Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Dan13la1995    08/03/2020    0 recensioni
Liam torna nella sua città natale dopo anni, quando sua madre decide di risposarsi. Il suo più grande shock è scoprire che il figlio del suo nuovo patrigno è lo stesso ragazzo che all'epoca della scuola elementare era solito bullizzarlo, rendendo la sua vita letteralmente un inferno...
_____________________________________
"Qualcuno potrebbe dire che non dovrebbe voler amare la persona che lo ha distrutto. Però lui vuole amare la persona che lo ha rimesso insieme. Lo vuole, davvero, ma non può."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

26. Nel bene, nel male e in tutto ciò che c'è in mezzo


Theo non aveva affatto pensato che tornare a casa sarebbe stato così traumatico. In un modo o nell'altro, ritagliarsi un momento solo per loro due era sempre stato difficile, anche nelle settimane precedenti alla gita, ma ora che avevano finalmente fatto quel fatidico passo avanti nella loro relazione, sembrava che il destino lo facesse di proposito ad intralciare loro la strada.
O probabilmente, ha detta di Liam, il destino centrava poco, la colpa era più che altro del matrimonio imminente. Dopotutto mancava meno di una settimana e per tutta la casa c'era una strana atmosfera di fermento e attesa... e ansia? Theo era sicuro di averne più che abbastanza di quest'ultima, poiché l'avvicinarsi del matrimonio coincideva pericolosamente col momento in cui Jenna e Paul avrebbero scoperto la verità su di loro.
Questo era uno dei motivi per cui Theo avrebbe voluto godersi questi ultimi momenti di pace, ma purtroppo sembrava sempre esserci qualcosa nel mezzo.
Era successo la prima volta il martedì dopo la gita. Jenna era appena uscita di casa per andare al lavoro, e ovviamente loro non avevano perso tempo. Si stavano beatamente e felicemente rotolando sul letto di Liam, e Theo aveva appena inchiodato Liam contro il materasso, lasciando volentieri che un bacio cancellasse il sorrisetto stampato sul suo stesso viso. Stava già pregustando il momento in cui avrebbe fatto Liam di nuovo suo, poteva sentire il calore del suo corpo contro il suo, il suo corpo che tremava d'anticipazione e il cuore che batteva rapido sotto le sue mani vaganti…
Poi Jenna aveva chiamato. Per lo spavento al suono improvviso, mentre scattava a sedere, Liam aveva finito per dare una testata a Theo sul naso, mandandolo col sedere sul pavimento. Se non era bastato questo a rovinare l'atmosfera, si era aggiunta Jenna in preda al panico dicendo che si era dimenticata di andare a ritirare gli smoking dalla lavanderia, e ordinando loro di andarli a prendere all'istante.
Il giorno dopo Theo ebbe la conferma che non si trattava del matrimonio, ma senz'altro di qualche folle forza superiore esterna. Liam gli disse che l'unica cosa folle qui era la sua capacità di scegliersi gli amici.
Quel giorno infatti Liam aveva deciso che apparentemente arrampicarsi sulle ginocchia di Theo e baciarlo fosse un buon modo per distrarlo dal film che stavano guardando in salotto. E chi era Theo per lamentarsene? Ma non aveva avuto nemmeno il tempo di assaggiare come si deve le labbra dell'altro, le mani che avevano appena trovato la loro strada verso il fondoschiena di Liam, tirandolo vicino, quando qualcuno suonò al campanello. Theo aveva aperto la porta con un diavolo per capello, e Liam si era chiesto, mentre Josh entrava come se fosse casa sua e si sedeva tra di loro sul divano, mangiando i loro popcorn, se fosse possibile essere carbonizzati dall'intensità di un'occhiataccia.
Poi quella sera era successo che Mason aveva casualmente chiesto a Liam se avesse pensato a un regalo per il matrimonio, e Liam si era accorto, che no, non avevano assolutamente pensato a nulla. E questo era imperdonabile. E da quel momento Liam non aveva smesso di pensarci un attimo, e l'argomento aveva abbastanza monopolizzato la loro serata. Theo era seccato, soprattutto perché Liam aveva bocciato la sua fantastica idea di regalar loro una scorta annuale di preservativi "sai, tanto per non correre rischi".  
Finchè poi Liam non aveva avuto un'illuminazione improvvisa la mattina dopo sentendo Theo cantare sotto la doccia, e ricordandosi a quanto pare di quanto gli piacesse la sua voce. Quando si era fiondato in bagno, Theo aveva pensato che forse era giunto finalmente il momento, ma no, Liam aveva solo aperto la tenda della doccia, sbottando eccitato che avrebbero dovuto cantare qualcosa per i loro genitori al matrimonio, e poi era corso via quasi scivolando sul pavimento bagnato, dicendogli di sbrigarsi a vestirsi e raggiungerlo per iniziare a provare. 
Passarono il giorno dopo a scegliere una canzone che Liam fosse in grado di suonare con la chitarra, e arrivato il pomeriggio Theo avrebbe preferito lanciarsi sotto un autobus piuttosto che ascoltare un'altra canzone d'amore. La sera Paul li trascinò a cena fuori coi suoi amici per una sorta di addio al celibato, nonostante i commenti sarcastici di Theo sul fatto che non si poteva fare un addio al celibato quando eri già stato sposato. Paul non doveva essere dello stesso parere, perché si godette la sua "ultima serata da celibe" a tal punto che quando Liam e Theo lo riaccompagnarono in camera quella notte era decisamente brillo. Liam pregò che sua madre non se ne accorgesse mai.
Più tardi quando sentirono Jenna sbuffare seccata qualcosa che suonò vagamente come "Non ci posso credere che ti sei ubriacato senza di me", capì che forse non c'era molto di cui preoccuparsi.
La giornata di sabato fu occupata dalle prove del matrimonio, cosa ancora più ridicola a detta di Theo - perché "Lo voglio, lo voglio, puoi baciare la sposa. Non serve una laurea per questo, papà!" aveva detto. Ma si era dovuto ricredere quando, dal suo posto accanto a Paul in quanto suo testimone, si era dimenticato che l'arco che troneggiava sopra di loro non era un vero arco, ma semplicemente un mucchio di alluminio e carta pesta, e ci si era appoggiato per ammirare la scena delle promesse, buttando giù tutto sotto gli occhi severi dell'officiante. Liam stava ancora ridendo di lui.
Quindi il fatidico sabato sera prima delle nozze, Theo era sì, abbastanza seccato, e abbastanza frustrato, e forse un po' depresso, perché lui voleva solo coccolare un po' il suo ragazzo, ma a quanto pare non gli era concesso.
Quando Liam aveva bussato alla porta della sua camera, chiedendogli se gli andasse di fare un salto al McDonald's visto che ne' Jenna ne' Paul avevano fame per via del agitazione, Theo era saltato su euforico.
Certo, il McDonald' s non era come il sesso, però ci andava molto vicino.
 
