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Autore: Aladidragocchiodiluce    10/03/2020    2 recensioni
Alcuni Scp vengono sequestrati da un organizzazione rivale ma riescono a fuggire.
Ora vi è un dubbio: tornare nelle celle della Fondazione al sicuro o restare liberi seppur braccati?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un esplosione spezzò la quiete della notte.

La fonte sembrava essere una vecchia fabbrica per la lavorazione del legno in mezzo ad un bosco; pochi sanno che in realtà si tratta della base dell'organizzazione che, ormai due mesi prima, aveva attaccato il sito della Fondazione.

Essa si sviluppava parecchi metri sottoterra, ramificata in lunghi corridoi, un vero labirinto per chiunque non vi lavorasse.

Ma torniamo all'esplosione.

Per capirne la provenienza, bisogna spostarsi nella parte più profonda della base, dove vi erano diverse celle chiuse da una doppia porta blindata e un vetro antiproiettile ne mostrava l'interno.

Due guardie armate di strani fucili e vestite entrambe con resistenti tute anti-proiettile nere stavano pattugliando i corridoi per assicurarsi che i loro prigionieri non tentassero la fuga.

Uno di essi sbirciò attraverso il vetro di una delle celle occupate al cui interno vi era una ragazza dai capelli neri e la pelle olivastra, indossava una tuta nera con ricamato sulla schiena il simbolo dell'organizzazione che l'aveva rapita: una falce bianca dal manico viola.

Gli stava dando le spalle, intenta a prendere a pugni il cuscino ma appena capì di essere osservata si voltò a lanciargli occhiatacce di disprezzo con i suoi occhi completamente neri e rivelando di indossare un bizzarro collare metallico attorno al collo.

-Scp 4015?- Domandò la prima guardia.

-Esatto.

Attento che morde.- Rispose l'altra, osservando la cella parallela ad essa, apparentemente vuota mentre Scp-4015 lanciava il cuscino contro il vetro come se sperasse colpirli.

Avanzando di un paio di passi, si arrivava ad un'altra cella e dal vetro si poteva intravedere un uomo vestito di quella che sembrava una lunga tunica nera e una bizzarra maschera bianca, identico ad un medico della peste medievale.

Egli non fece nulla se non seguire con lo sguardo i due, mettendoli a disagio.

Quando si furono allontanati si spostò a sinistra e bussò un paio di volte sulla parete.

Gli occupanti delle altre celle risposero allo stesso modo.


 

-A me è sembrato tutto a posto.- Commentò la guardia di prima.

-Si, approfittiamone finché sono pochi, quando ne cattureranno altri...-

Il resto della frase fu coperto dal suono di una sirena, subito sovrastato da un ruggito.

-Cazzo! Abbiamo parlato troppo presto!

Quella maledetta lucertola!- Imprecò mentre imbracciava i fucili insieme al compare.


 

Ben preso il corridoio delle celle si riempì degli uomini dell'organizzazione, uno di essi aprì la porta dal Medico della peste.

-Il lucertolone è diretto qui, dobbiamo spostarvi.

Ma non provare a fare scherzi!- Gli disse, puntandogli il fucile.

Esso si alzò con calma, rispondendo, con la voce soffocata per via della maschera, in inglese con un accenni di francese nella pronuncia:

-Fare scherzi non è nelle mie abitudini.-

In breve tempo gli vennero messi guanti speciali con manette e lo fecero uscire assieme agli altri.

In breve nel corridoio vi era una piccola processione, oltre al Medico e a Scp-4015, anch'essa in manette, vi erano altre due persone: uno era un uomo dagli arti metalli con uno strani simbolo in fronte e i capelli scuri e l'altra una ragazza dalla carnagione pallida corti capelli neri e gli occhi azzurri; almeno così era come la vedeva il Medico della Peste in quanto era di fronte a lei, ma essa aveva l'abilità di presentarsi come un soggetto diverso in base a chi la osservava. Entrambi indossavano abiti identici a quelli di 4015.

