Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Dan13la1995    10/03/2020    0 recensioni
Liam torna nella sua città natale dopo anni, quando sua madre decide di risposarsi. Il suo più grande shock è scoprire che il figlio del suo nuovo patrigno è lo stesso ragazzo che all'epoca della scuola elementare era solito bullizzarlo, rendendo la sua vita letteralmente un inferno...
_____________________________________
"Qualcuno potrebbe dire che non dovrebbe voler amare la persona che lo ha distrutto. Però lui vuole amare la persona che lo ha rimesso insieme. Lo vuole, davvero, ma non può."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

27. La calma prima della tempesta

 

"Mi raccomando, fate molta attenzione. Non fate tardi. Non litigate. Non combinate guai. E per l'amor di Dio, non distruggete la casa"

In piedi davanti al gate dell'aeroporto, Liam ridacchiò contro la spalla di sua madre, mentre lei scioglieva l'abbraccio mozzafiato per passare poi a Theo, che stava facendo di tutto per non roteare gli occhi, un sorriso affettuoso che gli inclinava le labbra.

"Non preoccuparti troppo, Jenna. Pensate a divertirvi, piuttosto, è la vostra luna di miele dopotutto." Scrollò poi le spalle, facendo un passo indietro e mettendo una mano attorno al collo di Liam con un sorriso a trentadue denti sul viso. "Io e Liam faremo i bravi, e faremo un buona guardia alla casa in vostra assenza." Sarebbe suonato perfino rassicurante, se Liam non lo conoscesse ormai come le sue tasche.

"Sì, non preoccuparti troppo, tesoro." gli fece eco Paul scherzosamente, picchiettandole la spalla "Non è certo la prima volta che i ragazzi restano soli per qualche giorno, Cosa pensi che potrebbero fare?"

"Giusto" commentò Liam annuendo veemente. "Che potremmo fare, mamma?"

Jenna non sembrò molto convinta, mentre si lasciò guidare oltre il gate da Paul, continuando a lanciare raccomandazioni, mentre Liam e Theo li salutavano con la mano. Erano appena spariti tra la folla, quando il telefono di Theo suonò con un messaggio in arrivo.

Josh: Allora... grande festa da voi stasera? ;);)

Liam e Theo si scambiarono un'occhiata complice, trattenendo a stento il loro divertimento

Theo: Ovviamente!

*

La musica rimbombava ovunque nella casa, mentre decine e decine di persone si riversavano dentro e fuori, bevendo, gridando e ballando. Liam se ne stava tra Mason e Corey, in piedi tranquillamente appoggiati al muro della cucina bevendo dai loro bicchieri

"Sapete, non capirò mai come faccia Josh a mettere su tutta questa roba in un paio di ore. E'... incredibile" commentò Liam, alzando le sopracciglia divertito e guardandosi intorno. Lo sguardo gli cadde alla fine su Nolan e Alec che si stavano sfidando a chi riusciva a bere più velocemente un bicchiere stracolmo in un solo sorso, mentre Hayden e Amber facevano da giudici incitandoli.

"Metti alcol gratis e musica per tutta la notte in un'unica frase e le persone accorreranno in massa" rispose Corey tranquillo, seguendo lo sguardo di Liam, e ridendo mentre Nolan saltava in piedi esultando per la vittoria.

Josh comparve dietro di loro scansandoli un po', con un'aria di superiorità e baldanza sul viso. "Sì sì non esultare troppo! Vediamo come te la cavi contro di me, Holloway. Sappi che sono un campione in questo" dichiarò.

"Dov'è Theo?" chiese poi Mason notando l'assenza dell'altro ragazzo dietro Josh.

Liam alzò le sopracciglia guardandosi intorno. "Non lo so, l'ultima volta che l'ho visto stava cercando di convincere Stiles a smettere di ballare sul tavolo della cucina"

"Cosa? E io mi sono davvero perso la scena?" Mason lo guardò oltraggiato.

"Ci è riuscito alla fine?" rise Corey.

"Nah ha fatto tutto da solo" Liam fece una smorfia divertita "E' stata una bella caduta"

Mason e Corey ridacchiarono, tornando a concentrarsi su Josh impegnato in quella che doveva essere probabilmente una danza della vittoria molto ubriaca. Lo sguardo di Liam invece si distrasse, tornando a spaziare sulla folla in cerca di Theo, una strana sensazione che gli avvolgeva lo stomaco. Suonava quasi stupido anche solo pensarlo, ma sentiva la mancanza di Theo. Aveva sperato che finalmente quel giorno, una volta partiti Jenna e Paul, avrebbero potuto passare del tempo solo loro due, ma Josh aveva decisamente sconvolto i suoi piani. Non che si potesse lamentare. Era sicuramente una festa riuscita. E finora non sembrava nemmeno che ci fossero troppi danni. Anche se probabilmente avrebbero dovuto passare l'indomani a pulire. Tremava già all'idea.

Sentì un grande vociare e risatine provenire da accanto a lui e tornò a guardare Mason e Corey che stavano esultando e battendo le mani guardando il punto dove erano gli altri. A quanto pare i ragazzi avevano appena cambiato gioco. E Hayden e Alec si stavano baciando appassionatamente.

"Ok, questo è strano" commentò Liam ridendo e scuotendo la testa affettuosamente. Contemporaneamente sentì una punta di invidia bruciargli nello stomaco. Al diavolo. Sarebbe andato da solo a prendersi ciò che voleva. Liam scolò tutto d'un sorso il drink che gli era rimasto e lo posò sul mobile accanto a sé, prima di dare una leggera gomitata a Mason. "Vado a cercare Theo" gli comunicò a bassa voce. Mason gli rivolse un'occhiata consapevole e maliziosa. "Sì, certo, mi chiedevo proprio che stessi aspettando" Gli fece l'occhiolino e Liam gli sorrise, battendogli la spalla mentre si allontanava dal muro.

Theo non avrebbe mai pensato che l'apice della sua serata sarebbe stato guardare Stiles cadere come un sacco di patate dal tavolo della cucina, rischiando una commozione celebrale per poi passare a tenergli la testa mentre riversava nel water tutto quella che aveva bevuto. Quando lo aveva accompagnato, barcollante, tenendolo dalle spalle, da Scott, il ragazzo si era avvinghiato a lui. Scott gli aveva rivolto un'occhiata dispiaciuta, mentre disegnava cerchi rassicuranti sulla schiena di Stiles, la testa posata sulla spalla dell'altro "Mi spiace se ti ha infastidito, Theo"

"Nah per niente, è stato abbastanza divertente in realtà." ridacchiò Theo tranquillamente. Stiles sbattè le palpebre, sussurrando qualcosa a Scott senza alzare la testa dalla sua spalla. "Sai... pen..savo... che fosse gentile... mi sbagliavo." Abbassò la voce, senza rendersi conto che era ancora perfettamente udibile. "Penso sia... una specie di psicopatico... dovremmo controllare... meglio... le amicizie di Liam, Scotty..."