*

"Ti va di parcheggiare da qualche parte?"

Theo si voltò lentamente verso Liam seduto sul sedile del passeggero, mentre lentamente si allontanavano dal McDonald's. "Cosa?" chiese, aggrottando le sopracciglia confuso. I suoi occhi spaziarono sul viso di Liam, il rossore che si era fatto strada quasi fino alla punta dei capelli, e capì cosa intendeva. "Ho detto… ti va di parcheggiare da qualche parte?" ripetè Liam di nuovo, soffocando quasi sulle parole. Theo non credeva alle sue orecchie, e probabilmente non ci credeva nemmeno Liam. Theo sbattè le palpebre, fissandolo a metà tra lo sbalordito e il confuso. "Vuoi scopare sul ciglio di una strada?" chiese impassibile qualche secondo dopo

Liam gemette con esagerazione buttando indietro la testa, una smorfia imbarazzata che si formava sul suo viso, e colpendolo alla spalla. "Perché devi essere sempre così volgare, stronzo! Devi proprio usare quella parola?"
Theo roteò gli occhi, mentre continuava a guidare alternando lo sguardo tra la strada e Liam.  Un ghigno compiaciuto si allargava sul suo viso, all'idea che forse, forse, non era l'unico a volerlo come aveva cominciato a temere. "Oh perdonami" fece poi carico di sarcasmo, senza riuscire però a smettere di sorridere "Vuoi che facciamo l'amore" scandì "-sul ciglio di una strada? Mi stupisci ogni giorno di più, non ti facevo come il tipo interessato a provare il sesso in pubblico" Il suo sorriso si allargò ancora di più mentre Liam con un altro gemito imbarazzato si afflosciava sul sedile, le braccia incrociate e un broncio adorabile sul muso, le guance ancora spolverate di rosso.
"Quindi non vuoi?" mugugnò Liam, tanto per sapere.
Theo non rispose per un po' guidando e picchiettando con le dita sul volante. "Conosco un posto dove possiamo parcheggiare senza rischiare la galera" disse poi con un soffio. Liam trattenne a stento il suo ghigno.
Ma che colpa ne aveva Theo? McDonald's e sesso? Era letteralmente il paradiso, e chi era lui per dire di no?
 