Altre due guardie trasportavano invece: il primo una sorta di computer portatile con sulla faccia un viso mezzo bianco e mezzo nero dall'aria innervosita; l'altro una gabbia in plexiglas al cui interno saettava qualcosa di piccolo e verde.

In tutto erano una dozzina di agenti, probabilmente il grosso era impegnato con il lucertolone.

Quando arrivarono in un altra ala, Medico della Peste guardò con la coda nell'occhio 4015, dietro di lui, e scrollò le spalle, come per stiracchiarsi.

La ragazza recepì il messaggio e si voltò al suo fianco, gettando un sorriso inquietante, apparentemente indirizzato alla guardia che si occupava dell'altra ragazza.

Quest'ultima iniziò a rallentare reggendosi la pancia.

-4011 muoviti!-L'avvertì una delle guardie.

-Mi scusi...io...-Non finì la frase che si accasciò a terra.

Le guardie si preoccuparono immediatamente e si avvicinarono per controllarla.

Approfittando della distrazione, 4015 entrò in azione, tirando una craniata al a guardia che ancora la teneva e in attimo, ebbe fra le mani la sua pistola di riserva con la quale sparò ad un paio di agenti.

Anche l'uomo si ribellò, ma si limitò a liberarsi delle manette e a mettere fuori combattimento le guardie che lo trattenevano con un paio di colpi ben assestatati per poi liberare anche la compare.

Il Medico della Peste venne spinto via nel tentativo di allontanarlo dal gruppo e impedirgli di liberarsi; ma fu inutile: l'uomo si liberò delle guardie con facilitò disarmante.

-Ma se eri così bravo, perché non ti sei arrangiato a scappare?- Gli domandò 4015, la sua voce era graffiante e fastidiosamente acuta.

-Non potevo senza di voi, e senza un piano non si va da nessuna parte.- Le rispose con calma, recuperando le chiavi dalle guardie e usandole per liberare i compagni, persino la creatura verde nella gabbia che sfrecciò via per poi trasportare il computer.

-Era ora!

Di qua se vogliamo recuperare i cuccioloni.- Disse, una volta che si fu sbarazzata del collare, facendo cenno di seguirla.

Nel tragitto, il Medico della Peste fece tappa all'interno di una stanza e ne uscì con una borsa nera dichiarando di aver recuperato i “ferri del mestiere”.

L'allarme era ancora attivo, perciò non si sorpresero di non trovare troppe guardie in giro, probabilmente erano tutte occupata con il rettile.

Finalmente arrivarono alle due gabbie che cercavano.

Dopo essersi sbarazzate delle guardie le aprirono e ne uscirono due creature molto simili a enormi canidi, ma privi di occhi e il corpo sembrava composto interamente da muscoli; avevano l'aria di essere pronti ad azzannare i loro liberatori con i loro denti affilati.

-Buoni belli.-Disse dolcemente 4015, mentre dei tagli posti ai lati del suo collo si aprivano, emettendo un leggero fischio.

Immediatamente le creature smisero di essere ostili; una di esse si lasciò persino accarezzare la testa mentre la ragazza continuò:

-Ora ce ne andiamo e voi potrete mangiare chi volete.-

-Via libera.- Annunciò 4011, rimasta a controllare l'ingresso.

-Miglior percorso per uscire acquisito.- L'accompagnò una voce metallica proveniente dal computer, precedentemente collegato ad un terminale dell'organizzazione.

Il bizzarro gruppo, preceduto dai due “cani”, corse lungo il corridoio seguendo le istruzioni appena acquisite ma appena svoltarono una curva, la strada venne bloccata da delle spesse sbarre di ferro, come se non bastasse, alle loro spalle erano in arrivo delle guardie.

-E adesso?-Domandò preoccupata 4011 mentre la compare continuava a guardare davanti a sé ed emettere lunghi fischi.

Il Medico della Peste e i cani si misero in prima linea, pronti ad affrontare i nemici in avvicinamento ma vennero preceduti da un potente ruggito.