Theo alzò un sopracciglio divertito, mentre Scott batteva sulla spalla di Stiles. "Sì, lo faremo sicuramente domani..." lo rassicurò. Poi si girò rivolgendo un sorriso esasperatamente affettuoso a Theo. "Vai, ci penso io" disse a voce bassa a Theo.

Theo annuì con un sorriso e facendo un ultimo sorriso all'altro. "Con chi stai parlando, Scotty?" fu l'ultima cosa che sentì dire a Stiles.

Si allontanò da lì, i suoi occhi che si posarono su una coppia che ci stava dando dentro sul divano in salone. Sembravano pronti a strapparsi i vestiti lì sul posto. Theo aggrottò le sopracciglia guardandoli "Hey voi, andateci piano, io ci dormo sul quel divano" li chiamò.

Si sentì un rumore come di risucchio mentre la testa del ragazzo emerse dal mucchio, guardandolo divertito. Theo riconobbe Aiden. "Che c'è? Sei geloso, Raeken?" lo stuzzicò.

"Fottiti, Aiden" Theo rispose tranquillamente allontanandosi. Si, forse era un po' geloso. E un po' ipocrita. Perché se lui e Liam non stessero avendo una relazione più o meno segreta, probabilmente ora starebbe facendo quello che stavano facendo praticamente tutti a questa festa. Forse perfino di peggio. Aveva delle fantasie ben particolareggiate e esplicite in mente.

Era così preso da i suoi pensieri che si spaventò quando qualcuno lo tirò per la mano spingendolo in quella che riconobbe come la stanza del bucato al pian terreno. Theo sbattè le palpebre mentre Liam chiudeva la porta dietro di loro, appoggiandocisi poi contro con la schiena. Si chiese se pensarci troppo potesse far materializzare le sue fantasie in qualche modo, perché un paio, ne era certo, iniziavano proprio così.

"Hey?" fece Liam con un sorriso esitante

"Hey" Theo sorrise all'espressione imbarazzata con cui Liam lo disse, come se non credesse nemmeno lui a quello che aveva appena fatto. "Bello vedere che ora sei tu quello che rapisce me" Theo lo stuzzicò, avvicinandosi e circondandogli la vita con le braccia.

"Sta zitto" Liam mise il muso, cingendogli il collo e fissando poi i suoi occhi in quelli di Theo "Dove eri finito?"

"A controllare che il tuo amico Stiles non soffocasse nel suo stesso vomito"

Le labbra di Liam si accartocciarono in una smorfia "Ew... disgustoso"

"Già" Theo si spostò più vicino, al punto che ogni lembo della pelle di Liam aderiva ora al suo corpo. I suoi occhi sfarfallarono verso le labbra di Liam per poi tornare ai suoi occhi. "Quindi cosa? Ti mancavo forse?" fece, il respiro caldo che accarezzava le labbra di Liam, rendendolo ancora più impaziente. Le mani di Liam si aggrapparono al davanti della maglia di Theo, roteando gli occhi in finta esasperazione. "Stai zitto e baciami"

Il sorrisetto di Theo si allargò e basta. "E se io non-" Non ebbe modo di dire altro perché Liam lo tirò per la maglia, facendo scontrare le loro labbra violentemente. Entrambi ispirarono pesantemente del naso, mentre Liam schiudeva immediatamente la bocca, lasciando entrare la lingua calda di Theo. Theo lo tirò vicino grazie alla presa sulla sua vita, le mani che artigliavano la maglietta in cerca di quanto più contatto e vicinanza possibile. Le mani di Liam non erano da meno, mentre strisciavano, tirando, tra i capelli dell'altro, senza mai smettere un attimo di baciare, leccare e succhiare le labbra di Theo. Sentiva come di non poterne mai avere abbastanza. La sua testa nuotava probabilmente per il bisogno di respirare, ma mentre Theo cercava di tirarlo ancora più vicino, le mani premute a coppa sul suo fondoschiena, gli veniva difficile anche solo preoccuparsene. Ogni parte del suo corpo che Theo stava inchiodando alla porta bruciava, e gli piaceva la sensazione di essere avvolto da Theo, di essere dominato da lui, ma per una volta sentiva il bisogno di fare lui qualcosa, qualunque cosa. Vedere l'espressione sul viso di Theo mentre faceva qualcosa per farlo cadere a pezzi.

Così Liam fece due mezzi passi avanti, senza mai interrompere quel bacio famelico, e Theo seguì la sua guida. Sembrò tuttavia sorpreso quando Liam prese finalmente coraggio facendo passi più ampi e spingendolo contro la parete di fronte alla porta. Barcollando indietro, colpirono di striscio il mobile all'angolo, facendo cadere a terra qualche bottiglia di sapone e cose del genere.

In quel momento non riusciva a preoccuparsene però. Theo lo stava guardando con gli occhi spalancati dalla sorpresa, le labbra gonfie e rosse per i baci già schiuse pronte a parlare, ma Liam lo zittì di nuovo nel miglior modo che conosceva: con un altro bacio. Le mani scivolarono avide lungo il corpo di Theo, le dita che scivolarono tentativamente sotto la maglia, accarezzandogli la pelle rovente della schiena, spostandosi poi avanti, tracciando i suoi addominali scolpiti e soffermandosi alla fine sul bottone dei suoi jeans. Ingoiò l'esitazione premendo ancora di più le labbra e il suo intero corpo contro quelli di Theo, e slacciando poi il bottone. Si trascinò a fatica via dalle labbra dell'altro, e respirando entrambi pesantemente con la bocca aperta, le espressioni distrutte sui loro visi l'una lo specchio dell'altra, si guardarono negli occhi per quello che parve un interminabile istante.

Poi Liam fece un passo indietro, cadendo in ginocchio davanti a lui.

"Porca puttana" Theo spalancò gli occhi, guardandolo; e in quel modo coi capelli sparati in tutte le direzioni, il viso accaldato e la labbra così rosse era ancora più bello del solito. Liam deglutì.

"Hai intenzione di fermarmi di nuovo?" Liam lo guardò dal basso, e mescolato al suo tono di sfida c'era forse un pizzico di incertezza.

Theo lo guardò come se fosse pazzo "Non ci penso proprio, sai da quanto aspetto questo momento?"

A Liam non serviva sentire altro. Le sue labbra si inclinarono in un piccolo sorriso.