*

"Devi cavalcarmi"

"Che cosa?!" Liam sbarrò gli occhi, arrossendo e guardando scioccato il ragazzo sopra di lui "Scordatelo, Theo, è…- è imbarazzante!"
Theo smise di muoversi, sempre se quello che stava facendo prima potesse essere chiamato così. Aveva sempre pensato che il suo amato pick-up fosse comodo e confortevole, ma in questo momento lo odiava. Chi è che aveva fatto i sedili così piccoli, eh?
"Non faccio io le regole, Li, ma il sesso in macchina è così che funziona" spiegò Theo petulante, spostandosi per trovare una posizione più comoda, o che gli permettesse almeno di… fare quello che dovevano fare.
"Ah quindi ci sarebbero anche delle regole adesso?" Liam roteò gli occhi, stringendo poi più forte le mani sulle spalle di Theo con una smorfia di disagio, evidentemente perché Theo - incastrato tra le sue gambe  - aveva appena fatto un movimento che non gli era piaciuto.  "E comunque nei film lo fanno sempre!"
"Quelli sono film, questa è la realtà" sbuffò Theo, fermandosi e cercando un posto dove mettere la mani e sorreggersi che non fosse occupato dal corpo ingombrante dell'altro, mentre guardava Liam sotto di lui con un cipiglio "E la realtà è che siamo due ragazzi con corpi fin troppo ingombranti per questo cazzo di sedile. Io.. non so nemmeno dove mettere le mani! Te l'ho detto che dovevamo metterci nel cassone"
"E io te l'ho detto. Non farò sesso all'aperto!" Liam esclamò petulante.
"Siamo comunque all'aperto!"
"Si ma siamo al riparo"
"Al riparo da cosa?"
"Non lo so" Liam sbuffò esasperato, colpendo leggermente Theo sulla spalla nuda"…da orsi, assassini, lupi mannari… quello che ti pare!"
"Lupi mannari…" Theo ripetè scandalizzato "E se fossi io quello che ti vuole uccidere ora?"


Liam lo fissò, alzando un sopracciglio sardonico "Non c'è una regola che vieta di minacciare di morte il ragazzo che stai scopando?"
"Ah-ah! Hai detto 'scopare'." fece Theo, degno di un bambino di cinque anni
"Oh mio-, ti ucciderò anche io" gemette Liam buttando indietro la testa
Theo rise "Sai, penso che stiamo mancando il punto qui" commentò qualche secondo dopo
"Si, tu lo stai decisamente mancando" ribatté Liam, lanciandogli un'occhiata ironica.
Theo lo guardò un attimo, a bocca aperta, le labbra inclinate verso l'alto "Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Liam Dunbar?"
"Oh dio..- Voglio solo-" Liam si zittì. Sospirò esasperato, guardando Theo negli occhi e arrossendo poi di nuovo "-fare l'amore" scandì. "col mio ragazzo , è troppo da chiedere?"


Theo esitò. "Direi di no" rispose poi dolcemente.
"Bene"
"Mi cavalcherai?"
"No!"
Theo sbuffò esasperato. "Ok va bene! Spostati più in là, non so dove-"
"Aspetta- forse così si-"

"-No più a sinistra, non- Liam, non- wooh!"
Theo colpì il fondo del pick-up con un tonfo sordo, i suoi gemiti di dolore che facevano eco a quelli di Liam sopra di lui. "Porca puttana-" Liam piagnucolò
"Avevo detto sinistra"
"Pensavo la mia sinistra, non la tua sinistra!" Liam protestò debolmente, cercando di muoversi e districarsi da Theo. Le mani di Theo corsero a stringergli i fianchi tenendolo in posizione. Liam lo guardò incontrando il suo ghigno. Roteò gli occhi sbuffando, il viso leggermente rosso e i capelli arruffati "Che c'è ora?"
"Be' almeno ora mi stai cavalcando"
 
E se quella sera alla fine Theo rimase in bianco, doveva ammettere che forse se l'era meritato.
 
*


Il risveglio quella mattina fu frenetico, almeno per Liam e Theo.
 Jenna era uscita all'alba per un appuntamento con la sua truccatrice e parrucchiera, mentre Paul li svegliò un paio di ore dopo dicendo che sarebbe passato a prendere Jenna per fare un paio di scatti col fotografo e che si sarebbe incontrati tutti alla location scelta per la cerimonia e il pranzo di nozze.
Probabilmente si erano riaddormentati ad un certo punto, perché era decisamente tardi.
 
"Sei pronto?!" Theo si fiondò nella stanza di Liam, vestito già del suo smoking e i capelli magistralmente tirati all'indietro. La sua furia si esaurì però sulla soglia, fermandosi sui suoipassi, come incantato, quando Liam si voltò a guardarlo, arruffato e con un'espressione disperata sul viso - ma pur sempre bellissimo, Theo non poté che pensare - mentre teneva la cravatta avvolta attorno al collo con entrambe la mani. Gli occhi di Liam si allargarono leggermente, scivolando su e giù mentre ammirava il meraviglioso ragazzo davanti a lui, ma il nervosismo dovette aver la meglio perché si morse il labbro inferiore, le guance arrossate, guardando Theo angosciato e gemendo esageratamente "Non so come si mette questa dannata cosa!"
 
