveva legato quella reazione al profondo affetto che aveva sempre provato per la regina e il piccolo.
La porta si aprì lentamente e André fece il suo silenzioso ingresso nella stanza. Lui e Oscar si scambiarono uno sguardo tenero, lei aveva accennato un piccolo sorriso e Celine vide i suoi occhi brillare.
“Forse è lui… la sua cura. Lui è l’unica persona che riesce a calmarla e a infonderle calore e speranza”
Pensò Celine con un sorriso.
 
«Oggi il pittore è in ritardo. Quel buono a nulla… è bravo solo a imbrattare le tele! »
Giudicò ad alta voce la governante sperando di farsi sentire dall’uomo. Era noto a tutti che madame Grandier non sopportava il pittore di famiglia e quel sentimento era corrisposto dall’uomo, infatti ormai Celine si era abituata a sentirli “litigare” ogni volta che lui doveva dipingere Oscar.
«Mi dispiace dirvelo ma oggi il pittore non verrà, Oscar ha detto che voleva riposare un po’ al suo ritorno »
Disse pacatamente Celine cercando di trattenere una risata.
«Meglio così! E a proposito… non sono ancora tornati? »
Celine scosse il capo. Quasi ogni sera Oscar si ritirava insieme ad André e, dopo aver messo qualcosa nello stomaco, si ritiravano nelle loro stanze a riposare.
«Ma torneranno a momenti, di solito è questo l’orario in cui tornano »
Pensò la ragazza ad alta voce guardando le lancette dell’orologio. Sentì il nitrito di un cavallo in lontananza e, con un’inaspettata ansia, si avviò fuori accompagnata dalla governante.
Pioveva a dirotto e l’atmosfera era quasi tetra. Celine strinse attorno le spalle una mantellina, colta da un brivido di freddo improvviso.
«Sta arrivando qualcuno… forse è il generale »
Disse la governante aggiustando gli occhiali sul naso e stringendo gli occhi, la pioggia non permetteva di vedere bene e Celine fece fatica a riconoscere la figura del suo padrone.
“Ma se è il generale… Oscar e André dove sono?”
Si chiese Celine preoccupata mentre il generale scendeva da cavallo e si avvicinava minaccioso a loro.
«Dov’è Oscar? »
«Non è ancora rientrato »
Disse Celine spaventata dall’espressione furiosa dell’uomo. Era pieno di rabbia, questo si vedeva perfettamente dal suo sguardo di fuoco e dal tremore delle sue mani.
Un brivido le attraversò la schiena, cos’era successo? Perché era così indiavolato con Oscar? Cosa aveva fatto? Era successo qualcosa durante quella giornata?
L’uomo si allontanò subito, senza dire nulla, ed entrò di fretta nel palazzo, lasciando il cavallo allo stalliere.
«Ho una brutta sensazione Celine… »
«Anche io… ho paura per Oscar »
Ammise la ragazza iniziando a tremare, ora poteva dare una spiegazione alla sua ansia che la stava ossessionando da quel pomeriggio.
 
Oscar e André arrivarono un’ora dopo, Celine li aveva aspettati con un peso sul cuore nelle stalle. Aveva lasciato il segno dei suoi passi sul terreno e tremava ancora per lo spavento.
«Celine? Cos’è successo? Sei pallida, sicura di stare bene? »
Chiese Oscar preoccupata una volta scesa da cavallo. Celine si avvicinò rapida a loro.
«Oscar, il padrone ti aspetta nel suo studio. Era molto arrabbiato con voi »
Oscar e André si guardarono in viso per alcuni istanti, lei non aveva uno sguardo rassicurante.
«Cos’è successo Oscar? Perché il padrone è così arrabbiato? »
«Non ti devi preoccupare per me, va tutto bene. André ti prego accompagna Celine in camera sua, è troppo bianca e ha bisogno di calmarsi un po’ »
«Sì, ci penso io »
André poggiò la mano sulla spalla della ragazza ma lei la allontanò. Aveva bisogno di capire, voleva sapere cosa le era successo.
«No, sto bene. Cos’è successo Oscar? »
«Te lo spiegherò più tardi, va bene? Ora ti prego fai come ti ho chiesto. Sei troppo bianca e ho paura che possa sentirti male »
«Ma io… »
Celine guardò in viso prima Oscar, poi André. Entrambi le sorridevano ma non si sentì tranquilla. Alla fine cedette, si fece accompagnare da André nella sua stanza mentre Oscar, con finta sicurezza, saliva le scale verso lo studio del padre.
   
 
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