Non sapeva se era più nervoso, o imbarazzato, o desideroso di dimostrare qualcosa, o semplicemente eccitato. Sicuramente era eccitato. Era già semi duro contro il tessuto dei suoi pantaloni e stava diventando insopportabile il solo pensiero di provare a resistere oltre. E Theo non era da meno. Se la sua espressione beata mentre Liam lo prendeva completamente in bocca, impaziente e goffo come era giusto che fosse alla sua prima volta, era di qualche indicazione. Quando Liam fece qualcosa con la lingua, imprecò tra i denti, respirando col naso e socchiudendo gli occhi, le mani che andarono ad aggrovigliarsi tra i capelli di Liam, mentre tirava indietro la testa contro il muro, inclinandola verso l'alto. Fece di tutto per resistere all'impulso di muovere i fianchi in risposta al movimento delle labbra di Liam, ma niente poteva impedire i morbidi gemiti e le litanie del nome di Liam che gli sfuggivano dalle labbra schiuse. Tuttavia a Liam non sembrò dispiacere, poiché sembrò incitarlo a metterci ancora più impegno. Dio, Theo sarebbe morto per colpa di questo ragazzo primo o poi, lo sapeva. E sicuramente Liam non stava rendendo meno facile crederlo. Sentì una familiare ondata di calore crescergli nel ventre, così afferrò delicatamente la spalla di Liam. "Li... sto per-" Liam spinse via dolcemente la sua mano continuando imperterrito a fare quello che stava facendo. Le palpebre di Theo tremolarono chiudendosi mentre veniva completamente con un sospiro pesante nella bocca di Liam.

Gli angoli degli occhi di Liam erano puntellati di lacrime, mentre lasciava andare Theo, sedendosi sul pavimento e sentendo il familiare calore dell'imbarazzo bruciare sotto le sue guance. Theo stava respirando pesantemente ancora immobile nella stessa posizione, finchè finalmente aprì gli occhi, abbassando lo sguardo su di lui, un'espressione quasi colpita sul suo viso.

"Porca puttana" inspirò, ridacchiando "dove hai imparato a farlo?"

Liam aveva a quel punto il viso letteralmente in fiamme, mentre aggrovigliava un lembo della sua maglia alle dita e guardava ovunque tranne che negli occhi di Theo "Io... potrei... aver guardato qualche video?" ammise esitante.

Theo rise, pieno di affetto e stupore. "Dio, riesci sempre a stupirmi, Dunbar" Allungò poi una mano, agitando le dita verso di lui. "Vieni qui" disse poi, i suoi occhi che diventarono un improvvisamente più scuri. Liam sorrise afferrando la mano di Theo e lasciandosi tirare su. Theo strattonò volutamente più forte, facendolo barcollare contro il suo petto e dritto tra le sue braccia. "Cazzo se ti amo" disse soltanto prima di baciarlo ancora più forte di prima, se possibile.

Un attimo dopo Theo lo stava guidando indietro finchè non fu lui stavolta a sbattere contro qualcosa di solido. "Non pensare che abbia già finito con te" fece, la voce ridotta a un sussurro. "Ora è il tuo turno"

Liam deglutì pesantemente, e non poteva negare di essere ancora più eccitato ora. Non credeva di essere davvero a quel punto. Fino a una settimana prima, era terrorizzato alla sola idea di concedersi, di appartenere a qualcuno in questo modo. Ora invece non riusciva a pensare di appartenere ad altri che Theo. Solo Theo. Era passata appena una settimana dall'ultima volta che l'avevano fatto, eppure aveva sentito la mancanza di quel contatto, di quella vicinanza per tutto il tempo. Al punto da sentirsi impazzire. Il Liam di un tempo probabilmente si sarebbe sentito sporco solo nell'avere questo tipo di pensieri. Ora gli sembrava solo giusto. Lui apparteneva a Theo, e Theo apparteneva a lui. E non vedeva l'ora di sentirne di nuovo la dimostrazione effettiva sulla sua pelle.

Theo premette il suo corpo contro il suo, facendo scivolare la mani sulle sue cosce "Salta" gli soffiò all'orecchio e Liam ubbidì mentre Theo faceva leva con le mani, guidandolo seduto su ciò contro cui aveva sbattuto poco prima, che non era nient'altro che la lavatrice. Theo si infilò tra le sue gambe, mentre Liam avvolgeva le mani dietro la sua nuca. Si spinsero di nuovo l'uno verso l'altro allo stesso momento, baciandosi ancora, baciandosi più forte, succhiandosi e divorandosi le labbra, le lingue che si scontravano violentemente. La mano di Theo scivolò tra i loro corpi, fermandosi sull'erezione ancora coperta ma ben evidente di Liam, e le mani di Liam corsero ad afferrare l'estremità della maglia di Theo, pronto a tirarla via. Theo inspirò, cercando di vedere oltre la nube di lussuria che gli appannava la mente. Oltre la porta potevano ancora sentire la musica battere forte, riecheggiare per le stanze accompagnata da un gran vociare e dalla confusione. Chiunque poteva entrare da un momento all'altro...

"Aspetta.." parlò tra i baci "Hey Li.. forse dovremmo.."

Liam si fermò tirando indietro la testa a fatica e respirando pesantemente "Se dici tornare alla festa, ti uccido" ansimò.

Theo sbuffò divertito "Andare di sopra. Non mi piace davvero l'idea di scoparti sulla lavatrice dove tua madre fa i nostri bucati"

"Wow" Liam respirò "Pensavo fossi io il campione del rovinare l'atmosfera, ma mi hai appena rubato il posto con questa frase" scherzò. Ma vedeva decisamente il punto di Theo.

Theo rise, posandogli un ultimo bacio sulle labbra, e sistemandogli alla bell'e meglio la maglia. "Andiamo" Intrecciò le dita alle sue, e lo tirò verso la porta. Liam lo seguì senza esitare.

Theo sbirciò oltre la porta. Era talmente pieno di gente, e ognuno era così preso dalle sue attività che nessuno li avrebbe notati. E anche se l'avessero fatto, non gli importava veramente. Le persone potevano dire o pensare quello che volevano, e in ogni caso presto avrebbero tutti saputo la verità. Ridacchiando come due ragazzini, corsero su per le scale, tenendosi per mano. Liam in quel momento era contento di aver avuto l'idea di chiudere a chiave le stanze al piano di sopra, perché a quanto pare a quel punto della serata ciò aveva scoraggiato eventuali ospiti a salire le scale. Il corridoio era deserto infatti, ad eccezione di una coppia che pomiciava sugli ultimi gradini della scalinata, e che nemmeno li guardò. Theo aprì la porta della stanza di Liam, entrando dentro veloce e sbattendosi la porta alle spalle goffamente, mentre Liam lo tirava in un altro bacio. Barcollarono di qualche passo nella stanza buia, illuminata solo dalla luce tenue della luna che faceva capolino dalla finestra semi aperta. Le mani di Theo corsero all'estremità della maglia di Liam, tirandola su e Liam si lasciò guidare in modo che Theo potesse sfilargliela dalle braccia e oltre la testa. Liam poi catturò subito le sue labbra, le mani a coppa sulle sue guance, come se ogni secondo passato a non baciarlo fosse uno spreco pazzesco, e l'altro lanciò a caso la maglietta da qualche parte della stanza. Continuando a indietreggiare verso il letto, Theo slacciò anche il bottone dei jeans di Liam, prima di cadere finalmente sul letto. Strisciarono indietro sulle lenzuola in cerca di una posizione più comoda e Theo si sistemò tra le gambe di Liam, inchiodando l'altro al materasso e continuando a baciarlo famelicamente, facendo rotolare i fianchi contro quelli di Liam.