Theo sbuffò una risata affettuosa, avvicinandosi e fermandosi davanti a lui. "Dai qua. Lascia fare a me" disse dolcemente. Prese la cravatta direttamente dalle mani di Liam guidandolo in modo che fosse esattamente di fronte a lui. Mentre Theo gli annodava la cravatta a regola d'arte, Liam lasciò finalmente gli occhi vagare su di lui, dal suo sguardo concentrato, ai capelli perfetti, al suo corpo avvolto nel completo elegante.
"S-sei bellissimo" gracchiò poi, alzando gli occhi per incrociare quelli di Theo in perfetta sincronia con l'altro ragazzo. Le labbra di Theo si inclinarono in un sorriso, mentre dava un'ultima sistemata al colletto di Liam, senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Si spostò più vicino, il respiro caldo che gli solleticava le labbra. "Anche tu." soffiò Theo, prima di aggiungere con un tono più provocatorio "Voglio dire, tu sei sempre bellissimo, ma in questo vestito… sei mozzafiato" Lo itrò più vicino strattonando leggermente la cravatta, sussurandogli poi a fior di labbra "Ma saresti ancora più bello senza" Liam arrossì. E Theo sorrise, tirandolo con più forza stavolta e facendo scontrare le loro labbra in un bacio famelico. Liam gemette contro le sue labbra e mise le mani a coppa sulle sue guance, tirandolo più vicino, mentre Theo gli avvolgeva la vita, entrambi respirando pesantemente dal naso.
 
"Theo…" Liam respirò sulle sue labbra "dobbiamo davvero… davvero.. andare…" mugugnò tra un bacio e l'altro, suonando come uno che avrebbe preferito fare tutt'altro. "Siamo abbastanza in ritardo"
Theo si allontanò dalle sue labbra, tenendolo ancora stretto a sé. "In elegante ritardo?" tentò poi speranzoso
"No. In un vero e proprio ritardo"
"Okay" Theo sospirò afflitto, sciogliendo la presa su di lui e facendo un passo indietro. Sapeva che Liam aveva perfettamente ragione. Lo guardò stringendo gli occhi "Ma non riuscirai a sfuggirmi per sempre, Dunbar" lo avvertì, un'ironica minaccia nella sua voce.
Liam lo guardò con un sorrisetto lisciandogli una piega sulla spalla, prima di fare un passo verso la porta "Lo spero"
 

Fu solo perché loro due erano i testimoni di nozze di Jenna e Paul - e sì, forse perché li amava troppo - che Theo non spinse Liam sul letto, fregandosene completamente del ritardo.



*
Liam trovò veramente difficile non lasciarsi sopraffare dal momento mentre stava lì, in piedi accanto a sua madre, un turbinio di emozioni che gli agitava lo stomaco. Lasciò gli occhi vagare, verso il lago che bagnava la distesa d'erba su cui si trovavano, e verso la folla, mentre l'officiante andava avanti con la cerimonia, un violinista che suonava una leggera melodia di sottofondo.  Il suo sguardo cadde prima su Mason e Corey, che gli sorrisero felici, le mani intrecciate, la testa di Corey posata sulla spalla dell'altro, mentre se ne stavano seduti vicino ai genitori di Mason, poi su Stiles, seduto vicino a suo padre e su Scott seduto tra Chris e Melissa, anche lei con gli occhi lucidi.
"Prometto di amarti e rispettarti sempre…"
Mentre sua madre e Paul intrecciavano le loro mani, scambiandosi le loro promesse, Liam notò con lo sguardo Nathan, che sua madre cercava di tenere fermo al suo posto, seduto vicino a un uomo e una ragazza che immaginò fossero Adam e Tara.
 
"…ogni giorno della mia vita…"
 
Josh gli fece un gesto vistoso con la mano quando incrociò il suo sguardo, e suo padre gli tirò la manica facendogli cenno di stare buono. Accanto ai genitori di Josh, c'era una coppia di anziani, anche loro con le mani giunte, e gli occhi lucidi che Liam riconobbe da alcune foto come i genitori di Paul. La donna si teneva un fazzoletto vicino agli occhi, asciugandosi le lacrime di tanto in tanto.
 
"Nella buona e nella cattiva sorte…"
 
Poi c'erano persone che non conosceva, soprattutto colleghi di Paul e di sua madre, ma non importava. Il cuore gli si gonfiò comunque di affetto e di gioia al pensiero che tutti fossero lì per festeggiare questo momento così importante per loro. Era tutto quello che si poteva chiedere, pensò, nel giorno del proprio matrimonio. Avere tutte le persone che più contano per te, strette al tuo fianco a quel modo. Si ritrovò a pensare a quanto avrebbe voluto tutto questo anche lui, un giorno. 
 
"Finchè morti non ci separi"
 
Il suo sguardo tornò istintivamente su Theo, in piedi dietro a Paul, che non riusciva a evitare di dare di tanto in tanto occhiate sospettose all'arco sopra di loro, come a valutarne la stabilità. Non poté evitare di sorridere , pensando a quanto avrebbe voluto tutto questo con questo idiota, e come se potesse percepirlo, Theo alzò lo sguardo su Liam, e le sue labbra si inclinarono immediatamente in un sorriso enorme che era lo specchio esatto del suo.
 