Oltre le sbarre era comparso quello che sembrava un coccodrillo gigantesco, con il muso allungato dalla bocca munita di una sfilza di denti affilati e malvagi occhi gialli.

Con un colpo di muso, sfondò senza problemi le sbarre, permettendo al resto del gruppo di proseguire assieme a lui.

-Richiesta di fermarsi.-Annunciò il computer, facendo comparire sullo schermo un punto esclamativo.

-79! Spero sia importante!- Sibilò 4015.

-Richiesta collegamento.

Obbiettivo: rallentare gli inseguitori.- Spiegò, facendo comparire una freccia che indicava una porta al loro fianco.

L'uomo, che lo teneva ancora in mano, recepì il messaggio e vi entrò; lasciando il resto del gruppo contro le guardie in avvicinamento.

-Spero che facciano in fretta.- Disse fra sé il Medico della Peste, osservando i nemici in avvicinamento mentre il lucertolone ruggiva e partiva all'attacco.


 

Nella stanza.

-Maglio che ti sbrighi.- Lo incitò l'uomo, osservando lo scontro dalla porta.

-Scp 73: troppa fretta.

Scopo ricerca: bloccare inseguitori.

Obbiettivo localizzato.- Rispose.

Da qualche parte dietro gli inseguitori, dei cavi vennero mandati in cortocircuito e un tubo del gas venne danneggiato, causando un esplosione che eliminò la maggior parte delle guardie mentre il resto si ritrovò orribilmente ustionato.

Persino il lucertolone venne coinvolto, ma bastarono pochi minuti affinché la sua pelle si rigenerasse e tornasse come prima mentre il resto degli Scp era abbastanza lontano per non ricevere alcun danno.

A quel punto, la ragazza dai capelli neri emise un paio di fischi e si arrampicò sulla schiena del lucertolone annunciando:

-Scp 682 Espress in partenza! Tutti a bordo!-


 

In un attimo, erano tutti sulla schiena del rettile che avanzava rapidamente lungo i corridoi, travolgendo tutto ciò che incontrava lungo il suo cammino.

Il Medico della Peste si guardò in giro, sentiva che c'era qualcosa che non quadrava.

Era tutto fin troppo semplice, possibile che non abbiano modo per fermare il lucertolone e per non parlare delle guardie: incontravano poca o nessuna resistenza.

Solo Scp73 capì cosa non quadrava.

-Siren, ferma 682!-Urlò per farsi sentire.

La ragazza dai capelli neri, seduta proprio sul collo della creatura, emise uno dei suoi fischi e l'animale si fermò nel bel mezzo del corridoio, sbuffando indispettito.

-Che succede, Caino?-Domandò il Medico.

-Siano già passati di qui!-Rispose, indicando le pareti.

-Non dirmi che stiamo girando in tondo!-Si lamentò Siren.

-Opzione Altamente Probabile.

Scp 73: possiede una memoria fotografica.- Aggiunse 79.

-Quindi cosa facciamo?- Chiese 4011.

Sia Siren che la lucertola guardarono verso la parete alla loro destra.

-Seguendo la strada andiamo in cerchio?

Bene: creiamone una nuova!- Annunciò con un sorriso.

Prima che qualcuno potesse chiederle cosa avesse in mente, essa fischiò e 682 si impennò, colpendo con forza la parete fino ad abbatterla.

Il movimento improvviso fece quasi cadere il Medico ma 4011 gli afferrò la mano al volo a lo aiutò ad issarsi su. Una volta fatto e ripreso il proprio posto, lanciò uno sguardo sorpreso alla compagna.

Scp 682 continuò la sua avanzata, abbattendo ogni parete che lo intralciava, riuscendo infine a trovare la via per la superficie.

Il lucertolone si guardò attorno, fiutando l'aria e, trovata una direzione sicura, continuò la sua avanzata, lasciando dietro di sé una scia di distruzione.

Giunse così alle rive di un enorme lago e, deciso che era il miglior modo per far perdere le proprie tracce, vi ci tuffò dentro seguito a ruota dai due “cani” e si lasciò trasportare dalla corrente.


 

   
 
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