"Nhh" ansimò Liam pesantemente, le mani che non sembravano volersi decidere su dove fermarsi. Non volevano fermarsi. Voleva sentire tutto. Strinse il pugno attorno al tessuto della maglia di Theo e tirò. Theo si allontanò un po', ubbidendo prontamente, e lasciando che Liam facesse seguire alla sua maglia la stessa sorte della sua. Restò lì per un attimo, come incantato, ad ammirare la figura di Theo, il suo corpo perfetto, illuminato dalla luce tenue. Sembrava quasi etereo. Era perfetto. Dio, Liam amava questo ragazzo così tanto che faceva quasi male... Tese le mani, tirando Theo vicino dai suoi fianchi, finchè le loro labbra non furono a un soffio di distanza

"Non posso credere che lo sto dicendo" ansimò Liam, quasi spaventato da quanto la sua voce suonasse distrutta "...ma ho davvero bisogno che mi scopi"

Theo respirò una risata senza fiato, le mani che scivolavano stavolta più delicatamente su tutto il corpo di Liam. "Io non ti scoperò" disse poi, facendo incontrare i loro occhi. L'espressione di Liam fece appena in tempo a contorcersi in una delusa, prima di notare il ghigno sul viso di Theo. Corrugò le sopracciglia "...io farò l'amore con te" sussurrò Theo malizioso contro le sue labbra. Liam sbuffò una mezza risata, roteando affettuosamente gli occhi, mentre anche Theo rideva. "Non fare il cretino" sbuffò, tirandolo di nuovo più vicino.

"Ma se lo adori" Theo rispose con tono innocente, inclinando la testa per baciarlo dolcemente sotto l'orecchio e sul collo.

"Sì..." ansimò Liam, inclinando la testa indietro per dare miglior accesso a Theo, mentre questo si spostava verso il suo petto. "Lo adoro..."

Tra tutti i baci, le carezze e l'eccitazione, Liam si sentiva sopraffatto. Si ritrovò solo nei suoi boxer senza nemmeno rendersi conto di quando Theo lo aveva spogliato. Tutto il suo corpo bruciava, fremeva, voleva di più. Le sue dita strattonarono delicatamente i passanti dei pantaloni di Theo "Dovresti davvero liberarti di questi" mormorò tra un bacio e l'altro.

Theo si allontanò dalle sue labbra, guardandolo pieno di amore e desiderio. "Perché non lo fai tu?" sussurrò a bassa voce, provocante. Sensuale. Sfacciato. Ma in qualche modo gentile.

Liam si morse le labbra, accogliendo la sfida. Buttandosi.

Spinse con le mani il petto di Theo, rovesciando le loro posizioni, sovrastandolo, inginocchiandosi tra sue gambe schiuse. Slacciò i pantaloni di Theo, strattonandoli poi per sfilarglieli. Forse non era stato sensuale quanto Theo, forse era ancora un po' goffo, o forse solo impaziente, ma Theo non si sarebbe lamentato. Lo amava anche per questo, soprattutto per questo.

Ora che erano entrambi in boxer, Theo, un sorriso che gli tirava le labbra, lo tirò su di lui, facendo aderire il loro corpi seminudi, baciandolo avidamente, stringendolo, prima di farli rotolare ancora di lato, riacquistando la sua posizione dominante. Liam si lasciò inchiodare di nuovo al materasso, e Theo lo guardò con aria di sfida.

"Stavolta non mi tratterò in alcun modo, ho bisogno che tu lo sappia" lo avvertì, e Liam deglutì al fuoco che ardeva nei suoi occhi.

"Non voglio che tu lo faccia" boccheggiò.

La sua mente era già ormai alla deriva. Sapeva soltanto che a un certo punto anche l'ultimo brandello di stoffa che li divideva era sparito, lanciato attraverso la stanza. Le mani di Theo continuavano a correre sul suo corpo, la bocca premuta contro la sua, respirando l'uno in quella dell'altra. Theo aveva recuperato la bottiglietta di lubrificante dal suo comodino, quella che Liam aveva comprato la settimana scorsa e che ancora non aveva avuto modo nemmeno di aprire, bagnandosi le dita abbondantemente. Non si sarebbe trattenuto, è vero, ma non avrebbe fatto del male a Liam per niente al mondo. Quando iniziò a premere il primo dito dentro di lui, una scarica di piacere pervase il corpo di Liam. Respirò pesantemente, aggrappandosi alle spalle dell'altro, muovendo i fianchi per cercare di andare in contro ai movimenti di Theo. Non distolse lo sguardo, e non trattenne i gemiti che gli sfuggivano dalle labbra schiuse non appena Theo iniziò a muovere il primo dito, poi il secondo, più velocemente. Theo non si sarebbe trattenuto. E nemmeno lui. Voleva dare a Theo tanto quanto Theo stava dando a lui.

Poi Theo inserì il terzo dito, sforbiciando le dita e piegandole dentro di lui, e il suo corpo tremò quando colpì di nuovo quel punto. Le sue palpebre sfarfallarono, socchiuse, gemendo il nome di Theo senza ritegno.

"Dio... porca puttana..." ansimò. "Ti prego, Theo, io...io..."

Theo fermò bruscamente il movimento delle sue dita, e Liam piagnucolò, muovendosi in cerca di attrito. "Cosa? Cosa vuoi, Liam? Voglio sentirtelo dire" disse Theo lentamente e dolcemente, contro le sue labbra.

"Ti prego..." Liam gemette, arrossendo "Voglio che.. voglio che tu..." Respirò pesantemente, agitandosi di nuovo sotto di lui. "Solo... scopami e basta, voglio te in me, non... non le tue dita"

Theo sorrise ampiamente "Be' se lo chiedi così gentilmente..." sospirò, togliendo poi le dita del tutto. Liam mugolò ancora, mentre Theo si spostava su di lui. Fottuto provocatore. Gliel'avrebbe fatta pagare per questo prima o poi.

Mentre Theo iniziò a premere contro la sua apertura, però, ogni genere di pensiero lucido volò definitivamente fuori dalla finestra. Liam ansimò, mentre vedeva letteralmente le stelle, le unghie che scavavano nelle spalle nude di Theo. Ma non era per il dolore. Si era aspettato che facesse male ancora, invece il dolore sparì quasi immediatamente. Sostituito da solo puro e semplice piacere. "Porca.."

Anche Theo inspirò pesantemente contro la sua spalla, mentre si premeva più a fondo. Aveva quasi dimenticato quanto Liam fosse stretto, quando fosse incredibile essere sepolto dentro di lui. "Cazzo" imprecò tra i denti, fermandosi quando ebbe toccato il fondo.