"Vuoi tu, Jenna Marshall, prendere quest'uomo come tuo legittimo sposo per amarlo e onorarlo ogni giorno della tua vita?"

Liam smise di provare a trattenere la commozione nel momento in cui sua madre pronunciò il fatidico "Lo voglio", e una lacrima silenziosa scese lungo la sua guancia.
 
"E vuoi tu, Paul Raeken, prendere questa donna come tua legittima sposa per amarla e onorarla ogni giorno della tua vita?"
 
Theo stava fissando le mani giunte dei due con determinazione, ripetendosi nella mente che non doveva piangere, assolutamente.
 
"Lo voglio"


"Davanti a questi testimoni, ai vostri familiari e amici… io vi dichiaro marito e moglie"
 
Theo alzò la testa verso il cielo, quando sentì qualcosa di bagnato scivolargli sulla guancia chiedendosi se stesse per piovere. Impiegò parecchi secondi a realizzare che alla fine stava piangendo anche lui.
"Ora posso baciare mia moglie?" chiese Paul sorridendo.
"Si che puoi" rispose Jenna, anche lei sorridendo tra le lacrime.
"Si che puoi" gli fece eco l'officiante.
Senza ulteriori indugi, i due si baciarono e la folla si alzò, esplodendo in un applauso fragoroso. Liam e Theo si scambiarono un sorriso pieno di significati nascosti, mentre si univano alla folla, e Liam scivolava al suo fianco. Mentre un'altra lacrima scendeva lungo il suo volto sorridente, continuando ad applaudire, Theo incontrò lo sguardo di sua madre. Anche lei stava piangendo, e gli rivolse un grande sorriso confortante come se stesse dicendogli che andava tutto bene.
Forse in alcuni momenti andava bene piangere, pensò Theo, e non c'era nulla di cui vergognarsi
 
*


Il ristorante responsabile del catering aveva allestito un padiglione poco distante dal punto in cui si era tenuta la cerimonia, coperto da un ampio tendone bianco, con fiori bianchi su ogni tavolo e drappi che pendevano sul soffitto. C'era anche un piccolo palco in legno, dove stava suonando una band amatoriale, mentre camerieri elegantemente vestiti scivolavano tra i tavoli e gli invitati servendo il pranzo. Liam e Theo sedevano al tavolo centrale coi loro genitori, anche se Paul e Jenna non facevano altro che scivolare da un tavolo all'altro per salutare tutti gli invitati. Ad un certo punto anche Theo era sparito, Liam lo aveva visto parlare prima coi suoi nonni e poi con sua madre. Ne aveva perso poi le tracce quando era stato distratto da nonna Raeken che lo aveva preso in ostaggio, o almeno aveva preso in ostaggio le sue guance pizzicandole ripetutamente e ripetendogli quanto fosse bello. Poi la donna iniziò a raccontargli aneddoti di quando Theo era piccolo, come quella volta a quattro anni che a Natale era entrato in casa, notando l'albero di Natale perfettamente addobbato in salone, e correndogli incontro gridando affascinato, e atterrandolo completamente nel tentativo di abbracciarlo. A quanto pare l'abitudine di atterrare decorazioni gli era rimasta. Liam non vedeva l'ora di prenderlo in giro per questo.
Poi gli disse di quanto si era fissato con "Il libro della giungla", saltando ovunque per la casa, battendosi le mani sul petto e chiedendo a tutti di chiamarlo "Tarzan", finchè non era caduto di muso cercando di saltare da un albero a un altro del giardino. Liam stava letteralmente piangendo dalle risate a un certo punto.
Quando poi il nonno di Theo venne a riprendersi sua moglie, scusandosi, Liam gli assicurò che non avrebbe potuto chiedere compagnia migliore. Liam continuò a ridacchiare almeno per un'ora, ogni volta che Theo lo guardava, nonostante Theo non avesse idea di  cosa diavolo ci fosse da ridere.
 
Quando il pranzo fu finito, Jenna e Paul aprirono le danze e molte delle coppie li seguirono a ruota. Liam si guardò intorno per vedere dove fosse finito di nuovo Theo, visto che era quasi il momento della loro sorpresa. Gli mandò un messaggio, scrivendogli di portare il suo culo lì perché era ora dello show.
Porca puttana, fu l'unica risposta di Theo. Liam ridacchiò guardando il cellulare.
"Hey"
Liam alzò lo sguardo su Mason, sorridendogli. "Hey Mase" Mason prese posto accanto a lui. "Tutto okay? Dov'è Corey?" chiese poi. "Credevo avreste conquistato la pista da ballo."
"E' con il tuo ragazzo, che a quanto pare sta per avere una crisi di panico" rispose Mason.
Liam roteò gli occhi. "E' così drammatico. Un po' di imbarazzo magari aiuterà a sgonfiare il suo ego"