Stavano ancora cercando entrambi un modo per ricordarsi come respirare, quando Liam catturò le sue labbra, avvolgendo contemporaneamente le sue gambe attorno alla vita di Theo, muovendo i fianchi verso l'alto. Ancora avvinghiato nel bacio, Theo si tirò indietro e poi si spinse di nuovo avanti. Il corpo di Liam ebbe un sussulto, e Theo potè sentire i suoi denti premere contro il suo labbro inferiore. Porca puttana... Ripetè il movimento, stavolta più deciso, ma ancora lento, quasi come a voler tastare il terreno.

Liam non sembrò essere d'accordo. "T..theo... più... più veloce" gemette contro le sue labbra. A quel punto l'ultimo barlume di controllo che Theo aveva cercato di mantenere volò fuori dalla finestra. "Okay..." respirò "Se è quello che vuoi..." Non si sarebbe trattenuto, giusto? Lo aveva detto lui.

Si spostò sollevando il busto per avere maggiore possibilità di movimento, e le gambe di Liam mollarono la presa su di lui, cadendo scompostamente ai lati. Afferrò i polsi dell'altro inchiodandoli al materasso, e si spinse avanti con forza, e poi ancora e ancora. Theo prese un ritmo sempre più distruttivo, martellando dentro di lui con decisione e velocità, sempre di più. Librandosi su di lui, poteva ammirare lo spettacolo che era Liam sotto di lui, gli occhi socchiusi e annebbiati dal piacere, ma comunque puntati verso di lui, la bocca semiaperta che continuava a lasciarsi sfuggire gemiti e imprecazioni, le mani inchiodate accanto alla testa, così aperto, così vulnerabile... solo per lui.

Theo ansimò, e Liam gli fece da eco quando una spinta particolarmente violenta colpì di nuovo quel punto dentro di lui. "T-theo... ahh..." Liam gridò, e Theo non poteva altro che essere grato che la musica rimbombasse ovunque coprendo ogni loro rumore, ogni cigolio del letto che oscillava sotto di loro al ritmo delle loro spinte.

Sentire il suo nome però, detto da Liam, in quel modo, con quella voce, servì solo a farlo sentire ancora più senza controllo. Lasciò improvvisamente il polso destro di Liam, la cui mano corse subito ad afferrare la spalla di Theo, mentre la mano di Theo si fermò sulla coscia destra di Liam, spingendola di lato per avere ancora maggiore accesso. Poi lasciò andare anche l'altro polso, e entrambe le sue mani corsero ad afferrare i fianchi di Liam, mentre continuava a spingersi dentro di lui.

"Oh.. mio.. Dio..." Il respiro di Liam gli si inceppò in gola, mentre inarcava istintivamente la schiena e roteava gli occhi indietro.

"Cazzo, Li..." Theo respirò ansimando, il corpo completamente coperto da una patina di sudore. Il ragazzo sotto di lui non era messo meglio. E non riusciva a smettere di guardarlo, incantato; era fottutamente meraviglioso. "Sei così... così..." Si interruppe, continuando a spingersi in lui. Sentiva il suo climax avvicinarsi e le sue spinte si fecero più scostanti. Deglutì. "S-sto per..."

"A-aspetta..." boccheggiò Liam, e prima che Theo potesse dire qualcosa o anche solo pensare di fermarsi, Liam avvolse di nuovo le gambe attorno alla sua vita, afferrandolo dalle spalle e facendoli rotolare di lato, di nuovo. Theo gemette, prima di spalancare gli occhi verso Liam, completamente preso alla sprovvista. "Co-?"

"Ora tocca a me" respirò Liam, a cavallo del suo grembo, inchiodando le mani di Theo contro il materasso. "Non volevi che ti cavalcassi?" lo stuzzicò.

"Cazzo " disse soltanto Theo, senza fiato, e senza altre parole. Poi Liam iniziò a muoversi su di lui, veloce e deciso. E seppe che era spacciato. "Dio, Li.." ansimò, mentre Liam ruotava i fianchi, facendogli rovesciare gli occhi. "Sei così fottutamente... incredibile..." Era fin troppo al limite di già, per resistere davanti a una scena simile. "Così.. perfetto..." Liam continuò a oscillare su di lui, veloce, e iniziò allo stesso tempo a pompare il suo stesso membro al ritmo delle spinte, e qualche istante dopo stavano entrambi venendo duramente, le schiene che si inarcavano e le dita dei piedi che si arricciavano per il piacere travolgente.

Respirando per riprendere fiato, Liam si lasciò lentamente cadere di lato, stendendosi accanto a Theo, mentre entrambi guardavano il soffitto. Theo sembrava perso.

"Porca puttana..." ripetè stupefatto ancora per la millesima volta quella sera. "E'... stato... pazzesco..." boccheggiò. Inclinò la testa leggermente per guardare Liam, che lo stava già fissando, un lieve rossore sul viso. Le labbra di Theo si inclinarono in un sorriso "Cazzo, sei intraprendente quando sei ubriaco"

Liam rise, respirando prima di girare il corpo per avvicinarsi a quello dell'altro "Theo" lo chiamò, posando una mano sul suo petto, mentre l'altro ragazzo istintivamente gli cingeva la vita col braccio destro. Theo lo guardò "Non sono ubriaco" disse Liam, con una nota accennata di divertimento nella sua voce.

Theo alzò le sopracciglia, quasi come se non credesse alle sue orecchie. Poi rise, meraviglioso, avvolgendolo tra le braccia completamente e tirandolo ancora più vicino "Ti amo da morire, cazzo" gli disse a fior di labbra, prima di baciarlo.

Continuarono a baciarsi per un po', baci languidi e dolci, nettamente in contrasto con quelli di poco prima. Finchè poi Liam si accoccolò sul suo petto, cullato dalle carezze di Theo tra i suoi capelli. "Vuoi tornare giù?" chiese Liam in un sussurro ad un certo punto. Fuori dalla stanza potevano ancora sentire la musica risuonare e la gente parlare.

"Nah.. tutto quello che voglio è fare una bella doccia e poi addormentarmi abbracciato al mio fidanzato" disse Theo, cercando il suo sguardo. "Che te ne pare del piano?"

Liam sorrise abbracciandolo più forte. "Lo adoro"

*

Theo non aveva davvero vissuto poi molto, ma era già sicuro che nulla al mondo avrebbe mai potuto prendere il posto come sua cosa preferita il risvegliarsi accanto a Liam. Amava ogni cosa di questo: il modo in cui la prima cosa che percepiva ancor prima di aprire gli occhi, era il calore, la presenza solida, dell'altro al suo fianco, il modo in cui Liam dormiva stringendosi a lui, quell'espressione pacifica e adorabile sul viso. Amava persino il suo debole russare contro il suo orecchio. Ora, aprendo gli occhi, non poté non sorridere guardandolo. Rimase per un po' così, a guardarlo dormire, accarezzandogli dolcemente i capelli. Realizzò anche che erano ancora completamente nudi, le lenzuola che li coprivano a malapena. Ricordò come ieri dopo la doccia avevano deciso di buttarsi a letto senza nemmeno vestirsi. Era sembrata un'ottima idea allora, ora col senno di poi sentiva solo freddo. Si spostò, deciso di alzarsi per preparare ad entrambi la colazione, ma Liam mugugnò in protesta. Theo si avvicinò posandogli un bacio sulla fronte. "Vado a prepararci la colazione, tu continua a dormire" gli sussurrò dolcemente, nemmeno sicuro che l'altro fosse effettivamente abbastanza sveglio per questo. Liam gemette di nuovo quando Theo si alzò, ma per il resto continuò a dormire profondamente. Così Theo si vestì il più silenziosamente possibile indossando solo un paio di boxer e dei pantaloncini, e uscì.

La casa era terribilmente silenziosa e terribilmente deserta se paragonata alla sera prima, e ciò che era peggio, era che tutto ciò che quella massa di gente si era lasciata dietro era un gran fottuto casino. Theo sospirò sconfitto mentre scendeva le scale all'idea di dover passare la mattinata a riordinare.

Quando entrò in cucina, puntò subito al frigo deciso a scolarsi l'intera bottiglia d'acqua, però...

"Buon giorno"

Theo per lo spavento sobbalzò così tanto che si chiese come non avesse fatto a sbattere la testa contro il soffitto. Si voltò verso il tavolo della cucina, dove seduto, intento a mangiare una ciotola di cereali (i suoi cereali), c'era Josh.

"Vaffanculo Josh... Cristo" protestò, guardando in cagnesco davanti al frigo ancora aperto. "Che cazzo fai qui ?!"

Josh lo guardò come se fosse stupido "Non vedi? Faccio colazione"

Theo lo fulminò, prendendo finalmente la bottiglia d'acqua. "Intendevo perché sei ancora qui?"

Josh fece spallucce "Mi sono svegliato sul pavimento del bagno, e non c'era più anima viva. Ho pensato non fosse il caso di guidare, così mi sono autoinvitato qui"

Theo lo guardò non impressionato, versandosi un bicchiere "Spero che Tracy torni presto dalla sua vacanza con suo padre, se è questo quello che fai in sua assenza"

Josh gemette "Non ricordarmelo, quattro fottute settimane. Dovrebbe essere considerato un reato" Si alzò, portando con sé la sua ciotola di cereali e sedendosi all'isola della cucina, di fronte a Theo che aveva appena recuperato una ciotola e del latte.

Theo rise, riempiendola e aggiungendo i cereali. "Non scopare per qualche settimana non ti ucciderà"

"Divertente sentirtelo dire, Raeken..." fece Josh guardandolo con un'espressione divertita e decisamente poco raccomandabile sul viso. Theo si bloccò, con un cucchiaio a mezz'aria. "Che vuoi dire?" chiese aggrottando le sopracciglia.

"Sto parlando di te e del tuo piccolo piccolo fratellino" Se possibile il ghigno di Josh si allargò ancora di più. Theo roteò gli occhi, seccato, facendo tintinnare il cucchiaio nella tazza. "Te l'ho già detto, non è come pensi, stronzo" disse.

"Davvero? Perché sai... giurerei di avervi visti sul letto, ieri, davvero davvero vicini... e davvero davvero nudi" disse Josh con tono vago.

Theo sbarrò gli occhi. "Tu- ci hai visti?" si strozzò con un boccone di cereali.

Josh rise facendo un cenno con la mano. "Mi ero appena svegliato in bagno, e non c'era nessuno. Ti stavo cercando, ma non eri in camera tua. Quindi sono andato da Liam." Lo guardò con aria d'approvazione. "Bel sedere, comunque" Per tutta risposta, Theo gli tirò la bottiglia d'acqua semi vuota. Josh la schivò ridendo.

"Non preoccuparti, te lo già detto, il tuo segreto è al sicuro con me" lo rassicurò poi, più serio.

Theo gli rivolse un'occhiata alterata. "Non provare a tirare fuori questo argomento con Liam, o ti uccido, seriamente stavolta" Theo era pronto a mettere la mano sul fuoco che se Liam avesse saputo che Josh sapeva e che Josh li aveva visti, si sarebbe sotterrato per la vergogna.

Josh fece un'espressione solenne, con la mano sul cuore, prima di ridacchiare e tornare a mangiare. Theo lo degnò di una sola ultima occhiata seccata prima di fare altrettanto.

Mangiarono in silenzio per qualche minuto, prima che Josh ricominciasse a dar fiato alla bocca. "Mmh" esclamò, la bocca piena di cereali, guardandolo come se avesse appena ricordato qualcosa di estrema importanza. Deglutì il boccone "Questo significa che dobbiamo aggiornare la lista"

Theo lo guardò incredulo "Seriamente? E' l'unica cosa che hai da dire sulla faccenda?"

Josh diede una scrollata di spalle "Beh' non è che sia la pri-" Theo lo fulminò con un'occhiata che lo fece tacere all'istante. "Okay, scusa, ma andiamo! La lista è la nostra cosa, l'abbiamo iniziata con il nostro primo, e la concluderemo col nostro ultimo. E' così che manteniamo vivo il nostro legame"

"O mio dio" Theo roteò gli occhi. Avrebbe fatto a meno di quel legame in quel momento.

"Ci vorrà un attimo" Josh estrasse il portafoglio dalla tasca, per tirar fuori poi un foglio piegato e logoro. Theo lo guardò a occhi sbarrati. "La porti anche con te?!"

"Ovvio!" Lo lisciò sul bancone. Poi guardò Theo "Ok hai una penna?"

Theo si trattenne a stento dal ringhiare, mentre strappava il foglio dalle mani di Josh, accartocciandolo e tirandolo via, senza mai smettere di guardare in cagnesco l'amico.

"Era davvero necessario?" chiese Josh. Osava anche mettere il muso!

"Piantala, non metterò il nome di Liam su una lista di scopate che abbiamo iniziato quando avevamo 14 anni!" sbottò, forzando di tenere la voce bassa. "Perché Liam non è una scopata per me, è.. è il mio fottuto fidanzato!" Non stava arrossendo, vero? Impossibile.

Guardò Josh e la sua espressione si fece confusa vedendo il suo sorriso enorme. "Dio! Finalmente l'hai detto!" esultò. "Non avrei mai immaginato di sentire queste parole da te!"

Theo sbatté le palpebre. Poi finalmente capì. "Lo hai fatto apposta, vero? A provocarmi con quella cazzo di lista"

Josh fece spallucce "Te l'ho detto, a quanto pare tenderti agguati è l'unico modo per farti aprire"

Theo lo studiò per qualche secondo. "Sai comincio a pensare che non sei stupido come sembri"

Josh sorrise, quasi commosso, ficcandosi in bocca un'altra enorme cucchiaiata di cereali. "Grazie!"

Theo sorrise verso la sua tazza di cereali, scuotendo affettuosamente la testa.

Dopo di ciò Josh finì la sua colazione, prima di alzarsi battendo con le mani sul bancone "Be' credo che ora farò una doccia" comunicò con nonchalance.