Mason rise. "Sono abbastanza sorpreso qui che non sia tu quello con una crisi di panico in corso, sai"
"Ce l'ho" ammise Liam con una smorfia divertita, torturandosi le mano in grembo "Ma è per una buona causa, quindi…"
Mason lo guardò per un po', come a studiarlo attentamente. "Come.. come ti senti?" chiese poi. Non aveva bisogno di chiedere per sapere che non stavano più parlando dell'esibizione, gli bastò vedere l'espressione seria sul viso di Mason.
"Non lo so" rispose poi qualche secondo dopo, guardando verso i suoi genitori ballare e ridere felici in mezzo alla pista. "Questo.. è come se fosse un nuovo inizio e una fine allo stesso tempo. E io.." Liam fece una mezza risata fissando le sue mani e scuotendo la testa debolmente per poi tornare a guardare di nuovo Mason. "Non so proprio cosa provare. Come si chiama quando sei felice e triste nello stesso momento?"
Mason sorrise, stringendogli un ginocchio con fare confortante "Si chiama semplicemente essere umani"
Liam gli rivolse un piccolo sorriso pieno di gratitudine. "Sai mi piace pensare che in un modo o nell'altro la vita trova sempre la sua strada…" Lo sguardo di Liam tornò su Jenna e Paul. "Prendi quei due… ti ho mai detto come si sono incontrati… o meglio, rincontrati?"
Mason aggrottò le sopracciglia. "Rincrontrati?" ripetè confuso.
Liam annuì con un sorriso. "Mamma e Paul andavano al liceo insieme, ma non si erano mai veramente parlati, erano… solo compagni di classe, ecco… poi ognuno ha preso la sua strada e non si sono più visti. Mia mamma ha ignorato ogni invito alle riunioni di classe negli anni, e lo stesso vale per Paul. Poi due anni fa, ricevette l'invito proprio quando eravamo appena tornati a vivere qui. Io le dissi che le avrebbe fatto bene uscire, e che avrebbe potuto farsi qualche amico, e così ci andò. E Paul quella sera aveva deciso di partecipare per la prima volta, perché aveva appena rotto con la madre di Gabe, e Theo lo costrinse letteralmente a uscire di casa…" Liam ridacchiò all'ultima parte.
"Wow, quindi tu e Theo avete spinto letteralmente i vostri genitori l'una verso l'altro." commentò Mason annuendo sarcasticamente con la testa.
"Se questo non è il destino, non so cosa sia." commentò Liam, con un sorriso dolceamaro.
"Be'… ci hai pensato che forse… non era solo il loro?" fece poi Mason "Tutto questo ha portato anche te e Theo vicino… forse era anche il vostro di destino"
Liam lo guardò con occhi spalancati, il cuore che accelerava a quella nuova prospettiva delle cose "Tu.. tu credi?" gracchiò.
"Si" Mason rise affettuosamente "Ci credo davvero" Poi il suo sguardo fu attirato da qualcosa, e Liam lo seguì fino a fermarsi su Theo che era apparso vicino al palco, affiancato da Corey, e con la chitarra di Liam in mano. "Forza, vai a fare il tuo show…." Mason lo spinse leggermente sulla spalla "per tutti e quattro" Liam rise, prima di alzarsi e camminare verso Theo. Corey fece loro gli auguri, prima di tornare da Mason.