Theo lo seguì con lo sguardo "Certo, fa come se fossi a casa tua!" gli gridò dietro ironico.

"Lo farò!" rispose la voce di Josh mentre si allontanava su per le scale.

Theo sbuffò, prima di alzarsi e portare la tazza nel lavabo. La sciacquò con cura, prima di voltarsi ad ammirare il disastro intorno a sé. Avrebbe preparato dei pancake a Liam, ma prima doveva sbarazzarsi di quel foglio. Si guardò con cura intorno, gli occhi che andavano tra i bicchieri di plastica e bottiglie sparsi un po' ovunque, sul pavimento, sui mobili, sul divano. Dove caspita era finito? Si avvicinò al divano, muovendo i cuscini, ignorando i bicchieri che cadevano in terra. Si chinò per guardare sotto al tavolo, ma niente. Col panico che aumentava, si morse il labbro frugando ancora e ancora con lo sguardo. Sapeva che sarebbe saltato fuori comunque pulendo, ma sarebbe stato difficile da spiegare se fosse stato Liam a trovarlo!

Si inginocchiò per guardare anche sotto il divano, ma l'unica cosa che le sue dita tastarono furono tappi di bottiglie.

Liam apparve sulla soglia, anche lui vestito solo dei pantaloncini, i capelli scompigliati e gli occhi assonnati, mentre se li stropicciava con forza. Si bloccò guardando Theo inginocchiato davanti al divano.

"Che stai facendo?"

Theo saltò in piedi e si voltò verso di lui così velocemente che tramortì quasi il tavolinetto all'angolo. Riuscì a sorreggerlo giusto in tempo, alzandosi poi a guardare Liam con gli occhi spalancati. "Scusa, non volevo spaventarti" Liam rise avvicinandosi. "Cosa stavi cercando?" chiese curioso.

"Oh... uhm" Theo si grattò la testa preso alla sprovvista "Tappo" Mostrò quello che aveva raccolto, posandolo poi sul mobiletto. Fece una smorfia "Sai... sarà una tortura pulire questo posto"

"Già" rispose Liam timidamente. Theo poteva vedere un lieve rossore strisciargli lentamente sul viso. "Ma mi sembra di ricordare che mi avessi promesso una colazione prima" aggiunse poi con un sorrisetto sul viso, avvolgendogli dolcemente le mani attorno alla nuca. Theo sorrise a sua volta, gli occhi che sfarfallarono tra quelli di Liam e le sue labbra rosse. Il sorriso di Liam si allargò all'espressione quasi incantata di Theo, prima di tuffarsi in avanti catturando le sue labbra in un bacio morbido. Le mani di Theo corsero istintivamente ai suoi fianchi, baciandolo in risposta.

Poi si ricordò. "Aspetta..." mugugnò debolmente, senza fare effettivamente nulla per tirarsi via. "Dovresti sapere che-"

"Non voglio sapere niente" rise Liam, continuando a baciarlo.

Poi qualcuno si schiarì la voce.

Stavolta fu il turno di Liam di fare un salto per lo spavento quasi fino al soffitto. Si voltarono entrambi a guardare Josh - Theo seccato, Liam con gli occhi sbarrati - appoggiato con le braccia incrociate allo stipite della porta, un'espressione sardonica sul viso. "Molto carino" commentò lui, con un cenno approvante della testa. "Continuate pure" disse poi voltandosi "Volevo solo avvertire Theo che prenderò in prestito qualche suo vestito!"

Theo trattenne un'imprecazione, solo perchè Liam si voltò a guardarlo come se avesse appena visto un fantasma. "Che fa lui qui?" sussurrò-gridò.

"Ugh- Si è auto-invitato, non è colpa mia!"

"Be' potevi avvertirmi almeno" Liam roteò gli occhi, colpendolo delicatamente sulla spalla.

"Ahi, ehi- io ci ho provato" si difese Theo, tornando a tirarlo vicino per i fianchi. Sorrise. "Non è colpa mia se sei distratto da altro"

Liam arrossì, poi si morse il labbro. "...Immagino che quindi... lui sappia?"

Theo fece una smorfia. "Sì, mi dispiace... per la prima volta nella sua vita, ha capito tutto da solo" mormorò. Liam rise, prima di tornare a guardare Theo. "Be' immagino che sia giusto. E' il tuo migliore amico, e poi... presto lo sapranno tutti no?" concluse esitante.

"Già" Theo lo baciò di nuovo velocemente, sorridendo "Non vedo l'ora di non doverti più nascondere, Liam Dunbar"

Liam lo guardò, arrossendo e sorridendo raggiante, e Theo era sicuro che fosse la cosa più bella su cui avesse mai posato gli occhi in tutta la sua vita.

"Allora, questa colazione?"

*

Passarono gran parte della mattinata a riordinare, e gran parte del pomeriggio a letto. E no, non per dormire. A fine serata, mentre se ne stavano accoccolati sul divano davanti a un film, Theo aveva perso il conto di quante volte avesse fatto suo Liam quel giorno. Non che se ne sarebbe lamentato. No di certo. L'unica macchia in quella giornata apparentemente perfetta era la fottuta lista. Perché nonostante avesse ripulito ovunque, insistendo con Liam perché se ne occupasse lui di quella stanza, non era saltata fuori. Dove caspita poteva essere finita?! Era sicuro che Liam non l'avesse trovata, altrimenti non sarebbe stato così beatamente stretto al suo petto. Ma alla fine... probabilmente uno dei due l'aveva solo raccolta insieme alla miriade di bicchieri e bottiglie, buttandola. Era un foglio appallottolato, quante erano le probabilità che a Liam sarebbe interessato aprirlo per vedere cos'era in mezzo a quel disastro? Theo era fiducioso.

"Hai sentito niente da mamma e Paul?" chiese Liam ad un tratto.

"Sì ci ho parlato stamattina" rispose Theo, accarezzandogli i capelli. "Ti salutano, e dicono che Miami è grandiosa e che ci dovranno portare un giorno" riferì Theo con un sorriso. "E hanno detto che ci faranno sapere quando torneranno"

"Che vuol dire 'ci faranno sapere'? Non devono tornare domenica?"

"Be' a quanto pare c'è un'allerta meteo per via di un tifone in arrivo nel fine settimana. L'hanno detto anche al telegiornale, e mio padre ha detto che alcuni voli potrebbero venire posticipati." Theo scrollò le spalle incurante. "Be' almeno avremmo qualche altro giorno per noi" sorrise poi.

"Non credo che loro sarebbero d'accordo." rispose Liam ridacchiando. "Non penso che possano prendersi ulteriori ferie"

"Lascia che ci pensino gli adulti alle cose degli adulti, piuttosto..." Liam sbuffò. "Hai piani per domani?"

"Dipende, cosa hai in mente?" chiese Liam, seppellendo il viso contro il suo collo.

"Cinema e pizza, che ne dici?" Theo suggerì, baciandogli il collo.