Liam scambiò due parole con il chitarrista della band, che gli sorrise facendogli cenno di accomodarsi sul palco. Lentamente l'attenzione dei presenti scivolò su di loro, e Liam si avvicinò esitante al microfono, picchiettandoci su con le dita. Uno stridio fastidioso gli fece fare una smorfia, mentre con gli occhi cercava Paul e Jenna.
"Uhm- Possiamo avere la vostra attenzione per un attimo?" chiamò timidamente, la voce che risuonò per il padiglione. Jenna e Paul si guardarono un attimo sorpresi, prima di rivolgersi a loro. "Per chi non ci conosce… io sono Liam, e questo è Theo, e noi- siamo i figli di Jenna e Paul." Liam sentì qualcuno nella folla fare il tifo, e Theo roteò gli occhi, perché poteva essere solo Josh. Liam rise imbarazzato, prima di continuare. "Io e Theo ci siamo chiesti cosa potessimo regalarvi, in questo giorno così importante per voi, e alla fine… io ho pensato che cantare qualcosa per voi  sarebbe stato qualcosa che avreste ricordato per sempre, e Theo è stato d'accordo sorprendentemente. Anche se la sua motivazione è stata che il rendersi ridicoli per qualcuno è la più grande dimostrazione d'affetto possibile." Qualcuno tra la folla ridacchiò. Liam alzò leggermente la chitarra, prima di continuare "Mia mamma mi regalò questa chitarra quando avevo undici anni, e mi insegnò a suonarla, dicendo che mi sarebbe tornato inutile, e che sarebbe stato il miglior modo per stupire una ragazza." Liam incrociò lo sguardo di Jenna sorridendo, e lei rise."Lo avresti mai detto, mamma, che alla fine saresti stata tu l'unica donna che avrei stupito?" scherzò. "Quindi, immagino di dovervi chiedere di sopportarci per qualche minuto…" concluse poi. Theo fece un passo avanti mettendosi davanti al microfono, con una smorfia divertita sul viso e intromettendosi "Ci tengo a dire che se dovesse far schifo, l'idea è stata di Liam, papà!" esclamò, facendo di nuovo esplodere un'ondata di risatine. Liam roteò gli occhi, pizzicandogli un braccio. "Smettila di fare il coglione" sussurrò, dimenticando che il microfono era ancora acceso, e facendo di nuovo ridere tutti.
"Vogliamo cominciare?!" gridò Mason sarcastico da un tavolo in fondo. Liam arrossì debolmente, mentre si chinava di nuovo sul microfono. "Okay, uhm- canteremo "My Escape" dei Ravenscode" Liam vide gli occhi di sua madre illuminarsi e sorrise più fiducioso "…che è anche la canzone che i nostri genitori hanno ballato quel fatidico giorno di tre anni fa in cui si sono incontrati… di nuovo" Liam si voltò verso l'addetto audio, facendogli cenno di cominciare, mentre lasciava il posto al microfono a Theo e impugnava la chitarra.
Una musica crescente cominciò a risuonare per il padio, mentre il silenzio cadeva sulla folla, in attesa. Le coppie che erano in piedi sulla pista da ballo, tra cui Jenna e Paul, rimasero a fissarli, abbracciati al proprio compagno, la loro attenzione verso i due ragazzi.
Theo inghiottì il nervosismo mentre cominciava a cantare, la voce all'inizio debole e roca per l'agitazione,
 
(*https://www.youtube.com/watch?v=69dioVo0E4I, vi linko la canzone)

Would you help me to find a new way
Would you guide me through all this again

 
Cercò con lo sguardo Liam in cerca di supporto, e Liam gli sorrise incoraggiante, continuando a suonare, e la voce di Theo si fece più ferma.

Don't let me slip away
I need you here till the very end
So stay here with me
There's so much love in your smile when I look at your face
And I'm here to stay
You're my first and my last love
And you're my escape

 
Theo tornò a guardare la folla, sorridendo mentre continuava a cantare con più vigore. Jenna e Paul stavano sorridendo, dondolando sul posto al ritmo della canzone. E così tutti gli altri…

So tell me you'll be right here with me
Hearing your voice is like hearing an angel sing
Through the good and bad and all in between
You're the one I want and the one I need

 
Liam si spostò piu' avanti, in modo da affiancare Theo, muovendo le labbra cantando la canzone silenziosamente, la voce incredibile di Theo che gli risuonava nella testa, le parole che gli arrivavano dritte al cuore. Mason aveva ragione, la canzone non era solo per Jenna e Paul, era per tutti e quattro…



You taught me to live each day
To live each day like it's my last
I won't make you turn away
So come with me and never look back
After all that we've been through
You are still by my side and I'm grateful you're there and I, I love you
You're my best friend and I want you to know I care

 
A quel punto stavano cantando entrambi a pieni polmoni, qualcuno stava muovendo le mani in alto al ritmo, Mason stava sventolando in alto un accendino acceso, facendo sorridere Liam ancora di più, e Jenna… Jenna stava piangendo commossa. E Paul li guardava come se non avesse visto niente di piu' sorprendente.

So tell me you'll be right here with me
Hearing your vo
ice is like hearing an angel sing
Through the good and bad and all in between
You're the one I want and the one I need
And I know...

 
A quel punto Liam e Theo stavano cantando entrambi a perdifiato, un sorriso sui loro volti, mentre si fronteggiavano, i cuori che pulsavano per l'adrenalina… Era tutto semplicemente perfetto.

So this is how we planned it knowing we won't be alone
And this is how it's supposed to be when you knew it all along

So tell me you'll be right here with me
Hearing your voice is like hearing an angel sing
Through the good and bad and all in between
You're the one I want and the one I need
So tell me you'll be right here with me
Hearing your voice is like hearing an angel sing
Through the good and bad and all in between
You're the one I want and the one I need
And I know
And I know
And I know

 
La musica sfumò lentamente, e i loro occhi caddero di nuovo sui loro genitori.
 
Would you help me find my way home?
 
Theo sussurrò l'ultimo verso al microfono, prima che il padiglione esplodesse in un applauso. Theo mormorò un "grazie" senza fiato nel microfono, prima di voltarsi verso Liam, sorrisi enormi che ancora gli spaccavano i visi, e lo abbracciò stretto, la chitarra di Liam che gli pendeva su un fianco. "Ti amo" gli sussurrò Liam, la testa contro la sua spalla, un sussurro udibile solo a lui. Theo lo strinse più forte, "Anche io… anche io"
 
Si separarono solo per vedere Jenna e Paul che venivano verso di loro, strattonandoli in un abbraccio schiaccia-ossa di gruppo. "E' stato così… così..." Jenna boccheggiò incapace di trovare le parole. "Incredibile" fece Paul. "Siete stati incredibili, ragazzi!"
"Grazie" mugugnò Liam, stretto nell'abbraccio.
"Quindi credo di potermi prendere i crediti per il regalo anch'io" fece la voce di Theo da qualche parte nel mucchio, facendoli ridere di cuore.
 
E Liam avrebbe solo voluto fermare il tempo a quel momento.
 
*
 
Mentre la notte calava sul posto, la festa sembrava ben lungi dall'essere finita. Anzi, si era fatta se possibile ancor più movimentata. Questo permise a Liam e Theo di sgattaiolare via indisturbati a un certo punto della serata.
 
"Dove stiamo andando?" chiese Liam ridacchiando, lasciando che Theo lo trascinasse lungo la riva del lago Tahoe
"Dove nessuno può vederci" rispose Theo con fare enigmatico, sparandogli solo un veloce ma mozzafiato sorriso. Mano nella mano camminarono finchè le luci della festa furono distanti, e il rumore della folla così basso da essere superato facilmente dall'infrangersi dolce dell'acqua sulla riva. Le persone erano solo puntini distanti da lì, e potevano confidare di essere altrettanto per loro. C'era un silenzio surreale attorno a loro, pacifico… e la luna che si rifletteva sul lago come unica fonte di luce dava al posto un aspetto quasi etereo.
"Guarda, c'è un pontile, andiamo là" Theo richiamò la sua attenzione, tirando allegramente la sua mano.
"Ricordo che l'ultima volta che hai detto queste esatte parole sono finito nel lago" osservò Liam inarcando un sopracciglio, ma non potendo fare a meno di seguire Theo.
"Non ti spingerò dentro, stavolta, te lo prometto…" rise Theo, mentre raggiungevano l'estremità più esterna del pontile. Si fermò, voltandosi verso di lui, un sorrisetto sul viso. "Preferisco tenerti qui, sai? Dove posso tenerti senza rischiare che tu cerchi di affogarmi"
Liam rise "Be' , te lo sei decisamente meritato" lo stuzzicò, "Quindi… se non siamo qui per affogarci a vicenda, perché allora?"
Il sorriso di Theo si allargò mentre estraeva il cellulare dalla tasca, insieme a un groviglio di fili. "Sai, mi sembra di ricordare che tu mi debba un ballo" fece allusivamente. Liam aggrottò le sopracciglia. "…considerato che le ultime due volte sei sempre fuggito via. Prima al Sinema a Capodanno…"
Liam assunse un'espressione di finto shock e rimprovero. "Be' scusami, se in quel momento stavo leggermente sclerando, avendo appena scoperto di trovare il mio fratellastro attraente.."
"E poi al ballo…" concluse Theo, come se quest'ultima cosa fosse imperdonabile e senza scusanti.
"Mi biasimi?" Liam allargò gli occhi, divertito "Stavi per baciarmi davanti a tutta la scuola!"
"Be'…" Theo si fece più vicino, facendogli scivolare le mani attorno alla vita, un sorriso che gli tirava le labbra e gli occhi incastrati in quelli di Liam. "…Arriverà un giorno in cui potrò baciarti senza preoccuparmi di chi sta a guardarci"
Liam sospirò felicemente al pensiero "Non vedo l'ora"
"Ma per il momento" Theo portò la mano col telefono avanti, tirando i fili che si rivelarono essere solo delle cuffiette e porgendone una a Liam. "Dobbiamo accontentarci di questo" fece con un'espressione allusiva. Liam guardò quasi sorpreso la cuffietta, prima di prenderla esitante. Theo si mise la sua nell'orecchio e spinse un pulsante sul cellulare prima di infilarselo nella tasca dei pantaloni. Liam lo imitò, guardandolo con un'espressione di puro e semplice affetto. Il viso di Liam esplose in un sorriso quando sentì che era la medesima canzone che avevano cantato qualche ora prima. Mentre la musica gli risuonava nelle orecchie, si strinse a Theo, e oscillando sul posto si lasciarono sopraffare dal momento, beandosi della presenza l'uno dell'altro, tenendosi stretti, le fronti l'una contro l'altra, baciandosi e baciandosi ancora, perché non era mai abbastanza.
 
 
E se a un certo punto tra un bacio e l'altro le cuffiette gli caddero dalle orecchie, Liam nemmeno ci fece caso. Le parole della canzone e la promessa dietro di esse erano ormai impresse per sempre nella sua mente.

CONTINUA...
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Dan13la1995