Liam sollevò la testa guardandolo con un sopracciglio alzato e un'espressione incredula "Mi stai davvero chiedendo se mi va o no di passare due ore al buio, mentre nessuno può vederci, col mio ragazzo?"

Theo rise "Lo prendo per un sì allora"

"Sì" gli fece eco Liam, un sorriso contro le sue labbra prima di baciarlo di nuovo.

*

Liam cominciava a sentirsi sempre più spaventato man mano che domenica si avvicinava, e il tempo da passare con Theo diminuiva. Andare al cinema, andare a cena solo loro due... era stata una cosa che gli aveva fatto capire in qualche modo quanto fosse precaria la loro situazione. Quello che sarebbe successo di lì a pochi giorni poteva cambiarla per sempre, nel bene o nel male... E Liam, be' Liam non era mai stato bravo a gestire lo stress, a gestire i cambiamenti. Non sapevano ancora nemmeno come affrontare il discorso con i loro genitori! Non sapevano un bel niente, e questo era già di per sé abbastanza per portarlo al limite.

Quel venerdì erano appena tornati da una corsa al parco. (Anche se avevano trascorso più tempo a fare 'pause-pomiciate' che in realtà a correre). Ma Theo aveva sostenuto che fosse uno dei modi migliori per scaricare la tensione (il secondo modo migliore, se vogliamo citare le sue parole esatte) e Liam si era riscoperto d'accordo. Sulla corsa. (E forse anche sull'altra cosa, sì) Nonostante non fosse mai stato un tipo particolarmente sportivo. Infatti non appena entrò in casa si fiondò in cucina, sentendo Theo ancora ridere nell'ingresso, e svuotò quasi completamente la bottiglia d'acqua che era in frigo. Quando si staccò, prendendo fiato, si sentiva già decisamente meglio. Lasciò il posto a Theo, che al contrario suo, non sembrava affatto uno che era appena tornato da una corsa di 5 km sotto il sole californiano di Luglio.

Liam lo odiava.

Si lasciò cadere su una delle sedie al tavolo della cucina, e buttò la testa tra le mani gemendo.

Theo ridacchiò, ancora "Hey lo vuoi un panino?" gli chiese poi mentre apriva il frigo per vedere se ci fosse tutto il necessario.

Liam roteò gli occhi "Questo renderebbe del tutto inutile il fatto che abbia quasi perso un polmone, non credi?"

"Non sei a dieta, Liam, fidati di me, non ne hai affatto bisogno" parlò Theo da dietro il frigo.

Liam roteò gli occhi, non riuscendo però a trattenere il rossore. Poi il suo sguardo cadde sul centrotavola pieno di frutta. Magari una mela poteva andare... Allungò la mano, prendendone una, solo per notare che dietro però c'era qualcos'altro, qualcosa fuori posto. Alzando un sopracciglio, posò la mela per afferrare piuttosto quel pezzo di carta stropicciato.

"Non ci credo" mormorò a bassa voce, divertito, mentre si concentrava per aprirlo e scoprire cos'era. Probabilmente qualche lista della spesa di Jenna, o qualche promemoria di Paul, oppure qualche cosa scritta da qualcuno durante la festa di martedì che non avevano notato mentre pulivano. Be', in fondo... chi avrebbe guardato tra la frutta?

Liam allargò gli occhi. Perché era in effetti una lista. Ma non una lista della spesa.

"Oh mio dio" Fece una smorfia, mentre leggeva chiaramente "Josh's Fuck List" scritto in cima al foglio. Sotto c'erano una ventina di nomi, scritti a penna nella disastrosa grafia di Josh, corredati perfino di data e disposti in ordine cronologico. Alcuni avevano anche delle x accanto, che Liam aveva paura di immaginare cosa fossero.

"Non riesco a credere che Josh sia il tuo migliore amico" esclamò sconcertato alzandosi dalla sedia, nello stesso momento in cui Theo alzava lo sguardo dal suo panino, e lui voltava il foglio per vedere se continuasse ancora con quella lista ridicola. Ma si bloccò. E Theo fece lo stesso quando vide cosa Liam teneva in mano. Sbarrò gli occhi, impallidendo, mentre tutta l'aria sembrava venir risucchiata dalla stanza. No no no no.

Le mani di Liam si strinsero attorno al foglio, mentre leggeva scritto in modo perfettamente simmetrico all'altro lato "Theo's Fuck List". I nomi sotto erano persino più numerosi di quelli di Josh, corredati sempre con data, e pieni, molto pieni, di x. Capì cosa erano quando vide quante ce ne erano accanto al nome di Tracy.

"Li, non è come pensi-" protestò Theo debolmente. "E'- è solo un gioco stupido che facevamo da ragazzini-"

"Un gioco?" sbottò Liam alzando la testa. La sua intera espressione, dal modo in cui stringeva gli occhi, i pugni, al modo in cui serrava la mascella suggeriva che era furioso. I suoi occhi tornarono sul foglio "Porca puttana, questo è-" Assurdo. Disgustoso. Volgare. Irrispettoso. Infantile. Però si bloccò all'improvviso, guardando un punto preciso del foglio.

In qualche modo sembrò come sgonfiarsi.

Theo si spaventò. "Li-" fece, osando avvicinarsi di qualche passo.

Liam sollevò la testa verso l'alto, rilasciando un sospiro derisorio, ma Theo riusciva a vedere che aveva gli occhi lucidi. Mi ha mentito. "Una ragazza qualunque a una festa qualunque, eh?" ripeté lentamente, facendo eco alle parole di Theo di qualche settimana prima. Suonò quasi sarcastico, ma dal modo in cui la sua voce tremava Theo poté sentire non tanto la sua rabbia, ma la sua delusione.

Mi ha mentito. Per quale motivo? Quando Theo non rispose, paralizzato, Liam sbuffò di nuovo, camminando e sbattendogli la lista sul petto prima di oltrepassarlo. "Perché ora non scrivi anche il mio di nome sul fondo della tua lista?" gli gridò Liam mentre usciva di casa sbattendo la porta.

Theo sussultò, le mani che tremavano mentre abbassava finalmente il foglio, il nome di Gabe che risaltava ben evidente in cima alla lista.
 

CONTINUA

 


___________________________________________

Salve a tutti! 😊
Allora... siamo arrivati vicini alla conclusione della storia! Come vi avevo già detto, ho pubblicato velocemente fin qui perchè avevo la storia già scritta in buona parte. Questo è l'ultimo capitolo a cui ho lavorato, quindi d'ora in poi gli aggiornamenti saranno piu' sporadici. Ne approfitto ancora per ringraziare tutti voi che state seguendo la storia, recensori e anche i tantissimi lettori silenziosi! Se avete qualche commento sulla storia, mi piacerebbe sentirlo.. positivi, negativi, accetto tutto quello che può essere un aiuto a migliorarmi!

Nel frattempo, ci risentiamo al prossimo capitolo!
😘

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Dan13la1995